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Autore: sissi149    05/04/2012    4 recensioni
Cosa sarebbe successo se i nostri giovani calciatori, poco dopo la fine del torneo di Yomiuri Land, avessero ricevuto la famosa letterina da Hogwarts? L'avrebbero presa tutti bene? Si sarebbero meravgliati tutti, o qualcuno già sapeva? Come sarebbe la loro vita di apprendisti maghi?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Aprile 5° anno






Il tiepido sole di aprile illuminava il parco del castello in quel sabato. Le giornate cominciavano a essere piacevoli, nonostante il vento, e parecchi studenti sceglievano di studiare all'aria aperta, invece che rinchiusi in biblioteca sotto lo sguardo severo di Madama Pince. A poco più di un mese dagli esami, erano soprattutto gli alunni del quinto e del settimo anno a sfruttare ogni minuto libero per il programma di studio e ripasso: per conseguire i rispettivi diplomi, sarebbero stati esaminati da una commissione esterna.1

Così, ad esempio, sotto il portico dell'ala est, Jenny teneva una specie di lezione di recupero di Pozioni al gruppetto di Tassorosso, e Holly, nei pressi della Guferia,2 tentava di studiare Trasfigurazione senza farsi distrarre dalle lamentele di Patty sull'assegnazione dei turni di ronda della settimana successiva.

Ed e Mark, invece, percorrevano di gran carriera il prato, i mantelli al vento, seguiti da un ansimante Danny Mellow, che faticava a tenere il loro passo.

“Si può sapere che fretta hai? - Chiese Mark, non comprendendo perché l'amico avesse abbandonato di colpo i compiti di Difesa contro le Arti Oscure, per gettarsi in quella strana marcia forzata. - Per Godric, rallenta o Danny ci lascerà le penne!”

“Mi è sembrato di vedere il cane, non voglio perderlo. Devo ancora dargli i topi che ho preso per lui a Hogsmeade.”3

Rispose senza fermarsi e senza smettere di guardarsi intorno alla ricerca dell'animale.

“Ed – ansimò il piccolo Mellow – sei sicuro che vadano bene? Philip dice che”

“Sciocchezze! - lo interruppe il Prefetto, voltandosi a guardarlo – Sono secoli che il mio Crup4 li mangia ed è in perfetta salute.”

Mark non nascose uno sguardo scettico, ma si limitò a scrollare le spalle, preferendo non indagare oltre.

L'attenzione dei tre venne attirata da un gruppetto di ragazzine, probabilmente del primo e del secondo anno, tutte radunate intorno a qualcosa. Si avvicinarono per capire di che si trattasse.

“Oh, ma che carino che sei! Fatti fare una carezza!” Esclamò una.

“Qui bello, da me adesso.”

“Che dolce!”

L'oggetto di tutti quei complimenti si rivelò essere un grosso cane, sdraiato a pancia in su e completamente appagato da tutte quelle coccole. Era a pelo corto e nero, tranne che per una grossa macchia sul petto e le orecchie bianche.

“Eccolo!” Ed non riusciva a credere ai suoi occhi, fino ad ora era riuscito a vedere il cane solo di sfuggita, per lo più in serata, quando per il suo turno di ronda gli era assegnato il parco, invece adesso se lo trovava davanti circondato da una decina di ragazzine adoranti.

“Dai Genzo, vai a prendere questo.” Una piccola Corvonero lanciò un bastone ed il cane scattò fulmineo, afferrandolo al volo ed atterrando in maniera elegante.

“Genzo? Ma che nome è?” Chiese Mark, non riuscendo a trattenersi.

Gli rispose una ragazza ricciuta e con gli occhiali di Tassorosso:

“Non so, una volta una di noi l'ha chiamato così e lui pare gradire. Da allora è diventato Genzo per tutte.”

Warner, cercava di avvicinare l'animale per potergli consegnare il suo regalo, ma questo lo teneva alla larga, come se non si fidasse di lui.

“Non mi pare sia molto ben disposto verso di te. Forse preferisce le ragazze.” Commentò Danny.

