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Autore: Lost_Mind93    07/04/2012    2 recensioni
Le hanno insegnato a sopportare il dolore. A guardare la paura negli occhi... A diventare la paura degli altri.
Il suo nome è Penelope ed è il "contenitore" di Avres, un'antica Divinità condannata più di tremila anni prima a scatenare la prossima apocalisse.
Se fallirà nel suo compito, il mondo come lo conosciamo sarà totalmente sconvolto da orde di demoni controllate dal perfido Gareth.
Non sarà facile lottare, nè contro il proprio passato nè contro il destino che la attende ma ora come ora Penelope ha un solo obbiettivo in mente: sopravvivere.
PS: causa motivi di tempo e problemi con il pc la storia sarà temporaneamente interrotta.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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E' meglio essere vigliacchi per un minuto

 che morti per il resto della vita.

(Woody Allen)

 


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Infermeria – Holy Grail School

 

Si risvegliò in infermeria… di nuovo.

Stava diventando un’abitudine, una di quelle che non piace nemmeno a chi è costretto (inconsapevolmente) a ripeterle nel tempo.

- Che diavolo è successo?! – sbottò infastidita mentre controllava di avere ancora tutti gli arti attaccati al corpo. Durante “l’ispezione” trovò una fascia elastica. In prossimità della clavicola sinistra c’era una benda, sicuramente imbevuta di pozione cicatrizzante, che le rendeva difficili i movimenti – Questa scuola sta fisicamente diventando dannosa per la mia salute! –

- Se evitassi di metterti in situazioni pericolose non finiresti sempre qui. – la rimproverò l’infermiera, le porse un bicchiere fumante di pozione rimpolpasangue e le sistemò le coperte.

La rossa non aveva idea di come rispondere a quelle parole: la sua memoria le stava giocando qualche brutto scherzo probabilmente.
Ricordava soltanto l’ingresso del professore di difesa contro le arti oscure, il fatto che avessero parlato del divoratore e poi… Più nulla ma fu lo stesso James White a riservarle dapprima un’espressione incredibilmente sollevata e poi un’occhiata severa: - Sei stata avventata. Hai agito senza preoccupati della tua salute. Hai affrontato un divoratore nel modo peggiore che si potesse immaginare… Ma se non fosse stato per te, oggi non sarei qui a rimproverarti quindi grazie. –

Emily, notando lo sconcerto sul volto della rossa, si premurò di informare l’insegnante del fatto che Amy non ricordasse nulla: - La botta deve averle causato qualche problema alla memoria. Probabilmente ricorderà tutto nel giro di qualche ora ma per il momento non sa niente di cosa è successo durante la sua ultima lezione. –

White e l’infermiera si allontanarono dal suo letto.

Per quello che riuscì a sentire, la loro conversazione verteva sulle sue condizioni fisiche, in pratica non l’avrebbero fatta uscire prima di altri sette giorni.

Notò solo in quel momento il braccialetto che aveva al polso destro: c'era scritta la data di ricovero e d’istinto il suo sguardo si spostò sul calendario più vicino.

Erano trascorse più di tre settimane.

Recuperò la sua cartella clinica e decifrò con difficoltà la calligrafia di un medico che, dopo l’intervento d’urgenza effettuato sul suo cuore a causa di un trauma non specificato, riferiva passo per passo i trattamenti a cui sarebbe stata sottoposta durante la riabilitazione.

Amy si domandò come fosse stato possibile, per lei, dimenticare un’intera giornata e soprattutto quale arcaico metodo avesse usato Emily LaRogue per tenere lontani da lì i curiosi.

Frugò nella sua tracolla in cerca di qualcosa che fosse in grado di sbloccarle la memoria e, primo tra tutti, controllò il suo taccuino.

Bastarono le prime righe a far scattare qualcosa nella sua mente…

 

 

*flashback*

 

 

Il primo che decise di sottoporsi alla prova fu Arcan Berry che, sprezzante come al solito, si pavoneggiò davanti al resto della classe sminuendo la creatura ancora sigillata all’interno del baule.

James fu costretto a sedare l’entusiasmo del giovane al suo fianco, gli bastò un’occhiata per far intendere a Berry che non tollerava quell’atteggiamento durante le sue lezioni, quindi gli consigliò vivamente di riportare l’attenzione sul suo avversario.

