PROLOGO
La
scritta "Valentina della 3F ha il culo più bello di tutta la
scuola" si ergeva in tutta la sua
bellezza
e clamore sul muro vicino alla toilette delle femmine, in uno sgargiante color
rosso
sangue.
Valentina
Basile spalancò occhi e bocca, e strinse i pugni, nel momento in cui quelle
parole
giunsero
agli occhi suoi e della sua amica Ilaria. La prima assottigliò infastidita e
irritata
gli
occhi azzurro mare, mentre l'altra cominciò a ridacchiare, divertita,
guadagnandosi
un'occhiataccia
di disappunto dalla compagna.
Valentina
voltò il suo sguardo verso la classe 3E. Lì, al primo banco, un bel ragazzo dai
capelli
castano scuro e dagli occhi color ghiaccio le sorrise, facendole l'occhiolino.
La
ragazza scosse la testa, ancor più arrabbiata. Lo sapeva... Walter.
Avrebbe
dovuto immaginare che fosse stato lui l'artefice di quell'atto vandalico.
Continuò
a guardarlo, con gli occhi iniettati di sangue che mandavano saette.
Il
bruno fece un'espressione da seduttore, e le mandò un bacio volante.
Valentina
sospirò, rassegnata. Quel tipo non sarebbe cambiato mai.
Ormai
era da già da qualche settimana che la tormentava. Ma perchè, poi, non riusciva
a capirlo.
Era
cominciato tutto un sabato di alcune settimane prima. La ragazza si trovava giù
al bar della scuola,
per
consegnare la lista degli alimenti che i suoi compagni avrebbero preso per la
ricreazione.
E
poi arrivò lui.
Bello
e affascinante per molte ragazze; mai notato da lei.
Il
bullo per eccellenza; mai visto da lei.
Il
casinista numero 1; mai pensato da lei.
Insomma
tra Walter e Valentina c'era un miglio di differenza. Un baratro che li
divideva, e
li
rendeva diversi e irraggiungibili.
E
questo Walter l'aveva notato. Eccome. E aveva notato anche quella bella
biondina della
classe
poco lontana dalla sua.
Valentina
Basile della 3F era certo un bel bocconcino. Non troppo alta, molto magra,
coi
capelli biondi, lisci e lunghi, e due occhi color dell'oceano.
Era
la tipica ragazza perfettina, che teneva molto ai suoi voti scolastici e al
rispetto
delle
regole. Era una delle allieve più brillanti del suo anno.
Piaceva
a molti ragazzini, ma meno della metà di essi era riuscita a conquistarla.
Walter
Salentini della 3E era un ragazzo abbastanza complicato. Uno che parlava più
con
le
mani che con le parole. Trasgressivo, violento, sarcastico, arrogante, con la
battuta sempre
pronta.
Uno
la cui famiglia l'aveva abbandonato, lasciandolo in custodia ad una Comunità.
Il
padre in carcere e la madre che viveva in un piccolo appartamento, che
sopravviveva
facendo
piccoli lavori part-time, guadagnando a malapena per lei.
Walter
era un bel ragazzo. Abbastanza alto, con un fisico ben scolpito, coi capelli
castano
scuro
a crestino, con alcuni ciuffi che coprivano la fronte, e con gli occhi color
ghiaccio,
che
a volte somigliavano ai freschi ghiacciai dell'Antartide, e a volte ricordavano
il mare
in
tempesta. Era temuto e rispettato da tutta la scuola, piaceva a molte ragazze,
ed era
conosciuto
da tutti, soprattutto dai tipi violenti e poco affidabili della sua scuola
e
anche della città. E ovviamente, i suoi voti a scuola lasciavano a desiderare.
Insomma,
si può capire che i due erano l'uno l'opposto dell'altro. Non sarebbero mai
potuti
stare
assieme. Non avevano nulla in comune!
Ma
Walter non la pensava così.
Certo,
sapeva che sarebbe stata dura conquistarla.
Ma
a lui dopotutto piacevano le sfide.
