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Autore: Jejje    02/11/2006    8 recensioni
- Lì c'è una fila immensa, ci metterai un'eternità. Dài, prenditi qualcosa al distributore - mi consigliò lei, secca. Vidi anch'io la macchinetta che intendeva, ed era ignorata da tutti, a differenza degli stupidi negozi che la circondavano. Sorrisi a Ginny e mi avvicinai al distributore, frugandomi nelle tasche in cerca di qualche spicciolo. Dopo averli trovati li infilai dentro e premetti il tasto per avere una lattina di Cola. Niente. La macchinetta mi rese i miei soldi rumorosamente. Sbruffando appena, riprovai di nuovo. Sembrava non esserci niente da fare: la macchina mi restituì di nuovo le mie monete, senza dare segno di funzionare. Imprecai, dandole un pugno debole. Fu allora che sentii una voce maschile proveniente da appena dietro di me chiedermi: - Vuoi una mano? -
Mia ennesima R/Hr, dedicata all'Amy e alla mia moder Lollo ^.^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! ^.^ Non avevo intenzione di postare il secondo capitolo così presto, ma oggi mi va, quindi XDDD Prima di tutto volevo ringraziare chi mi ha recensito, mi fate sempre tanto piacere ç///ç Poi volevo rispondere a qualche domanda: qualcuno mi chiedeva se è un'AU, e io risponderei sì, decisamente XD Lo so che una R/Hr sarebbe più bella se fosse nell'ambito scolastico, ma la trama che avevo in mente non me lo permetteva ^^; spero che comunque continui a piacervi XD

Dedicata a una delle mie migliori amiche, Amy, che mi ha dato l'idea, e alla Lollo, che me l'ha sempre betata e che ormai è diventata per me un'amica indispensabile per la condivisione dello sclero ( e che mi ha aiutato a decidere il titolo, decisamente campato in aria XDDD). Vi adoro *_*!!!

CAPITOLO SECONDO

Guardai per l'ennesima volta l'orologio, con aria impaziente. Le 18.37.

- Ginny sbrigati, ti prego, è tardissimo - dissi nervosamente, facendo tintinnare i braccialetti che tenevo al polso. Stavo gironzolando nella sua stanza, mentre lei cercava di infilarsi le scarpe senza mettersi a sedere, non con poca difficoltà.

- Accidenti, Hermione, un attimo - si lamentò lei secca, mentre afferrava un paio di borse e rovesciava il loro contenuto in una sola, più grande. - Come mai tutta questa fretta? - chiese poi ansimando appena, mettendosi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.

Io spostai lo sguardo per tutta la stanza, cercando qualcosa da dire. Fermai gli occhi su quell'enorme specchio che odiavo.

- Mmbe'...- cominciai, mentre la mia mente lavorava frenetica.

- Ah, brutto inizio! - esclamò Ginny radiosa, mettendo al loro posto le cianfrusaglie che le occupavano la scrivania - Be', quando qualcuno inizia così una frase significa soltanto che sta cercando di trovare una scusa. E non guardarmi così - continuò, perchè mi ero girata fissandola stupita.

- Veramente...- ripresi io, gesticolando appena.

- Hermione - disse Ginny avvicinandosi a me e mettendomi la mano sulla spalla - Sono la tua migliore amica. Credo di potermi vantare di conoscerti più che bene - sorrise.

Sbuffai, arrendendomi. - Sì, hai ragione -

- E' per quel ragazzo, vero? Quello del distributore- disse, avviandosi verso la porta e facendomi segno di seguirla. Le ubbidii immediatamente.

- Suppongo di sì - dissi a voce non molto alta, mentre scendevamo le scale.

Ginny rimase in silenzio finchè non ci fummo messe ai nostri posti nell'auto, tanto che pensai non avesse sentito la mia risposta. Invece chiese, mentre mettevo in moto :- E...credi di trovarlo lì di nuovo? - aveva l'aria confusa.