“Sarà un cane donnaiolo – aggiunse Lenders sghignazzando – come Price.”

“E come faccio a mandarle via?”

Mark alzò gli occhi al cielo:

“Per tutto il guardaroba di mutande di Merlino, sei un Prefetto amico, basta che ti inventi una qualche regola per cui non possono stare qui e il gioco è fatto.”

“Non credo che inventarsi regole sia di mia compentenza dei.” Ribatté, dubbioso sul fatto di utilizzare la sua autorità per fini personali.

“D'accordo, ci penso io. - Avanzò con piglio deciso verso il gruppo – Ragazze via di qua, quell'animale è affar nostro.”

Un coro di protesta accolse questa dichiarazione, anche se alcune delle ragazzine erano intimorite dalla stazza del Cacciatore di Grifondoro. Fortunatamente Ed intervenne prima che si scatenasse il panico:

“Quello che il mio compagno voleva dire è che è contrario al regolamento giocare con gli animali del parco o della foresta. Tornate nelle vostre Sale Comuni o sarò costretto a togliervi dei punti.” Terminò tormentandosi il nodo della cravatta.

A testa bassa il gruppo delle ragazzine si allontanò, disperdendosi. Il cane, decisamente contrariato per essere rimasto senza ammiratrici, fiutò il pericolo e si mise in all'erta. Il Serpeverde ebbe campo libero per agire. Estrasse da sotto il mantello il sacchetto contenente i topi morti e ne porse uno all'animale:

“Genzo, vieni bello! Vedrai che prelibatezza ti ho portato, sentirai che bontà.”

L'animale cominciò ad indietreggiare lentamente, non disposto ad assecondare l'umano, anzi, lo guardava come a dire che era tutto scemo.

“Genzo, dai, è buonissimo.”

Warner gli era quasi vicino, ma Genzo lo evitò con un agile balzo. Tentò di avvicinarsi nuovamente, ma la scena si ripeté identica altre due volte.

“Che ne direste di darmi una mano?” Il Prefetto si girò verso gli amici, che erano rimasti immobili a guardare, Mark addirittura si era accomodato contro un albero, le maniche della camicia arrotolate fino ai gomiti.

“A me sembra che te la stia cavando benissimo!” Ribatté quest'ultimo ironico.

“Insomma Danny, che Tassorosso sei se non aiuti gli amici e tu Mark, non avrai paura, non siete voi Grifondoro quelli coraggiosi, per Salazar?”

“Non c'è bisogno che metti in mezzo i Fondatori, adesso arriviamo.”

Tutti e tre si misero all'inseguimento del cane, ma Genzo, probabilmente scambiandolo per un gioco, continuava ad evitarli e a fuggire attraverso il parco.

Nella sua fuga non si preoccupava di urtare altri studenti, passò perfino in mezzo a Julian ed Amy, impegnati a ripassare Storia della Magia in riva al lago, sparpagliando tutte le loro pergamene.

“Merlino! Ed, sei un Prefetto, ti sembra il caso di inseguire un cane in questa maniera?”

“Sì sì, risparmiami la predica Ross, me la farai un'altra volta.” Rispose Warner senza voltarsi, proseguendo la sua corsa insieme a Mark, mentre Danny si piegava in mille inchini di scusa per aver disturbato.

Giunti nei pressi del Platano Picchiatore, Genzo si arrestò vicino ai rami, sfidandoli a raggiungerlo.

I due si guardarono un secondo e, scambiandosi un cenno d'intesa, decisero di desistere per quel giorno: farsi picchiare da un albero non era nei loro programmi.

Il cane abbaiò in segno di vittoria, scoprendo i denti, poi sparì dalla loro visuale.

“Certo che – commentò Mark – nella sua ultima espressione mi ha ricordato al faccia di Price quando vuole sfottere.”

“Stai paragonando un cane a Price? Il povero animaletto potrebbe offendersi.”

Scoppiarono entrambi a ridere.

