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Autore: bowo_    07/04/2012    1 recensioni
Giorgia, 18anni. Vive a Napoli, ma nonostante tutto parla oltre che al dialetto napoletanto, il dialetto romano. Lei AMA Roma, e quando finirà i suoi studi sogna di andare lì per studiare. Lei è la protagonista di questa storia, però è una protagonista..un pò particolare! Si, particolare, perché Giorgia, è diversa dalle altre ragazze. Giorgia ha un animo un pò frastornato, ed ha dei problemi di identità, ma nonostante tutto cercherà di fare del suo meglio per darsi forza. Poi...Giorgia ha un telento che in pochi sono capaci di avere:Giorgia AMA! Non tutti amano, lei è capace di farlo anche se il suo amore non è nei confronti di una persona, ma nei confronti della musica! Lei ama la musica: ascolta un pò di tutto, ma il suo cantante preferito è Marco Mengoni! Lo Ama..e come vedremo più avanti, sarà lui il punto di incontro tra la vecchia Giorgia e la nuova!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-*Buongiorno amore.*- aprii pian piano gli occhi e vidi il suo bel viso.
-*Buongiorno!*- ero ancora assonata -*che ore sono?*-
-*Le 14.00.*-
-COSA?- non potevo credere di aver dormito così tanto -Sicuramente fra poco verranno in camera a vedere cosa stiamo facendo!!- mi catapultai dal letto velocemente. Andrea mi tirò per il braccio scaraventandomi di nuovo a letto.
-*Mrs. Dupre è andata a fare delle commissioni, Giada e Cesare a fare delle compere, Sere, Maximo, Luigi e Marie a sciare, gli altri ancora a dormire!*- feci un sospiro di sollievo -Quindi, ritorna qui!-
-Che ne dici se andiamo a farci una sciata anche noi?-
-Beh si potrebbe!! Andiamo a farci una doccia!-
-Ok vado prima io.-
-Per 'andiamo' intendevo insieme!-
-PORCO SMETTILA!!- gridai lanciandogli il cuscino in faccia.
-Si ma hai detto Ti Amo questa notte, a quel 'porco'- disse con aria di sfida.
-Si ma anche tu l'hai fatto!- dissi arrossendo in viso.
Mi andai a fare la doccia, poi sentii bussare la porta. Sentii parlare. Quando uscii dalla porta trovai Jjong seduto sul letto con le mani tra i capelli e Andrea pensieroso davanti a lui.
-Buongiorno Jonghyun! C-cosa succede?- chiesi. Jjong alzò il volto e mi guardò. I suoi occhi erano gonfi e arrossati.
-Marie ieri notte gli è saltato addosso, e in quell'istante è entrata Iole. Sta male perché Iole non vuole né parlargli, né vuole che lei stia male e soffra per lui.-
-Cucciolo!- feci con voce dolce -Non preoccuparti parlerò io con Iole, è pur sempre una sorella per me!-
-Davvero? Grazie G-Giorgia!- la sua voce tremava, e le lacrime scendevano sempre di più sul suo visino dolce.
Mi vestii e andai da Iole. Aprii la porta della camera. Era raggomitolata in un angolo della stanza singhiozzando e dondolando su se stessa.
-Iole? Iole amore..- le alzai il viso. I suoi occhi erano gonfi e rossi proprio come quelli di Jjong. I loro visi erano identici: pieni di lacrime, arrossati e con tanta voglia di ritrovarsi.
La camera era buia e puzzava di chiuso. Il letto ancora disfatto. Lei aveva ancora il pigiama con i capelli raccolti. I suoi occhioni cerulei non ne potevano più delle lacrime.
-G-G-io-r-g- mi abbracciò riscoppiando in lacrime. Ricambiai l'abbraccio e la strinsi a me.
-Sss.. Non piangere.-
-L-l-l-u- e le lacrime risoffocarono la sua voce.
-Sssh.. So tutto. So tutto. Jonghyun è nella mia camera nella tua stessa situazione.- il suo respiro si bloccò all'improvviso.
-Ah si?-
-Siii. Sta malissimo.- lei si stacco violentemente da me e spalancò la porta dirigendosi verso la mia camera. Le corsi dietro, poiché lei correva infuriata. Spalancò la porta. Jjong era sempre allo stesso posto. Con Andrea al suo fianco.
-TU! TU! TU! PERCHÉ? PERCHÉ? PERCHÉ?- le lacrime scendevano sul suo viso.
-I-i-o...- Jjong non riusciva a parlare. Iole gli saltò addosso abbracciandolo. Jjong rimase lì per lì sbigottito, poi l'abbracciò. Piangevano insieme, coordinando i loro respiri.
Io e Andrea ce ne andammo lasciandoli soli.
___________________
Quella mattina non avevo voglia di alzarmi. Tutti avevano in programma di andare a sciare. Erano le 6.00 e il mio unico pensiero era di restarmene da sola.
Andrea dormiva ancora beato. Il suo viso dolce era così perfetto!
Mi alzai pian piano e andai in bagno a farmi una doccia. Il vapore, il buio, l'acqua che scendeva sul mio corpo e i pensieri che navigavano nella mia mente. Pensieri vari, come il fatto che quel giorno era il 3.01.12, cinque anni dalla morte di mio fratello e anche giorno del mio compleanno. Non avevo intenzione di dirlo ad Andrea, non volevo.
