Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: IrishBreeze    03/11/2006    6 recensioni
Anche ad Hogwarts arriva Novembre. E con Novembre le piogge. Ed il freddo. E la voglia di stare in un letto con qualcuno. E la voglia di avere per sempre quel qualcuno. Tutto comincia quando uno scioccato Sirius apprende da James un qualcosa di molto personale sull'amico Moony... Il freddo, la notte e la pioggia faranno il resto.
Genere: Generale, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: James Potter | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Bene, prima di avventurarci nella lettura (avventurarvi nella lettura... le frasi fatte.. che pena -.-) di questo capitolo, cuccatevi un po’ di Avvertenze Per L'Uso. *sigla*

Dato che mi è praticamente impossibile mantenere uno stile per tutta una fic, ecco che ancora ho stravolto un po’ tutto. In questo caso, ho stravolto (leggi: incasinato) completamente l’andamento temporale della fic, il fatto è che non so se alla fine risulti comprensibile o meno… Le parti in corsivo sono i vari flashback e flashforward, quelle in scrittura normali il presente. Nel caso *davvero* non si capisca un tubo (ipotesi alquanto probabile, tra l’altro) metto anche i numerini all’inizio delle sequenze, casomai qualcuno volesse leggerla in modo lineare… Comunque sia, questo era solo un esperimento, dal prossimo capitolo si torna alla normalità! grazie di tutto!

IrishBreeze

 

 

 

Rainy Novembre Nights

-Capitolo Undici-

 

"A-Allora cosa vuoi fare?"

Non seppe mai da dove esattamente (forse dallo spirito di Godric Grifondoro che a quanto pare lo stava proteggendo) ma Remus trovò il coraggio di sostenere lo sguardo di Sirius. Sirius lo guardò di rimando, e per un attimo provò una pietà ed una compassione cosmica per il licantropo. No, non devo farmi influenzare. Lui non c'entra. Lo devo decidere io. Sì. E' quella la via giusta. ...

Incredibile come passa lento il tempo. Remus si trovò a ripensarlo per la seconda volta nella stessa sera. Ecco Sirius che alza le sopracciglia. Comincia ad aprire la bocca. Prende fiato. Il torace si gonfia. Le corde vocali vibrano. Ha parlato. Ok, ok, calma. Come diavolo mi sono infilato in questa situazione?

Qualche passo indietro. Rewind.

(2)Remus entrò titubante in dormitorio. A prima vista, gli sembrò vuoto. Poi notò sporgere dietro il suo letto la nuca color ebano di Sirius. Il ragazzo era seduto per terra appoggiato al materasso, e non dava nessunissimo segno di averlo sentito entrare. Ecco, in queste situazioni Remus non sapeva mai come agire. Che fare, piombargli da dietro silenzioso come un falco oppure fare qualche disgustoso verso con la bocca per farsi notare? Incerto, fece un passo avanti, ma nel farlo, inciampò nel pigiama che James regolarmente, tutte le mattine, scagliava in giro per la stanza. Fortunatamente non cadde per terra, ma in qualche modo riuscì a tenere l'equilibrio e restare in piedi. Tutta la scena (anche se vissuta in prima persona) ricordò piacevolmente a Remus una scena simile, alla quale lui e Sirius avevano assistito qualche estate prima. Stranamente, durante il periodo estivo, lui e James erano andati a trovare Sirius nella sua infausta dimora. Purtroppo per loro erano proprio capitati durante il classico raduno familiare. Ovviamente James e Lupin (Remus in quanto licantropo e James in quanto amico di un licantropo) furono immediatamente allontanati, ma non prima di aver assistito alla fantastica caduta dalle scale della zia Andromeda che travolgeva Kreacher, la madre di Sirius e quella insopportabile di una Bellatrix per tre rampe di scale. Non era poi così male, Andromeda Black...

"Ehm. Mi ricordi molto mia zia, in questi frangenti."

"Oh. Anch'io stavo pensando a..."

"...A quando a rischiato di uccidere causa caduta dalle scale buona parte della componente femminile della mia famiglia. Peccato non ci sia riuscita. Mi è sempre stata simpatica, zia Andromeda."

"Già."

Bene, ecco che il primo ostacolo era superato, e senza nessun orripilante versetto con la bocca. Ora bisognava solo... Introdurre il discorso.

"Ehm... Ehm, Sirius..."

Sirius lo guardò divertito. Forse sarebbe stato meglio aiutarlo... Però la vista del licantropo in panne lo divertiva assai.

"Vedi io... dovrei un po' parlarti."

"Vai. Parla pure." Guardiamo come vai avanti, Remus...

"Volevo sapere se è... se è tutto a posto."

Back to the Future.

E lentamente, sempre molto lentamente, le parole di Sirius arrivarono anche all'orecchio del licantropo.

