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Autore: Yuls    06/04/2012    2 recensioni
Hermione fissò meravigliata l’anello d’argento e notò un piccolo serpentello inciso sulla pietra.
Glielo restituì, sorridendo lievemente, mentre il cuore le batteva all’impazzata. Gli occhi grigi la fissavano, enigmatici. La Grifondoro non riuscì a cogliere quali pensieri o emozioni gli passassero per la mente.
Improvvisamente vi notò un cambiamento, un guizzo di qualcosa che non si sarebbe mai aspettata di vedere.
Percepì che il ragazzo si stava avvicinando a lei, molto lentamente. Chiuse gli occhi, in un gesto istintivo. Sentì il suo respiro sempre più vicino.
Attese, lievemente a disagio, ciò che stava per succedere. Attese, il cuore a mille. Attese secondi, minuti.
Ma non successe nulla. Quando aprì gli occhi, si trovò sola.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Quando finalmente arrivò il pomeriggio e il primo giorno di scuola iniziava pian piano ad avviarsi verso la fine, Harry, Ron ed Hermione trascorsero due ore nei sotterranei a cimentarsi in Pozioni insieme ad un Tassorosso, quattro Corvonero e quattro Serpeverde, tra cui Malfoy.

Mentre entravano nell’aula già piena di vapori, furono calorosamente accolti dal professor Lumacorno, che aveva preparato per loro delle pozioni da riconoscere.

Hermione le indovinò tutte, tra cui l’Amortentia, guadagnando molti punti per Grifondoro.

«Bene, bene signorina Granger, vuole spiegare alla classe come si riconosce questa pozione?».

Lei, con entusiasmo, annuì. «Ovviamente dalla sua luminosità madreperlacea, dal vapore che sale a spirale…e, cosa più importante, ha un odore diverso per ciascuno di noi, secondo ciò che ci attrae. Per esempio, io sento odore di pergamena nuova, erba appena tagliata e…» ma s’interruppe, arrossendo violentemente e lanciando uno sguardo fugace verso il tavolo dove erano riuniti i Serpeverde, verificando se qualcuno fosse in ascolto.

Poco dopo, Lumacorno assegnò loro da preparare il Distillato della Morte Vivente. Harry e Ron, non avendo il materiale, presero l’occorrente in prestito dalle scorte.

A una manciata di minuti dalla fine della lezione, Hermione si accorse con stupore che la pozione di Harry aveva un aspetto decisamente migliore della sua, e ciò la fece innervosire poiché era normale che lei eccellesse in tutto.

Una volta giunti a cena, si fece spiegare dall’amico come ci fosse riuscito.

«Dai, Herm, ho seguito le istruzioni appuntate dal proprietario precedente…», si giustificò lui, ma la Grifondoro ribatté stizzita che non era, comunque, assolutamente giusto.

Appena ebbe finito di mangiare, si congedò dicendo che doveva ripassare.

Ron lanciò uno sguardo esasperato a Harry e mimò con le labbra qualcosa come “Ma-è-solo-il-primo-giorno!”, mentre lei procedeva a passo spedito verso l’uscita, scansando bruscamente chi le intralciava la strada e guardando, a insaputa dei suoi due migliori amici, verso il tavolo dei Serpeverde, cercando inspiegabilmente con gli occhi lui.

***


Una mezz’ora dopo, Harry e Ron fecero ritorno nella sala comune.

«Pensavamo stessi studiando!» borbottò il rosso.

«Oh, andiamo Ronald. Non penserai che studiare sia la mia unica preoccupazione?» ribatté lei.

«Ehm, veramente sì. E’ solo il primo giorno e ci hai ricordato più volte tu che la McGranitt che dobbiamo impegnarci al massimo per i M.A.G.O.» rispose lui, cercando con lo sguardo il sostegno di Harry.

«Dacci un taglio, ok?» si limitò a dire, e prese posto in una comoda poltrona, abbandonandosi ai pensieri.

Studiare non era l’unica preoccupazione di Hermione Granger. Effettivamente suonava un po’ strano, sì.

Mentre mordicchiava la sua Piuma di Zucchero Deluxe, ripensava al discorso avuto con Ginny il giorno precedente.

L’amica non aveva tutti i torti, ma stavano comunque parlando di Draco Malfoy. Quel Draco Malfoy, che da sei anni non perdeva l’occasione di ferirla in qualche modo.

Il suggerimento dell’amica era, perciò, inaccettabile.

Ma non era l’unica ad essere ossessionata dal Serpeverde. Harry, sedutosi con Ron su due poltrone vicine, infatti, sembrava esserlo più di lei mentre avanzava le più improbabili teorie su Malfoy. Era convinto che il ragazzo fosse un Mangiamorte e che stesse pianificando un qualcosa di oscuro.

I due amici avevano cessato di ascoltare da un bel pezzo le sue supposizioni quando dalla finestra aperta planò un gufo, lasciando cadere una lettera anonima sulla moquette rosso e oro.

«Non lo toccare, Hermione. Potrebbe essere pericoloso.»

La Grifondoro, però, si era già lanciata in avanti e l’aveva raccolta.

«Avanti, aprila!» la incitò Ron, dimenticandosi il suo Zuccotto di Zucca.

“Certo, ma non qui.» Rispose lei, accennando un sorriso, e andò nel dormitorio femminile.

Esaminò la busta, prima di aprirla, e sulla carta color avorio vi trovò, scritte sontuosamente, due lettere, “H.G.”, di un color oro molto chiaro. Incuriosita, la aprì e vi trovò un foglio sul quale erano scritte poche parole con una grafia notevolmente elegante.

