Happy Ending: Cap. 2
Baxley, Londra Babbana
Il cielo londinese era davvero cupo quella notte, mentre Hermione attraversava l’ultima strada trafficata che la divideva dal suo appartamento. Salì in ascensore ed arrivò stanca al terzo piano. Non aveva fretta, nessuno l’avrebbe aspettata a casa. Non era come ai tempi di Hogwarts, quando risaliva il ritratto della signora Grassa e i suoi amici la accoglievano con caldi sorrisi. No, il lato negativo della sua vita era la solitudine che di tanto in tanto l’attanagliava.
Si infilò la camicia da notte e il suo sguardo scivolò su una vecchia foto magica. Quanti anni aveva? Stava abbracciata a Ginny nel giardino della Tana, l’estate del suo terzo anno. L’ultima estate senza la guerra. Dietro c’erano Fred e George impegnati a rovinare la fotografia con le loro buffe espressioni e all’angolo s’intravedeva Ron che saltellava come un matto. Probabilmente uno dei tanti gnomi del giardino di casa Weasley lo aveva morso.
-Quanto tempo è passato, Ginny.- sussurrò nella notte.
Stava giusto per infilarsi sotto le coperte quando sentì un ticchettio familiare alla finestra. Si voltò e scorse un piccolo gufo che portava fra le zampe una lettera. Anche da quella distanza Hermione poteva scorgere il sigillo di Hogwarts. Si precipitò dubbiosa alla finestra e, dopo aver accarezzato dolcemente il gufetto, slegò la busta dalla sua zampa.
Sig. Hermione Grager
West road n°10, Baxley, Londra babbana
Indubbiamente la busta era indirizzata a lei. Ma perché mai la professoressa McGrannit o qualunque altro professore di Hogwarts avrebbe dovuto scriverle ora che non era nemmeno più una loro studentessa?
Cara sig. Granger,
sono desolata di essere portatrice di una così
brutta notizia. La signorina Weasley, come è già a conoscenza, ha avuto dei problemi di salute a
causa della vita sregolata che conduce. Dopo il caso eclatante di una settimana
fa, in cui ella non ha mancato di causare seri danni
alla scuola e alle altre allieve, alla signorina Weasley
sono stati perquisiti tutti gli alcolici di cui era in possesso ma ieri notte
inspiegabilmente si è di nuovo ubriacata. Inoltre, tutta la sua famiglia si
trova in Francia per la nascita del loro primo nipote e non tornerà prima di un
mese. Non sappiamo proprio cosa fare con Ginevra, non vuole parlare con
nessuno. Credo sia opportuno che lei si prenda una
pausa dalla scuola e visto che non ha ancora compiuto diciassette anni, le
chiedo di ospitarla in casa sua. Non sarà un problema vista
la vostra amicizia.
Si faccia trovare
domani pomeriggio fuori i cancelli di Hogwarts.
Cordiali saluti,
Minerva McGrannit
Hermione rimase basita. L’indomani sarebbe dovuta andare a prendere Ginny, per portarla a vivere a casa sua. Non sapeva se ridere o piangere. Riuscì solo a domandarsi il perché del comportamento della sua ex migliore amica.
Cancelli di Hogwarts
Era un pomeriggio nuvoloso, minacciava pioggia. Hermione aveva preferito materializzarsi ad Hogsmeade ed arrivare alla sua vecchia scuola a piedi, godendosi il paesaggio desolato. Alla fine del viale sterrato che portava fuori dal piccolo villaggio, riusciva già a vedere la vecchia capanna di Hagrid. “Chissà se si ricorda ancora di me, è un pezzo che non lo vedo…” si ritrovò a pensare.
Ginny non c’era
ancora, Hermione era sempre più nervosa.
Insomma, non poteva qualcuno che non vedeva da un anno solo con un semplice
“Ciao”. Per non parlare della convivenza… Secondo quanto le aveva riferito
quella mattina
Stava giusto per andarsene quando
vide due figure scendere il viale che portava alle serre, di sicuro una delle
due era
I cancelli si aprirono sotto un incantesimo non verbale della professoressa e per la prima volta dopo un anno Hermione rivide la sua Ginny.
Aveva i capelli meno rossi del solito, negli occhi la stessa luce del cielo plumbeo sopra di loro. Alla vista di Hermione, la ragazza degludì.
Amore, odio, sollievo, ecco cosa provava. Abbassò lo sguardo fino a rimirare ogni singolo sassolino del terreno ghiaioso.
- Buonasera, professoressa McGrannit. Ciao, Ginny- disse Hermione in tono quasi formale, facendo un cenno alla rossa.
- Arrivederci, professoressa- sussurrò Ginny, mentre si avviava con Hermione lungo il viale per Hogsmeade.
- Ciao, Hermione…- Ginny aveva la voce fioca dal tumulto di sentimenti che provava nell’averla di nuovo accanto.