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Autore: Subutai Khan    07/04/2012    3 recensioni
Un tavolo. Delle miniature. Dei dadi, delle più disparate forme e dimensioni. Quattro ragazzi. Una montagna di manuali. Sudore. Sangue. Tiri sballati.
Si aprano le danze.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hwoarang, Jin Kazama, Ling Xiaoyu, Steve Fox
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Kazama! Mi pigli per il culo? Ti dico che non riesci a colpire quel troll!”.
“E vabbè, ma se sei un DM scarso come un profilattico bucato io non ci posso far niente. Ho il +2 per averlo preso alle spalle, dai”.
“Mi ci sciacquo le palle col tuo cazzo di +2! Non lo cogli di sorpresa. È definitivo. Alla prossima lamentela ti faccio incenerire da un fulmine cagato da Cyric e rifare il personaggio”.
“Ma a chi diamine è venuto in mente di farti fare il dio della situazione?”.
“A te, furbastro. Voialtri eravate lì a lamentarvi che non siete capaci di masterizzare e io mi sono offerto volontario. O preferisci risolvere la questione a botte?”.
“No no, guarda. Sto bene così. Va bene, non colpisco il troll. Possiamo andare avanti? Anche se rimani un bastardo che neanche sa leggere”.
“No, sul serio. Vuoi una ripassata? Ci metto tanto così a cambiarti i connostrati”.
Non ci credo. ‘Sti due buzzurri riescono a litigare anche di fronte a dadi e miniature.
Steve ride senza ritegno di quest’ennesima scenetta. Oh, perché pensate che questa sia stata l’unica? Jin e Hwoarang hanno passato le ultime due ore a battibeccare, con il primo che sollevava infuriato i manuali indicando la riga che gli dava ragione e l’altro che faceva spallucce, minacciava di scatenargli addosso l’ira dell’intero Faerûn e puntualmente la buttava in caciara per farlo desistere.
L’altro-ego - come lo chiama il nostro baldo Master - di Jin, Grandel, si è visto negare almeno sei critici, otto colpi che secondo lui sarebbero andati a segno e un tesoro succulento.
“Siete dolcissimi, ma io vorrei giocare. Vi spiace?”. So di dare un dispiacere ai tre tomi, ma delle loro beghe ne ho ben piene le scatole.
“Xiao, maddai. Lasciali fare, non vedi quanto sono capaci di scatenare il divertimento? È vero che io e te siamo un po’ tenuti in disparte, ma per questo ne vale la pena” mi rimbrotta il nostro piccolo Tyson.
“Senti, mica sono venuta qui per vedere Macho e Più Macho che si scornano. Se lo avessi voluto li avrei trascinati in un bar per ubriacarsi, e mi sarei premunita con un bunker portatile. Mi piacerebbe poter muovere, visto che tocca a me”.
“Grunf. E va bene, Tavola da Surf. Fa’ quel che devi”.
“Grazie tante, Thermos Vuoto”.
Mi fermo un attimo a studiare la situazione sul tabellone. Abbiamo due troll e nove goblin che ci hanno teso un agguato mentre eravamo accampati in una radura poco fuori Neverwinter. I soliti umanoidi sfigati che cercano guai con un gruppetto di avventurieri.
Cascano male. Grandel il guerriero, Karias la chierica e Yurtest il mago non si fanno mettere i piedi in testa da simili bestiacce.
E, per un gran bel colpo di fortuna, Karias è chierica di Kossuth. Il quale è il dio del fuoco. Il quale è uno dei pochi elementi che può fare davvero del male ai troll. Però è il personaggio di Steve. Io sono il mago.
Ci piace il genderbending nel gioco di ruolo, sì. Problemi?
Faccio un paio di rapidi calcoli e poi dichiaro la mia mossa: “Un passo sulla destra e Palla di Fuoco sul troll che Grandel ha... tsk... mancato”.
“Non mi starai contestando anche tu, nanetta da giardino?”.
“Chi, io? Non vedi come sfarfallo innocentemente gli occhi e ti regalo il mio sorriso più sincero? Ci mancherebbe, Vossignoria DM”.
“Ah, sarà meglio. Di casinista me ne basta uno”.