 

 

 

Quella sera, in dormitorio, Ed non si dava pace per essersi lasciato sfuggire l'occasione di farsi amico il cagnolone e di scoprire qualcosa in più su di lui. Dove aveva la cuccia? E come mai appariva così di rado, viveva forse fuori dal castello e in qualche modo riusciva ad intrufolarsi nel parco?

Tutto questo mentre preparava l'occorrente per la doccia: sapone liquido alle spezie peruviane, Pozione anti crespo di sua invenzione, progettata per resistere alla forte umidità del sotterraneo accanto al lago5, e balsamo con estratti di Algabranchia.6

Il compagno di stanza lo osservava di sottecchi, alzando ogni tanto lo sguardo dal libro di Aritmanzia7 e dalla tavola numerica corredata al capitolo. Per lui la giornata si era rivelata molto divertente, e, non serviva un grande veggente per capirlo, quella scena era candidata a diventare la ciliegina sulla torta.

“Warner, ti senti bene?” Chiese con una punta di ironia.

“Mai stato meglio Price.” Rispose dirigendosi verso il bagno con tutto l'arsenale di flaconi in mano. Passati pochi istanti ne uscì:

“Anzi no, non va bene e sai perché? Oggi sono stato rifiutato da una cane, per Salazar!”

Benji chiuse il libro e assunse un'espressione di educata perplessità mentre formulava la domanda:

“Un cane?”

“Già – bofonchiò il Prefetto – un cane donnaiolo! Pensa, si faceva accarezzare da tutte le ragazze che passavano a tiro, ma quando mi sono avvicinato io, con un regalo tra l'altro, si è allontanato.”

Benji non riuscì a trattenersi dal ridere.

“Beh, se gli piacciono le ragazze credo sia normale che se ne sia andato, o non avrai sperato di confonderlo per via dei capelli lunghi?”

“Attento Price, potrei affatturarti!”

“E io potrei benissimo metterti fuori squadra, sono il Capitano.” Calcò volutamente sull'ultima parola, per ribadire la sua posizione di superiorità, per lo meno in ambito di Quidditch.

“Poi – continuò – che immagine darebbe un Prefetto che scaglia incantesimi contro chiunque?”

“La predica me l'ha già fatta quel precisino di Ross, grazie. Vado in doccia.” Borbottò Warner, intenzionato a porre fine a quella conversazione che lo stava mettendo più in difficoltà del previsto.

Rimasto solo Benji si lasciò sfuggire un ghigno soddisfatto. Nella sua testa prese forma un'idea subdola che, se avesse funzionato, gli avrebbe procurato ancora più divertimento il giorno successivo. Si accostò alla porta del bagno per farsi sentire meglio dal compagno:

“Secondo me dovresti riprovarci.”

“A fare che?” La voce di Ed giunse attutita dal rumore dell'acqua della doccia che scorreva.

“Ad ingraziarti il cane, magari fatti aiutare dai tuoi amici.”

Si allontanò e ritornò al suo libro. L'esca era stata gettata, ora doveva solo aspettare.

 

 

 

 

L'indomani la situazione nell'edificio scolastico era piuttosto vivace, nonostante fosse domenica e la maggior parte degli studenti rimanesse a letto fino a tardi.

Non si sa con quali mezzi, Ed aveva convinto Mark e Danny ad affiancarlo in quell'assurda caccia al quadrupede. Dopo un iniziale successo dovuto all'avvistamento di Genzo addirittura all'interno del castello, le aspettative del gruppetto erano rimaste frustrate dalla difficoltà nel compiere la cattura effettiva. I loro tentativi si erano rivelati tutti infruttuosi: Genzo sembrava essere molto più furbo di loro, ogni volta che credevano di averlo incastrato riusciva a fuggire. L'unica soluzione era che si infilasse nei passaggi segreti, ma come poteva conoscerli un cane?

