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Autore: saritacelinebowel    05/04/2012    3 recensioni
Sarita è una ragazzina undicenne orfana di madre e di padre.La ragazzina scoprirà durante la storia di avere un fratello ed un cugino.
I tre affronteranno varie battaglie, ma alla fine raggiungeranno la felicità tanto desiderata.
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Love is always hope'
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La biblioteca è un posto molto strano alle sette di mattina!

Pov. Sarita

Mi sono alzata precisamente alle 6.02 del mattino per andare a controllare in biblioteca cosa voleva dire l’incisione sul medaglione,forse è in  latino per questo che non la comprendo. Mi alzo silenziosamente e mi vesto,indosso un semplice pantaloncino lampone a vita alta con una camicia verde e la mie inseparabili Nike del medesimo colore del pantaloncino,mi infilo anche il braccialetto che mi ha regalato Max, forse il più bel bracciale che io ho,lo adoro. Mi incammino quatta quatta verso la biblioteca  senza far rumore,molte volte rischio di cadere ma questi sono i rischi per lo spionaggio internazionale attuato da me stessa in persona. Entro in biblioteca con circospetto ho una paura matta perché è tutto buio, ho sempre avuto paura del buio perché ho sempre immaginato che all’improvviso spuntassero animali magici e che mi avrebbero portato via per sempre dalla mia pseudo –famiglia .

