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Autore: JackPortiero    06/04/2012    2 recensioni
Fic REVISIONATA in data 27/10/2023. E se TOBI IS HINATA? - by JackPortiero, l'ideatore della pazza teoria. QUARTA SAGA. Siamo sotto Izanagi. Ma in questa Illusione/Sogno di Tobi, che altri non è che Hinata dalla vera realtà, tutto finora va come era andato nella vera realtà. Per ora, quindi, la FIC è una pucciosissima NaruHina, Naruto e Hinata sono due bambini che si sperano amici, due anime legate dal filo rosso del destino. Anzi, il filo rosso del chakra di Kyuubi. Perché Hinata, è il Jinchuuriki segreto dello Yin!... E, in quanto jinchuuriki, i due sono dunque tenuti a distanza per esigenze interne e politiche, nonostante soffrano per la loro disperata solitudine, e non sapendo ancora di essere, entrambi, i Jinchuuriki della Volpe a Nove Code. Ma non è, solo questo... chi sono veramente, Naruto e Hinata? qual è il loro destino?... Mentre i due bambini stanno ormai per entrare in Accademia, qualcosa in più verrà svelato e il Novecode farà la sua comparsa a cospetto del padre di Hinata, per svelare chi è veramente sua Figlia, e l'antico Legeme di "fratellanza spirituale", che lega tra di loro Hinata e Naruto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hagoromo Otsutsuki, Hiashi Hyuuga, Hinata Hyuuga, Kurama, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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- Questa storia fa parte della serie 'AMORE IN CODICE'
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...IL TUO SORRISO MI HA SALVATO! (part-2)



Ecco come sei riuscito a cambiare la mia vita. Non proteggendomi da tre bulletti, ma ricordandomi il mio Sogno.

Quando pensavo di non avere più niente, quando credevo fosse il caso di arrendersi, appari tu, destandomi da un Incubo.
Dopo 166 giorni che non ci salutavamo sei tornato nella mia vita per dirmi: "Sarò Hokage!"



*****



"PIANTATELA!" - ordinò senza mezzi termini un ragazzino biondo a tre bulletti più o meno della sua età, poiché stavano molestando senza vergogna in 3 contro 1 una bambina.

Questi, si girarono stupiti, come a domandarsi chi fosse il bamboccio accorso che non si faceva gli affaracci suoi. Ma che voleva!? Cercava rogne!?
E intanto la tribolata giovine ridotta carponi, Hinata Hyuga, si destò come da un incubo, e tra le lacrime alzò lo sguardo senza poterci credere.

Possibile?!? NARUTO?!? Ma che era vero!? Ma era sul serio lui o stava sognando!?

Il capo dei bulli curvò la schiena e avvicinò il volto a pochi centimetri dal biondo ficcanaso, chiedendogli: "Ma tu che cazzo vuoi si può sapere?"
Dopodiché un altro osservò subito: "Ehi! ma è quel ragazzo-sciagura che ne combina una peggio dell'altra! Quello che odiano tutti!"
Il terzo diede conferma, divertito: "Ma sì è proprio quello lì! E' lui!"

E si guardarono un attimo tra di loro e iniziarono a ghignare a crepapelle.

"LUI UN CORNO!" - si ribellò però l'orfano di padre e di madre - "Io mi chiamo Uzumaki Naruto! E un giorno DIVENTERO' HOKAGE. Non dimenticatelo!"

I tre, dopo qualche secondo, scoppiarono a ridere il doppio di prima. "Ma sei scemo o cosa?" - fu la risposta - "Quante stupidate!"
Hinata invece guardava Naruto stupefatta. Non poteva credere alle sue orecchie... Hogake!? Ma da quando? Da quando!?

Intanto i bulli avevano smesso di ridere. E il più maleducato e manesco dei tre domandò arrogantemente: "Come può diventare Hokage uno stupido come te?"
E dicendo così, gli mollo senza motivo prima un pugno e poi un altro, ferendolo al labbro e facendolo capitolare per terra.
Ma l'Uzumaki si rialzò subito con dignità, strofinandosi col braccio la ferita, e ridacchiando come fosse nulla.

"Ne vuoi ancora ancora o cosa?" - questionò il boss che l'aveva appena colpito. Ma il biondino non fece una piega e si mostrò più sicuro di prima.
"Ora ve ne pentirete ragazzi!" - avvertì ormai Naruto imponendo le mani.
"Impossibile, che sigillo è quello!?" - si chiesero i tre, spaventatissimi.

"BUNSHIN NO JUTSU!" - dichiarò l'aspirante ninja, scatenando una copia di se stesso.

Ma i tre bulli... non stettero più a guardare spaventati, ma increduli. Infatti non avevano mai visto in vita loro un bunshin peggiore e più sformato di quello che s'era appena afflosciato a terra.
Dopo aver sogghignato un po', esplosero in un grasso riso che più ridicolizzante non poteva risuonare.
"Che schifo! Ma non farci ridere!" - implorò divertito il più tappetto dei tre. Quello che aveva colpito Naruto. Ma mentre lo disse, venne caricato e atterrato proprio dall'Uzumaki, che ora da sopra lo schiacciava di peso a terra, e lo strattonava su e giù per la maglietta come un sacco di patate.