"Remus io... io non lo so. Penso che dovremmo smetterla. Così possiamo guardare... capire.... Insomma, sapere cosa c'è sotto. Non tanto per te ma per me, sai... Sono... Abbastanza confuso. Capisci? Mi piace stare con te, ma tu mi conosci non so se sei..." Sirius deglutì "Se sei come una delle mie ragazze, uno fra tanti, o se c'è... qualcosa di diverso." Notando l'espressione del licantropo, frettoloso Sirius aggiunse "Ma non ti preoccupare! Non sei come tutte le mie ex Remus, tu prima di tutto sei uno dei miei migliori amici... Non mettere in dubbio il fatto che ti voglia bene... Devo solo... capire. Mi basta aspettare un po, solo quello..."

Sorprendentemente, Remus la prese bene.

Certo, comprendeva. Sirius ovviamente aveva bisogno di chiarirsi, era ovvio... Lui aveva avuto sei anni di tempo per rendersi effettivamente conto di come stavano andando le cose, per Sirius era accaduto tutto così in fretta... Aveva sopportato tanto in quell'ultimo periodo, era chiaro che si sentisse così. In fondo, chi meglio di lui poteva capirlo? Questo portò Remus a ricordare le sue stesse parole di poco prima...

Flashback. Indietro.

(4)"Sirius... Io.. io lo so."

L'amico lo guardò con fare scettico. "Già... ma a te non fa nessunissima differenza. Non te ne importa niente. Io ci tengo, a quello che pensano di me gli altri."

"Beh... A volte devi accettare il fatto che non sempre gli altri ragionano prima di giudicare."

Sirius lo guardò interrogativamente.

"Ci sono abituato, ormai..." Lupin fece spallucce. "Insomma, non sai quante dicerie ci sono in giro sulla mia famiglia, tanto per esempio... Voci su mio padre, su di me... Non è facile essere un licantropo di questi tempo. Immagino che non lo sia mai stato però... Però se non vuoi soccombere a te stesso devi... Devi prendere la situazione in mano. Devi essere ben cosciente che quello che sei non deve importare agli altri. Tu non sai quante cose ho dovuto sopportare..."

Padfoot tacque per un momento. Era vero... Probabilmente Remus aveva sopportato cose che lui nemmeno si immaginava. Ecco perchè cos' resistente alle ultime dicerie, ci è abituato. Non è una bella cosa... Il licantropo riprese a parlare.

"Mi stavo chiedendo se... Sirius... Per caso, ultimamente... Mi stai evitando?"

Il sospiro di Sirius fece intuire che era proprio quella la domanda che in quel frangente Sirius non avrebbe mai voluto sentirsi fare. Con voce flebile, aggiunse: "Sei arrabbiato con me?"

Il presente.

Quindi, aspettare doveva. Aspettare e vedere cosa avrebbe deciso Sirius... Ce la poteva fare. Nel frattempo sarebbero rimasti amici, no? Sì. L'aveva detto Sirius stesso che per prima cosa lui era uno dei suoi migliori amici. Erano amici. Solo con gli amici si possono fare certe confidenze...

3 passi indietro.

(5)Ok. Ecco il genere di domanda che non avrebbe mai voluto sentirsi fare in quelle circostanze. Si trattava di parlare di sentimenti, non esattamente il suo campo. Tutti e due erano molto riservati, a dire il vero. Remus lo era per principio, odiava pesare sugli altri, quindi quando era possibile i suoi problemi se li teneva per se. Per Sirius era differente. Con James e con gli altri parlava di tutto, anche (e soprattutto) di cose che i due non avevano la minima voglia di sapere, per esempio come era letto questa o quella ragazza, di come si era sentito quando tale donna gli aveva fatto la tal cosa, ma se si contavano tutte le volte in cui Sirius aveva detto veramente come stava... Beh, una mano bastava e avanzava per contarle. Non che non si fidasse dei suoi amici, chiaro. Solo che non voleva mostrarsi debole, tutto qui. La debolezza era un attributo che non gli si addiceva. In quel momento, sentiva che era ora di rimpinguare quel numero di volte.

"No, Remus, io... Non sono arrabbiato. Non ora. Insomma" prendere fiato. Sì. Questo doveva fare."Beh... Sì. E' un po che cerco di evitarti... Cerca di capirmi, ti ho detto prima quanto ero arrabbiato. Io mi... Mi sono lasciato un po' prendere dalle emozioni. Non è colpa di nessuno. Insomma, è colpa delle stupide idee di Lumacorno, e per questo la pagherà, ooh se la pagherà.." Lo sguardo contrito di Remus lo spiazzò un attimo. "Comunque, dicevo. Era arrabbiato, all'inizio... Lo sai che genere di cazzate faccio quando mi fanno arrabbiare?"

Remus lo sapeva bene. E i Serpeverde lo sapevano meglio di lui.

"Poi, vabbè, ragionando ci sono arrivato... Non era colpa di nessuno però... Ti ho evitato perchè..."

Sirius cambiò improvvisamente tono di voce. Improvvisamente sembrava davvero molto debole.

"Remus, io sembro così spavaldo, così coraggioso... Ma sotto sotto non riesco nemmeno ad affrontare i miei amici. Non riuscivo ad affrontare la situazione con te, nemmeno con James, e… preferivo evitarti, Remus."