Arrivo nella sezione dei libri di storia della magia che sono coperti da uno spessissimo strato di polvere dato che evidentemente(sicuramente )non li usa nessuno cerco direttamente nella sezione “famiglie purosangue nel mondo magico” può essere un inizio,non so di preciso se i miei genitori erano purosangue ma incominciamo da qui. Dopo mezz’ora di lettura approfondita e non  ho risolto niente,non esiste nessun Bowel purosangue nel mondo magico ne uomini ne donne niente di niente, forse il mio cognome non è quello vero forse i miei zii mi hanno cambiato cognome facendo l’anagramma. Prendo una pergamena e incomincio a provare tutte la combinazioni possibili immaginabili ma nessun Lowob, Welbo, Bolew,Wlobe si può trovare nell’archivio, ho le mani fra i capelli ma all’improvviso sento dei rumori sospetti , mia alzo lentamente dalla sedia e accendo la bacchetta,normalmente non avrei fatto una cosa del genere perché è da stupidi andare in contro al pericolo ma stranamente, mi auto convinco che non mi succederà niente anche se non ne sono convinta neanche io. Mi avvio con passo lento verso il mio destino, ma arriva prima di quando pensassi, vedo un ombra scura, una piccola ombra che ondeggia paurosamente da una parte all’altra e trema,la paura sta salendo e credo che prima o poi dovrò affrontare quell’esserino tanto pauroso. Incomincio a pensare che forse dovrei trovare qualche incantesimo utile tra quelli che abbiamo imparato,ma  per mia sfortuna mi viene in mente solo Wingardium Leviosa, così prendo coraggio pronuncio l’incantesimo e quel cosino si avvicina e ma fluttuando  è un semplice elfo domestico, chi sa che cosa mi ero immaginata. Lo faccio scendere e li chiedo scusa per il mio comportamento ma lui o lei,non si capisce bene,incomincia a dire- Si signorina, lei non deve dire “grazie” alla piccola Efix, lei è solo una elfa domestica  che lavora per Beauxbatons, io non essere una persona- la guado, la paura è nei suoi occhi così le chiedo- Non ti preoccupare non ti farò del male,ma devi dirmi una cosa perché sei così impaurita da noi maghi non vi facciamo niente- lei con i suoi occhi grandi simili e due palle da baseball  azzurre mi guarda attentamente e dice- Signorina Bowel lei mi ricorda molto sua madre,poi quando è successo quel brutto fatto,io non potuto fare niente ed i signori sono spariti,lavoro qui da molto tempo e ora ho trovato la mia legittima padrona- quindi Efix ha conosciuto i miei genitori così le dico- Come sono morti veramente, ti prego dimmelo- lei incomincia a singhiozzare e dice- Io vorrei signorina Bowel  ma non posso, la preside mi ha fatto giurare di non dire niente a lei e la prego non mi faccia del male altrimenti mi dovrò punire-povera piccolina mi fa così tenerezza che le faccio segno di andarsene, lei però prima di sparire mi dice- Signorina le do un consiglio anche se questo mi porterà la bruciatura della mie piccole dita, dovrebbe decifrare la scritta che si trova sul medaglione di sua madre, la porterà a scoprire qualcosa di più- e gira l’angolo, ma io la rincorro e grido – Perché mi stai aiutando?- la risposta è solo un semplice crac che mi fa ritornare alla memoria che sono da sola in una biblioteca alle sette di mattina di domenica ed è  tutto buio,così mi vado a rifugiare al posto dove ho lascito tutti i miei libri e cerco di decifrare la frase incisa sulla parte anteriore del medaglione,ma è così articolata che a occhio nudo non si decifra così vado alla cattedra di Madame Butterfly,la bibliotecaria,dove cerco fra le sua scartoffie una lente di ingrandimento ma  al buio non la trovo da nessuna parte, così per la seconda volta in una giornata cerco nella mia mente un incantesimo per capirci qualcosa in quel maledetto cassetto, mi viene in mente che a lezione il professore ci ha accennato a un incantesimo per accendere la bacchetta e fare una luce molto più forte del lumos normale, forse posso provarlo,così sussurro “lumos maximus” e per la magia la bacchetta si accende ma questo non serve a niente perché improvvisamente tutte la finestre della biblioteca si spalancano le tende scompaiono e io mi ritrovo come un patana con le mani poggiate sul cassetto e  la bacchetta tra i denti, la bibliotecaria mi guarda con aria interrogativa come se aspettasse una risposta però, non è obbligatori dargliela così mi rimetto in sesto faccio un gesto di saluto e mi ne scappo nel corridoio, lei però con un urlo acuto mi fa ritornare in dietro  e dice- Signorina Bowel cosa ci fa in biblioteca alla sette di mattina?- cosa caspita le rispondo,io sono miss risposta pronta devo per forza trovare un risposta adeguata così dico- Ieri sera sono andata al ballo, non sto mentendo perché ieri sera l’ho salutata-lei mi fa cenno di assenso e mi indica di continuare- Nel  pomeriggio non ho avuto tempo per fare i compiti così sono venuta questa mattina per fare la ricerca sulle famiglie purosangue che si possono trovare in Francia,ma non si vedeva bene ed ero alla ricerca di un qualcosa per fare luce- sule due labbra appare un sorriso forzato e dice- Può andare- ma mentre sento di essere riuscita a scampare il guaio sento la voce di Madame Butterfly che dice- Signorina nel cassetto non si trovano le candela le aveva davanti a lei, cosa cerca veramente- Miss risposta pronta prendi il sopravvento sulla personalità di Sarita Celine Bowel - Mi scusi signora- lei corruga la labbra e dice- Prego, signorina-una zitella che fa la bibliotecaria ,bè non mi sembra strano chi sceglierebbe come fidanzata un vecchia baffuta monociglio -Nel libro c’erano delle scritte molto piccole e mi ricordavo che lei ha sempre nel cassetto una lente di ingrandimento per vedere le più piccole imperfezioni nei libri che gli alunni lasciano, così la sono andata a cercare ma non l’ho trovata. Lei mi guarda con tono di sfida e dice- Va bene andiamo a controllare se è veramente così- mi sono messa nei guai da sola ,non mi ricordo se nel libro ci sono scritte minuscole, mi prenderò la prima punizione di una lunga serie. Arriviamo alla mia postazione e la bibliotecaria incomincia a esaminare le pagine del libro, la mia solita fortuna ,la zitella trova qualcosa e esclama –Bene signorina il suo comportamento è giustificato ecco a lei la lente di ingrandimento- evvai sono troppo forte sono un genio mi merito la mia nomina di grandissima fortunella . Ora però devo capire l’incisione, cerco di capirci qualcosa ma niente di niente le lettere no si  vedono e soprattutto non si capiscono, sono messe in un ordine molto strano devo cercare di nuovo quell’elfa per capire come devo fare a decifrare questo codice. Ma all’improvviso ho un illuminazione, noi in storia della magia abbiamo studiato che i purosangue francesi hanno sempre parlato in inglese quindi tutto sommato dovrei ricordarmi le lezioni con zio Philèmon, insiste sempre tanto che io parli in inglese a casa ma non capisco il perché. Penso e ripenso alle forme inglesi alle parole, ma niente non riesco a trovare niente di possibile fra le cose che ricordo, deve esserci però qualcosa, devo trovare un libro che mi spieghi in che modo inneggiavano il loro potere la famiglie nobili devo solo cercare.