“E’ cordialmente invitata alla festa in maschera nella Stanza delle Necessità, giovedì 31 ottobre.

Buonanotte.”

Ciò che aveva letto, era bastato a farle venire il batticuore. Chi era il mittente? Ginny? No, sicuramente. A quell’ora era alla caccia di qualche fidanzato…Ma allora chi?

Ossessionata da quel dubbio, ripiegò con cura il foglietto e lo inserì nella busta che nascose sotto il cuscino.

 

***

«Hermione! Hermioneee, aspetta!» gridò Ginny quella mattina, scendendo di fretta le scale dal dormitorio femminile e sventolando una busta bianca ad un’Hermione che stava per uscire dalla sala comune. Aspettò l’amica e quando la raggiunse, si avviarono insieme verso la sala grande, per la colazione.

«Guarda cosa ho ricevuto ieri sera!» esclamò la giovane Weasley porgendole la busta. Era molto simile a quella che aveva ricevuto Hermione, ma molto meno sontuosa e più informale. Era bianca e c’era scarabocchiato un “Per Ginny Weasley” sul retro.

«Che c’è scritto dentro?» chiese lei, restituendogliela e facendo finta di non sapere di cosa si trattasse.

Ginny, allora, si avvicinò di più a lei e mormorò: «Qualcuno ha organizzato una festa nella Stanza delle Necessità, il 31 ottobre…».

Il battito del cuore di Hermione iniziò ad avere una frequenza più irregolare.

«Uh…sembra grandioso.»

«Ma è grandioso! Insomma…sarà ad Halloween…perciò…dovremo mascherarci, capito?».

«Perché usi il “noi”?» chiese Hermione, aggrottando le sopracciglia, ma non ricevette risposta perché l’amica si era appena fiondata in braccio a Dean Thomas, il suo attuale fidanzato, che frequentava il sesto anno a Grifondoro.

Entrò in Sala Grande e la trovò già gremita di studenti che s’ingozzavano di porridge, cupcakes, succo di zucca e altre delizie.

Prese posto tra Harry, mezzo addormentato, e Ron, il quale addentava con gusto una fetta di pane e marmellata alle albicocche.

«Dvommitto bbeme?» le chiese.

«Uhm?» si limitò a dire lei, distratta, mentre cercava con gli occhi Draco Malfoy. Il suo cuore fece un balzo appena lo ebbe individuato.

«Dormito bene?» ripeté Ron.

«In prima ora ho Aritmanzia.» rispose prima di sorseggiare il suo succo, fissando, con discrezione, il Serpeverde.

«Hermione, ma hai la febbre?» domandò Harry, poggiandole una mano sopra la fronte. La Grifondoro sussultò per due motivi: perché il suo migliore amico l’aveva appena toccata, riportandola alla realtà e perché Draco Malfoy aveva appena ricambiato il suo sguardo. La cosa che la fece emozionare di più, però, fu che nei suoi occhi non vi aveva trovato il disprezzo che si era fatto largo per sei anni.

«Ah, Hermione, non ci hai più detto cosa c’era scritto in quella lettera…» esclamò Ron.

«Quale lettera?» chiese. «Oddio, sei disgustoso, Ronald.» aggiunse, mentre lo guardava tuffarsi con avidità su di un cupcake al cioccolato. «L’hai ucciso.» sentenziò, cercando di deviare il discorso dalla lettera.

«Ma-sciono-bvonizzimi!» protestò lui, sputacchiando pezzetti di muffin. La Grifondoro sbuffò, con una smorfia, mentre Harry rideva.

La campanella suonò e gli studenti iniziarono ad alzarsi dai tavoli, con aria stanca.

«Ci vediamo dopo, Hermione.» la salutarono i suoi due migliori amici, che tornavano nella sala comune.

«Uhm…sì, ok.» rispose lei, distratta, mentre i suoi occhi cercavano disperatamente qualcun altro.

Mentre si avviava da sola verso l’aula di Aritmanzia, rifletté. Doveva, forse, parlarne con Ginny? Magari non l’avrebbe presa in giro…ma dopotutto era colpa sua, se ora lei, invece di ripassare gli appunti pensava a tutt’altro.

Entrò in classe e prese posto, insolitamente, all’ultimo banco, per la prima lezione dell’anno e, sorpresa, vide un Draco Malfoy sedersi due banchi più in là.

L’ora trascorse velocemente mentre lei scriveva appunti distratta e fissava la sua nuca bionda.

Quando la campanella suonò, annunciando la fine dell’ora, il Serpeverde si alzò con aria stanca e uscì, senza nemmeno rivolgerle uno sguardo.

Hermione sospirò, un po’ rassegnata, pensando che lo scambio di sguardi durante la colazione era stato un qualcosa di puramente casuale.

Infine, raccolse le sue cose e marciò dritta verso la sala comune, per prendere il materiale per Erbologia e dirigersi con Harry e Ron verso le serre.

Quando finalmente giunsero alla Serra n°3, vi trovò un paio d’occhi grigi ad accoglierla.

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-NOTE-

Ebbene sì, dopo quasi un mese sono riuscita a postare il secondo capitolo. Marzo è stato un mese piuttosto duro e non ho avuto la forza e la concentrazione necessaria per scriverlo.
Non mi pare sia granché, anche perchè lo reputo un capitolo di "passaggio", diciamo.
Ho notato con piacere che il primo capitolo è arrivato ad 80 visualizzazioni e volevo ringraziare SheWantsAcake per la sua recensione.
Aspetto con ansia anche le vostre.
Spero vi sia piaciuto!
Baci, a presto (speriamo :D )!
  
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