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Autore: Heos27    06/04/2012    0 recensioni
Certe volte.. si ha il bisogno di confidarsi.
Ne con un'amica, ne con un famigliare.
Ma con qualcuno che non conosciamo, che non sa niente di noi.
Che ci può dare una mano a ritrovare noi stessi, e che può aiutarci a superare le nostre paure e incertezze..
Genere: Commedia, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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“Kevin Brown. Ex fidanzato della vittima, accusato di piccoli furti da ragazzino, tra cui: vandalismo, rapina .. che ne dici, aggiungiamo anche omicidio?” Beckett e Castle erano nella sala interrogatori, seduti di fronte al sospettato. Lei cominciò a leggere la cartellina, con tutti i reati commessi affinché lui parlasse.
“Non è colpa mia.” Disse secco, guardando fisso gli occhi della detective
“Già sentita,cambia frase.” Si protese Castle, cercando di notare almeno qualche piccolo dettaglio che lo potesse dare per colpevole
“Beh, allora di chi è la colpa? “ Iniziò lei alzandosi,  camminando di fronte allo specchio unidirezionale. Questo gesto aveva la capacità di far innervosire chiunque fosse in quella stanza
“Si beh, siamo stati insieme … io l’amavo, non avrei mai potuto farle del male.” Cominciò altrettanto lui, con una nota di amarezza nella voce
“Ribatto ciò che ho detto prima.” Enunciò Castle. Ma lo sguardo di Beckett lo fece diventare più serio “Emh... okay, allora. Andiamo gradualmente, voi stavate insieme da …?”
“Un anno e mezzo. Poi abbiamo deciso di prendere un appartamento in affitto subito, circa un anno fa”
“Quando vi siete lasciati definitivamente?” Irruppe la detective
Kevin lanciò un occhiata  sfuggente a tutte e due, aveva paura di rispondere, per questo abbassò di nuovo lo sguardo in un chiaro segno di debolezza .Lei si avvicinò ulteriormente verso il tavolo, e riformulò la frase
“Quando. Vi siete. Lasciati.” Sibilò con superiorità. Cosa che fece spalancare gli occhi al Sign. Brown
“Un mese fa” Comunicò intimorito
“Sam è stata uccisa due giorni fa. La fine di una relazione importante, usufruisce molto duramente sulla vita dell’altro. Lei ti ha lasciato Kevin, doveva pagare, meritava... dopo una relazione di un anno e mezzo, più la convivenza  no? E poi si vede come sta soffrendo... ”  Disse con sarcasmo lo scrittore
“Senta” esordì “Lei ,con questi giochetti non mi frega okay? Non sono stato io! La mia coscienza è pulita. Ognuno manifesta il dolore in base a com’è dentro. Forse sembra che io non soffra... ma mi creda, lo faccio. Dentro di me ,sento qualcosa che si sta lacerando … è orrendo” Disse per la prima volta sicuro di sé e sincero di quelle parole. Ma non potevano abbassare la guardia, così intervenne Beckett
“Perché vi siete lasciati? Tu hai appena ammesso di amarla, non noto odio nelle tue parole, oppure risentimento” Si sedette di nuovo ora che l’aria era un po’ più quieta rispetto a prima
“Mi tradiva.” Rispose all’istante.
Ciò fece incuriosire tutti e due. Perché la vittima dopo aver costruito una vita con Kevin, avesse deciso di tradirlo proprio ora? Non aveva senso
“Tradirla?” Le domandò la detective mostrando un’occhiata interrogativa
“Vi dice niente “L’Employee’s only”?”
Castle sbuffò, mentre Kate apparve più confusa di quanto già non fosse
“Il bar…” Confermò
“Esatto!” Esclamò mettendosi a braccia conserte. Come se avesse detto la cosa giusta,pentendosene subito dopo
“Quindi, Sam l’ha tradita con qualcuno che frequentava questo bar. Chi?” Fece lei, spronando il sospettato a parlare
“Non so chi. So solo che stava spesso al computer, e quando andava in questo locale ritornava di notte sbronza. Io non sapevo più che fare. Ovviamente la domanda che sorge spontanea è “Ma se l’amavi perché l’hai lasciata?” Ma .. io voglio una storia seria, sono un po’ all’antica. Ne ho fatti di guai, trasgredito qualche norma, commesso piccoli reati. Prima, ora sono cambiato” Concluse fissando entrambi con lo sguardo spento. Forse è vero, forse davvero c’era qualcosa sotto. Ma intanto non potevano trattenerlo, così decisero che per ora era meglio lasciarlo andare
“Grazie. Se si ricorda qualcosa in particolare, mi chiami” Detto questo, si alzò dalla sedia dirigendosi fuori dalla porta seguita da Castle. Ma poi lui si ricordò una cosa, e tornò un attimo indietro
“Ultima domanda, conosce Amber Brandy per caso?”
Kevin Brown si soffermò a quelle parole. La pupilla nei suoi occhi si dilatò
“No, non la conosco”
Mentiva,decisamente.
“Grazie mille...” Detto questo, uscì.



