Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: _ki_    06/04/2012    4 recensioni
«Cosa ce ne facciamo di tutte queste foto? Ormai ne abbiamo a centinaia».
«Ci facciamo un album fotografico. E le rinfacciamo a Harry e Louis quando diranno che siamo dei buoni a nulla».
«A me non dicono che sono un buono a nulla».
«Che c’entra, lo sei lo stesso».
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

There are no innocent bystanders

 

Consiglio: ascoltatevi questa canzone per la prima parte.

 

We’re only young and naive still
We require certain skills
The mood it changes like the wind
Hard to control when it begins

 

 

Era quasi il tramonto e Harry Styles se ne stava sdraiato a pancia in giù su una sedia a sdraio della piscina dell’albergo, gli occhi chiusi e gli occhiali da sole dimenticati sulle mattonelle scure del pavimento. Era il loro ultimo giorno di “vacanze” prima dell’inizio del nuovo tour; avevano passato la giornata a girare per la città e a salutare le fan che incontravano, poi erano tornati in albergo per riposarsi e prepararsi per la partenza del giorno dopo. Lui e Louis si erano praticamente fiondati in piscina, mentre gli altri avevano preferito rimanere in albergo -o dovunque fossero, non era un problema per Harry. Ora il ragazzo era lì, disteso con gli occhi chiusi e le guancie arrossate dal sole, in pace con se stesso.

In pace, certo, almeno finché una goccia anomala, fredda come il ghiaccio, si scontrò contro la pelle della schiena, seguita subito dopo da un corpo di più elevate dimensioni, bagnato e freddissimo.

«Non dirmi che ti sei addormentato» gli arrivò il sussurro, accompagnato da un respiro caldo a solleticargli i ricci umidi. Mugolò qualcosa di indefinito mentre sentiva il corpo di Louis distendersi completamente sul suo, una mano tra i capelli, le dita fredde dei piedi ad accarezzargli il polpaccio.

«Avanti Harry, non puoi dormire, io ho voglia di divertirmi» piagnucolò ancora Louis, lambendogli la nuca con le labbra.

Il concetto di divertimento, per Louis Tomlinson, era qualcosa di particolare. La prima volta che gli aveva chiesto di divertirsi con lui erano finiti a passare la giornata guardandosi negli occhi e baciandosi. Più avanti, quando erano diventati un po’ più grandi e più consapevoli di quello che stava capitando loro, quei baci erano diventati molto di più. A scanso di equivoci: Harry amava il concetto di Louis di divertimento. Solo che ogni tanto questo comportava anche situazioni imbarazzanti, tipo la proposta di una cosa a tre con Zayn -e poi era lui, quello malato di sesso- o il cercare ogni tipo di pretesto per provocarlo in pubblico. Ogni tanto Harry lo assecondava -e si divertiva anche, a farlo-, ogni tanto invece, come il quel momento, era troppo preso dai suoi pensieri malinconici -la maggior parte dei quali verteva sul fatto che Louis non avesse la minima voglia di opporsi ai manager per rendere la loro relazione pubblica e, anzi, quasi li assecondava- e quindi ciò che per Louis era divertimento per Harry si trasformava in un’estenuante lotta contro le attenzioni del più grande. Mai conclusasi a suo favore.

«Louis» lo avvertì quindi, sospirando appena, mentre le labbra della ragazzo si spostavano a lambirgli con delicatezza la pelle tesa delle spalle. Ogni tanto Louis lo ascoltava, quando gli chiedeva di non fare niente di stupido. Metteva un po’ il broncio, gli rubava giusto un bacio per essere contento, ma poi smetteva. Altre volte lo ignorava bellamente, conscio forse del fatto che Harry non si sarebbe mai arrabbiato con lui, e proseguiva nel suo intento. Esattamente come sembrava intenzionato a fare questa volta.

«Sei così caldo...» gli vibrò sulla pelle, mentre con le mani scendeva ad accarezzargli piano i fianchi, la linea di pelle poco sopra il costume, la curva della schiena prima del sedere. Harry sentì i brividi percorrergli la spina dorsale, alimentati dal contatto freddo con le dita del ragazzo.