Amy riservò un’occhiata divertita a entrambi: suo padre era famoso in tutta la scuola per il suo carattere solare ma era anche risaputo che James diventasse la persona più pignola e ligia al dovere della scuola durante un’esercitazione; Arcan era il suo esatto opposto, si dimostrava serio durante le lezioni di teoria ma durante la pratica il suo animo era totalmente sconvolto dall’adrenalina e si trasformava in uno sconsiderato esemplare della razza umana.

- Scommetto cinque galeoni che te la fai sotto prima di cinque minuti. – fu la divertita provocazione di Amy che, seduta in fondo all’aula tra i suoi amici della tigre bianca, si limitava semplicemente a scoccare qualche occhiata incuriosita alle spalle del giovane.

Arcan si limitò a sogghignare divertito. Il tempo in cui le parole della Halliwell lo infastidivano era finito da un pezzo… Amy era diventata la sua rivale scolastica ufficiale e quella non era altro che l’ennesima tra le loro giocose sfide interdisciplinari.

Arcan fu praticamente estromesso dalla cricca il giorno stesso in cui ammise, con il resto del gruppo, che la rossa non era così male come Eva volesse dipingerla. Nessuno lo vide più camminare al fianco dei “reali” ma questo non sembrò turbare il giovane che nel giro di un paio di settimane acquistò maggior sicurezza nei rapporti interpersonali.

Trovò facilmente un nuovo gruppo di amici più sereno e unito di quanto mai potesse diventarlo la cricca con la regina dei dittatori al comando.

- Prepara i soldi Halliwell. – senza distogliere lo sguardo dalla rossa, strinse meglio la bacchetta tra le dita e le fece un occhiolino divertito – Stavolta sono determinato a vincere. – appena il ragazzo si decise a voltarle le spalle, la sua espressione mutò totalmente. Davanti a lui si era materializzato un enorme cerbero e, almeno in apparenza, Arcan non aveva idea di come affrontarlo…

- Hai già finito di vantarti Berry? – notando che il compagno era in difficoltà Amy tentò di fare leva sul suo orgoglio per smuoverlo, non le venne in mente altro per tentare di farlo reagire, possibilmente prima che quell’amabile bestione decidesse di usarlo come nuovo giocattolo – Non avrei mai detto che fossi un codardo. La prossima volta ricordami di scommettere un po’ di più… Le vittorie facili mi piacciono. –

Arcan, sentendo quelle parole, non trovò altra soluzione che reagire. Chiuse gli occhi, fece un respiro profondo e riacquistando il suo solito sorriso strafottente puntò la bacchetta contro il demone pronunciando l’incantesimo trasformando l’enorme cane a tre teste che lo aveva terrorizzato fino a poco prima in uno squittente chiwawa vestito di tutto punto con un improbabile un tutù rosa.

L’intera classe scoppiò a ridere e al demone non restò altro che indietreggiare prima di affrontare un nuovo avversario… White si congratulò con lui e chiamò un altro dei suoi studenti per l’esercitazione.

Quando raggiunse la postazione della rossa, a cui diede un sonoro cinque, le risate del resto del gruppo lo contagiarono mentre il resto della classe si sottoponeva all’esercitazione.

- Bella prova Lily, sei stata molto brava, adesso tocca a… Amy Halliwell. Forza e coraggio ragazza, sei l’ultima! – James riservò alla rossa uno sguardo entusiasta, tra se e se fu costretto ad ammettere che non vedeva l’ora di osservare il divoratore della “ragazza di ghiaccio” ma restò deluso sentendo la risposta di Amy disse di non essere particolarmente interessata all’esercitazione e che per nessun motivo al mondo avrebbe mostrato ai suoi compagni la sua paura più grande.