Io risi. Adesso capivo perchè aveva taciuto; stava pensando a come dirmi che era altamente improbabile ritrovarlo là, come ad aspettare il mio ritorno. E alla fine aveva appurato che sarebbe stato meglio domandarmelo...era sempre così.

- Non lo so - dissi sincera, mentre maledivo un semaforo rosso. Lei mi stava guardando. - Ma la speranza è sempre l'ultima a morire...non è una delle tue tante frasi? - conclusi ridendo appena.

Anche lei si sciolse in una risatina, portandosi la mano alla bocca. - Già -, disse semplicemente.

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Quando entrai nel centro commerciale non feci nemmeno caso alla hall, forse per la prima volta da quando lo visitavo. Mi sentivo nervosissima e continuavo a muovere il collo per cercare di scorgere più persone possibili, mentre Ginny tornava a roteare gli occhi, come sempre.

- Hermione, calmati - mi disse dopo qualche secondo, prendendomi per un braccio.

- Sì, hai ragione - le risposi, facendole lasciare la presa e cercando di guardare solo dritto davanti a me. - Mi raccomando, se lo vedi...-

- L'ho visto solo di spalle, Hermione! - disse ad alta voce; sembrava spazientita.

- O-ok, scusami - dissi io, sconsolata.

Vidi Ginny riprendere a sorridere, spostando gli occhi da un negozio all'altro. - Allora, da dove cominciamo? - chiese eccitata. Sapeva riprendersi egregiamente.

Non aspettò neanche la mia risposta che si avviò trotterellando verso un negozio di scarpe che esibiva un grande cartellone di sconti.

Sbuffando, la seguii. Sarebbe stata un'altra serata noiosa, come tutti i venerdì. E io che ci avevo sperato...

Non seguii Ginny nel negozio, era troppo piccolo e pieno per i miei gusti. Invece restai appoggiata con la schiena ad un'enorme colonna che sorgeva di lì a pochi metri, dalla quale potevo scorgere la mia migliore amica che vagava fra gli scaffali. Tenevo le braccia incrociate, e i miei occhi vagavano per il soffitto con aria imbronciata, come una bambina a cui era stato negato un giro sul cavalluccio pieno di luci. Sono proprio infantile, mi ritrovai a pensare, chiudendo gli occhi e facendo un respiro profondo.

Fu in quel momento che sentii un dolore improvviso al piede, poi un'imprecazione a bassa voce, e infine un tonfo soffocato.

Qualcuno era inciampato nei miei piedi ed era appena riuscito a reggersi alla colonna per non cadere, tenendosi stretto. Stavo già quasi per scusarmi ( o per sgridare, dovevo ancora decidere ), quando notai che la persona che si stava rialzando era una ragazzo. Un ragazzo con i capelli rossi. Un bellissimo ragazzo con i capelli rossi.

- Mi scusi...- aveva cominciato a dire lui, sfregandosi la camicia, quando mi guardò in viso. - Oh - disse semplicemente, e gli si illuminarono gli occhi.

- Tu non sei la ragazza che stava facendo a botte con una macchinetta, una settimana fa? - aveva l'aria ancora divertita.

Ci misi un po' a rispondere alla domanda. Non mi capacitavo ancora della fortuna sfacciata che avevo avuto; ero venuta qui, in questo centro commerciale, sperando di vederlo ancora, e proprio adesso che mi stavo mettendo il cuore in pace, lui mi inciampa addosso?!

- Ehm...- fu l'unica cosa che venne fuori dalle mia labbra, mentre rimettevo dietro l'orecchio l'ennesimo ciuffo di capelli.

- Ok, rispondo io per te : sì, sei tu - disse lui sorridendo, senza che la sua perenne aria divertita sparisse.

Decisi di non perdere anche questa occasione, e aprii bocca per parlare. Ma Ginny mi anticipò.