«La tua pelle è così morbida...» continuò ancora, sorridendogli sulla carne alla base del collo.

«Potrebbe vederci qualcuno» mormorò Harry, gli occhi ancora chiusi, beandosi nonostante tutto di quelle piccole attenzioni. Sentì il bacino di Louis premere lentamente contro il suo e si lasciò andare ad un gemito sospirato.

«Non c’è nessuno, Harry».

«C’è sempre qualcuno. Lo sai».

Sentì la testa di Louis muoversi lentamente a destra e a sinistra, le labbra tese nel suo solito sorriso. Poteva quasi percepire i pensieri di Louis, il “non mi interessa. Pericoloso è divertente”. Prese a scendere con le labbra lungo la linea della colonna vertebrale, lasciando in ogni lembo di pelle la voglia di qualcosa di più.

«Potremmo farlo qui, in piscina» propose, soffiandogli sull’epidermide accaldata. Harry si prese il suo tempo per aprire gli occhi lentamente, voltare il capo appena appena e inquadrare gli occhi ridenti del ragazzo. Poi tornò a poggiare il mento sopra il tessuto ruvido della sedia a sdraio e sospirò.

«Oppure potremmo andare in camera» continuò imperterrito il più grande, posandogli un ultimo bacio alla base della schiena e poi piegando le ginocchia, posizionandosi a cavalcioni sul suo sedere.

«La nostra grande» gli posò un bacio alla base del collo e si sfregò contro di lui, facendogli uscire un gemito dalle labbra; «lussuosa camera» inspirò il suo profumo tra i suoi capelli, gli posò un morso leggero sulla pelle sensibile poco sotto l’orecchio e «che abbiamo a disposizione fino a domani mattina» concluse, soffiandogli direttamente nella conchiglia dell’orecchio. Harry si permise di pensare che l’avrebbe fatto volentieri anche lì, se fosse dipeso da lui; ma da lui non dipendeva, dipendeva dal loro grado di popolarità e dai paparazzi piazzati in ogni angolo del mondo, dipendeva dai manager riluttanti e dal mondo incapace di accettarli. Così, quando «Allora, Harry? Ho voglia di fare sesso» gli rivelò Louis, mordendogli con delicatezza la punta dell’orecchio, Harry per poco non lo fece cadere dalla sua postazione, per la foga con cui cercò di alzarsi. Louis fece la sua risata bellissima e si mise in piedi, trascinandoselo contro per un braccio, i loro petti a contatto, le punte dei nasi che si sfioravano.

«Ti amo» gli mormorò in un soffio, catturandolo con gli occhi. Harry sorrise, avvicinando le loro labbra nel principio di un bacio; i respiri che si sfioravano, le loro anime intrecciate come le dita delle loro mani.

«Sei un coglione» borbottò, girandosi di scatto e trascinandoselo dietro, pronto a dimostragli quanto lui, in realtà, lo amasse.

 

The bittersweet between my teeth
Trying to find the in-betweens
Fall back in love eventually
Yeah yeah yeah yeah

 

 

La ragazza era scioccata. Completamente, irrimediabilmente scioccata. Aveva appena assistito ad una scena irripetibile, aveva immortalato qualcosa di inimmortalabile. Era incondizionatamente spaesata e svuotata.

Louis Tomlinson e Harry Styles, ragionò, scorrendo ancora una volta le immagini sul display della sua reflex Canon 400d. Non poteva ancora credere di avere del materiale del genere tra le mani.

Morirò prima di riuscire a pubblicarle, si disse, guardando la piscina ormai vuota dalle vetrate che la dividevano dalla grande hall dell’hotel.

Di euforia.

Non riusciva davvero a crederci. Era andata all’hotel che gestiva suo zio per badare alle sue due cuginette dato che i genitori erano impegnati ed era finita a fotografare Louis Tomlinson e Harry Styles degli One Direction in atteggiamenti intimi a bordo piscina. Il suo sogno da quando aveva visto per la prima volta un video di quella band inglese.