Kate era seduta di fronte alla sua scrivania. Se qualcuno l’avrebbe chiamata, o magari menzionata, lei non se ne sarebbe accorta sicuramente. Aveva un idea in mente che poteva aiutare lei e la sua squadra a prendere l’assassino. Ovviamente per ora preferiva tenersela dentro di sé . Molto probabilmente Ryan ed Esposito gliel’avrebbero vietato, mentre Castle avrebbe cercato qualsiasi pretesto/scusa/motivo per non fargli fare ogni genere di pazzia.
Proprio in quel momento arrivò la Gates
“Detective Beckett, a che punto siamo?”
Kate si alzò dalla sedia e cominciò ad elencare tutto ciò che avevano scoperto
“Si, allora.. dobbiamo indagare affondo sul locale .Per ora abbiamo parlato con l’ex di uno delle due vittime, e crediamo che non nasconda nulla. Dobbiamo interrogare qualcun altro”
“E i parenti dell’altra ragazza?” Chiese ancora la Gates mettendosi gli occhiali, come se volesse vedere bene da tutta la situazione
“Si beh ,fin da piccola è rimasta dentro una casa famiglia facendo avanti e indietro da diversi istituti”
“Bene, indagate e cercate di scoprire il nesso logico tra le vittime è il locale. Fammi sapere” Detto questo, si allontanò
“Oooookay” Rispose Kate, quando già il capo era fuori portata d’orecchio.
Riprese a pensare... ora tutto quello che doveva fare, era riuscire a convincerlo. Venne interrotta di nuovo, ma questa volta dall’arrivo di Castle
“Oh, basta pensarmi così arrossisco!” Si avvicinò lui, sedendosi sulla “sua” sedia accanto a quella di Beckett
“Si, come se tu fossi il centro dei miei pensieri” Lo fulminò con lo sguardo lei
Castle Rise e poi spalancò gli occhi
“Uuuhh ho una proposta.” Iniziò felice
“Dimmi pure” Disse distrattamente, avendo la testa altrove
“Che ne dici se ti offro...”  Si sporse, avvicinandosi a lei ”Uno Shake your body?”
Kate sgranò gli occhi, tralasciando ciò che stava facendo. E aprì la bocca, con lo sguardo di chi non si aspettasse una proposta del genere
“Un cosa?!” Gli lanciò uno sguardo assassino “Spero per te che sia un cocktail!”
Lo scrittore sbuffò
“Perché devi pensare sempre male? Io ho intenzioni innocue!” Gli rivelò lui, cosa che fece ridere mentalmente Beckett, ma nello stesso tempo imbarazzare. Castle persona serie e innocua?! Naaaah
“I-io non penso male, sei tu... che fai pensare ad un certo modo!” Arrossì lei, trovando molto interessante la pratica che aveva sulla scrivania
“In un modo che ti stuzzica, no?” Continuò a provocarla con quel suo sguardo da macho
“Certo, come no” Ironizzò Kate, cosa che gli riusciva decisamente bene quando rimaneva alle strette
Vista la reazione di Beckett, lui la prese delicatamente dal polso. Lei si girò con il viso fissandolo sorpresa da quell’azione improvvisa.
Piaceva ad entrambi quel momento, anche se consisteva in un effimero tocco c’era così tanto di familiare in tutto questo. Era così dannatamente giusto per loro …
“Emh… si beh” Levò con riluttanza la mano “Che ne dici di venire a casa mia stasera? Sono solo... mi fai compagnia!” Disse lui a mo di giustificazione con la sua tipica faccia da cucciolo.  Kate ancora un po’ scossa, si “riprese” e cercò di formulare una frase che avesse senso
“S-si .. perché no!” Gli sorrise debolmente, facendo sciogliere Castle che  non smetteva di guardarla con i suoi occhioni blu profondi come il mare.
Quell’attimo apparve infinito; il rumore dei telefoni che suonavano, i colleghi del distretto che correvano da un punto all’altro magari per chiudere un caso, o meglio, per tornare a casa dopo una lunga giornata.
Niente, erano solo lui e lei.
Ryan ed Esposito li osservavano da lontano, così cominciarono a confabulare
“Cosa sta succedendo secondo te?” Cominciò Ryan inclinando la testa, con sguardo confuso
“Niente che Beckett avrebbe mai fatto prima esplicitamente di fronte a tutti” rispose il secondo
“Forse è meglio...” Cercò di parlare il biondino, ma fu interrotto da Esposito che gli sbatté al petto la cartellina, dirigendosi a passo spedito verso i due piccioncini.
Una volta accortosi entrambi del collega che veniva verso di loro, si allontanarono velocemente
“Ehi!” Esclamò avvicinandosi, visibilmente nervoso
“Javier!” Rispose lo scrittore con lo stesso tono di voce spiccato del detective
Beckett, che aveva capito, cercò di rompere quell’atmosfera tesa.
“Ehi … ragazzi! Scoperto qualcosa?” Domandò imbarazzata, tenendosi a debita distanza da Castle
“No, nulla” Kevin si mise a braccia conserte, come se aspettasse una confessione scritta.
Kate non sapeva cosa fare, così si alzò dalla sedia, prese il giubbotto e disse ai due detective  “Se avete novità avvertitemi” Si girò, e si rivolse anche a lui in modo vago  “Ehi, ci vediamo più tardi a casa tua.” Fatto questo, si allontanò verso l’ascensore, facendosi nascere spontaneamente un sorrisino furbo
Castle era spacciato
“Parla, o ti uccidiamo.” Esposito si mise di fronte al povero scrittore, puntando un dito dritto sulla sua fronte, cosa che lo fece spaventare, a tal punto che deglutire per Rick fu un’impresa più che ardua
“Ehi ehi ehi .. che ho fatto?!” Li osservò cercando di nascondere lo spavento che provava in quel momento
“Fai soffrire Beckett. Proprio ORA.” Ribadì l’ispanico, seguito da Ryan che annuiva
“Ragazzi, io non la sto facendo soffrire. Non faccio nulla di tutto questo, come potrei mai? Io …”
“Tu?” Lo incitarono all’unisono
 “…Io voglio che lei sia felice, tutto qui” Concluse diversamente da quello che aveva pensato
I due detective avevano capito, ma fecero finta di nulla
Non lo facevano per male, non ce l’avevano con lui, e poi perché mai? In questi anni prima dell’arrivo di Castle, avevano già istaurato un rapporto con Beckett basato sulla fiducia e sul rispetto reciproco. Se soffriva uno di loro tutta la squadra ne risentiva. Era inevitabile. Avevano il timore che lei stesse ancora male, non fisicamente, ma dentro.
Richard Castle. In fondo chi era? Un donnaiolo … uno scrittore di Best sellers. Ma quando si trattava di Kate, Castle avrebbe fatto di tutto. Per questo in ogni caso facevano il tifo per loro due.
Esposito lo guardò sott’occhio “Ti controllo eh!” Disse prima di allontanarsi insieme al collega. Lasciando l’uomo di fronte loro, poggiarsi sullo schienale della sedia, intento a riprendere il suo naturale processo di respirazione.
Si guardò attorno,prese la giacca, e si diresse anch'esso a casa