...
Neanche il sarcasmo coglie, ‘sto rintronato.
“Ehi ehi! Andiamoci piano!” esclama Jin “Ti rendi conto, cara dolce Xiaoyu, che così mi prendi dentro nell’esplosione?”.
“Eeeeeeeeh. Che guerriero fragilino. Quanti punti vita hai, ancora più di trentacinque? Fammi leggere sulla tua scheda”.
“Non toccare la mia scheda! Nessuno può toccare la mia scheda!”.
“Ma mica te la rovino!”.
“Non importa. Nessuno. Tocca. La. Mia. Scheda”.
“Oh kami, sono circondata da lunatici schizoidi. Ok, tieniti la tua diavolo di scheda e dimmi come sei messo a punti vita”.
Consulta sbuffando, cercando di orientarsi fra i mille pasticci che ha combinato cancellando e riscrivendo. Poi proclama, fiero, che è ancora al massimo della salute.
Quarantuno, dunque. Sì, ha avuto un discreto culo col d10.
“Beh dai, stai benissimo. Se va tutto come deve andare ammazziamo il troll e tu rimani in piedi anche se pesto come una merda. A quel punto ti puoi dedicare ai goblin, che dovresti riuscire ad ammazzare starnutendo”.
“Ma poi la mia bella armatura completa sarà tutta abbrustolita!”.
Sentila, la checca isterica.
“Non farmi perdere tempo, su. Lancio la Palla di Fuoco”.
“Ti odio”.
“Io no e lo sai”.
Pensa te. Anche nel bel mezzo del nerdismo più selvaggio riesco a fare la fangirl spudorata. Come sono messa male.
È rosso in volto. Incazzatura o imbarazzo? Per così poco? In entrambi i casi sei davvero fatto di burro, signor Kazama.
“Va bene. Lanci la Palla di Fuoco che impatta contro il terreno sotto ai piedi del troll e scoppia, coinvolgendo lui e Grandel. Tira i danni”.
Forza dadini, forza. Facciam fuori il caccolone verde, almeno uno.
Prendo il mio d6 fortunato, quello del Monopoli. Purtroppo ho perso quello autografato da Gary Gygax in persona, un bellissimo GG sulla faccia del quattro. Perché l’ho fatto vedere a Hwoarang, perché? Maledetto lui e soprattutto maledetta me che sono stata incauta.
Lo faccio roteare più di una volta nella mano chiusa, poi lo lascio andare.
Atterra sul piano di gioco, riuscendo anche a far cadere l’omino che rappresenta il personaggio di Steve.
“Scusa”.
“Non importa, non importa”.
Cinque.
Yuppidù. Beccati queste trenta pizze, schifezza.
La faccia di Jin è funerea. Mi guarda truce, lasciando uscire tutto il suo intento omicida nei miei confronti.
Bah. Che utilità ha un guerriero che non sa neanche assorbire un po’ di fuoco. Sei deleterio, sai?
“E smettila di fissarmi come se ti avessi appena scuoiato il gatto. Che ci posso fare se eri troppo vicino?”.
“Ma ti pare? Sono un combattente corpo a corpo, io. Non posso stare dietro e fare i balletti mistici come voi. Ho bisogno di avere davanti la faccia che voglio spaccare”.
“La prossima volta impari a gestirti meglio. Non posso sempre farti da babysitter”.
Sbuffa, sconfitto. E vorrei anche vedere, diamine. Se mi mettessi a fare il maghetto prudente sarei qui a lanciare Unto e Frastornare perché sennò i compagni rimangono offesi dal mio arsenale. Siam mica qui a pettinare i coboldi, oh.
“Il troll prende fuoco come una miccietta... esistono le miccette nei Forgotten Realms, vero?... vabbè, non importa. Prende fuoco e, cadendo a terra stecchito, si lascia andare sopra Grandel schiacciandolo”.
Jin sbatte una mano sul tavolo, imbufalito, e manda a carte e quarantotto tutto il delicato insieme di statuine.
“Hwoarang, stai cercando la rissa! Dillo che stai cercando la rissa! Se mi vuoi morto basta dirlo che la pianto qui, eh!”.
