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Autore: _Arya    07/04/2012    5 recensioni
Un giorno un uomo, vedendo un amico fuggire dall’amore, decise di rivolgerli queste parole: " Anche all’uomo più freddo e privo di emozione può capitare di vacillare sotto gli effetti dell’amore.
Tu non sei diverso solo perché sei un vampiro, perché prima di ogni cosa sei un uomo e non importa cosa o quali decisioni tu abbia preso nei confronti dell’amore.
Presto scoprirai che il tuo più forte e peggior nemico lo devi ancora incontrare. Sai di chi o di cosa si tratta?
Sono i tuoi sentimenti, i tuoi reali sentimenti.
Per quanto ancora scapperai?
Credo sia arrivato il momento di affrontali, amico, con le buone o con le cattive."
L’amico rimase impassibile sotto il reale significato di quelle frasi. Come ogni cosa lasciò che li scivolassero di dosso, senza prestarli importanza.
Lui non avrebbe fatto niente. Avrebbe continuato a vivere la sua vita come aveva sempre fatto nascondendo il suo amore alla donna che amava. Avrebbe ignorato lei e ciò che lui provava ogni volta che la vedeva.
La sera seguente la vita di quest’ultimo subì un profondo sconvolgimento.
Da quella sera la sua vita non fu più la stessa .
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Legami gravitazionali



 

 
La luce che entrava dalla finestra e che si rifletteva di rimando sul soffitto bianco e freddo, disegnava ogni singolo secondo scandito dal tempo, figure diverse così da alternare e inscenare effetti differenti.
Quelle strane ombre mi tenevano compagnia da quando quella luce sul mio comodino si era spenta. Ricordavo con ironia quando da piccola, una volta spenta ogni fonte che potesse scacciare il buio, mi nascondevo sotto le coperte per paura di incrociare gli occhi di qualche mostro nascosto dalle ombre. Fin da piccolina il calar della notte buttava sul mio animo allegro e spensierato di bambina, timore e paura. Ogniqualvolta che mi sentivo anche un po’ sola, stringevo il mio orsacchiotto di peluche o mi assicuravo che Yangtze fosse accucciato ai piedi del mio letto, sentendomi subito meglio.
Quella notte, gli unici mostri che mi terrorizzavano erano quei pensieri che non avevano smesso un secondo di urlare nella mia testa.
Fino a quel momento non avrei mai creduto di dover affrontare una situazione come quella, nonostante mi fossi sempre chiesta cosa potesse significare essere divisa tra due ragazzi.
Vedevo Elena, la mia migliora amica, divisa e contesa da anni tra i due fratelli Salvatore, Stefan e Damon. Vedevo come, senza esclusioni di colpi, i due si facevano del male a vicenda. Vedevo come Elena li manipolasse e compiacesse entrambi, senza badare alle conseguenze delle sue azioni perché troppo occupata a seguire quello che in quel momento voleva e desiderava.
Tra tutte quelle incertezze e le insicurezze che erano nate in me, di una cosa ero sicura: non volevo che qualcuno soffrisse per causa mia.
Eppure anche se questa certezza dominava su ogni altro pensiero, poche ore prima avevo ferito una persona per me importante e benché cercasse di nascondere il dolore, lo conoscevo. Lo avevo ferito. Mi ero comportata come Elena, illudendolo e manipolandolo anche solo per qualche minuto.
Ciò che era successo, mi aveva colta totalmente e unicamente di sorpresa, lasciandomi solo con una grande confusione in testa. Quella stessa confusione che i quei momenti mi chiedeva ripetutamente cosa in realtà provassi per Matt, cosa lui fosse in realtà per me malgrado quelle parole dette.
Rievocando per l’ennesima volta ciò che era successo quella sera, scostai di scatto le coperte e mi alzai a sedere.
Sentivo le mani sudate e le guance, come il resto del corpo, accaldate. Quella sensazione di calore era nata dal momento che la mia mente realizzò cosa stesse realmente succedendo. Mi ritrovai ad accarezzarmi il labbro inferiore, persa in quegli attimi di follia.



