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Autore: francy13R    06/04/2012    2 recensioni
Josie Cowell, sedicenne libera e spensierata, è oscurata dalla figura ben conosciuta del padre Simon Cowell, giudice di uno show televisivo di nome Xfactor.
Riuscirà Josie ad uscire da quella popolarità che la legherà per sempre al padre? E soprattutto riuscirà ad andare oltre ai pregiudizi che ha sempre appoggiato riguardo ai partecipanti di quello show?
LEGGETELO E LO SCOPRIRETE!
(Per chi non lo sapesse il titolo è un modo di dire inglese che vuol dire: non è il mio tipo)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4.SECRETS


Finì che rimanemmo seduti a quel tavolo per più di due ore, parlando di cose normali, la scuola, i propri interessi e soprattutto musica.
Quando mi disse che a momenti avrebbe dovuto fare l'audizione per X Factor mi venne un'infinita voglia di alzarmi in piedi ed urlare: “Ma c'è qualcuno che non ha a che fare con quel programma?”.

Mi trattenni e nascosi la mia irritazione dietro un sospiro forzato.

-Insomma, tutte le persone che conosco dicono che sono bravo a cantare, quindi ho detto: perchè non provarci? E poi le ragazze della mia scuola impazziranno se passo il turno!-, disse lui con una scrollata di spalle e facendomi l'occhiolino.

Sbuffai.

-Non la pensi allo stesso modo!-. Non era una domanda la sua.

Gli risposi sincera.

-Vedi, penso che queste ragazzine siano davvero superficiali, una persona può essere famosa quanto vuoi ma poi quello che importa è com'è dentro non quante sterline ha sul conto o quante persone la riconoscono per strada!-, commentai rigirandomi tra le mani il mio secondo white-mocha cafè.

Niall non rispose immediatamente, rimase a fissare la strada dietro di me e dopo qualche minuto i suoi occhi glaciali si soffermarono sui miei.

-Non ti facevo così...-

-Saggia?-, conclusi al suo posto.

Lui trattenne una risata mentre io mi limitai ad inclinare la testa e a guardarlo curiosa.

-Di solito le belle ragazze non hanno molto cervello!-, mormorò lui.
Io risi, in parte per nascondere la sorpresa. Mi aveva appena dato della “bella ragazza”, il cuore iniziò a battere all'impazzata senza un vero motivo.

Una signora minuta, con corti capelli chiari e sulla cinquantina si avvicinò a noi e appoggiò la mano sulla spalla di Niall facendolo voltare.

-Mamma!-, esclamò lui sorpreso.

Lei alzò lo sguardo verso di me, mi sorrise e tornò al figlio.

-Tesoro, tra poco tocca a te!-.
Era il momento dell'audizione, avrei voluto tanto vederlo.

Lui si alzò subito in piedi pieno di energia, ma prima di andarsene mi si avvicinò e scrisse su un tovagliolo il suo numero di telefono.

-Se ti va potremmo sentirci!-, disse il biondo porgendomelo con un enorme sorriso.

-Certo!-, mormorai non tanto sicura che l'avrei ricontattato.

-Buona fortuna!-.

Gli accennai un sorriso e lui mi baciò la guancia prima di andarsene via com'era arrivato.

 

 

Forse il bacio sulla guancia era stato un po' troppo affrettato, ma non mi dava l'impressione di un puttaniere.
Era dolce e rideva tanto, cosa che inevitabilmente faceva ridere anche me.

Inoltre i suoi occhi di un colore così freddo avevano qualcosa di caldo, piacevole, non era ghiaccio, ma un oceano in tempesta.

Rimasi qualche minuto assorta nei miei pensieri fin quando notai una nuova e-mail in arrivo.

Era di Danielle!

 

“Ti ricordi il figo con il taglio alla Justin Bieber e la maglietta bianca? Liam?

Ecco l'ho visto agli Harrods e cavolo, non mi ero sbagliata, Josie è un figo, cavolaccio! Aveva una maglietta stra attillata, naturalmente lui non sapeva chi fossi, ma sono stata ad osservarlo per tutto il tempo. Intanto ho spedito mia mamma nel reparto di Lingerie.

C'è solo un problema: era con una ragazza bionda! Spero solo che non sia la sua ragazza!

E...lo so, lo so che è più piccolo di me di tre anni, ma cavolo è bellissimo! Dì a tuo padre che lo deve prendere ai bootcamp sennò ti uccido così lui si sentirà in colpa e morirà dal dolore.

Comunque, scusa se non ti ho scritto prima, ma ho dovuto fare delle lezioni extra perchè il gruppo delle dodicenni ha una gara nazionale il prossimo sabato.

Come va lì nel paese degli elfi? Hai trovato qualche elfo carino?

Fammi sapere :)

Un bacio bellissima e non perderti nei boschi! XOXO”

 

Quella ragazza era capace di risollevarmi l'umore in un battito di ciglia.

 

 

 

Ormai era quasi il crepuscolo e le strade di Dublino si stavano lentamente svuotando.

Non seppi perchè ma la mia mente si preoccupò dell'audizione di Niall, quindi quando entrai nell'hotel dove alloggiavamo io e mio padre al posto di dirigermi verso la mia stanza bussai alla sua.

-Dove sei stata tutto il giorno?-, chiese Simon abbracciandomi.

-Mmm un po' in giro, mi piace Dublino!-. Gli sorrisi affettuosa.