“Non so di cosa stai parlando. Ho tirato dei dadi dietro il mio bel paravento e il destino ha voluto così. Sei sfortunato, Grandel di Waterdeep. Possa Ilmater accoglierti nelle sue ampie braccia. Amen”.
“Ma vada a farsi fottere, il dio della sofferenza e del martirio. Mica sto qui a farmi prendere per il culo!”.
Si alza emanando rabbia da ogni poro. Potrebbe anche spaccare tutto, faccia di Thermos Vuoto inclusa, se facesse un ulteriore piccolo passetto.
Cerco di ricondurlo alla ragione, ricordandogli che il nostro pseudo-amico coreano è sempre stato una testa di cazzo, testuali parole. Vedendomi dargli sostanzialmente ragione pare placarsi e si siede, dimostrando l’invidiabile abilità di ferire la gente con il solo sguardo. Hwoarang, difatti, si piega in avanti tenendosi la pancia. Ma solo per scoppiare a ridere.
Che stronzo quando fa così.
“Allora, uomo dalla ricrescita che farebbe ribrezzo anche a Skeletor. Ascoltami bene. Il gioco è bello quando dura poco. Ti stai approfittando un po’ troppo della tua posizione di Master di ‘staceppa e Jin ne ha giustamente i coglioni pieni, come potrai vedere quando smetterai di fare il buffone. Se volete picchiarvi liberissimi. Non so Steve, però, ma io non sono disposta a vedervi litigare perché tu sei troppo immaturo. Ci siamo trovati qui per una partita a Dungeons & Dragons, non a Hwoarang il Dio di Cartone contro Jin l’Appestato. Finiscila, se hai ancora un neurone galleggiante nel vuoto pneumatico della tua scatola cranica”.
Dite che basta? Avrei dovuto alzare ancora un po’ il tiro? Passare alle mani?
No, forse ce l’ho fatta. Ritorna serio, per quanto possa mai esserlo, e mi guarda.
“Hai ragione, Xiaoyu. Ho esagerato. Se mi lasciate passare quest’ultima prometto che non infierirò più di tanto sul caro Kazama”.
Considerando l’elemento con cui abbiamo a che fare, che probabilmente ha ancora una taglia all’asilo per la sua recente fuga, direi che tutto sommato può andar bene.
“Concesso. Ora vogliamo rimetterci tutti ben seduti e composti, da bimbi giudiziosi? Abbiamo una gang di esseri sbavanti da massacrare”.
Jin obbedisce, come ogni bravo cagnolino. Ma è palese come non gli sia ancora passata del tutto.
“Steve, ti spiace dare una mano a Hwoarang a rimettere a posto il tabellone?” gli chiedo, gentile. Lui mi sorride e risponde affermativamente.
Io ne approfitto per avvicinarmi al mio bel ragazzone e provare a farlo rilassare un attimo.
“Jin, sai com’è fatto Hwoarang. Non prendertela. Siamo qui per un po’ di svago, non per fare a pugni. Per quello avrete tutto il tempo del mondo poi, se proprio ci tenete”.
“Xiao, sei carina a preoccuparti così per me. E sì, come al solito ho dato in escandescenze troppo presto e per troppo poco. È che, davvero, lui sa sin troppo bene quali pulsanti premere per mandarmi in bestia”.
“Eh, lo vedo. Ma non dargliela sempre vinta. Non fa bene al suo umore e al tuo stomaco”.
Non dice niente ma lo sguardo che mi regala comincia a farmi vedere gli unicorni volanti e grandi prati verdi pieni di gioia e amore.
No, ehi, che succede? Perché mi sembra che Jin stia muovendo le labbra come a sillabare “Always, I wanna be with you/and make believe with you/and live in harmony, harmony oh love”? Non è un è un bello scherzo quello che mi stai facendo, cervello. Piantala.
Oddio. Ho un mancamento. Svengo.
THUD.

La traccia "Tekken, Jin & Hwoarang & Steve & Xiaoyu, Giochi di ruolo e amenità nerd" viene dalla community di Live Journal Piscina di Prompt, anche se personalmente io mi rifiuto di usare la parola "prompt", inglesismo gratuito del menga, in favore di un più patriottico "traccia".
   
 
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