- Se non farai la prova sarò costretto a metterti un insufficienza… A questo punto dell’anno non gioverebbe affatto alla tua media. – tentò di convincerla facendo leva sulla sua incredibile voglia di primeggiare in ogni materia ma, ancora una volta, restò deluso…

Amy fu irremovibile, sottoporsi a quella prova voleva dire abboccare in pieno a una trappola a dir poco evidente, non sarebbe stata così stupida da accettare: - Un’insufficienza mi abbasserà la media solo di un paio di punti … E poi c’è sempre il secondo quadrimestre! –

- Chiariremo questo punto a fine lezione Halliwell. Bene, direi che abbiamo finito per oggi, siete liberi di… - ma prima ancora che gli studenti potessero accalcarsi verso l’uscita successe qualcosa di strano, o meglio, d’imprevisto.

Il demone si liberò dall’incantesimo, Amy percepì la magia del notturno crescere, come se qualcosa (o qualcuno) stesse alimentando il suo potere illusorio.

La rossa vide il divoratore usare la magia per immobilizzare il resto della classe lungo le pareti e, approfittando della sua sorpresa, la intrappolò all'intero di una barriera... Non male come inizio.

James sgranò gli occhi per la sorpresa e dichiarò tra se e se che sicuramente sarebbe uscito pazzo da quella lezione: Amy Halliwell, nel corso del tempo, si era rivelata un vero e proprio enigma.

In più di un’occasione aveva notato sul volto della ragazza un’espressione disattenta eppure non era ancora riuscito a coglierla in fallo. Conosceva le risposte di ogni sua domanda e, pur impegnandosi al minimo, riusciva a raggiungere dei risultati stupefacenti.

Riemerse dai suoi pensieri quando notò il divoratore muoversi: sguainò a sua volta la bacchetta, si frappose tra Amy e gli altri studenti, preoccupato a sua volta per la forma che avrebbe assunto il divoratore.

Successe tutto nel giro di pochi secondi…

James fu disarmato dal demone ancora nascosto nell’ombra e Amy si parò dinanzi a lui urlando alla creatura che il suo unico bersaglio era lei, il resto non era importante, per nessuno dei due.

Davanti a loro si materializzò l’imponente figura di un uomo dai capelli corti e ingrigiti dal tempo…

Nel complesso era un uomo affascinante e se non fosse stato per quel lampo di follia, sempre presente nel suo sguardo, nessuno avrebbe trovato qualcosa d’inquietante in quella figura.

Amy non riuscì a trattenere un sorriso mesto notando che a distanza di anni la sua paura più grande non era cambiata, il volto Gareth era rimasto indelebilmente impresso nella sua memoria: - Guarda un po’ chi si rivede… È molto che non cerchi di torturarmi. –

- Ricordare i tempi andati come fossimo amici di vecchia data… Sarebbe bello sai? Ma sappiamo entrambi che la verità è un’altra bambina… - il divoratore si concesse una lunga risata mentre, rigirandosi tra le dita un lungo pugnale dal manico d’argento, le riservava un’occhiata carica di superbia – La tua incapacità nell’affrontarmi è evidente. Il mio ricordo è ancora in grado di farti tremare e proprio come l’ultima volta sarai tu a farti male. –

- Vedo che l’esilio ti ha trasformato in un filosofo… Voglio essere onesta con te: a nessuno, me compresa, interessano le tue stupide chiacchiere. – Amy sorrise soddisfatta notando l’espressione sorpresa del demone e si limitò a puntargli contro la bacchetta, sotto lo sguardo confuso dei suoi compagni che si domandarono come riuscisse affrontare la sua paura più grande mantenendo costantemente il suo sorriso.

Il divoratore mascherò la propria sorpresa con una risata, le riservò un’occhiata divertita e iniziò a camminare per l’aula interessandosi a ciò che lo circondava: - Vedo che non hai perso la tua lingua lunga… Del resto ho iniziato a giocare con te prima che mammina e papino potessero insegnarti a moderare i termini. –

Quelle parole fecero perdere alla rossa il sorriso… Amy conosceva il “modo superandi” dei divoratori: sfruttavano le paure delle loro vittime e risalivano a ogni pensiero legato a esse per attaccare.