I tre ragazzi passarono la mattinata appostati dietro ogni angolo di ogni corridoio, pronti a spuntare fuori al passaggio del loro obiettivo, finché, per errore, non si lanciarono sull'ignara Mrs Purr.8 A quel punto decisero di uscire in giardino, per evitare di incontrare Gazza e di farsi accusare di tentato gatticidio.

“Ed, quel cane non è normale. Non può sfuggirci sempre!” Sbottò Mark asciugandosi il sudore dalla fronte.

“Io non mi arrendo. - Protestò il Serpeverde – è una questione di principio.”

“Non ho detto questo, solo, detesto ammetterlo, ma ci servirebbe il cervello di un Corvonero.” Ribatté Lenders.

“Che ne dite dei Derrick?” Propose Danny.

“No, dobbiamo cavarcela da soli. Ci faremo bastare l'astuzia dei Serpeverde.”

“Se lo dici tu.” Mellow si arrese alla testardaggine dell'amico.

Mentre erano immersi in quei discorsi, Genzo si fermò davanti a loro scodinzolando, in chiaro atteggiamento provocatorio. Senza pensarci un attimo, mandando all'aria tutti i ragionamenti su possibili piani astuti, Ed scattò per prenderlo. Il cane non si fece cogliere impreparato e riprese all'istante la sua fuga.

Si ripeté la stessa situazione del giorno prima: un inseguimento che pareva essere interminabile, in cui l'animale era nettamente in vantaggio sull'umano, finché Genzo commise un errore, girandosi a controllare quanto fosse rimasto indietro il suo cacciatore. Il Prefetto ne approfittò subito, si avventò sulla preda e tentò di immobilizzarla al suolo. Rotolarono per un leggero pendio. Il cane si dibatté qualche istante, ma ormai era prigioniero.

Ed estrasse il suo regalo e lo avvicinò al muso dell'animale con un grido di vittoria quando accadde l'inimmaginabile: in un secondo, al posto del cane, apparve Benjiamin Price. Warner non fece nemmeno in tempo a rendersi conto dell'assurdità della situazione che giunsero Mark e Danny, rimanendo pietrificati alla vista dei due Serpeverde uno sopra l'altro.

Danny si coprì gli occhi con le mani per non guardare oltre.

Fu la voce di Benji a smuovere tutti:

“Warner, non penserai davvero che io mangi topi morti, per le mutande di Merlino!”

Lo spostò bruscamente, spedendo lontano il 'delizioso' regalino, e si rimise in piedi, cercando poi di togliersi il terriccio dai vestiti. Ed boccheggiava, ancora incredulo:

“I..il ca..cane tu... tu... Ge...Ge..Gen..zo.”

“Amico, ti senti bene? - chiese Mark, già preoccupato per lo spettacolo di poco prima – Ti ha fatto qualche incantesimo?”

Il Prefetto scosse la testa violentemente:

“Non capite, lui, lui – indicò Benji – lui è Genzo!” Si accasciò esausto al suolo, come se quella rivelazione avesse esaurito tutte le sue energie.

Sia Danny che Mark spalancarono gli occhi per lo stupore.

“Vorresti dire che lui è un, come si chiama, Animagus?”9 Domandò il più piccolo.

“Sorpresa.” Price ghignò soddisfatto, anche se era stato catturato, aveva comunque lasciato i suoi avversari nella confusione.

“Vorrei sapere – esalò Warner, ancora a terra. – quando avresti imparato.”

“Ho seguito gli insegnamenti di zio Sirius,10 in fondo essere Animagus è un vizio di famiglia. Ora scusatemi, vado a pranzo, tutto questo moto mi ha messo addosso una certa voglia di cibo commestibile.”

Si allontanò verso il castello a testa alta, stampata in faccia un'espressione di vittoria, mentre gli altri tre lo seguivano con lo sguardo, ancora attoniti.

“Ci ha fregati.” Commentò Mellow dopo qualche istante, con un sorriso divertito.

“Taci!” Ribatterono in coro il Serpeverde e il Grifondoro, per niente al mondo disposti ad ammettere il lato divertente della vicenda, anzi, meditando una futura vendetta.