Il biondino, ribellatosi a lui, invertì così i ruoli. E guardando il capobranco dall'alto in basso, affermò soddisfatto: "Ti ho distratto, però! E adesso!?"
Ma non era semplicemente un tono di voce soddisfatto. Era un tono disperato. E alzando disperatamente il pugno contro di lui, ribadì di nuovo la questione di vita o di morte:

"IO ce la farò! Diventerò Hokage senza alcun dubbio! Così vedrai quanto ti sbagli!"

E dopo averlo affermato, iniziò a restituire al malcapitato i cazzotti ricevuti in precedenza.

Era una scena drammatica, la cui drammaticità poteva essere colta solo dalla piccola Hinata, che comprendeva bene la disperata volontà di essere accettati. Anzi... di non rimanere più soli.
E sebbene la piccola si trovasse ora un po' in disparte, era il vero motivo per cui si era scatenato tutto questo parapiglia. Il vero motivo per cui era intervenuto Naruto. La vera ragione per cui voleva diventare Hokage. La corvina intuì vagamente qualcosa, mentre lo guardava persa e stranita:

"Ma Naruto... da quando ho detto che saresti diventato Hokage, tu... Ma perché ci tieni così tanto!? Perché insegui questo mio Sogno non capisco..."

"Non ci sottovalutare!!" - ringhiarono a chiare lettere i due compari del ragazzaccio che le stava prendendo da Naruto. Dopodiché afferrarono di peso quest'ultimo e lo buttarono a terra da un'altra parte, iniziando a pestarlo in maniera coordinata e alquanto efferata. Non sembravano tra l'altro avere alcuna intenzione di finire presto.

Forse sarebbe potuta finire anche male, se non fosse intervenuto qualcuno. Per fortuna fu così... Arrivò a tutta birra niente meno che Ko, urlando a squarciagola il nome di Hinata-sama. E i tre marmocchi, vedendo arrivare grane da parte di un adulto, fuggirono via riuscendo a dileguarsi in un istante. Anche perché lo Hyuga li lasciò del tutto perdere, rivolgendosi subito alla sua protetta.

"Hinata-sama... state bene!?" - chiese preoccupato. MA subito voltò lo sguardo e notò chi era steso lì a terra in stato di incoscienza: Naruto Uzumaki. Anche Hinata lo guardò, tristemente.
"Ancora lui..." - imprecò a bassa voce, tra sé e sé, il tutore della piccola. Poi afferrò subito la mano di quest'ultima, e stabilì velocemente senza mezzi termini: "Hinata-sama, andiamo!"

Ma la piccola non voleva proprio lasciare così Naruto, e provò a obiettare inutilmente: "Aspetta, è venuto per salvarmi..."
"Non dovete stare con lui!" - le ricordò alzando un po' la voce il suo superiore. Dopodiché tenendo ben salda la presa obbligò la corvina ad allontanarsi da lì, mentre ella rivolgeva fissa lo sguardo dietro di sé, per sincerarsi finché possibile delle condizioni del suo amico.



*****




Proprio quando stavo per disperare... mi hai mostrato la retta via. E poi... sentirti gridare a quel modo che ce l'avresti fatta, così come lo dissi io...
Voleva dire una cosa sola: che hai preso in prestito il mio Sogno, e che non hai mai smesso di persarmi e di essere vicino al mio fianco.

Che per te sono importante. E sono riuscita a fare qualcosa per te.
Che sono... l'amica da proteggere che non puoi tenere per mano.

Volevo già da allora pensarla così. Volevo pensare che il tuo "Sarò Hokage!" era il solo modo di parlarmi in codice.
Non riuscivo ancora a decifrare il messaggio, non sapevo ancora perché volessi inseguire quel Sogno, ma mi convinsi subito di farne in qualche modo parte.

E quando il primo giorno di Accademia, all'uscita ti venni incontro fino a un metro per salutarti, senza voltarti scappasti via allegramente.
Ma la mia voce, l'avevi sentita. Ne sono sicura. Era quella ad averti messo allegria. Sorrisi imbambolata; intuii con chiarezza che eri costretto a starmi lontano.
O meglio... volevo pensarla così. E convincermi che non abbiamo mai smesso di essere amici per un solo istante, fin dalla prima volta che ci siamo conosciuti.

Te lo ricordi il primo giorno di Accademia, Naruto-kun? In classe nonostante tutto ripetesti di nuovo il tuo Jutsu, ci riprovasti davanti a tutti. Facevi sul serio.
Non importava cosa sarebbe successo, saresti andato avanti a riprovarci senza mai arrenderti fino alla fine, proprio come l'Eroe del mio Libro.

Da quel giorno, ho deciso di prendere ad esempio te e il Naruto del Libro. HO STABILITO DI SOGNARE SE ERAVATE LA STESSA PERSONA.
Sì, sono tornata a sognare grazie a te! Da allora... sono cambiata. Sei il mio Esempio. Darò sempre del mio meglio, non mi arrenderò mai!


Io... voglio vedere se sarai Hokage. Voglio sapere se sei l'Eroe che porterà la Pace.
E... non voglio perderti per nulla al mondo. Perché è da quando ti conosco, che non ho mai smesso di sentirti vicino al mio cuore.
Il nostro è un Legame speciale, che ci salva a vicenda l'anima. Viene prima di tutto. Perché siamo Jinchuuriki. E' così che la penso.

IO NON MI ARRENDERO' MAI FINO AL GIORNO IN CUI POTRO' VIVERLO. NON FUGGIRO' MAI DA QUESTO PROPOSITO. E' QUESTO IL MIO CREDO NINJA.
  
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