Tutto ciò che aveva sentito dire dal demone negli ultimi cinque minuti corrispondeva a ciò che, per anni, lei stessa aveva immaginato.Una cosa era certa, non avrebbe accettato quelle parole da un insulso demone di bassa lega, si decise a interrompere quell’inutile sproloquio intrapreso dal divoratore: - Non ti conviene scherzare… Hai il suo aspetto, non i suoi poteri. –

- Adesso la colpa sarebbe mia? La situazione ti sta sfuggendo di mano e tutto quello che sei in grado di dire è che “non sono lui”? Mi aspettavo qualcosa di meglio dalla piccola fiamma. – il demone la sfidò a reagire, aveva libero accesso ai suoi pensieri e alle sue emozioni, poteva leggere il turbamento invadere la mente di quella giovane anche da quella distanza, avrebbe ceduto… Come molti altri prima di lei.

- Non voglio perdere tempo con te… Finiamola qui. – fu la piccata risposta della rossa che si avvicinò di qualche passo al demone per porre finalmente fine a quell’insensata esercitazione.

- Tempo da perdere? Tu non hai più tempo per giocare. Non dimenticartelo. – senza indugiare ulteriormente il divoratore si decise a scagliare il pugnale che stringeva tra le dita contro il suo obiettivo.

Amy si ritrovò a sgranare gli occhi per la sorpresa quando vide il pugnale superare la sua spalla e seguire una traiettoria differente da quella che aveva immaginato. Non era mai stata lei il bersaglio del divoratore.

Sarebbe toccato a James pagare per la sua inefficienza…?

Qualcuno la vide scomparire nel nulla e riapparire, come se niente fosse, davanti all’uomo cui fece da scudo…

Uno schizzo scarlatto macchiò il pavimento.

Alcuni trattennero a stento le urla vedendo il sangue della ragazza colare dall’elsa del pugnale e riversarsi sul pavimento.

- Per qualche strano motivo… Vi ricordavo più onesti. Errore mio: non si tratta con i demoni di bassa lega. – furono le sue parole, una divertita provocazione quasi, a convincere il divoratore a continuare con il suo attacco… L’avrebbe sfinita. Avrebbe vinto lui.

Il divoratore usò la magia per attrarre la ragazza a se, la afferrò per una spalla e le osservò scrupolosamente il volto.

- Guardati… Potresti morire da un momento all’altro eppure riesci ancora a fare dell’ironia. – le passò un dito sulle labbra, ripulendole dal sangue e ne saggiò la consistenza senza trattenere un mugolio soddisfatto – Più dolce del miele… È un peccato non poter continuare questo nostro gioco bambina. Sappiamo entrambi che la fatidica data si sta avvicinando, dovrai scegliere, fallo con giudizio stavolta. –

Aveva paura… Paura di morire prima del tempo.

Con le poche forze rimaste Penelope decise di mandare a quel paese tutto ciò che, per anni, l’aveva rappresentata e per una volta decise che sarebbe toccato alla sua coinquilina vendicarla.

Sarebbe stato il richiamo del suo stesso sangue a punire il divoratore: Avres si sarebbe divertita a ripagare il demone con mille anni di esilio nella trentaduesima dimensione.

Quando la Dea prese il controllo i cambiamenti più evidenti si manifestarono sul suo volto.

I suoi occhi cambiarono colore, sul suo volto comparvero gli antichi simboli di guerra del popolo elfico e sul suo volto si materializzò un ghigno sadico che la trasformò definitivamente nell’antico terrore delle leggende: - Ciao, ciao bastardo. Divertiti all’inferno. –

L’ultima cosa che vide fu l’espressione agonizzante del divoratore di fronte a lei che, prima di svanire tra le fiamme, le riservava un occhiata terrorizzata.

 

 

*******

 

 

Amy si passò stancamente una mano sugli occhi pensando a ciò che era successo. James aveva ragione: era stata avventata, sconsiderata e stupida… Aveva messo in pericolo più di una persona e Damastair non gliel’avrebbe fatta passare liscia quella volta.

- Porco mondo… Ho fatto un casino. –

 

 

ND Lady_T93:

Buon salve persone folli che avete il coraggio di leggere la mia storia malandata.

Mi è giunta voce che anche a Pasqua, come a Natale, bisogna essere tutti più buoni quindi ho pensato di ripagare la vostra pazienza con questo nuovo prodotto della mia follia.
Spero che vi sia piaciuto e mi auguro di non avere più ripensamenti su ciò che ho prodotto fin ora!

Alla prossima... Speriamo puntualmente(o quasi!).

   
 
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