-Senti papà, lo so che hai tante cose da fare, ma ti volevo chiedere.. Per caso è passato un biondino di nome Niall?-. Mi sedetti sul letto sperando in un sì.

-Mmm si, Niall Horan!-. Scoppiò in una fragorosa risata e io lo guardai confusa.

-Mi piace tantissimo quel ragazzo, ha carattere e Katy ne è rimasta...colpita-.

Katy Perry colpita da Niall, quel timido biondino dalla risata contagiosa?

-Non l'avrei mai detto!-, commentai ad alta voce.

-Perchè? Lo conosci?-, chiese mio padre.

Sapevo che stava facendo solo il finto interessato, in realtà non gliene interessava un fico secco.

-L'ho conosciuto in un bar-.

Mi alzai e dopo aver salutato Simon tornai nella mia stanza.


Mi buttai sul letto ancora sfatto e rimasi a contemplare il soffitto. Mi ritrovai a pensare alle parole che io stessa avevo detto a Niall sull'essere famoso. Ero una come lui fino a qualche anno prima, ne ero consapevole.
Mi bastava il nome di qualche personaggio famoso per impazzire e volerlo conoscere a tutti i costi, ma dopo avevo capito che la televisione e la stessa musica non erano altro che un'illusione, poi la realtà era l'opposto, persone di cui avevo una stima immensa erano diventate solo dei piccoli nani che giocavano a fare i giganti, niente di più.

Questo era stato uno dei motivi che mi aveva spinto a comporre musica solo per me e per quelle poche persone che assistevano alle mie performance. Da una parte mi sarebbe piaciuto incidere ed essere conosciuta, ma d'altra parte avevo paura di cambiare, di non essere più me stessa, quindi accettavo quello strano tuttavia piacevole equilibrio.

 

 

Il volo era durato un'eternità. Mi sentivo stanca, senza la voglia di fare niente così avevo deciso di tornare a Londra prima del previsto e lasciai Simon alle sue audizioni.
Lui disse che mi avrebbe fatto bene stare un po' da sola, come se già non lo fossi.

 

 

Presi giusto il minimo indispensabile per sopravvivere, ovvero pacchi di cereali e barrette di cioccolata a volontà, ma prima di uscire notai un volto familiare. Lei si girò e mi sorrise.

-Katelyn!-, esclamai.

-Oddio Josie, che coincidenza! Come stai?-. L'abbracciai.

-Non mi lamento dai e tu?-, le chiesi mentre uscivamo dal supermercato.

-Non ci crederai mai ma sono stata presa a X Factor, tra una settimana iniziano i Boot camp e io sarò li'-, disse lei con le lacrime agli occhi.

Sorrisi smagliante.

-Si, ho visto la tua performance!-.

-Davvero?-.

-Certo e ti dico una cosa: la tua voce è fantastica!-.

La nostra conversazione fu interrotta dalle urla di un uomo.

-Signorina Cowell!-. Un paparazzo correva verso di noi seguito da alcuni altri giornalisti.

-Oh cazzo!-, sussurrai.

Presi Katelyn per il polso e la trascinai verso una viuzza secondaria. Era all'incirca un chilometro di corsa fino a casa. Non ero il massimo a correre, ma un chilometro l'avrei retto, forse i paparazzi si sarebbero stancati prima.

-Che succede? Perchè ci rincorrono? Oddio sono già famosa?-, continuava a ripetere la mora che dopo un po' iniziò a correre anche lei vedendo che quelli non si fermavano.

-Dov'è suo padre? Sono vere le storie della relazione con Chery?-.

Oh cavolo, ancora con quella storia! Solo perchè erano grandi amici dovevano per forza avere una relazione per la stampa inglese.
Fui tentata di fermarmi e tirargli un cazzotto ma questa volta fu Katelyn a prendermi per la manica della maglia.

-Cosa stanno dicendo? Cheryl? Io non sono lesbica!-, urlò lei.

Svoltai verso la via di casa mia, aprii il cancello e feci entrare la mia nuova amica ancora confusa e scioccata. Quando entrammo mi buttai sul divano.

-Cosa vuol dire?-, chiese lei.

-Ce l'hanno con me perchè, beh perchè sono la figlia di mio padre!-.

Mi guardò con gli occhi fuori dalle orbite.

-Dici? Capitan ovvio portami via!-.

-Simon Cowell!-, sussurrai.

-Che c'entra Simon?-.

Mi alzai dal divano e incontrai i suoi occhi color del cioccolato.

-è, è tuo padre?-. Annuii.

Ci fu un minuto di silenzio.

-Oddio, quindi anche l'altra volta, quando ti ho parlato di Simon, che avevo paura di lui, e tu sei sua figlia! Oddio, che figuraccia!-.
Risi della sua espressione sorpresa e impaurita.

-Tranquilla! Non ho detto niente a mio padre e neanche ho intenzione di dirglielo!-.

Presi la busta con la roba da mangiare e due cucchiai, accesi la tele e porsi una scatola di cereali a Katelyn.

-Se non hai nient'altro da fare puoi stare qui!-.

-Mi hai salvato da una chiacchierata noiosa con un mio pro-pro-pro zio!-.



 





Eccomi qua con il quarto capitolo!!! spero che vi piaccia!! i ragazzi entrano in scena nel prossimo capitolo!!! scusate se aggiorno ogni morte di papa, m questa scuola mi distrugge anche durante le vacanze di pasqua!!





DANIELLE :D

 KATELYN

  
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