 

Dietro a tutti quegli enormi grattacieli a New York, se si ha più fortuna, si può scorgere in lontananza il sole che piano piano tramonta. Ciò segnava la fine di una lunga giornata, ovviamente parlando del contesto lavorativo. Quello che sarebbe successo dopo? Nessuno poteva saperlo, le cose belle capitano inaspettatamente..
 
Kate era a casa già da un bel po’. Aveva accettato l’invito di Castle. Non era strano? Un’amica, a casa di un amico. Semplice no?
Almeno così lei pensava fino a un bel po’ di tempo fa.
Ora no , se qualcuno gli avrebbe domandato qual’era il reale rapporto con lo scrittore, lei gli avrebbe risposto … già, cosa?
Probabilmente avrebbe risposto con una menzogna, ma il problema rimaneva uno. La verità, qual’era? Sicuramente era così nascosta dentro di lei, che non riusciva nemmeno ad interpretarla.
Ma decise di tralasciare ciò.
Cambiando discorso, di solito una persona quando sfiora la morte “dicono” che gli passi la vita davanti agli occhi... come una voragine che si scatena sopra di te. Beckett non ci credeva.
Uno: Perché era oggettiva su certi aspetti.
E due: Perché in fondo aveva rischiato anche lei di morire … potendo così costare il semplice fatto che non c’era niente di vero. Si prova solo paura, dolore. E se riesci a superare questo , ti rimane la forza di ricominciare, e di continuare sempre sulla stessa strada.. fino ad uscirne vincitrici.
Più che altro, una volta vissuta una simile tragedia, si capiscono molte cose.
Per esempio cosa si vuole fare davvero nella vita. Riusciremo mai nel nostro intento? Non si può vivere col rimorso per sempre,  pensando If only
Déjà vu
Royce aveva ragione. Per quanto sbagliato sia a volte un comportamento irrazionale, agire è sempre meglio di soffermarsi a pensare.

Una volta uscita dalla vasca, decise di prepararsi. Non voleva vestirsi elegante, e poi per cosa? Magari qualche bicchierino, un’interazione fra loro due, e poi ognuno nel proprio letto ….. forse
Ah! L’eterna lotta fra il diavoletto e l’angioletto sulle rispettive spalle, non finirà mai.
Si vestì,e si diresse a casa di Castle.


