Quando
finalmente arrivò il pomeriggio e il primo giorno di scuola
iniziava pian piano
ad avviarsi verso la fine, Harry, Ron ed Hermione trascorsero due ore
nei sotterranei
a cimentarsi in Pozioni insieme ad un Tassorosso, quattro Corvonero e
quattro
Serpeverde, tra cui Malfoy.
Mentre
entravano nell’aula già piena di vapori, furono
calorosamente accolti dal
professor Lumacorno, che aveva preparato per loro delle pozioni da
riconoscere.
Hermione
le
indovinò tutte, tra cui l’Amortentia, guadagnando
molti punti per Grifondoro.
«Bene, bene signorina
Granger,
vuole spiegare alla classe come si riconosce questa pozione?».
Lei,
con
entusiasmo, annuì. «Ovviamente
dalla sua luminosità madreperlacea, dal vapore che sale a
spirale…e, cosa più
importante, ha un odore diverso per ciascuno di noi, secondo
ciò che ci attrae.
Per esempio, io sento odore di pergamena nuova, erba appena tagliata
e…» ma
s’interruppe, arrossendo
violentemente e lanciando uno sguardo fugace verso il tavolo dove erano
riuniti
i Serpeverde, verificando se qualcuno fosse in ascolto.
Poco
dopo,
Lumacorno assegnò loro da preparare il Distillato della
Morte Vivente. Harry e
Ron, non avendo il materiale, presero l’occorrente in
prestito dalle scorte.
A
una
manciata di minuti dalla fine della lezione, Hermione si accorse con
stupore
che la pozione di Harry aveva un aspetto decisamente migliore della
sua, e ciò
la fece innervosire poiché era normale che lei eccellesse in
tutto.
Una
volta
giunti a cena, si fece spiegare dall’amico come ci fosse
riuscito.
«Dai, Herm, ho seguito le
istruzioni appuntate dal proprietario precedente…», si giustificò
lui, ma la Grifondoro ribatté stizzita che non
era, comunque, assolutamente giusto.
Appena
ebbe
finito di mangiare, si congedò dicendo che doveva ripassare.
Ron
lanciò
uno sguardo esasperato a Harry e mimò con le labbra qualcosa
come
“Ma-è-solo-il-primo-giorno!”, mentre lei
procedeva a passo spedito verso
l’uscita, scansando bruscamente chi le intralciava la strada
e guardando, a
insaputa dei suoi due migliori amici, verso il tavolo dei Serpeverde,
cercando
inspiegabilmente con gli occhi lui.
***
Una mezz’ora dopo, Harry e Ron fecero ritorno nella sala
comune.
«Pensavamo stessi studiando!» borbottò il
rosso.
«Oh, andiamo Ronald. Non
penserai
che studiare sia la mia unica preoccupazione?»
ribatté lei.
«Ehm, veramente
sì. E’ solo il
primo giorno e ci hai ricordato più volte tu che la
McGranitt che dobbiamo
impegnarci al massimo per i M.A.G.O.»
rispose lui, cercando con lo sguardo il sostegno di Harry.
«Dacci un taglio, ok?» si limitò a
dire, e prese posto
in una comoda poltrona, abbandonandosi ai pensieri.
Studiare non era l’unica preoccupazione
di
Hermione Granger. Effettivamente suonava un po’ strano,
sì.
Mentre mordicchiava la sua Piuma di
Zucchero Deluxe, ripensava al discorso avuto con Ginny il giorno
precedente.
L’amica non aveva tutti i torti, ma
stavano comunque parlando di Draco Malfoy. Quel Draco Malfoy, che da
sei anni
non perdeva l’occasione di ferirla in qualche modo.
Il suggerimento dell’amica era,
perciò,
inaccettabile.
Ma non era l’unica ad essere ossessionata
dal Serpeverde. Harry, sedutosi con Ron su due poltrone vicine,
infatti,
sembrava esserlo più di lei mentre avanzava le
più improbabili teorie su
Malfoy. Era convinto che il ragazzo fosse un Mangiamorte e che stesse
pianificando un qualcosa di oscuro.
I due amici avevano cessato di ascoltare
da un bel pezzo le sue supposizioni quando dalla finestra aperta
planò un gufo,
lasciando cadere una lettera anonima sulla moquette rosso e oro.
«Non lo toccare, Hermione. Potrebbe
essere
pericoloso.»
La Grifondoro, però, si era
già lanciata
in avanti e l’aveva raccolta.
«Avanti, aprila!» la
incitò Ron,
dimenticandosi il suo Zuccotto di Zucca.
“Certo, ma non qui.» Rispose
lei,
accennando un sorriso, e andò nel dormitorio femminile.
Esaminò la busta, prima di aprirla, e
sulla carta color avorio vi trovò, scritte sontuosamente,
due lettere, “H.G.”,
di un color oro molto chiaro. Incuriosita, la aprì e vi
trovò un foglio sul
quale erano scritte poche parole con una grafia notevolmente elegante.
“E’
cordialmente invitata alla festa in maschera nella Stanza delle
Necessità,
giovedì 31 ottobre.
Buonanotte.”
Ciò che aveva letto, era bastato a farle
venire il batticuore. Chi era il mittente? Ginny? No, sicuramente. A
quell’ora
era alla caccia di qualche fidanzato…Ma allora chi?
