Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Jejje    29/10/2006    18 recensioni
- Lì c'è una fila immensa, ci metterai un'eternità. Dài, prenditi qualcosa al distributore - mi consigliò lei, secca. Vidi anch'io la macchinetta che intendeva, ed era ignorata da tutti, a differenza degli stupidi negozi che la circondavano. Sorrisi a Ginny e mi avvicinai al distributore, frugandomi nelle tasche in cerca di qualche spicciolo. Dopo averli trovati li infilai dentro e premetti il tasto per avere una lattina di Cola. Niente. La macchinetta mi rese i miei soldi rumorosamente. Sbruffando appena, riprovai di nuovo. Sembrava non esserci niente da fare: la macchina mi restituì di nuovo le mie monete, senza dare segno di funzionare. Imprecai, dandole un pugno debole. Fu allora che sentii una voce maschile proveniente da appena dietro di me chiedermi: - Vuoi una mano? -
Mia ennesima R/Hr, dedicata all'Amy e alla mia moder Lollo ^.^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Wecome To PageBreeze

Alla fine sono tornata! XD (ma chi ti voleva NdTutti ù.ù) Occhei...alla fine ce l'ho fatta a far continuare una fan fiction per più di tre capitoli o_O Non credevo ci sarei mai riuscita XD Comunque, ancora non ho finito di scriverla, ma ho deciso di cominciare a postarla anche se di solito non lo faccio, almeno sono motivata a mandarla avanti XD ( l'ho cominciata da una vita .-.) Oooh, ma quanto mi piacerà ciarlare?! XDD Iniziamo, và...

Dedicata a una delle mie migliori amiche, Amy, che mi ha dato l'idea, e alla Lollo, che me l'ha sempre betata e che ormai è diventata per me un'amica indispensabile per la condivisione dello sclero ( e che mi ha aiutato a decidere il titolo, decisamente campato in aria XDDD). Vi adoro *_*!!!

CAPITOLO PRIMO

- Hermione, ti ricordi che cosa succede oggi, non è vero? - sentii urlare una voce nella stanza accanto alla mia, mentre stavo scrivendo una lettera. Aah, la voce che speravo non si ricordasse di quella piccola promessa. Mi alzai contro voglia dalla mia scrivania, e dopo aver spento la lampadina che fino ad un minuto prima mi illuminava il lavoro, mi diressi nella camera da cui proveniva la voce, con sguardo sconsolato. Prima di entrare scoccai un'occhiata all'interno; Ginny si stava infilando degli orecchini guardandosi in quell'enorme specchio che non avevo mai sofferto, e mi stava restituendo l'occhiata.

- Speravo l'avessi dimenticato - dissi sincera, appoggiandomi di lato allo stipite della porta, mostrando l'aria più stanca che ero riuscita a tirare fuori.

- Aha, mi dispiace - mi rispose lei, passando ad aggiustarsi un boccolo rosso fiamma che le solleticava una guancia. - ma io ti ospito in casa mia per il tempo in cui tu dai gli esami, e in cambio mi hai promesso di portarmi in quel centro commerciale tutti i venerdì, ricordi ? - mi domandò girandosi per guardarmi direttamente negli occhi.

- Come dimenticarselo - dissi io sbuffando, spostando lo sguardo al soffitto.

- Dài, lo sai quanto mi piace quel posto - disse lei con voce implorante, mentre passava a mettersi sulle labbra un filo di lucidalabbra.

- Già - fu l'unico tipo di risposta di cui la degnai. Girai i tacchi e tornai di nuovo nella mia stanza per mettermi indosso indumenti un po' più decenti della tuta scolorita che avevo su in quel momento. Presi il primo paio di jeans e la prima maglietta che il mio armadio mi offrì, senza perdere tempo a sceglierli. Me li infilai alla velocità della luce, per poi passare a pettinare i miei capelli, che negli ultimi giorni non volevano saperne di stare a posto. Dopo cinque minuti ero già a posto, e nonostante la mia semplicità, guardandomi allo specchio, non potevo dire di non essere presentabile. Le mie amiche mi invidiavano di essere carina sempre e comunque, cosa che anch'io, sinceramente, non capivo. Non mi prendevo molta cura di me stessa.

Afferrai la borsa che tenevo abbandonata sopra il letto e uscii dalla mia stanza, aspettandomi di dover aspettare ancora Ginny. Invece lei era già lì, e mi stava aspettando giocherellando con il portachiavi a forma di cuore che aveva appeso alla sua cintura. Era davvero stupenda.

- Ginny, stai benissimo - le confessai io sorridendole, mentre scendevamo le scale.

- Anche tu - mi disse lei con un sorriso radioso, stringendomi il braccio per un attimo. Molte persone che ci conoscevano erano stupite dalla profonda amicizia che ci legava, probabilmente per il fatto che eravamo completamente diverse l'una dall'altra; e sinceramente, a volte lo ero anch'io. Ogni volta che ne parlavamo lei faceva spallucce e continuava a ripetere che non vi deve essere per forza un motivo per cui due sono amiche. Lo sono e basta.

- Guidi tu, vero? - mi chiese lei con aria maliziosa, mentre io tiravo fuori le chiavi della mia macchina dalla borsa.

- Ovviamente - risposi io entrando velocemente nell'autovettura e accendendola. Lei si sistemò nel posto del passeggero, e non appena fummo partite disse :- Non essere sempre scocciata tutte le volte che andiamo lì - disse guardando davanti a sè - sono sicura che ti divertiresti anche tu, se solo ci provassi -.

- Gin, lo sai che non vado pazza per lo shopping - le risposi indifferente, aggiustando lievemente lo specchietto.