 

 

 

 

 

 

1 Alla fine del quinto hanno si sostengono gli esami generali sul programma di tutti e cinque gli anni per ottenere il diploma di GUFO (Giudizio Unico Fattucchiere Ordinario). Di ogni materia si esegue al mattino la prova scritta e al pomeriggio quella pratica, tranne astronomia che si fa di notte. Ogni materia ha un voto a sé stante, cioè si ottiene un GUFO per ogni materia in cui si prende dalla sufficienza in su (Accettabile, Oltre Ogni Previsione, Eccezionale). In base ai voti del GUFO e alle scelte lavorative, si scelgono le materie che si studiano negli altri due anni, al termine dei quali si può conseguire il MAGO (Magia Avanzata Grado Ottimale). Uno studente potrebbe anche decidere di lasciare la scuola dopo il primo diploma, perché non intenzionato a conseguire il MAGO. Per esempio, i gemelli Weasley se ne sono andati a metà del loro settimo anno, senza completarlo, perché comunque avevano degli affari già avviati.

2 Costruzione dove sono alloggiati vari gufi portalettera. Ci sono sia quelli degli studenti che ne possiedono uno e l'hanno portato a scuola, sia alcuni di proprietà della scuola, usati da tutti gli altri. Gli studenti vi hanno libero accesso, in quanto se ne servono ogni volta che devono inviare la corrispondenza.

3 Vedi il finale di “Filtri d'amore” cap 2

4 E' un cane di creazione magica, del tutto simile al Jack Russel Terrier, tranne che per la coda che è biforcuta. I maghi che abitano in zone frequentate anche dai Babbani sono obbligati per legge a rimuovere la coda con un incantesimo. E' un divoratore di rifiuti e carcasse, mangia perfino i vecchi pneumatici, ecco perché Ed lo nutre di topi morti senza problema. XD

5 La Sala Comune e i dormitori di Serpeverde sono situati nei sotterranei, vicino al lago, infatti dalle finestre filtra una luce verdastra data dall'acqua del lago che circonda gli ambienti. Praticamente i nostri Serpeverde invece degli uccelli vedono i pesci fuori dalle finestre!

6 Alga magica che fa spuntare le branchie e le pinne a chi la ingerisce. Harry la usa durante la seconda prova del Torneo Tremaghi.

7 Non si sa molto di questa materia, se non che è basata sulle proprietà magiche dei numeri.

8 L'adoratissima gatta di Gazza. Gli studenti la odiano perché è una specie di versione animale del padrone: se uno studente infrange le regole davanti a lei è facile che poco dopo arrivi anche Gazza e Gazza ama punire gli studenti.

9 Mago o Strega che ha la capacità di trasformarsi in un animale. E' magia molto avanzata e pericolosa, per questo il Ministero tiene sotto controllo chi tenta di apprendere questa tecnica. Ovviamente nella saga esistono personaggi che l'anno appresa sotto il naso del Ministero.

10 SPOILER Secondo la mia visione Benji è per metà Black, quindi parente di Sirius Black, anche lui animagus e, per la precisione, si trasforma in un grosso cane nero. (Sirio è la stella più luminosa della costellazione del cane.) Nella saga Sirius muore alla fine del quinto libro. ç___ç Siccome la sua morte aviene per aver attraversato un velo nella camera della morte all'Ufficio Misteri, ho immaginato che finita la guerra suddetto velo abbia deciso di risputarlo fuori.






Come promesso niente Julian ed Amy in questo capitolo, o almeno li vediamo citati solo di sfuggita.
E....... *rullo di tamburi* si è risolto il mistero della faccia schifata di Benji alla fine del cap 2. Ci credo che non fosse entusiasta all'idea che Ed avesse comprato topi morti per il suo alter ego. XD

Questo capitolo ha una dedica e un ringraziamento speciale a berlinene che, oltre alla consueta betata, mi ha aiutato a far muovere i Toho Boys, dato che io non sono molto abituata a loro. Spero siano venuti bene. Grazie per i consigli. *___*

  
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