Ossessionata da quel dubbio, ripiegò con
cura il foglietto e lo inserì nella busta che nascose sotto
il cuscino.
***
«Hermione! Hermioneee,
aspetta!»
gridò Ginny quella mattina,
scendendo di fretta le scale dal dormitorio femminile e sventolando una
busta
bianca ad un’Hermione che stava per uscire dalla sala comune.
Aspettò l’amica e
quando la raggiunse, si avviarono insieme verso la sala grande, per la
colazione.
«Guarda cosa ho ricevuto
ieri sera!»
esclamò la giovane Weasley
porgendole la busta. Era molto simile a quella che aveva ricevuto
Hermione, ma
molto meno sontuosa e più informale. Era bianca e
c’era scarabocchiato un “Per
Ginny Weasley” sul retro.
«Che
c’è scritto dentro?»
chiese lei, restituendogliela e
facendo finta di non sapere di cosa si trattasse.
Ginny,
allora, si avvicinò di più a lei e
mormorò: «Qualcuno
ha organizzato una festa nella Stanza delle
Necessità, il 31 ottobre…».
Il
battito
del cuore di Hermione iniziò ad avere una frequenza
più irregolare.
«Uh…sembra
grandioso.»
«Ma è grandioso!
Insomma…sarà ad
Halloween…perciò…dovremo
mascherarci, capito?».
«Perché usi il
“noi”?»
chiese Hermione, aggrottando le
sopracciglia, ma non ricevette risposta perché
l’amica si era appena fiondata
in braccio a Dean Thomas, il suo attuale fidanzato, che frequentava il
sesto
anno a Grifondoro.
Entrò
in
Sala Grande e la trovò già gremita di studenti
che s’ingozzavano di porridge,
cupcakes, succo di zucca e altre delizie.
Prese
posto
tra Harry, mezzo addormentato, e Ron, il quale addentava con gusto una
fetta di
pane e marmellata alle albicocche.
«Dvommitto bbeme?» le chiese.
«Uhm?»
si limitò a dire lei, distratta, mentre cercava con gli
occhi
Draco Malfoy. Il suo cuore fece un balzo appena lo ebbe individuato.
«Dormito bene?» ripeté Ron.
«In prima ora ho Aritmanzia.» rispose prima di
sorseggiare il
suo succo, fissando, con discrezione, il Serpeverde.
«Hermione, ma hai la febbre?» domandò Harry,
poggiandole una
mano sopra la fronte. La Grifondoro sussultò per due motivi:
perché il suo
migliore amico l’aveva appena toccata, riportandola alla
realtà e perché Draco
Malfoy aveva appena ricambiato il suo sguardo. La cosa che la fece
emozionare
di più, però, fu che nei suoi occhi non vi aveva
trovato il disprezzo che si
era fatto largo per sei anni.
«Ah, Hermione, non ci hai
più detto
cosa c’era scritto in quella lettera…»
esclamò Ron.
«Quale lettera?» chiese. «Oddio,
sei disgustoso, Ronald.»
aggiunse, mentre lo guardava tuffarsi con avidità su di un
cupcake
al cioccolato. «L’hai ucciso.»
sentenziò, cercando di deviare il discorso dalla
lettera.
«Ma-sciono-bvonizzimi!»
protestò lui,
sputacchiando pezzetti di muffin. La Grifondoro sbuffò, con
una smorfia, mentre
Harry rideva.
La campanella suonò e gli studenti
iniziarono ad alzarsi dai tavoli, con aria stanca.
«Ci vediamo dopo, Hermione.» la
salutarono
i suoi due migliori amici, che tornavano nella sala comune.
«Uhm…sì,
ok.» rispose lei, distratta,
mentre i suoi occhi cercavano disperatamente qualcun altro.
Mentre si avviava da sola verso l’aula di
Aritmanzia, rifletté. Doveva, forse, parlarne con Ginny?
Magari non l’avrebbe
presa in giro…ma dopotutto era colpa sua, se ora lei, invece
di ripassare gli
appunti pensava a tutt’altro.
Entrò
in
classe e prese posto, insolitamente, all’ultimo banco, per la
prima lezione
dell’anno e, sorpresa, vide un Draco Malfoy sedersi due
banchi più in là.
L’ora
trascorse velocemente mentre lei scriveva appunti distratta e fissava
la sua
nuca bionda.
Quando
la
campanella suonò, annunciando la fine dell’ora, il
Serpeverde si alzò con aria
stanca e uscì, senza nemmeno rivolgerle uno sguardo.
Hermione
sospirò, un po’ rassegnata, pensando che lo
scambio di sguardi durante la
colazione era stato un qualcosa di puramente casuale.
Infine,
raccolse le sue cose e marciò dritta verso la sala comune,
per prendere il
materiale per Erbologia e dirigersi con Harry e Ron verso le serre.
Quando
finalmente giunsero alla Serra n°3, vi trovò
un paio d’occhi grigi ad accoglierla.
Non mi pare sia granché, anche perchè lo reputo un capitolo di "passaggio", diciamo.
Ho notato con piacere che il primo capitolo è arrivato ad 80 visualizzazioni e volevo ringraziare SheWantsAcake per la sua recensione.
Aspetto con ansia anche le vostre.
Spero vi sia piaciuto!
Baci, a presto (speriamo :D )!