Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: Amyechelon    05/04/2012    1 recensioni
Ragazze unite dalla passione del cinema, due cantanti famosi che si incontrano nello stesso albergo, qualche rugbista e mille equivoci. Questo è il Grand Hotel di Londra
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un leggero solletico sull’orecchio mi fece svegliare da un bel sogno che avrei continuato volentieri. Girai la testa, Jared era sdraiato accanto a me che mi solleticava il collo con le dita. Stropicciai gli occhi. << Chi ti ha fatto entrare? >>
<< Mi avevano detto che non sei mai di buon umore appena sveglia, ne ho la conferma adesso. Riccardo mi ha fatto entrare, mi ha anche dato il doppione della chiave >>
<< Dopo mi sente quel caro ragazzo. Ah, buongiorno >>
<< Ciao, ben svegliata >>
<< Va bene che ti hanno dato la chiave, ma perché sei qui? >>
<< Avevo voglia di vederti, perciò sono venuto a farti visita, Shannon non è una buona compagnia quando batte le bacchette sul comodino e Tomo sta spesso al telefono con Vicki >>
<< Ma prenderti una camera singola? >>
<< A parte queste sciocchezze mi piace la compagnia di Tomo e di mio fratello >>
<< Siete tutti pazzi >>Mi stiracchiai. << Vuoi mangiare qui con me o vai con gli altri? >>
<< Andiamo da Starbucks a fare colazione, grazie dell’invito. Non ti chiedo di venire cono noi perché immagino che vuoi passare dalla casa discografica >>
In realtà mi ero completamente dimenticata dei miei progetti, << Sì, hai ragione >> mentii << avevo qualche idea per un nuovo album. Starò per un bel po’ chiusa in studio >> Sarei fuggita dopo neanche un’ora se non mi fossero arrivate delle idee; mi venne in mente che mi ero presa dietro dei fogli dove avevo buttato giù qualche frase che forse poteva tornare utile. Scesi dal letto e frugai nello zaino che non avevo ancora disfatto, come l’altra metà delle valigie che stava aspettando sotto il letto. Trovai quello che volevo, c’era anche uno spartito già completato. Mi accoccolai di nuovo tra le coperte calde, chiamai il servizio in camera e prenotai la colazione. Bussarono alla porta, erano Shannon e Tomo che reclamavano Jared, mi abbracciò, poi uscirono dall’albergo.
 
Finito di fare colazione salutai tutti e mi diressi alla casa discografica in taxi, con me avevo i fogli un po’ stropicciati con qualche strofa da rimettere a posto.
Entrai nell’edificio, abbracciai gli amici con cui lavoravo dall’inizio della mia carriera, mi sedetti nella mia stanza insonorizzata e cominciai a pensare a come continuare le canzoni, mi rilassai e mi focalizzai su alcuni tipi di argomenti che volevo affrontare.
Scrissi qualche riga, poi una canzone, due canzoni e qualche strofa, infine – dopo neanche tre ore di scrittura – avevo pronti tutti i testi dell’album, mancava soltanto la musica e la tonalità giusta.
Andai dagli strumentisti, mi sedetti al pianoforte per provare l’unico spartito completo, era orribile, le note le avevo messe a caso e non avevo seguito nessuna regola.
Cancellai tutto e ricominciai da capo, il batterista azzardò a tenere il tempo, si aggiunse la chitarra elettrica e il basso per far da contrasto, mi incoraggiarono ad attaccare con la prima strofa.
Ci sentivamo soddisfatti del risultato e incidemmo questo primo inedito. Tenemmo questo ritmo per altre due canzoni, quando ci raggiunsero il mio team al completo, con i Mars appresso. Lasciai andare gli strumentisti a riposarsi o a casa, per quel giorno avevamo fatto abbastanza.
Shannon sbavò davanti alla batteria, si mise a suonare “From yesterday”. Jared ed io canticchiammo.
 
I need a hero, I’m holding out for a hero ‘till the end of the night
He’s gotta be strong, he’s gotta be fast and he’s gonna be fresh from the fight
I need a hero, I’m holding out for a hero ‘till the morning light
He’s gotta be sure, he’s gotta be soon and he’s gotta be larger than life
Larger than life…
 
La suoneria del cellulare di Ginevra ci spaventò (“Holding out for a hero – Bonnie Tyler). Curiose io e le altre amiche ci avvicinammo al cellulare. << Questa non è la solita canzone per tuo marito >> Intuì Carlotta.
<< Chi ti chiama >> Chiese Minerva.
<< Non lo so, è un numero scozzese >>
<< Sarà un regista che ti chiede aiuto >> Disse Linda.
<< O magari è Sean Connery >> Sbavai all’idea.
<< O Ewan McGregor >>
<< E rispondi per la miseria! >> Sbraitò Daniela.
Ginevra spinse sul tasto di chiamata poi sull’altoparlante. << Pronto? >>
<< Buon pomeriggio Signorina Gin >>
Rimanemmo a bocca aperta, quella voce la si poteva riconoscere a distanza: Simon Rooney, giocatore della squadra di rugby scozzese (il bell’uomo che ha passato la notte dell’addio al nubilato con Ginevra).
<< Sono a sorseggiarmi un buon frappuccino allo Starbucks nella libreria di Edimburgo, di fronte al castello e mi sei venuta in mente tu quando mi parlavi della tua vacanza qui >>
<< Come hai fatto ad avere il mio numero? >>
<< I rugbisti ottengono tutto e tutte >>
Gin stava per svenire, le facemmo gesti di continuare a parlare. << Peccato che non hai ottenuto me >>
<< Per ora, a meno che non sei sposata, come doveva succedere due giorni dopo il nostro incontro >>
<< Ho mollato il mio fidanzato sull’altare>> Si schiarì la voce. << Non eravamo fatti per stare insieme >>
Gesti d’approvazione da parte nostra.
<< Allora ci si può incontrare da qualche parte. Ho sentito che sei a Londra adesso e prima che me lo chieda io scopro sempre tutto >>
<< Quindi sai dove alloggio >>
<< Una donna così impegnata e bella come te può dormire solo in un posto degno della sua immagine: il Grand Hotel >>
<< Ma chi è uno della CIA? >>
<< Accetto l’invito, se riesci a venire per stasera alle 8 avrai un premio >>
<< Sto andando in aeroporto, voglio un premio più grande se arrivo prima >>
Chiuse la telefonata, Ginevra era pallida in volto, le mani che le tremavano. << Un. Rugbista. Tutto. Per. Me. Datemi un pizzicotto, ditemi che è tutto vero >>
Minerva le diede una pacca sulla schiena.
<< Ahio! >> Gin si massaggiò.
<< E’ tutto vero >> Sentenziò Minerva
Linda, Carlotta e Daniela si accalcarono su Ginevra, << Dobbiamo farti bella per il tuo rugbista >> canticchiarono.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: Amyechelon