Mi avvio al reparto ma come al solito non posso essere lasciata in pace perché ritrovo davanti a me Elia che scartabella fra i trattati magici e vecchi profeti, cosa caspita sta cercando, mi avvicino di soppiatto e mi accorgo che sta facendo lo stesso mio lavoro anche se lui sa tutto della sua famiglia. Così li chiedo senza avvertirlo della mia presenza- Elia ma che stai facendo, di solito dormi ancora-,lui con a sua solita finezza, grida-Santissima Morgana perché spunti così all’improvviso, l’infarto è un colpo mortale lo sai vero, se muoio poi con chi parli di Quidditch, che quei tre sono dei grandissimi ignorantoni- povera la mia carota * , devo farmi perdonare così esco dalle tasche un pezzo di cioccolata  e gliela porgo,lui adora la cioccolata non riesce a vivere senza di essa. Mi sporgo per vedere cosa sta facendo e riconosco delle copie ingiallite di “Il mattino francese” un quotidiano che tutti leggono ma non capisco il motivo per cui Elia lo sta leggendo, lui capisce i miei dubbi e mi dice- Il professore della nostra casa ci ha chiesto di fare una ricerca sulle donne  e gli uomini che hanno dato lustro alla scuola perché vuole che noi facciamo lo stesso- che cosa cretina il passato e passato e il presente e il presente non c’è bisogno di ricordarlo sempre , ma lui con l’intelligenza che si ritrova mi chiede- E tu che cosa caspita ci fai qui?- rispondo semplicemente- Faccio i compiti!A proposito come è andato l’appuntamento con le oche- lui diventa rosso e sospira- Bene!- non me la conta giusta questo qui, cosa vuol dire bene- Elia di la verità, tu eri in coppia con Victorie, lo sai che a me non piacciono quelle ochette , ma lei non fa parte del gruppo di  Chantal ,lei le  parla solo perché i suoi genitori sono dei giornalisti molto famosi, è apposto, ti piace vero?- la risposta è un semplice segno di assenso con il capo. Lo adoro quando fa così è così dolce, lo abraccio e lo aiuto nella ricerca, con un doppio fine perché nei vecchi profeti posso trovare delle notizie sulla morte dei miei genitori,visto che un pazzo maniaco che brucia vive due persone non  passa certo inosservato. Dopo un’ora di ricerche Elia se ne va compiaciuto del suo lavoro,invece io non ho trovato niente di nuovo, ho solo scoperto che mia zia tanto per cambiare è stata miss Francia babbana per ben tre volte, essere veela naturalmente aiuta ma soprattutto mentire per vincere contro delle babbane,ecco a voi gente la  nobilita l’animo di mia zia. Gli unici riferimenti seri che fanno i giornali ai Bowel, riguarda la famiglia reale francese, ma io che cosa c’entro con la famiglia reale i mie non erano mica dei reali. Le mie riflessioni devono però aspettare perché ho un bisogno urgente del bagno e di bere, così dopo una breve pausa di quindici minuti sono di ritorno alla mia postazione ma con la mia solito leggerezza di elefante inciampo su una piega del tappeto e rovescio tutta l’acqua sul tavolo e sul medaglione. Ora sono cavoli mie come caspita faccio ad asciugare tutto,ma la mia attenzione è attirata dal medaglione perché le lettere senza senso incise stanno formando una frase, la leggo, come avevo intuito è scritta in inglese :

                                          “Love is always hope “

Traduco, è una semplice frase che dice- l’amore è sempre speranza- una frase molto bella ma cosa c’entra con il medaglione e perché con l’acqua si è rilevata. Mentre penso apro e chiudo i pugni e mi accorgo che l’acqua che aveva bagnato i libri, aprendo la mano si congela e si squaglia quando la apro, che cosa strana,prima d’ora erano successe cose del genere ma non sempre  potevano essere collegate a me. È  venuto il momento di rendermi conto di essere speciale posso leggere nella mente quando ne ho  voglia anche se di questo non ne sono tanto sicura e addirittura controllo l’acqua ,mi sento potente così asciugo l’acqua dal pavimento e penso a cosa devo fare. Il medaglione non si apre e questo l’ho capito ma come faccio a capire a chi è riferita questa frase se non ho indizi, l’unica cosa da fare è mandare un gufo ala mia fidata amica bibliotecaria e chiederle di vedere cosa vuol dire la frase,prendo Clarissa la mia civetta e la faccio volare per la prima volta con un messaggio attaccato alla zampa. Mi accorgo solo adesso che sono le otto di sera ho passato tutto questo tempo a scartabellare ,è passato in un lampo e non ho neanche mangiato,i mie amici mi chiedono solo dove sono stata e su testimonianza si Elia, credono che abbia studiato storia della magia. Ritorno nei dormitori e mi accorgo di non aver fatto i compiti per il giorno dopo, mi toccherà stare sveglia tutta la notte, per fare i compiti anche se ho studiato più della media consentita perché a tutto ce un limite, anche allo studio!
 
Angolo autrice

Voglio scusarmi per l’enorme ritardo causato dai troppi compiti e dai tre giorni di verifiche che ho avuto il cap. ,non è lungo perché sto scrivendo in contemporanea anche un’altra storia, se vi va di leggerla per capire la storia ne sarei contentissima. È dedicata all’anno di Jake il fratello di Sarita alla scuola di magia italiana, non so come si chiamerà ma la scriverò entro fine settimana. Il mistero della famiglia di Sarita sarà rivelato fra un’po’ di cap., perché devo creare suspance.Un bacio Sara!!!
 
 
  

   
 
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