E
allora si ripromise che se la sarebbe fatta, che avrebbe aggiunto la scolara
perfettina
alla
sua lista di ragazze conquistate.
Ci
sarebbe riuscito.
Eccome.
Perchè Walter non perdeva mai.
E
non avrebbe perso di certo con una sciocca aspirante suora!
Comunque,
ora torniamo a quel sabato...
Valentina
si avvicinò sorridente alla Signora Marisa, la donna che lavorava, assieme alla
Signora
Claudia
che in quel momento non era ancora arrivata, al bar della scuola.
-Ciao...
Ecco la lista della 3F- disse timidamente la ragazza.
La
donna sorrise di rimando e annuì.
A
quel punto arrivò un ragazzo.
Quest'ultimo
stava parlando in modo realmente poco raffinato con due tipi poco
raccomandabili.
Lo
sguardo del giovane si spostò dai due amici alla biondina che stava
innocentemente poggiata
al
bancone.
I
suoi occhi si illuminarono.
Quella
era la sua prossima "preda".
Fece
segno ai due ragazzi di aspettare.
Si
avvicinò con passo suadente verso la ragazza, e...
-Ciao-
disse, poggiandosi anch'egli al bancone, affianco a Valentina.
Lei
si voltò velocemente.
Lo
guardò attentamente, per capire se quel tizio fosse un volto conosciuto o meno.
Arrivò
presto ad una conclusione: non l'aveva mai visto prima.
-Ciao...
Ci conosciamo?- chiese, titubante.
Lui
sorrise un attimo, distogliendo lo sguardo.
-Non
so... Dimmelo tu- disse, facendo l'occhiolino ad una mora di seconda appena
passata, la
quale
arrossì vistosamente a quel gesto.
Valentina
osservò disgustata quella breve ma significativa scena.
Quello
di certo non doveva essere un ragazzo serio.
-Ebbene,
no, non ci conosciamo. Affatto.- tagliò corto, voltandosi e uscendo dal bar.
Il
ragazzo la bloccò per un braccio.
-Allora
provvediamo subito. Piacere io sono Walter- disse, porgendo la mano alla
ragazza.
Quest'ultima
osservò la mano del tipo con una certa titubanza. Poi però gliela strinse.
-Piacere,
Valentina-
Lui
sorrise, guardandola intensamente. Valentina arrossì, e distolse lo sguardo.
Walter
la prese per mano. La sbattè delicatamente sul muro, e mise un braccio sopra di
esso,
affianco
alla testa della bionda.
-Di
quale classe sei Valentina?- chiese, continuando a guardarla, e avvicinandosi
sempre più.
Valentina
si strinse sempre più contro al muro.
-3F...
E t-tu?- chiese, sudando freddo.
-3E.
Abbiamo le classi abbastanza vicine. Magari qualche giorno potrei venire a
farti visita-
disse
Walter, socchiudendo gli occhi e riducendo la distanza tra il suo viso e quello
di
Valentina
a pochi centimetri.
La
ragazza chiuse gli occhi e annuì, completamente fuori di sè, rapita dai modi
di
fare di quel ragazzo.
Era
convinta che l'avrebbe baciata. Ed era pronta.
Il
cuore cominciò a batterle forte.
Ma
poi...
-Ehi?
Valentina, ci sei? Ma che fai? Perchè hai chiuso gli occhi? E perchè mai hai
messo le
labbra
in quella posizione? Non vorrai mica baciarmi... Ci conosciamo da meno di
qualche
minuto!
Capisco che sono molto affascinante e decisamente irresistibile, però mi sembra
esagerato!
E pensare che io volevo solamente levarti una cosa che hai vicino all'occhio!-
Valentina
era completamente spiazzata.
Che.
Pacco. Di. Merda.
Divenne
paonazza, e l'ira e l'imbarazzo si impossessarono di lei.
-Sei
proprio uno stronzo!- disse, allontanandolo con uno spintone.
Walter
cominciò a ridere di gusto.
-Addirittura!