Una volta arrivata, salì e suonò alla porta.
Lui aprì,salutando con sorpresa la Detective
“Ehilà! Credevo non venissi” Le disse facendola entrare
“Beh, sai …“Ero sola, mi annoiavo” ironizzò lei, copiando ciò che lui aveva detto al distretto quando gli propose di andare a casa sua
“Hai fatto bene! Vieni, accomodati. Vuoi che ti porto .. Acqua, coca,gassosa oppure..” Si fece malizioso “Vodka ,scotch al malto … oh, oppure un…. ” Continuò a cercare dentro la vetrinetta dei vini, sentendo Beckett ridere si girò
“Cosa?”
“Castle, un bicchiere d’acqua mi va bene” Disse lei sedendosi sul divano
“Uffa” Fece lui, come un bambino piccolo a cui è stata rubata la penna a scuola
Kate rise, le bastava stare solamente cinque minuti con lui per stare bene .. cosa che non era mai successa con nessuno.
Si diresse verso la poltrona e  la trovò con lo sguardo perso,a fissare un qualcosa non ben definito. Così si sedette accanto a lei
“Detective, questa è la seconda volta che ti becco a fantasticare su di me… mi aspettavo da te più dimestichezza nel mentire!” Gli porse il bicchiere d’acqua, con quel sorrisino furbo stampato in faccia
“Grazie!” Le disse lei con lo sguardo omicida. Appena finito di bere, lo guardò fisso “Io non fantastico su di te.” Disse secca, come se fosse un ultimatum
Erano sul divano, come quella sera a L.A. Lei aveva appoggiato il gomito sullo schienale della poltrona, e lui lo stesso, impegnato ad osservare incantato la sua musa
“E dai... un momento di gloria no?” Disse piagnucolando a modo suo
“Naaahh” Rispose abbozzando un sorriso
“Però su una cosa ho ragione io.” Si avvicinò ancora, mostrando uno sguardo sicuro
“Ovvero?” Domandò scettica
“Puoi mentire a tutti. Ai Sospettati, alla Gates … Esposito e Ryan, ma con me non attacca.” Esordì fiero di sé.
“Ah si? E perché sentiamo” Gli rispose a sua volta lei ridendo
“Beh, facile. Perché i tuoi occhi hanno imparato a mentire troppo tardi”
Il sorriso che faceva largo sul viso di Kate, scomparve all’istante. Lei odiava profondamente questi momenti, succedeva sempre così; Lui le fa una battuta, lei ride o lo fulmina con lo sguardo, lui ci rimane male … ma poi aveva la capacità di uscirne con qualcosa terribilmente vera. Qualcosa … che rispecchiava se stessa, oppure che la faceva stare bene
Si lo odiava, perché aveva paura di non poter controllare ciò che poteva succedere in quel momento. Qualsiasi cosa, lei non si sarebbe tirata indietro, ormai non più.
Il loft non era pienamente illuminato, c’erano solo qualche piccole luci sulle pareti, che si diffondevano nella stanza in modo opaco, ma non del tutto buio. E ciò permetteva di scorgere il luccichio nei loro occhi in quel particolare momento.
Lui la continuò a guardarla intensamente. Notò l’imbarazzo di Beckett, così cercò di cambiare discorso
“Come va?” Le domandò, prendendo un bicchiere d’acqua per sé
“E...eh?”
Posò il bicchiere sul tavolino “Beh, come va... come ti senti? Hai bisogno di qualcosa? Lo sai che io ci sono per te… sempre, no?” Le ricordò lui sincero, cosa che fece intenerire Kate
“No non mi serve niente e si, lo so Castle. Credo d’essere sulla buona strada” Gli affermò lei sorridente.
Poi pensò, questo era il momento giusto, perché non approfittarne?
“Ah dimenticavo, vado sotto copertura.” Disse tutta d’un fiato con nonchalance
