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Autore: Neverlethimgo    06/04/2012    10 recensioni
Tutte le ragazze sognano il ballo scolastico, giusto?
Sbagliato, non Holly. Non la ragazza che odia le cheerleader e i trucchi spastici sul visto, non lei.
Ma cambierà presto idea quando si tratterà di incontrare il suo amore impossibile...
Tratto dai capitoli:
“Guarda il lato positivo: ora sei proprio come Cenerentola! Spera solo che non ti chieda di rincasare a mezzanotte!”
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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17.

 
Non potendo fare diversamente, Holly varcò la soglia di quella stanza lasciando Justin nuovamente solo e del tutto disinteressato al fatto che lei ora non si trovasse accanto a lui.
Si sedette su una delle tante sedie vuote appoggiate al muro, non aveva intenzione di andarsene, non ora che da lontano aveva appena intravisto una figura conosciuta: quella di Pattie.
Senza lasciarle il tempo di parlare, le corse in contro abbracciandola e lasciandosi andare in un pianto silenzioso, cosa che fece alquanto preoccupare la donna.
Holly, calmati” le sussurrò stringendola a sé, la ragazza scosse piano la testa stringendo più forte la presa.
Qualche minuto più tardi, quando Holly si fu calmata, entrambe si sedettero su due sedie poste poco più lontano da dove si trovava la stanza di Justin, cosa che Pattie non sapeva e che l’altra non si preoccupò di ricordare.
Vuoi spiegarmi cos’è successo?” le domandò Pattie accarezzandole lievemente una guancia.
Con calma e cercando di reprimere i singhiozzi successivi al pianto, le raccontò della loro discussione avuta quella stessa mattina e di come si sentisse terribilmente confusa al riguardo.
Holly, dimmi la verità: cosa provi tu per lui?
Quella domanda la spiazzò. Mai avrebbe pensato di dover confessare alla madre del suo ragazzo quali sentimenti provasse per lui.
I-io…” balbettò interrompendosi e abbassando lo sguardo al suolo; “Lo ami?” le chiese nuovamente lei.
S-sì, credo di sì, ma…”, ora fu Pattie ad interromperla: “Allora va da lui e diglielo.
E’ proprio questo il problema: non ne ho il coraggio. Sembrerà una cosa stupida e forse banale, ma non ci riesco. Tu non hai idea di quanto speravo che lui lo capisse senza che io aprissi bocca, ma penso che lo voglia sentire direttamente da me. Ora… Ora mi sto comportando da idiota e se mi ha detto di uscire da quella stanza, ha solo ragione” ultimò quella frase singhiozzando, di nuovo, mentre altre lacrime si stavano facendo spazio sul suo viso.
 
Quel corridoio era deserto, di tanto in tanto passava di lì qualche infermiere, poi più nulla. Holly non si era preoccupata minimamente del fatto che Justin avesse potuto sentire la loro conversazione, la sua mente era rivolta a tutt’altri pensieri.
Lui invece sì, aveva sentito ogni singola parola proveniente dalla loro bocca e quando Pattie fece per entrare nella sua stanza, finse di dormire.
 
Holly si decise a sporgere di poco il capo all’interno di quella piccola stanza qualche istante dopo che Pattie vi era entrata.
Mentre la donna parlava, Justin annuiva ma Holly non riuscì a carpirne le parole, parlava con un tono di voce talmente basso da essere percettibile solo alle orecchie di lui, così tornò a sedersi esattamente dov’era prima.
 
Un’infermiera fece il suo ingresso in quella stanza e circa dieci minuti dopo ne uscì seguita da Pattie che dolcemente sorrise a Holly, “Tra non molto lo fanno uscire” le disse infine.
Tornerà con te in California?” chiese flebilmente la ragazza; Pattie scosse la testa e poi aggiunse: “Credo che per il momento accetterò la proposta di tua madre e gli permetterò di restare qui con te.
D-dici davvero?” domandò stupita Holly, “Sì, Holly. Ora devo andare, tienimelo d’occhio tu” le sorrise infine Pattie e la stessa cosa fece la ragazza abbracciandola.