- Lo so, lo so - disse lei scuotendo la testa e roteando gli occhi - ma quel posto è così pieno di bei negozi, e soprattutto ci sono dei ristoranti favolosi...- continuò con aria sognante.

- Ho come l'impressione che tu vada lì solo per mangiare - le sorrisi io scoccandole un'occhiata in tralice.

- Be', signorina, non sono stata io a prendermi due porzioni di pasta al pesto al Pesce Blu, lo scorso venerdì! -

mi rimbeccò lei con un sorrisetto.

- Ma quel pesto era incredibile, non puoi negarlo! - dissi io ad alta voce, fintamente offesa, senza però distrarmi dalla guida.

- E pensare anche che era un ristorante di mare! - esclamò lei ridendo, per poi tornare a giocare con il cuore alla sua cintura.

------------------------------------------------------------------------------------------------------

Dopo dieci minuti stavamo già superando l'entrata principale dell'edificio, forse l'unica parte dell'intero centro commerciale che mi piacesse. Era un attico enorme e rotondo, dove gli unici negozi presenti erano bar ed edicole, niente a che vedere con quei noiosissimi negozi di scarpe e abiti.

- Cerca di divertirti stasera, eh? - si raccomandò Ginny, dandomi una pacca sulla spalla.

- Non fai altro che farmi girare fra un mercatino e l'altro, come potrei?! - le feci notare io, ritrovando di nuovo la mia aria scocciata.

Lei roteò di nuovo gli occhi, cosa che le facevo fare fin troppo spesso, non mancavo mai di notare.

- Ok, ho un'idea - disse lei, illuminandosi. - oggi facciamo come vuoi tu. Non entreremo in nessun negozio di abbigliamento, non ci fermeremo a nessuna bancarella...faremo solo una passeggiata qua dentro. -

- Be', sempre meglio di niente - dissi io prendendola sotto braccio, aprendomi in un sorriso. Cominciammo a camminare senza una meta per gli immensi corridoi del centro, guardando le luci in alto di tanto in tanto. Oltre mangiare, era l'unica cosa che mi piaceva fare, lì dentro.

- Accidenti, ho sete - mi resi conto dopo qualche minuto, dopo che degli immensi bicchieroni di Cola mi erano passati di fronte, in mano a dei bambini cicciottelli.

- Te ne accorgi solo quando vedi gli altri bere - mi ricordò Ginny, come se ce ne fosse stato bisogno. - Già, e non chiedermi perchè - la ammonii io, cercando con gli occhi nel posto in cui sapevo esattamente esserci un bar. Lei seguì il corso dei miei occhi e sbuffò.

- Lì c'è una fila immensa, ci metterai un'eternità. Dài, prenditi qualcosa al distributore - mi consigliò lei, secca. Vidi anch'io la macchinetta che intendeva, ed era ignorata da tutti, a differenza degli stupidi negozi che la circondavano. Sorrisi a Ginny e mi avvicinai al distributore, frugandomi nelle tasche in cerca di qualche spicciolo. Dopo averli trovati li infilai dentro e premetti il tasto per avere una lattina di Cola. Niente. La macchinetta mi rese i miei soldi rumorosamente. Sbruffando appena, riprovai di nuovo. Sembrava non esserci niente da fare: la macchina mi restituì di nuovo le mie monete, senza dare segno di funzionare. Imprecai, dandole un pugno debole. Fu allora che sentii una voce maschile proveniente da appena dietro di me chiedermi: - Vuoi una mano? -

Restai impietrita, non mi aspettavo che qualcuno mi avesse notato. Senza girarmi a guardare in faccia il ragazzo a cui apparteneva la voce, balbettai :

- Questa macchinetta non fa il suo lavoro - Mi rimisi due ciocche di capelli dietro le orecchie.

- Ci credo, è vuota - notò la voce, divertita. Quando l'avevo sentita per la prima volta non avevo notato quanto fosse dolce e profonda. - Prova con questa accanto - continuò, e vidi una mano indicarmi una macchinetta simile appena un paio di metri più lontana. Maledicendo la mia stupidità gli dissi, finalmente voltandomi: - Grazie, come ho fatto a non...- e mi bloccai. Il motivo per cui l'avevo fatto era evidente, e mi stava davanti. Il ragazzo con quella bella voce era accanto a me e mi stava ancora guardando, con un sorrisetto sulle labbra. Aveva dei capelli rossi lunghi quasi fino alle spalle, uno sguardo intenso...ed era da mozzare il fiato. Non c'era altro modo per descriverlo.

-...notarla - conclusi io con evidente fatica, cercando di chiudere la bocca.

- Figurati - mi disse lui con un sorriso, prima di allontanarsi con le mani in tasca. Finchè la folla non lo nascose completamente non riuscii a togliergli gli occhi di dosso.

- Ehi, Hermione..?- mi chiamò Ginny, passandomi la mano davanti agli occhi. -che ti succede?-

La guardai con occhi sgranati. - Ma...ma l'hai visto?- chiesi io senza fiato.

- Quel ragazzo con i capelli rossi, intendi? - chiese lei confusa, grattandosi una guancia - solo di spalle. Perchè?-

Guardai di nuovo nella direzione dove l'avevo visto sparire, sperando di vederlo risbucare.

-Era...era stupendo - confessai io, e mi sentii arrossire. Ginny spalancò la bocca con aria eccitata, esclamando:

- Wow! Un ragazzo che piace a Hermione Granger? Doveva essere davvero fantastico! - e rise.

- Lo era - confermai io con aria sognante, avvicinandomi poi alla macchinetta che il rosso mi aveva indicato.

  
Leggi le 18 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Jejje