“… Cosa cosa cosa? Aspetta, stavamo parlando di te o sbaglio?” Sgranò gli occhi. Si innervosì a tal punto da irrigidirsi, per poi mettersi seduto sul divano, dove fino a poco prima ne era rilassato contro lo schienale
“Si beh… questo locale è un punto di riferimento, quindi come vuoi che facciamo per scoprirne di più? Bisogna entrare in azione e vedere personalmente” Gli spiegò Kate. Lo scrittore si alzò questa volta, mostrandole  le spalle, e poi si girò di scatto
“Tu non ci vai.”Scolpì ogni singola parola fermamente
“Devo farlo!” Si alzò anche lei guardandolo negli occhi
“Si, ma perché tu?! Con tutti i poliziotti, perché proprio tu? Non voglio che rischi, sono morte due ragazze.. due! Forse ce n’è sarà una terza, e se … “ Si bloccò, non aveva la minima intenzione di avvicinare il suo pensiero a varcare porte che era meglio lasciare chiuse. Insieme alle sue paure, che erano decisamente meglio tenerle lontane dalla sua mente
“Ho già parlato con la Gates, a lei va bene … mi ha incaricato personalmente di questo” Rispose fredda abbassando lo sguardo
“Se IPOTETICAMENTE parlando tu andassi, ci sarà con te qualcuno giusto?” Si avvicinò ulteriormente
“No Castle. Sarò sola. Ovviamente Esposito e Ryan faranno da palo fuori, ma lì dentro devo essere sola.”
Lo scrittore sentendo quelle parole serrò la mascella, e mettendosi caparbio esclamò
“Voglio essere il tuo fidanzato!”
Kate spalancò la bocca l’ennesima volta in quella giornata, e rimase a fissarlo sbigottita “Cosa?!”
“No beh, voglio esserci. A costo d’esser il tuo fidanzato … non che l’idea ti dispiace…”
“CASTLE!”
“Okay okay scusa! Allora... bodyguard?” Disse speranzoso
“No.”
“Barman?” Provò di nuovo
“Si certo … se ne accorgerebbero pure i bimbi di 5 anni che non sai versare un drink” Disse lei roteando gli occhi
“Ragione. Allora … trovato! Ubriaco sopra lo sgabello! Io so imitarli” Si vantò
“Ancora no.”
Mise una mano sotto al suo mento, socchiudendo gli occhi, e alla fine esclamò
“Ecco! Sono un genio, farò il playboy! Non c’è bisogno che io finga di essere nessuno al di fuori di me stesso !”
Ego partito per la tangenziale pensò Kate
“Castle, no no e ancora no! Andrà tutto bene ” gli sorrise, sperando che lui lasciasse perdere questo argomento, arrendendosi
“Non puoi saperlo … non puoi sapere se andrà tutto bene. Okay?” Ormai erano vicini più che mai “Le cose, succedono ma non siamo noi a controllarle … né il destino. Accadono e basta. Almeno che sotto non ci sia qualche complotto della CIA , ma non penso ..”
Kate Rise a fior di labbra, abbassando la testa come se fosse in imbarazzo dalla vicinanza.
Lui portò dolcemente la sua mano sotto il mento della detective.. facendole alzare il viso per avere un contatto visivo
“Mi prometti che starai attenta?” Spostò la mano, portando una ciocca di capelli dietro l’orecchio
“L’ho sempre fatto” Sussurrò lei, non riuscendo quasi a parlare a causa dell’atmosfera così calda creatosi in quel momento
“Non proprio, ma mi fido di te” Confidò sincero lui, azzerando quasi quel poco spazio che rimaneva per arrivare al suo scopo.
Stava succedendo? Forse era troppo presto...
Beckett deviò subito, lasciando un piccolo bacio sulla guancia destra della scrittore, lasciandolo con l’amaro in bocca. Ma lui non si arrese; le bloccò le mani, e l’avvicinò di più al suo corpo prendendola dolcemente dai fianchi.
Tutte e due non osavano parlare. I loro sguardi comunicavano a posto loro
