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Autore: _Giulietta88_    07/04/2012    1 recensioni
C'è Carolina, una ragazza di soli 16 anni che fa parte della Nazionale Italiana, con la disciplina della Ginnastica Artistica. Ci sono le sue amiche, gli allenatori e le gare e c'è anche un ragazzo.
Per Carolina però non è un bel momento, anzi, vuole abbandonare tutto e come dice 'Fumo e cenere' dei Finley, vuole mandare tutto a puttane. Qualcosa la frena, forse la famiglia, forse i 10 anni di sacrifici.. Ma c'è un mondo attorno a Carolina, storie che si intrecciano, sguardi vuoti, sorrisi accennati, incidenti ed amori segreti.. Questo momento è ancora tutto alla scoperta.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminando su una trave.

 


 

I campioni sono quelli che vogliono lasciare

il loro sport in condizioni migliori rispetto

a quando hanno iniziato a praticarlo.

(Arthur Ashe)

 

L'ansia prende il sopravvento. Centinaia di occhi sono puntati su di me, alcune telecamere della RAI mi girano attorno, mentre il mio corpo è totalmente paralizzato.

Cerco di pensare a quando 10 anni fa entrai per la prima volta in palestra, pensando che quello sarebbe stato un giorno come tanti. Allora era solo un gioco, 'dove potevo saltare e correre', dicevo. Ora però era diverso. Ora era un lavoro.

Sento la voce della mia allenatrice richiamarmi, arrabbiata e preoccupata. Poi sento il presidente dell'associazione guardarmi stupito e infine gli occhi velati dalle lacrime di mia madre.

Mi muovo, sento le mani sporche di magnesio sudare, cerco di concentrarmi. Gli occhi sono vuoti, la mente vuota, mentre le mie gambe si muovono, prendendo la rincorsa e facendo quel maledetto volteggio. Sento gli applausi, non sono caduta. Il punteggio è buono.

Un inchino di rito e poi una corsa verso la panchina, in attesa di fare un altro esercizio su un altro attrezzo.

Perché non sento più la magia del salto, del punteggio, della musica? Perché si fa sempre più difficile alzarsi la mattina per andare all'allenamento? Perché lo stomaco si stringe vedendo ragazze libere di fare ciò che vogliono, quando prima la mia è (o era) la mia vita?

 

 

« Perché ti sei fermata tutto quel tempo prima di iniziare il volteggio? Devi ringraziare la commissione se.. »

Continuo a camminare ignorando tutte quelle parole dalla mia migliore amica, Giulia.

La gara è finita, mi sono classificata quinta, mentre Giulia seconda. Che colpo se Carolina Rossi arriva quinta! Sono cresciuta in maniera diversa dalle mie altre coetanea. Ore di allenamento al giorno, sedute in ospedale interminabili, trasferimenti a destre e sinistra in Italia. E tutto questo per cosa? Per entrare in Nazionale Italiana. E ci sono anche riuscita! Ma adesso.. ne vale più la pena?

Le gambe indolenzite camminano fra i corridoi dell'hotel a Milano, ripensando allo sguardo di mia madre. Anni di sacrifici l'anno ripagata abbondantemente, durante il corso delle gare. IO aveva abbandonato tutto senza neanche pensarci due volte, IO si era ritrovata in un'altra regione nel giro di 24 ore, IO vedeva la sua famiglia una volta al mese, o peggio, ogni due mesi.

« Giulia, se non te ne fossi accorta, non me ne frega un cazzo della commissione. »

Dissi scocciata, entrando nella mia camera, che condividevo con Simona, un'altra ginnasta. Non andavo tanto d'accordo con quest'ultima, o meglio, non ci eravamo rivolte più di un saluto.

Giulia mi guarda insospettita, mentre la congedo con un 'Ci vediamo dopo Giù'.

Butto il borsone sul letto e corro in bagno, levandomi il body verde e azzurro e guardando le mie mani. Le dita sono curate, le unghia colorate da uno smalto turchese, ma girandole si possono notare i calli procurati dalle parallele.

« Vuoi mollare tutto? »

Una voce mi blocca, mentre esco dal bagno, lavata, profumata e vestita. Simona è ancora con il body messo e la medaglia d'oro al collo, mentre I suoi occhi verdi mi scrutano dubbiosi.

« No. »

Una risposta secca e semplice. Mi fece un sorriso complice, forse per la prima volta e poi sparì dentro il bagno. Mi sedetti sul letto osservando la mensola accanto alla finestra. Medaglie e trofei la riempiono, tutte con inciso il mio nome e cognome.

Una lacrima leggera mi scivola sulla guancia, mentre ascolto il ticchettio della pioggia fuori.

Lentamente abbasso le difese, addormentandomi e rilassando i muscoli.

La Ginnastica Artistica è sempre stata la mia priorità, ma adesso l'unica cosa che volevo era essere normale.

Ma non potevo. Non potevo lasciare tutto, gli allenatori, le ginnaste, i body, le gare, Simona e Giulia e non potevo deludere la mia famiglia.

 

 

 Angolo di una pazza autrice.

 

Ieri ho guardato un video di Carlotta Ferlito e allora mi è venuta l'ispirazione, semplice. È una storia a capitolo e spero che piacerà.

L'ho scritta con amore e dedizione, stringendo tra le mani la mia passione per lo sport.

Ovviamente la continuerò, perché ci tengo, anche se non credo ci sarà un capitolo ogni giorno. Università, conservatorio e allenamenti non concidono tanto facilmente.

Beh.. Ora vi lascio. Alla prossima!

 

I volti della storia.

 

 Carolina (alias Carlotta Ferlito):

 

Giulia (alias Giulia Leni)

 

Simona (alias Vanessa Ferrari)

Allenatrice (alias non-so-come-si-chiama):

 

N.B. L'allenatrice è quella al centro.

  
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