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Autore: Lady Antares Degona Lienan    03/11/2006    12 recensioni
Lei voltò lentamente il viso verso Yoh, mostrandogli i mille schizzi di sangue che andavano ad ornare grottescamente il contorno degli occhi. Infine spostò lo sguardo in basso, sull’altro cacciatore.
-Simé… tu e il tuo fermarti alle apparenze.- sorrise, e una nota di velata ironia andò a riempire l’aria quando lei parlò di nuovo. –Forse, in fondo… è proprio per questo che ti ho amato.-
Fu in quell’istante, o forse in quello immediatamente successivo, non seppe dirlo, che Yoh Asakura capì chi aveva di fronte.
Per niente intimorito, solo stupito, la afferrò per un braccio e la scosse leggermente. –Genève, scusami tanto, Genève.-
-Cos…-
Non fece nemmeno in tempo a prendere fiato che lui l’attirò a sé e la baciò.
Nonostante il sangue sugli abiti e sulla bocca e dimentico della ferita nell’addome.
Che tanto un momento valeva l’altro.
Nata per combattere, e un' indole fiera.
Lei, Hao e Yoh, nel triangolo più complicato che si sia mai visto.
Complice, l'ambizione di Anna Kyoyama.
Pericolosa come il peggior veleno, scarlatta come il sangue che scorre.E' vietato inserire il doppio tag br nelle introduzioni.
Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Romantico, Dark, Drammatico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anna Kyoyama, Hao Asakura, Ren Tao, Yoh Asakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sinceramente non mi aspettavo di arrivare fin qui

Sinceramente non mi aspettavo di arrivare fin qui.

Di potermi spingere così oltre con una fanfic, di farmi prendere così tanto da scrivere senza potermi fermare.

Ne sono oltremodo contenta, sappiatelo.

Un bacio

&

Ad Maiora.

 

 

 

*°*

-Perché ti ho amato.-

23° capitolo

 

 

 

 

 

[Per tutti la morte ha uno sguardo.

 Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.

 Sarà come smettere un vizio,

 come vedere nello specchio

 riemergere un viso morto,

 come ascoltare un labbro chiuso.

 Scenderemo nel gorgo muti.]

 

Cesare Pavese, Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

 

 

 

 

 

-Pensi di essere capace di usarlo, Yoh?- sempre fedele al suo padrone, presente come l’ossigeno e impalpabile come l’aria, Amidamaru gli comparve al fianco. Lanciò un’occhiata preoccupata all’arco che egli teneva ben teso fra le braccia muscolose, quindi emise un gemito a metà fra l’esasperato e il divertito. –Sento un’energia molte potente provenire da quest’arma. D’altra parte devo dire che ti dona assai.-

Lo sciamano si lasciò andare ad un sorrisetto storto che facilmente rappresentava lo sforzo per tendere la corda di crine. –Appena trovo il coraggio di lasciare la freccia… magari ti rispondo.-

Il “cacciatore” che aveva precedentemente puntato gli mostrava ora la schiena poderosa, e il suo animo presentava una dolorosa spaccatura. Fra le prime cose che gli avevano insegnato, Anna specialmente, c’era l’onore. Concedere al proprio avversario pari opportunità rispetto alle tue. Eppure li avevano attaccati così, senza preavviso, complice anche la disparità numerica.

Il tutto si riduceva ad un semplice disputa all’interno della sua mente.

Perché l’onore, così come l’orgoglio, potevi solo fingerlo, se non l’avevi. Potevi esasperarlo, farlo diventare il tuo peggior nemico e al contempo il tuo miglior alleato. Potevi diventare suo schiavo.

Ma non potevi domarlo. Perché domando il tuo onore, alla fine l’avresti perso. E con che onore avresti mai potuto farlo?

Come in un circolo perverso, vizioso, e chi vi entra difficilmente sa uscirne. Pardon, vuole uscirne. In quel momento Yoh Asakura si chiese se in realtà non stesse pensando unicamente ad Anna.

Ad una prima occhiata sarebbe potuta sembrare senza onore, ma il ragazzo se ne accorse solo ora, dopo mesi, il suo onore era stato proprio quello di sapersene andare senza sofferenza. E senza rivelare i loro segreti.