È una svolta. Se pubblicassi queste foto finalmente verrebbero allo scoperto. Smetterebbero di scambiarsi quegli sguardi frustrati in tutte le interviste. Sarebbe perfetto.

«Ehi, tu» presa dal momento, la ragazza ci impiegò più di un attimo a rendersi conto che quelle parole erano rivolte a lei. Si girò di scatto, quasi fece cadere la reflex che stringeva in mano e poi rischiò un soffocamento a causa di ciò che le si parò davanti.

Oddio, è Liam Payne. Oddio.

«Ehi» disse ancora il ragazzo, facendole quel suo sorriso che, la ragazza lo apprese in quel momento esatto, era addirittura migliore di come lo dipingeva lo schermo del computer.

«Sono Liam» continuò poi, non ricevendo alcuna riposta.

«Lo so» si sentì in dovere di chiarire la ragazza, non riuscendo proprio ad assumere uno sguardo meno malato. Liam se ne uscì con un altro sorriso mortale. Arrossì anche un po’ sulle guance.

Maledizione. Ora muoio.

«Oh, beh. Hm... tu come ti chiami?»

«Ah. Mi chiamo Martine».

Liam annuì, fece ondeggiare i capelli ricci e poi le fece un altro sorriso.

Cazzo, ora svengo. Muoio, schiatto. Addio, mondo crudele!

«Beh, Martine: cosa vuoi per quelle foto?»

E il mondo le si accartocciò addosso.

Quanto voglio per... cosa?

«Niente. Non voglio niente, non sono in vendita» rispose allora, riacquistando un tono decente. A dir la verità, aveva pensato di venderle ad una rivista. In alternativa, le avrebbe pubblicate su internet. Di sicuro non le avrebbe date agli altri membri della band per farle sparire -per quanto Liam fosse meraviglioso e tutto quanto.

«Certo, capisco. Ma, ecco... non potresti davvero pubblicarle». Liam le fece un’espressione dispiaciuta, si grattò la nuca, spostò il peso da un piede all’altro. Martine annuì meccanicamente, incantata, e stava quasi per dire «Certo, hai ragione»; poi però le arrivò il giusto input al cervello e si trattenne.

«Non sono in vendita» ripeté, mordendosi le labbra per non dire qualcosa di stupido. Liam allora alleviò un po’ il sorriso, si grattò il naso, smise di guardarla negli occhi.

«Ti offro... beh, potresti uscire con Zayn. In cambio delle foto. Potrebbe, vero?»

Molte fan dicevano che Liam era strano. Che ogni tanto si comportava da pazzo, che faceva cose stupide. Certo, uno che ha paura dei cucchiai e non sa fare lo spelling di una parola qualche problema ce l’ha, okay, ma Martine non pensava fosse così schizzato da parlare con un mobile.

Poi, però, l’anta intarsiata del mobile di lusso in questione si aprì senza emettere il minimo cigolio e ne uscì prima un ciuffo di capelli scuri, poi una fronte scura e infine due profondi occhi castani. Infine Zayn Malik si richiuse l’anta alle spalle e fece una smorfia scocciata.

«Certo, perché no. Ormai sono diventato una puttana, io» borbottò, regalandole comunque un sorriso da infarto. Liam ridacchiò e disse qualcosa come «Ammettilo che non ti dispiace» ma Martine era troppo distratta dal fatto che un ragazzo fosse appena uscito da un armadio per ascoltare il loro discorso. Perché, cioè, non è normale vero? Uscire da un mobile e dialogare come niente fosse. Una parte della sua mente non del tutto sana inquadrò la posizione del mobile rispetto alla piscina e si disse che, forse, quello sarebbe stato un buon punto strategico per spiare qualcuno nel cortile. Un po’ stretto, buio forse, ma era posizionato nel punto adatto per poter vedere abbastanza dal buco della serratura. Quantomeno, per vedere la scena Larry Stylinson.

