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Autore: Cielo_Nuvole    05/04/2012    5 recensioni
Cinque ragazze decidono di passare i tre mesi delle vacanze estive in un campeggio a Jesolo. Lì incontreranno molte persone tra cui cinque ragazzi molto affascinanti che gli faranno perdere la testa. Così tra sabbia, mare, falò, feste in spiaggia e molto altro, tra loro nascierà l'amore. La mia prima fic e spero vi piaccia...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Contesto generale/vago
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Cap 25: In infermeria
3 Luglio ore 6:50
La spiaggia in quel momento era silenziosa e deserta, se non per qualche raro mattiniero passante ,qualche gabbiano e dodici ragazzi attorno a quello che era rimasto del falò, ovvero un mucchietto di cenere contornato da dei sassi.
Erano ancora addormentati e lo avrebbero continuato a fare se non fosse stato per –AHHHHHHH! HAIA!! MALEDETTO PICCIONE!! HAIAAAAAAAAAAA!!!!- urlava un ragazzo biondo tenendosi il naso con una mano e con l’altra il piede. Si svegliarono tutti di soprassalto. –Smettila di strillare Naruto!- disse Gaara voltandosi e passando il braccio attorno alla vita di Matsuri per stringerla di più a se. Quasi tutti dopo l’iniziale sobbalzo si ristesero cercando di riaddormentarsi. Solo Hinata si alzò di scatto per vedere cosa era successo, visibilmente preoccupata, seguita da uno svogliato Sasuke –Naruto c-cosa è successo?- -Niente!- -Stavi urlando come un’idiota! È ovvio che ti è successo qualcosa! Siediti!- disse il rgazzo moro. Fece come gli era stato detto e tolse la mano dal piede, ma non dal naso. –Mentre dormivamo- cominciò –Stavi russando talmente forte che è un miracolo se siamo riusciti a riposare cinque minuti!- disse Sasuke che ascoltava distrattamente le sue parole -Ehm… Stavo dicendo…- continuò con un misto di irritazione e imbarazzo –Stavo dormendo e un granchio con una maledetta chela mi ha pizzicato il pollice e quando mi stavo alzando un piccione…- -Un piccione?- chiese Hinata leggermente confusa –Si quelli bianchi e grigi con il becco arancione che riempiono le spiagge di mattina e al tramonto!- disse agitando le braccia –Sono gabbiani, baka!- gli rispose Sasuke – Be’… uno di quei cosi mi ha beccato il naso e adesso perdo sangue!- disse lamentandosi. –Umpf! Ho santo cielo! Chiamiamo un’ambulanza!- disse mooolto retorico. Naruto stava per avvicinarsi pericolosamente a lui, quando Hinata lo fermò per il braccio e disse, gentilmente come sempre, - Sasuke, per favore, s-sveglia gli altri e digli che si muovano. T-tra un po’ a-arriveranno gli altri del campeggio e se non vogliamo farci s-scoprire ci dobbiamo muovere! E tu N-Naruto vieni che andiamo in infermeria-. Il ragazzo la seguì e mentre camminava si girò e fece la linguaccia a Sasuke.
Quando i due si erano già allontanati il ragazzo tirò fuori una trombetta da stadio (presa da chissà dove) e la suonò. Tutti scattarono in piedi sull’attenti, tranne Shikamaru che continuava a dormire tranquillamente. –Umpf! Troppo facile!- disse sottovoce. –Sasuke! Ma sei matto?- chiese Temari –No… Ma se non volete far scoprire che abbiamo dormito qui è meglio se andiamo.- -Si hai ragione.- disse Sakura sbadigliando e stropicciandosi l’occhio. –Va bene. Ma Shikamaru lo lasciamo lì?- chiese Neji. Sasuke suonò di nuovo la tromba, ma lui non si mosse. Allora Temari disse –Aspetta…-. Si avvicinò e gli guardò un orecchio. Sembrava normale, ma dentro c’era qualcosa di giallo. Lo prese: era un tappo. –Dammi quella trombetta!-. La prese e la suonò facendolo sobbalzare. –Ahhh!!- -Buongiorno!-disse schioccandogli un bacio a fior di labbra. La guardò male, ma preferì non dire niente. –Possiamo andare adesso?- chiese spazientito Sasuke .-Sì andiamo. Ma dov’è Hinata?- chiese Ino –Già e Naruto dov’è?- chiese Kiba. Si guardarono tutti e poi Sakura chiese–Tu ne sai qualcosa Sasuke?- -Sì. Un gabbiano ha beccato il naso di Naruto e lei lo ha accompagnato in infermeria.- disse cominciando a camminare.
NEL FRATTEMPO
-Dai Naruto! Siamo arrivati!-. Hinata e Naruto era difronte all’infermeria del campeggio.
Entrarono e, nonostante fosse ancora presto, trovarono l’infermiera.
 –Ciao ragazzi! chiese una donna dai corti capelli castani –Ciao Shizune!- rispose Hinata con tono preoccupato e leggermente nervoso. Le pareti bianche intorno a lei e l’odore di disinfettante la mettevano a disagio. –Ma cos’è successo?- chiese la donna facendo sedere il ragazzo sul lettino, iniziando a toccare e guardare attentamente il naso, ma rivolgendosi ad Hinata.
–Ehm…- era arrossita, se lo sentiva. Non era mai stata capace di mentire, ma non poteva certo dire che avevano dormito in spiaggia! Vedendola titubante lui disse al suo posto –Ho sbattuto!- -Dove?-. –Addosso a un muro.- -Capisco. Se ti tocco qui ti fa male?- -No- -E qui?- -Si!-. Continuò ad analizzare il naso finché non disse –Non è rotto, ma deve essere disinfettato. Cara te ne puoi occupare tu? Io ho dell’altro da fare.-. Hinata colta alla sprovvista disse con voce tremolante – S-si-.