-Yoh?- lui si scosse in un brivido che fece tremare tutto il suo forte corpo.

Alla fine, lo sapeva, non avrebbe mai attaccato un uomo che gli voltava le spalle, ignaro della sua presenza. Fece un sospiro rassegnato e poi, afferrata la sua harusame, cominciò a correre verso il campo di battaglia. Accidenti a lui, come diavolo aveva potuto dimenticarsi dello scontro?

Lanciò un urlo per segnalare la sua presenza –non sia mai che qualcuno non l’avesse notato- e spiccò un balzò poderoso, piantando la spada dentro al fragile corpo di un cacciatore. Questo stramazzò al suolo senza offrire la minima resistenza, come un pezzo di ghiaccio esposto al sole.

-Pensavo ci fossi morto, con quell’arco in mano.- gli sibilò velenosamente Genève, il volto talmente pallido da sembrare trasparente e gli occhi dolorosamente lucidi.

Yoh sorrise con imbarazzo. –Scusami. Pensavo.-

-Il più delle volte si rivela dannoso, credimi.- buttò lì lei che, abbandonato per un attimo il suo arco lungo la sabbia, aveva appena trafitto un altro cacciatore con un piccolo pugnale. Crollò al suolo, la mano premuta sulla ferita pulsante.

-Dove è Ren?-

La ragazza fece una smorfia. –Inutile. È senza spirito. Penso non sia ancora tornato da quando lo ha spedito alla sua residenza, durante lo scorso attacco.-
-Non me ne ricordavo.-

-A quanto pare nemmeno lui, visto che prima ha tentato di creare un over soul con dei granelli di sabbia…- replicò lei non cercando nemmeno di dissimulare il profondo disgusto che provava.

Lui eliminò un altro essere e si girò per rassicurarla. Solo dopo un attimo si rese conto che era assolutamente inutile. I suoi occhi ardenti come mille Inferni, il volto diafano tale da renderla sull’orlo dell’esistenza, e il sangue che colava come un filo dalla bocca, colorandola di un rosso profondo.

E un’anima arcana, retaggio di un passato sconosciuto, antico come l’argento brunito dei suoi occhi che bruciavano consumando l’ anima. Solo adesso si rese conto di quanto somigliasse ad Anna.

E realizzò che voleva salvarla, preservare quella ragazza già corrotta eppure eterea, e che non voleva vedere i suoi gesti stravolti dall’odio.

Lei gli restituì uno sguardo parzialmente annebbiato ma pur sempre vigile, e sorrise. Yoh Asakura avrebbe voluto che quel sorriso, quel piccolo spiraglio di luce nella maschera che portava, durasse per sempre.

Ma di nascosto com’era comparso, disparve. E la causa era principalmente una. Il cacciatore che si era avvicinato loro con aria spavalda e temeraria, un ghigno dolcemente aperto sul viso fine.

-Ah, Genève Genève…- si pose di fronte ai due e spazzò via dal mantello alcuni residui di rena. –Pensavo che fossi diventata più forte, e invece ti ritrovo qui, con un buco nello stomaco sanguinante e un moccioso come guardia del corpo.-

In tutta risposta lei digrignò i denti e si rialzò appoggiandosi all’arco, fino a che i loro occhi si rincontrarono. –Simé…- fece un’altra smorfia e proseguì –Non credevo fossero tanto stupidi da mandarti qui ad affrontarmi. Dovrebbero sapere che ti ho già sconfitto, in passato…-

Rimasero a confrontarsi per diversi istanti abbagliati dal riflesso del sole morente. Infine lei, forse stanca, scattò in avanti, la mano sinistra con il pugnale protesa verso l’avversario.

Anche il ragazzo sfoderò un’arma a doppio taglio, spaventosamente simile a quella da Genève da sembrarne uguale. Nel contatto che ne seguì diversi schizzi di sangue andarono a macchiare la tunica rossa di Simé, che inorridito si ritrasse velocemente.