Castle ci provò di nuovo, ma si sa, Kate non è una ragazza facile. Così una volta trovatosi a 2 cm, Beckett girò nuovamente il viso, baciandogli questa volta la guancia sinistra
“Ti stai prendendo gioco di me??” Esclamò lui a bassa voce sorridendo, tenendo costante quella sensazione di calma e tranquillità
“Forse” Rispose altrettanto lei, poggiando le sue mani su quelle di Castle, che avevano sede ancora sul corpo della sua musa
“Sei confusa vero?” Soffiò, portando il suo viso sul collo della detective per farla rabbrividire
“S-si…” Balbettò, allontanandosi controvoglia dal corpo di Castle. Senza un motivo apparente
Entrambi preferivano guardare altrove, senza mai incrociare i loro occhi
“Castle, s-si è fatto tardi, forse è meglio che vada..” Alzò lo sguardo verso lui, vedendo nei suoi occhi ciò che non si sarebbe mai aspettata.
Tristezza
“Okay … ci vediamo domani” Rispose impassibile, accompagnandola alla porta.
Una volta arrivati all’uscio, toccò a lui alzare lo sguardo 
“Lo sai che te lo impedirò, vero?” Mostrò un debole sorriso, appoggiandosi sul muro, e contemporaneamente tenendo con la mano la porta aperta
“Cosa ?” Non era sicura di voler sapere la risposta
“Beh, di bloccarti ..”
Ecco qua perché era meglio evitare di domandare
“E …. ovviamente di andare sotto copertura!” Rise lui
“Ha-ha si come vuoi tu ..” Rispose ironicamente e nel frattempo prese un sospiro di sollievo. Sperava che lui non volesse parlare di quello che stava succedendo un minuto prima
“Allora… Notte Castle” Lo guardò teneramente
“…Notte” Rispose con un sorriso falso.
 Poteva capire che magari era troppo presto per loro due fare un passo .. in più. Ma essere rifiutati, faceva male.
Kate si allontanò dalla porta, bloccandosi però di fronte all’ascensore
“Rick...” Disse dolcemente
"Hmh?"
"Diamo tempo al tempo.."
Disse definitivamente, lasciando allo scrittore uno dei suoi sorrisi migliori.
“E’ dannatamente stupenda.” Pensò fra se e se, prima di richiudere la porta, fantasticando su quelle labbra che per poco stava assaporando, baciando…. cosa che d’altronde aveva sempre immaginato ogni volta che lei le era accanto.
Tempo al tempo
Una speranza c’era. Beh, non che lui non l’avesse mai creduto o sperato. Ma ora ne era sicuro.
Era innamorato, e credo che l’avessero capito pure i venditori di Hot dog ambulanti infondo alla strada.
Se tutto quello serviva a Beckett era tempo, lui era disposto ad aspettare un altro po’. 
Era pronto. Ma lei, era disposta ad abbattere il muro?





Angolo *Auro

Muro.. muro.. e ancora muro. Non vi siete stancati anche voi? Apriamo gli occhi a Beckett. Mamma mia cara, e daje!
Voglio essere coerente alla S.T u.u Ma in confronto ad essa, le belle cose arriveranno prima :P

Che dire, innanzitutto, salve ragazze u.u
………..Basta come scusa dire, che almeno con questo capitolo non ho ritardato .. come l’altra volta?
Per quanto riguarda il poco tempo a disposizione,sto migliorando dai xD
Vi ringrazio per la vostra pazienza nei miei confronti. Io cerco di fare del mio meglio ,e spero che mi capiate ;D
Ringrazio anche a TheDreamer29 per il suggerimento di alcune battute, che a me personalmente fanno crepà dalle risate xDD
Se vi va, fatemi sapere che cosa ne pensate ;D
P.s Scusatemi se ci sono eventuali errori, ma sono di fretta. Ci sentiamo! 
Bacino :*

Auro*

   
 
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