La donna le spiegò come doveva agire mentre lei seguiva con attenzione. –Ok… Ora che ti ho spiegato tutto, io vado. E tu stai più attento ai muri la prossima volta! Ciao- disse Shizune uscendo.
Hinata fece un bel respiro profondo. Prese il disinfettante e lo versò su del cotone. –Non ti da fastidio la vista del sangue, vero?- chiese Naruto interrompendo il silenzio –Uh? No, tranquillo- disse con un sorriso –Ok, ma quel disinfettante brucia?- -Qui c’è scritto che non dovrebbe.- -Anh… Va bene.-

 Lei si avvicinò e piano iniziò a levare il sangue che si era quasi completamente asciugato. –B-brucia?- chiese titubante –No, tranquilla- rispose con un sorriso. In realtà bruciava, eccome se bruciava, ma decise di non dire niente e di sopportare: infondo la figura del bambino quel giorno l’aveva già fatta! Anche lei sorrise e continuò con pazienza il suo lavoro.

 Lui la guardava e pensava a quanto fosse bella. Era delicata come un fiore e aggraziata come una fata. La sua pelle era candida come la neve e le sue labbra rosse come una rosa. Aveva dei lineamenti morbidi e graziosi.
 Si stava innamorando di lei e se ne era reso conto. Avrebbe voluto dirle qualcosa per spezzare il silenzio, ma persino il silenzio in quel momento gli sembrava bellissimo.

-Ecco, ho finito!- disse con soddisfazione, ma qualcosa non voleva farla allontanare da lui. Forse quel suo magnifico sorriso che non lo abbandonava mai. Forse i suoi occhi azzurri come il cielo. Forse i suoi capelli dorati. O forse per il semplice fatto che si stava innamorando di lui. Non lo sapeva, ma non voleva togliergli gli occhi di dosso.
 I bianchi occhi di lei si riflettevano su quelli azzurri di lui e insieme si univano fino a diventare una cosa unica , come il cielo e le nuvole.

 Si stavano avvicinando e i loro occhi socchiudendo. I loro nasi si sfioravano e le loro bocche si stavano per incontrare.

Ma… -Ragazzi? Ci siete? Oh eccovi!- era Kiba ed era appena entrato in infermeria. I due si staccarono subito, entrambi rossi. Lei guardava in basso e lui aveva uno sguardo assassino puntato sul moro. Kiba si accorse di aver interrotto qualcosa e cominciò a grattarsi la testa per il nervosismo. -Ehm… Scusate se ho interrotto qualcosa…-. Con un fintissimo sorriso e con un falso tono calmo, Naruto chiese –Cosa vuoi Kiba?- -Ehm…Ecco…Vi stiamo aspettando per fare colazione.-.

Hinata, che fino a quel momento era stata zitta, con la testa bassa e voce flebile disse –Be’… I-i-io v-vado. C-c-c-ci vediamo d-dopo- -No, aspetta!-. Ma niente da fare lei era già uscita correndo.
-Ehm… Scusami Naruto.- -Kiba sei un coglione!- disse accompagnando le sue parole con un coppino.
  
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