-Complimenti.- le disse –In fondo è proprio per questo che un tempo mi piacevi.-

E Yoh cominciò seriamente a non capirci più nulla. Stanco, confuso, in preda ad uno spiacevole mal di cuore che gli attanagliava la gola. Si limitò a vigilare, la spada tesa. Perchè era come se lo sguardo di lei gli ordinasse di rimanerne fuori. Ancora una volta gli occhi di Genéve Light d’Aubuen bruciavano odio.

-Già…- stancamente chiuse gli occhi di argento e serrò la bocca –Ti sei sempre fermato alle apparenze. Non ti sei mai chiesto che cosa volessi in realtà. Forse è proprio per questo che ti ho amato.-

-Non dire sciocchezze, ragazzina. Eri solo un gioco, uno stupido gioco che si è rivelato più complesso del previsto.-

-Oppure sei stato tu a fartelo sfuggire di mano.- insinuò lei.

Il giovane sciamano corrucciò i lineamenti e attese la replica del nemico, che però rimaneva chiuso in un fastidioso silenzio.

-In fondo- Genève sorrise –è proprio quello che volevi. Volevi che io cambiassi ogni giorno per stupirti… non ti sei mai accorto di quanto cambiassi velocemente.-

-Sei solo una stupida ragazzina. Non vali questa missione.-

Finalmente lei capì, e il suo sorriso si fece più ampio. –Ecco… siete qui perché oltre a voler uccidere Yoh Asakura, volevate che io tornassi dai voi… oppure… sei solo tu a volerlo, non è vero, Simé?-

Colpito, il ragazzo fece un passo indietro. –Non...-

-Hai sbagliato, Simé.- ripeté il suo nome come a volerlo imprimere nella memoria. –Hai sbagliato i tuoi calcoli se solo hai pensato che io volessi tornare ad essere quella di prima.-

E con uno slancio piantò il pugnale nel petto del cacciatore, che senza emettere un suono crollò sulle ginocchia. –Gen…- disse mentre cercava di togliere il suo sangue dalla tunica.

-Stai zitto. Ti ha sempre fatto orrore il sangue sulla tunica, me lo ricordo…- ghignò. –Spero ti stia divertendo, ora. Sei tu stesso a provocarti ribrezzo, adesso?-

Lui emise un altro gorgoglio ribaltando gli occhi. Infine capitolò al suolo, a faccia in giù, verso la sabbia. Ai piedi della ragazza.

Lei voltò lentamente il viso verso Yoh, mostrandogli i mille schizzi di sangue che andavano ad ornare grottescamente il contorno degli occhi. Infine spostò lo sguardo in basso, sull’altro cacciatore.

-Simé… tu e il tuo fermarti alle apparenze.- sorrise, e una nota di velata ironia andò a riempire l’aria quando lei parlò di nuovo. –Forse, in fondo… è proprio per questo che ti ho amato.-

Fu in quell’istante, o forse in quello immediatamente successivo, non seppe dirlo, che Yoh Asakura capì chi aveva di fronte. Per niente intimorito, solo stupito, la afferrò per un braccio e la scosse leggermente. –Genève, scusami tanto, Genève.-

-Cos…-

Non fece nemmeno in tempo a prendere fiato che lui l’attirò a sé e la baciò.

Nonostante il sangue sugli abiti e sulla bocca e dimentico della ferita nell’addome.

Che tanto un momento valeva l’altro.

 

 

 

 

 

 

 

Lo so, sono in ritardo.

Chiedo perdono. Commenterò anche le vostre fic, se riesco a sopravvivere.

Ma ce la posso fare, non disperate.

 

 

Rinoa: i compiti di matematica ormai sono il mio pane quotidiano, ecco la verità. U.U

Non ne posso più. Amore… amore? Io ne scrivo parecchio, di questa cosa qui.

Ma ne tengo ben lontana. XD

Bacio!

 

YohandAnna: * si guarda intorno * Tamao? Tamao chi? * goccia * Ehm, dunque, dire che me ne sono proprio dimenticata suona un po’ male ma… ma ti giuro che prima o poi tornerà.

D’altra parte, ha anche lei il suo ruolo, sisi.