 
Inaspettatamente la Terra aveva invertito  il suo moto provocando intorno al mio di mondo eventi dettati, forse, da quell’improvviso cambiamento.
Quell’alterazione innaturale mi aveva portata ad analizzare cosa stesse succedendo in modo razionale, senza lasciare che la mia mente seguisse in qualche modo il corso naturale degli eventi.
Dopo quegli attimi di smarrimento, il mio primo pensiero fu che tutto ciò era sbagliato. Quello che stava avvenendo non era giusto. Non importava sperimentare altre sensazioni, cercare di mettere in discussione sentimenti ed emozioni, era sbagliato.
Eppure, per qualche assurdo motivo, non riuscivo a staccarmi, ad allontanarmi da quella fonte che mi aveva resa complice di una pazzia.
Avvertivo come le labbra morbide e gentili di Matt cercassero le mie, quasi troppo ansiose di ricevere una vera risposta da parte mia. Era come se sussurrassero, mediante taciti inviti, di abbandonare ogni pensiero morale, di mandare al diavolo cosa ci fosse di giusto o di sbagliato in tutto quello e di aggregarmi alla loro follia.
Con mia somma sorpresa, seguì quel suggerimento insensato e mi abbandonai, lasciando che fossero loro a guidarmi fino alla fine in quella pazza impresa.
Furono in quei pochi secondi successivi che la mia mente si svuotò.
Silenzio.
Ogni pensiero era ridotto a niente.
Quella quiete mi ricordava la calma che subentra dopo un tremendo impatto con qualcosa di altrettanto potente. L’assenza improvvisa di rumori, mi portò quasi a pensare che la Terra si fosse accorta di aver alterato il ciclo naturale delle sue cose e che adesso dovesse rientrare in quei binari obbligatori che le erano stati assegnati millenni addietro e ai quali non poteva né sottrarsi né ribellarsi.
Quello stesso silenzio di paura e angoscia, mi invase e in esso un nome risuonò chiaro e forte: Damon.
Spalancando gli occhi e sentendo il senso di colpa farsi avanti, allontanai di forza Matt.
Tutt’ora non so cosa mi spinse a farlo, ma diressi il mio sguardo verso la finestra e quello che vidi, minacciò ai miei occhi di far comparire piccole perle salate.
Fuori, un corvo dal piumaggio nero lucente, si era innalzato in quella notte nera e piena di sorprese.
<< E’ lui, vero? >>, La voce di Matt mi costrinse ad allontanare la mia attenzione da alcuni pensieri che incominciavano a formarsi dentro di me.
Sapevo la risposta a quella domanda, risposta che tuttavia non arrivò.
Con gli occhi fissi a terra, sentendomi colpevole nei confronti di entrambi, non osai alzarli nell’istante che udì dei passi lenti uscire fuori dalla mia stanza.
<< Mi dispiace, Matt. >>
Anche se era solo un sussurro, speravo che lo avesse sentito.
<< E’ chiaro che provi qualcosa per lui, Bonnie >>, disse Matt dandomi le spalle. << E ciò che provi non è poco, ma spero tu sia consapevole che ti farà solo soffrire e lui di certo non merita il tuo amore. >>
In quelle ultime parole, avvertì una rabbia ceca all’istante sedata.
<< Io, io non so cosa… >>
<< Cosa realmente provi per Damon? >>, mi interruppe Matt. << In qualche modo hai avvertito la sua presenza e mi hai allontanato. Questo spiega molte cose. >>
Seguirono momenti di tremendo silenzio, dove entrambi restammo immersi nei nostri pensieri.
Sapevo cosa provavo per Damon e cercavo in tutti i modi di annientarlo, di essere in qualche modo più forte di lui. In questo, però, come in altre cose, non ero affatto brava.
Anche se avevo una vaga idea di che cosa lui provasse per la mia migliore amica, sentivo che dovevo parlare con Damon. Sentivo di dovermi scusare e questa aria colpevole che mi invase, non fece altro che infondere verità nelle parole di Matt. Sottolineare maggiormente ciò che già sapevo.
Se alla Terra non era permesso liberarsi di quel suo moto eterno intorno al Sole incandescente, io non potevo oppormi alla gravità che l’unica e sola Stella rovente del mio universo privato esercitava su di me.
Come la Terra era legata al Sole da un patto divino o scientifico, io ero legata a Damon da quell’unico trattato inscindibile che andava oltre qualsiasi forza superiore o umana.
Ciò che mi univa a Damon era l’amore.
Ne ero innamorata e niente sarebbe cambiato.
Le mie gambe, spinte da questo sentimento devastante, si mossero da sole, spinte dal desiderio di correre dietro a quel maledetto vampiro oscuro che tanto adoravo.
Una forza, la forza ferrea di Matt, mi bloccò sulla porta.
<< Lui ama Elena, Bonnie >>, mi urlò, quasi a volermi risvegliare da un profondo coma. << Perché costringi te stessa a farti del male? Questa sera, con quel bacio, volevo dirti che io rappresento l’alternativa. Lascia che provi cancellare Damon dalla tua mente. >>
Vedevo come gli occhi azzurri di Matt, trasudavano speranza.
Non potevo illuderlo, non potevo farli altro male. Lui non se lo meritava e se Damon non mi voleva, avrei sofferto da sola con l’unica consolazione di averci provato e di non vivere nel rimpianto.
<< Anche se riuscissi a cancellarlo dalla mia mente, Matt, non risolveresti niente >>, dissi guardandolo negli occhi. << Anche se ci riuscissi, Damon è una parte del mio cuore, lui è nel mio cuore e dovresti strapparmelo per potermi liberare di lui.  >>
Vidi come gli occhi di Matt si spalancarono per quelle parole e come la sua stretta sulle mie braccia si allentò.