Ah ah ah ah!!-
-Salentini!!
Cosa diavolo stai facendo? Sempre a importunare le ragazze! Lascia stare quella
poverina
e vieni subito qui, razza di maleducato!- urlò la Professoressa Villa, la Prof
di
italiano
delle sezioni D, E e F.
Walter
sbuffò.
-Oh,
Professorè, ma perchè non te fai un po' i cazzi tuoi?- chiese, sghignazzando.
-SALENTINI!
FINISCILA! GUARDA CHE TI MANDO DAL PRESIDE!- urlò la Prof, furibonda.
-Eh
capirai, c'ho fatto la muffa in quell'ufficio di merda!- disse Walter,
spostando il suo
sguardo
di ghiaccio dalla Professoressa a Valentina, che lo guardava schifata.
Che
maleducato!
Ma
come si permetteva a rivolgersi a quella maniera ad un adulto, ma soprattutto
ad un Professore??
-Basta,
Salentini, adesso hai superato tutti i limiti! Vieni con me!- gridò la Prof,
prendendo
Walter
dal colletto della maglia firmata "Guru" e trascinandolo.
Il
bruno allontanò la donna da sè con uno strattone.
-Lasciami,
brutta befana! Non permetterti mai più a toccarmi, hai capito?!- disse il
ragazzo,
guardando
in malo modo la Professoressa. Poi guardò Valentina. -Oh, bella, ci vediamo eh?
Dai,
non
fare così... Magari la prossima volta te lo do veramente un bacio- disse, facendo
l'occhiolino,
carezzando
con la mano il volto di Valentina, che spostò la faccia immediatamente.
E
così Walter se ne andò, con la professoressa affianco.
Valentina
riflettè.
Salentini...
Walter
Salentini.
L'aveva
già sentito nominare...
Ma
certo! Era il bullo della scuola! Quello che qualche giorno prima aveva
picchiato a sangue
Francesco
Ponti della 3H! Era vero... Walter. Quel tipo malavitoso, che conosceva tutti i
tipi
meno
raccomandabili della città!
Quello
che si era fatto tutte le ragazze della scuola...
E...
Allora... Quando ci aveva provato con lei... Era solamente per aggiungere il
suo
nome alla lista delle ragazze che si era fatto! Che bastardo... E lei aveva
abboccato
come
una sciocca! Che stupida! Ma gliel'avrebbe fatta pagare... Oh sì...
A
risvegliarla dai suoi pensieri fu un sospiro da parte della Signora Marisa.
Valentina
si voltò, e la fissò.
-Ah...
Ormai questa è la scena che si presenta ogni giorno... Quel Walter non cambierà
mai...-
disse,
scotendo la testa.
Valentina
annuì, e poi se ne andò, immersa ancora nei suoi pensieri.
E
a quell'episodio ne susseguirono tantissimi altri... Come, in particolare, il
motivo di quella
scritta
sul muro...
Valentina
era scesa nuovamente al bar per portare la lista delle colazioni.
Stava
chiacchierando con la Signora Claudia, quando un ragazzo arrivò alle sue
spalle.
La
donna del bar lo riconobbe subito.
-Walter!-
esclamò, guardandolo malamente -Cosa diamine stai facendo??- chiese, allungando
il collo
per
capire cosa catturasse così tanto l'attenzione del ragazzo.
In
effetti Walter era impegnato nell'osservazione del... ehm... del sedere di
Valentina.
Il
ragazzo si piegò leggermente, per osservare meglio l'oggetto che in quel
momento occupava
i
suoi pensieri.
La
Signora Claudia spalancò la bocca, coprendosela con le mani, e mormorando un
flebile "Walter..."
Valentina
osservò confusa e disorientata la donna.
Poi
si voltò, e...
-BRUTTO
PORCO MANIACO!!- urlò, tutta rossa in viso, colpendo Walter ad una guancia.
-AHI!-
gemette il ragazzo, portandosi la mano sullo zigomo colpito.