Intrigo nella mia storia? Nooo, a me sembra così lineare e chiara… * nasconde quaderni di appunti per non dimenticarsi di tutto * Giuro che migliorerà. Sempre prima o poi, ovvio. U.U Bacione!!

 

Shark: mi sa che mi sono fermata un po’ troppo tempo, ecco. Ma ti giuro che riprenderò una pubblicazione regolare, scuola permettendo. Permettendo, ovvio.

Devo dire che questi intrighi mi affascinano. Non è che li metta solo ed esclusivamente per attrarre il lettore. È che mi ci diverto proprio, a scrivere di tutte queste facezie. Sarò io ad essere strana? Probabile, molto probabile.

Ehi tesora, il tuo capitolo della fic? Te lo sei persa per strada? Ma nu!! Aggiorna presto!

 

Merryluna: ho ricevuto la tua mail, appena sopravvivo commento tutto, non ti preoccupare [qualora ti stessi preoccupando, tra l’altro].

In effetti credo che la Maestra sia fatta per essere antipatica, è stato più forte di me, ecco. Come potevo creare un’altra cattiva adorabile e simpatica? Per una volta mi sono lasciata andare al banale stereotipo degli antagonisti.

Anche perché tutti simpatici poi ci si scassa anche le balle, non credi?

Io quella filastrocca sulle stelline ormai la so a memoria da quando avevo quattro anni, credo^^’’ La lessi su un libro di mio padre [che cadeva a pezzi], e me ne innamorai. Sto diventando sentimentale? Uah, non saprei.

In effetti sono in molti a scrivermi riguardo all’identità della Maestra: poi in realtà sono pochi quelli che ci beccano: credevo fosse più semplice. Un bacio tesoro!!

 

Vanchan: eccolo qui, il mio caro Yoh Asakura, Shaman King in erba e fallito in amore!! Ti era mancato eh? Devo dire che il caro Yoh mi sta facendo impazzire, impazzire, impazzire!! È quello su cui ho dovuto creare più schemi, per non andare OOC. Se non fosse che poi è successo lo stesso. * butta tutti gli schemi nel cestino con un sospiro *

Va beh, bando alle ciance, questo è un vero e proprio capitolo da scoop. Spero che nessuno decida di uccidermi, o che nessuno decida di fare fuori Genève, anche perché, come dire, mi servirà ancora per parecchio. Non è che sia una logica materialista, nono.

Semplicemente adoro complicare le cose, per poi sbrogliarle tutte all’improvviso, facendovi secchi. Yeah.

Per i libri non ti preoccupare, è già tutto sistemato nei capitoli che ho scritto. Conto di svelarvi la verità al più presto^^

Il mondo mi arride, oggi. Saluta il tuo adorato neurone, eh!!

 

Ayako: dopo la scoperta di tale mefitico tasto, ti giuro che guardo la mia tastiera con un’espressione un filo più terrorizzata, credimi.

D’altra parte, nella mia è una combinazione di tasti, quindi sono anche meno a rischio di te * tira un sospiro di sollievo *

La mia gatta si chiama Anamaya, ma ci sono delle volte in cui la chiamerei Gatto – da – fare – fritto.

Con molte altre varianti, puoi ben starne certa.

Un’altra a cui non piace la maestra, ma vieni!! Che tu sia la benvenuta nel nostro personalissimo club * spalanca le porte *

E poi Lyserg finalmente schiavizzato, che si fa mettere i piedi in testa da hao, è il mio sogno dalla prima volta che l’ho visto nel manga. È più forte di me, lo maltratto.

Non è che mi faccia poi molto onore ma… credo che resisterò all’onta e continuerò su questa strada, sisi.

Che te ne pare del capitolo? Spero che ti sia piaciuto, ecco!! Bacio

 

Mao: ebbene si, si pronuncia proprio così. è vero, sisi, Meliad fa tenerezza ed è una cosa di cui mi sono subito pentita. Nel senso che poi adattarlo ad una parte da cattivo sarà molto più difficile del previsto. Ma è uscito così, pace a tutti. Un bacio!

   
 
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