- Hermione, con chi...- disse, apparendo da dietro il ragazzo, con aria un po' confusa. Aveva in mano una borsa del negozio. - Oh -, sospirò non appena vide chi mi era accanto, e sembrò capire all'istante.

- Ehm...lei è la mia migliore amica, Ginny - dissi meccanicamente, indicando Ginny, che sembrava fare uno sforzo disumano per non scoppiare a ridere. Seguì una cortese stretta di mano, e io non potevo fare a meno di rodermi il fegato; non gli avevo presentato me stessa, ma la mia bellissima amica?!

- Bene - disse il ragazzo, e io temetti che volesse andarsene. Sapevo che era inevitabile, ma perlomeno speravo accadesse il più tardi possibile.

- Che ne dici di presentarti anche tu? Non vorrai fare cattiva figura - continuò lui divertito, porgendomi la mano. Rimasi come incantata a fissare la sua mano, e fu solo la gomitata che mi diede Ginny a farmi riprendere. Per fortuna lui non se ne accorse, o almeno fu tanto gentiluomo da fingere di non averlo notato.

- Oh...certo...io sono Hermione, Hermione Granger - dissi prendendo la sua mano e stringendola, con un sorriso.

- Ronald Weasley - si presentò lui, sorridendomi di rimando. Ero al settimo cielo per aver scoperto il suo nome, ma il sorriso mi si spense quando lasciò la mia mano. Era così bello tenerla...non l'avrei mai lasciata. Riprendendomi, mi affrettai a stampare sul mio volto un sorriso tirato.

Oddio, adesso che dico, adesso che faccio...pensavo nervosamente, lanciando occhiate allarmate a Ginny.

- Be'...allora alla prossima, Hermione Granger - spezzò il silenzio Ron, alzando la mano a mò di saluto e indietreggiando.

- No!...- esclamai io senza potermi trattenere, per poi riprendermi subito - ...cioè...ciao, Ronald -

- Chiamami Ron - mi disse girandosi, mentre si stava già allontando - Tutti mi chiamano così. - Poi sparì tra la folla, in pochi secondi. Esattamente come la prima volta.

Ginny si voltò immediatamente verso di me; aveva ancora gli occhi fuori dalle orbite. - O-Mio-Dio, Hermione - disse senza fiato.

- Hai avuto la mia stessa reazione, eh? - chiesi io cercando di ridere, ma in realtà stavo pensando se mi sarebbe mai capitata un'altra occasione simile.

- Direi di sì - disse Ginny, voltandosi anche lei a guardare nel punto dove Ron era scomparso. - Ma lo lascio a te, non preoccuparti - si affrettò ad aggiungere lei, dandomi una veloce pacca sulla spalla.

- Magari, Ginny - sussurrai io con lo sguardo vuoto. - Magari...-

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Quella sera tornammo a casa un po' prima. Per il nostro ristorante preferito c'era una coda assurdamente lunga, e anche se a malincuore e io e Ginny avevamo deciso di prenderci una semplice pizza al fast food vicino. Decisamente non la stessa cosa.

A differenza di tutti gli altri Venerdì, dove appena tornata a casa mi piazzavo davanti alla televisione sperando di assorbire un po' di buon umore, non mi tolsi neanche i vestiti di dosso e mi buttai sul letto, ancora sfatto.

Adoravo la sensazione delle lenzuola fresche sulla pelle. Era come una delle piccole soddisfazioni che mi prendevo ogni giorno, senza dare nell'occhio.

Fissando il soffitto, mi resi conto che non facevo che pensare a lui. Ron...adesso quel volto stupendo aveva anche un nome. Sorrisi avvinghiandomi su me stessa mentre ripensavo all'incontro di quella sera; ma durò poco. Non appena ricordai che era uno sconosciuto, solo un dannatissimo sconosciuto, il mio sorriso si spense.

Mossa sbagliata, Hermione Granger.

 

E anche questa è andata. Aspetto recensioni XD! <--- speranzosa

  
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