Le uniche due cose che ricordai dopo quelle mie parole, furono una porta che si chiuse violentemente e io che mi accasciai per terra con il volto irrigato di lacrime.
Fissavo con lo sguardo fuori dalla finestra, persa tra i miei pensieri e l’unica cosa che avevo in mente era Damon.
Era giunto il momento di affrontare la realtà, di affrontare Damon e quello che provavo per lui.
Lo avrei affrontato e anche se questo mi faceva paura, sapevo che dovevo farlo. Solo così sarei riuscita ad andare avanti, con o senza di lui.
Nonostante quelle miriadi di paure e dubbi che mi assalirono non appena nella mia mente si formulò la scena del trovarmelo davanti, avevo preso una decisione e l’avrei portata a termine.
Mi diressi verso il letto, stanca di tutto quel pensare, stanca di quella tristezza e turbamento in vista dell’indomani.
Il pensiero che se Meredith mi avesse vista in quel preciso momento, mi avrebbe estorto il motivo di quella tristezza, mi fece sorridere.
Quel mio sorriso si tramutò in una paura improvvisa, quando una forza sovrumana mi costrinse con le spalle al muro.
Quello che vidi a primo impatto furono due occhi iniettati di sangue.
Il pensiero che sarei morta mi avvolse.
 





 
 
L’angolo di Lilydh


 
Buon pomeriggio mie care fanciulle!
Ecco un altro capitolo tutto da leggere di questa mia seconda FanFiction.
Lo so, si è fatto attendere e so che vi aspettavate la resa dei conti tra Damon e Bonnie, ma mi è sembrato giusto affrontare anche cosa provasse la piccola streghetta, oltre che mettere in chiaro cosa fosse accaduto dopo che il nostro vampiro è volato via.
Credo che la parte principale di questo nuovo capitolo, sia quando Bonnie si spiega cosa la leghi a Damon.
Non so da dove mi sia uscito il legame che la Terra ha con il Sole, ma penso che sia un ottimo esempio per dare un’idea di cosa provi Bonnie nei confronti di Dam in questo contesto.
Giusto per essere chiara, non c’è alcun dubbio che la figura comparsa alla fine sia qualcuno di nostra conoscenza. ^^
 
Vorrei dedicare questo mio capitolo a Giulia, Pallina e Claudia che da qualche giorno sopportano le mie lagne e dubbi.
Grazie ragazze, senza di voi sicuramente lascerei perdere tutto, ma come disse Jim Morrison: “ Non c’è peggior nostalgia che rimpiangere quello che non è mai successo. ”
A quanto pare Damon e Bonnie non sono gli unici a dover affrontare qualcuno insieme ai loro sentimenti….. -.-‘
Grazie anche a tutte le ragazze che continuano a leggere la mia storia e che recensiscono.
 

Al prossimo capitolo e Buona Pasqua a tutte,
Lilydh

  
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