«Perché comunque ti tocca, mi hai rovinato la valigia con il tuo stupido gel».

«Scusami sai se Niall è così stupido da pensare di aprire una boccetta di gel e poi buttarla aperta dentro alla tua valigia».

«Figurati, non ci credo neanche un po’. Resta di fatto che adesso te l’accolli tu questa, io ho già dato con la vecchia al parco».

«In effetti. Se solo Danielle sapesse...»

«Zayn!»

«Ok, ragazzina, allora?»

Ad un certo punto i ragazzi parvero ricordarsi di lei. Si girarono entrambi, Zayn con un sorriso furbo in volto e Liam con un’espressione esasperata. Martine, che si stava bellamente godendo quel litigio in diretta, si risvegliò con un balzo e si strinse automaticamente la reflex al petto.

«L’ho già detto, le foto non sono in vendita».

Liam e Zayn fecero una smorfia di disappunto praticamente identica. Martine avrebbe tanto voluto fotografarli.

«Mi dai il tuo numero, finisce il tour -che tanto poi torniamo qui per forza- e poi usciamo insieme. Te lo prometto, non me lo dimenticherò» continuò Zayn, praticamente ignorando la sua affermazione. Liam, con un’espressione stupida, annuì freneticamente.

«E poi non è che si stessero baciando, quindi...»

Martine ci rifletté relativamente poco. Certo, probabilmente Zayn non se ne sarebbe mai ricordato; certo, probabilmente quelle foto avrebbero potuto far felici milioni di fan e scontentarne il doppio; certo, la memoria in cui c’erano le foto era nuova e le era costata tutta la sua paghetta del mese. Ma alla fine Liam si ritrovò comunque con il piccolo oggetto nero tra le mani e Zayn con un nuovo numero salvato in rubrica.

«Grazie, non te ne pentirai» fece Zayn, ammiccandole, con lo stesso tono di un commerciante soddisfatto. Liam se lo trascinò dietro per un braccio e, dopo essersi allontanato di neanche due metri dalla ragazza, riprese il battibecco con il moro.

«Non ti azzardare a dir niente a Danielle, sia chiaro».

«Certo tesoro. Non saprà niente».

«Sarà meglio per te».

«Sì, come vuoi. Avanti, andiamo su, Niall voleva vedere un film».

«Cosa ce ne facciamo di tutte queste foto? Ormai ne abbiamo a centinaia».

«Ci facciamo un album fotografico. E le rinfacciamo a Harry e Louis quando diranno che siamo dei buoni a nulla».

«A me non dicono che sono un buono a nulla».

«Che c’entra, lo sei lo stesso».

«Ti odio Zayn».

«Sì caro, ti amo anche io».

Per lo meno, Martine avrebbe sempre potuto andare a dire in giro che aveva visto Louis Tomlinson e Harry Styles in atteggiamenti da coppia. E avrebbe potuto dire anche che Liam e Zayn litigavano come due fidanzati e spiavano Harry e Louis.

Certo, poi probabilmente non le avrebbe creduto nessuno.

 

 

 

Ciao! :D *spunta dal nulla dopo due settimane che non s’è fatta minimamente sentire*

Cos’è questa cosa? Questa è una insignificante OS nata dalla mia malata mente dopo tre ore in macchina ad uccidermi le gambe. È stata procreata in un pomeriggio, betata da questo amore (che ha anche dato il titolo. Praticamente fa tutto lei ormai, bah) e sputata su questo sito per noia. La dedico ovviamente ad Anna perché è un amore e alle ragazze del gruppo di facebook #THEGAYSHAVEGAYEDAGAIN che mi stanno facendo impazzire in questo periodo, e che amo Ecco.

Per quelle che si stanno chiedendo che fine abbia fatto e perché non aggiorno Potrei amarti, rispondo con la coda tra le gambe che tornerò, ve lo prometto, che mancano solo due capitoli e che li posterò prestissimo :3 Vado via perché mi sta scrivendo tutto evidenziato in azzurro e non capisco perché °-°

Ciao bellissime

_ki_

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _ki_