Holly?” Justin la chiamò e lei si precipitò titubante davanti a lui, “Dimmi” biascicò lei abbozzando un sorriso. “Mia mamma mi ha detto che per qualche giorno resterò da te… Non ti da fastidio, vero?” le domandò serio, “Perché dovrebbe darmi fastidio?” le sorrise nuovamente lei; “Non vorrei mai che ti comportassi ancora come questa mattina” affermò Justin distogliendo lo sguardo dal suo e alzandosi dal letto.
 
Quasi un’ora più tardi, quasi un’ora trascorsa nel più totale silenzio, entrambi si diressero verso casa di Holly.
 

Qualche ora dopo…

 
Mancava poco allo scoccare della mezzanotte e durante quelle poche ore trascorse insieme, sembrava che tutto fosse tornato alla normalità.
Nessuno dei due aveva osato avvicinare le proprie labbra a quelle dell’altro, forse per paura, forse per evitare di rovinare quei brevi attimi di felicità.
 
Entrambi si coricarono nel letto nella quale avrebbe dormito Justin, l’uno lontano dall’altra: Holly gli dava le spalle accovacciata su sé stessa; lui, dopo qualche istante di esitazione, l’avvolse con un braccio stringendola a sé e facendola sussultare lievemente.
 
Nonostante avesse ascoltato ogni singola parola detta da Holly a sua madre, moriva dalla voglia di porle una domanda.
Holly…” le sussurrò piano, “Sì?” rispose flebilmente lei.
Justin appoggiò il viso sulla sua spalla: “Io ti amo, Holly.
 
Il cuore di lei cominciò a battere all’impazzata, quasi come se di lì a poco avesse potuto spaccare la gabbia toracica, non sapeva cosa dire, o meglio, non sapeva come dirglielo.
Che gli volesse un gran bene era palese ormai da anni e non era mai stato un problema dirglielo, ma provare amore e confessarlo, non era la stessa cosa.
 
Sorrise dopo aver sentito quelle parole.
Ne era felice e non poteva negarlo, ma proprio nel momento in cui avrebbe voluto controbattere e ripetere la stessa cosa, le parole le morirono in gola.
 
E tu?” continuò lui “Mi ami?
Le era appena stata fatta la domanda alla quale temeva di dare una risposta, si bloccò, di nuovo, fissando il vuoto davanti a sé con gli sbarrati ed un respiro quasi inesistente.
Holly, rispondimi” le sussurrò nuovamente lui, questa volta marcando di più il tono e spostando il volto dalla sua spalla, quasi avesse voluto incrociare lo sguardo di lei.
Justin, i-io…” s’interruppe bloccando nuovamente il suo respiro.
Sì o no? Non mi sembra tanto difficile, Holly” insistette lui, “Non lo so, Justin” si decise a ribattere lei, pentendosi amaramente di quella risposta.
 
Erano piombati nel silenzio più totale, nemmeno il rumore dei loro respiri giungeva alle loro orecchie, i genitori di Holly probabilmente dormivano perciò nemmeno dalle altre stanze si udirono suoni.
Lentamente Justin si staccò da lei ed in seguito si alzò dirigendosi verso il balcone; tirava un leggero venticello che gli scompigliava i capelli, così come lentamente muoveva le foglie degli alberi.
Holly lo seguì, rimanendo immobile sull’uscio della portafinestra, “Justin, io…” biascicò a fatica ormai prossima ad avvicinarsi a lui.
Non serve che tu dica altro, forse è meglio se restiamo solamente amici



Spazio Autrice:
{Leggimi u.u}

Vengo in pace, giuro.
Sono in un ritardo terribile, lo so. Avrei dovuto postare due giorni fa, 
ma non avevo idee. O meglio, le avevo, ma non sapevo come buttarle giù ecco.
Sono in ritardo e il capitolo non è nemmeno 'sto granché, ma io spero nel mio piccolo 
che voi apprezziate :3
E poi: grazie. Grazie per le 9 recensioni allo scorso capitolo!
Aggiornerò presto, spero.

Alla prossima!
Much Love,
Giulia

   
 
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