Mi vestii e scesi giù a far colazione, essendo ancora molto presto, la casa era deserta. Silenzio e il solo suono del mio respiro. Quando finii, uscii e andai a un parco a leggere. Ormai da cinque anni era il mio rituale. Andare in un parco a leggere -Il piccolo Principe-, io e mio fratello abbiamo sempre amato quel libro e da bambini lo leggevamo sempre insieme.
Misi le cuffie nelle orecchie e iniziai a leggere. L'aria gelida e la neve rendevano tutto così fermo, quasi come se io fossi l'unica persona viva in quel momento. La musica scorreva e le note danzavano leggere nell'aria, accompagnando ogni istante.
Poi partii. Partii quella canzone. Quella canzone che da anni mi accompagnava. Iniziai a cantarla istintivamente ... -Sono gocce di memoria queste lacrime nuove, siamo anime in una storia Incancellabile. Le infinite volte che..mi verrai a cercare nelle mie stanze vuote...- le lacrime mi rigavano il viso. Il mio cuore pieno di angoscia. Cantavo scaricando tutta la mia tensione e tutto quel bisogno di amore. Cantavo e continuavo a cantare proprio come desiderava mio fratello. Cantavo e continuavo a farlo, per il bisogno di pace che solo la musica sapeva darmi. Non avevo mai studiato canto, ma amavo cantare fin da bambina. La mia voce era l'unico suono chiaro che si sentiva in quel parco. La mia voce, l'unico strumento puro, presente in quel momento.
La mia voce si bloccò. All'improvviso sentii un rumore. Mi girai e non c'era nessuno. Ritornai in casa. Tutti erano usciti, mentre Andrea era ancora in camera, decisi di preparargli la colazione. Su un vassoio misi: latte, cereali, biscotti, nutella, marmellata e un fiore che presi dal centrotavola. 
Entrai in camera e lo trovai a fissare il nulla, disteso ancora nel letto. Mi avvicinai e lo baciai dolcemente.
-*Ehi, buongiorno amore...*- sorrise dolce.
-*Buongiorno. Ti ho portato la colazione.*-
-*Mmmh buona.*- mi guardava malizioso.
-Quella è la colazione!- feci seccata indicando il vassoio. Lui mi tirò per il braccio e mi buttò su di lui.
-*Io preferisco te!*- mi sussurrò all'orecchio, dandomi un morso sul collo.
-Sei un vampiro?-
-*Forse.*- 
Mi fece mettere a cavalcioni su di lui per imboccarlo. Quando finì la colazione erano ormai le 9.30.
-Stasera usciamo!- mi disse dolcemente.
-U-u ..che? No, non ho voglia.- in quel giorno non avevo voglia di far nulla. Avevo solo bisogno di lui e del suo calore. Una lacrima scese lenta sul mio viso. Lui la raccolse con il dito e mi abbracciò forte.
-*Lo so che giorno è oggi..ci sarò io con te..*- sussurrò dolcemente.
-*Ti Amo.*- sussurrai soffocando il mio respiro nel suo petto. Il suo profumo mi coccolava in quel momento magico. In quel giorno tanto triste c'era qualcosa di diverso.
_________________________
Erano le 16.00. Andrea mi disse che per le 17.00 dovevo esser pronta. Chiamai Sere in camera.
-Allora..cosa hai intenzione di metterti?- chiese mentre ero sotto la doccia.
-Un jeans e una t-shirt carina.-
-COSA? Sei pazza?! Oddio mio devo pensare a tutto io!- si mise a rovistare tra i miei vestiti. Quando entrai in camera trovai sul letto un vestitino  corto color fucsia, con le maniche lunghe e un grande scollo sul seno; scarpe decolté nere; e vari accessori.
-Sere arò m'avvij p'chest scullatur?!- (ma dove vado con questa scollatura?!) feci quando mi provai il vestito. La scollatura era troppo per me!
-Zitta che sei bellissima!-
-Ma scherzi?!-
-Senti oggi è il giorno del tuo compleanno! Devi essere bellissima!- mi scurii in viso.
-Lo so..-
-Amore daii.. Sei bellissima!- mi disse con voce dolce e apprensiva.
-Ma non posso uscire con le tette di fuori!-
-Va bene! Non lamentarti!-
-No che non va bene! Sto male!-
-Ah si?!- Sere uscì dalla camera e ritornò con Iole.
-O-MIO-DIO!! Giorgie sei bellissima! Ma...- si avvicinò a me mi tirò leggermente in su il vestitino -...oooh sii! Ora sei perfetta!-
-No ma voi siete matte!!-
-1. Siamo due contro uno! 2. Io sono la figlia della stilista, quindi taci!-
Ero pronta. Misi un cappottino ben chiuso per coprirmi al meglio! Andrea mi mandò un sms dicendomi di scendere. Uscii dalla porta e lo trovai lì. Era di una bellezza assoluta! Pantalone nero, camicia bianca, giacca classica nera e cravatta stretta dello stesso colore.
-Sei bellissima!- mi diede un dolce bacio sulle labbra che io ricambiai.
-Grazie..tu lo sei di più!-
-Grazie ma sei tu la principessa! Andiamo?-
   
 
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