-SCHIFOSO!-
urlò nuovamente Valentina, voltandosi e cominciando ad allontanarsi.
Walter
fischiettò un motivetto abbastanza volgare e poco raffinato, che alludeva alla
bellezza
dei
glutei della ragazza.
-Ehi,
bella! C'hai proprio un bel culo!- urlò, sorridendo.
Valentina,
in tutta risposta, mostrò il medio al ragazzo, continuando a camminare
apparentemente
indisturbata,
ma con un rossore assai evidente in volto.
Valentina
spostò lo sguardo da Walter alla scritta "Valentina della 3F ha il culo
più bello di
tutta
la scuola".
Scosse
il capo.
Si
voltò nuovamente verso Walter, il quale la osservò per un po', continuando a
mandarle baci
volanti.
Valentina,
esasperata, entrò in 3E.
-Buon
giorno, Professoressa. Mi scusi, potrebbe uscire un attimo Salentini, per
cortesia?- chiese,
rivolta
alla donna seduta alla cattedra.
Ma
Walter, senza aspettare il permesso, si alzò ed uscì dalla classe.
-Professorè,
tutte me desiderano- disse, facendo ridere la maggior parte dei ragazzi della sua
classe.
Valentina,
nel momento in cui il bruno mise piede fuori dalla classe, lo afferrò dal
colletto
della
maglietta, e lo sbattè contro il muro.
-Cosa
cavolo significa quella scritta?- chiese, arrabbiata.
Walter
sorrise.
-Se
non lo sai tu... Te lo spiego io- disse, sorridendo, e poggiando le mani sul
sedere di Valentina.
La
ragazza avvampò.
-Brutto
porco maniaco!!- urlò, schiaffeggiandolo.
-AHIA!!-
si lamentò Walter, toccandosi le guance, e bloccando la ragazza per i polsi.
-Come
diavolo ti sei permesso? Eh?? Che diavolo, ora tutta la scuola leggerà!-
piagnucolò la ragazza.
-Bè,
almeno ora tutti sanno che hai un bel culo- disse Walter, come se fosse la cosa
più normale
del
mondo.
Valentina
assottigliò maggiormente gli occhi, irritata. Le sue mani restavano come
incollate
al
colletto di Walter, le cui mani bloccavano i polsi della ragazza. I due erano
dunque attaccati.
-Cancella
quella scritta immediatamente- sibilò Valentina, guardando minacciosa Walter.
-Se
no che fai?- chiese il bruno, con aria di sfida.
Valentina
ci pensò su.
-Oh
bè... Io...-
Ma
Walter non la fece finire.
Posò
le sue labbra su quelle di Valentina.
Quest'ultima
rimase spiazzata. Ma si riprese subito stavolta.
Non
sarebbe stata l'ennesima ragazza di Walter.
Walter
non avrebbe aggiunto il suo nome alla lista.
Sferrò
un potente calcio, che colpì il ragazzo nelle parti basse.
-AAAHHH!!-
urlò Walter, staccandosi dalla ragazza.
-Ma
porca...- imprecò, coprendosi con le mani la parte dolorante.
-Così
impari, brutto pervertito!- urlò Valentina.
Walter
sorrise.
-Vabbò...
Dai, uno pari...- disse, rientrando zoppicante in classe.
-Ciao
ciao tesoro- continuò, sulla soglia, mandando un bacio a Valentina.
Quest'ultima
grugnì di disappunto.
Ilaria,
la sua amica, la guardò con un sorriso tra lo stupefatto e il divertito.
-Non
un solo commento, ti prego- disse Valentina, entrando nel bagno delle ragazze e
sbattendovi
la
porta.
Quel
ragazzo non sarebbe cambiato mai.
CONTINUA...
SALVE
A TUTTI. Questa è la prima fanfiction Originale che scrivo. Scusate alcune
volte il
linguaggio colorito (una delle motivazione per cui ho messo come raiting R). Comunque,
questo
è solamente il prologo. Spero vi sia piaciuto. Fatemi sapere!
Un
bacio, Emily.