Notando lo sguardo sbigottito e comprensivo di Remus, Sirius fece un ghigno. "Non te l’aspettavi eh, dal grande Sirius Black? La leggende del settimo anno grifondoro che non sa nemmeno affrontare il Prefetto Lupin…" Remus abbozzò un sorriso.

Adesso.

Vecchia storia, quella fa gli umani e le emozioni. Andranno mai d’accordo? Esiste emozione senza umano e umano senza emozione? Queste domande retoriche… Psicologia talmente spiccia… Non sono pensieri che si adattando ad un Remus Lupin. Eppure, con tutto quello che aveva passato, poche volte si ricordava della rabbia e dell’odio. Non facevano parte di lui. Non spesso, insomma. Mentre Sirius… Beh Sirius era… molto passionale. In tutti i sensi. Nel bene o nel, male si potrebbe dire…

Back again.

(3)"No, non è tutto a posto se proprio lo vuoi sapere, Moony." Una rabbia controllata. Remus divenne più cauto.

"Io… Non ce la faccio più cazzo"

In Sirius, è l’aumentare della frequenza e dell’intensità delle parolacce che evidenziano un problema.

"Non so se te ne sei accorto, Remus, ma tutta la scuola sparla di noi. Ti giuro che se mio fratello prova ancora chiamarmi frocio non ce la farà ad arrivare con tutti gli arti a posto fino a Natale… Non sopporto di essere preso per il culo, porca put*ana." Pausa ad effetto.

"Quei pezzi di m*r*a, tra l’altro, non parlano nemmeno di te, solo di me! E’ me che sfottono, gli stronzi… Tu…. Tu.. u non sai cosa vuol dire essere fermato per il corridoio e… Oh, che stronzi, la pagheranno cara, ‘sti bastardi…. Tu non puoi sapere."

"Sirius... Io.. io lo so."

Corsa in avanti. La domanda di Remus.

(6)"E… e allora, cosa…" Ok, ora doveva affrontare un discorso molto serio. Serio e imbarazzante. Ma non si è prefetti per niente. Un prefetto deve saper gestire certe situazioni, no? Già, pensò Remus, si, deve saperle gestire… Peccato che era sempre stata Lily a gestirle.

"Sirius, sai perché sono qui no… no?"

"Vuoi… Immagino che vuoi… parlarne?"

Remus asserì col capo. Sirius non disse niente. Ok, era di nuovo il suo turno. Deglutì.

"Tu lo sai… tu lo sai come stanno le cose per me. Lo sapevi dall’inizio,quindi non ti ho.. sfruttato, o che so io…"

Chiaro. Sirius suo malgrado si ritrovò a pensare che l’unico nella stanza che avesse davvero sfruttato qualcuno era proprio lui. Aveva sfruttato l’amore di Remus…Già, all’inizio.

"E tu… Tu hai detto che ti è piaciuto fare l’amore con me, hai detto che… che… che avresti voluto rifarlo." Lupin era chiaramente in difficoltà. Ma andò avanti.

"Però non sei… non sei mai stato chiaro, Sirius. Non so perché hai voluto fare l’amore con me negli spogliatoi, non mi hai mai dato un motivo, se era perché ti andava, per… per compassione… o per qualche altro motivo."

Sirius si sentì male. Lo aveva davvero trattato male… Perché glielo doveva far notare ora proprio lui? Perché non se ne era accorto a tempo debito?

"Ora a me… Non interessa più, sapere il perché di queste cose vecchie…Io voglio sapere cosa sarà… il futuro."

Remus, per la prima volta da quando aveva cominciato il discorso, alzò gli occhi da terra e li puntò profondamente in quelli di Sirius.

"Voglio sapere se… Se in futuro ricapiterà."

Questa non se l’aspettava. Ora doveva decidere. Ora? Doveva? Decidere? Proprio ora? Lupin ancora lo stava fissando. Sirius riuscì a cogliere tutta la tensione e l’apprensione dell’amico in quello sguardo. Ci doveva pensare, sì, ci doveva pensare… E ci stava pensando…. ci stava pensando…

Incredibile come passa lento il tempo. Remus lo vedeva. Ci stava davvero pensando… Aveva abbassato lo sguardo, le sopracciglia unite, si mordicchiava il labbro inferiore con i denti… E aveva alzato la testa. E lì Remus non era più riuscito a trattenersi.

"A-Allora cosa vuoi fare?"

Retroscena: Prologo. Il vero inizio della storia. (1)

I quattro amici erano placidamente seduti in Sala Comune attorno al tavolo accanto al camino, tutti intenti sulle loro pergamene. Chiunque fosse passato di lì, non vi avrebbe trovato niente di strano. Erano semplicemente quattro studenti dell’ultimo anno che studiavano insieme. Ma se invece a passare di lì non fosse stato chiunque, ma un qualcuno che li conosceva davvero, subito avrebbe detto che c’era qualcosa che non andava.

Punto numero uno: Sirius Black. Il ragazzo in questione, stava diligentemente svolgendo il tema assegnato di Babbanologia. Non era da lui fare i compiti così, in silenzio, a meno che non fosse stato sotto bacchetta dal secchione del gruppo, Remus Lupin, problema numero due di quella bella scenetta.

Numero due: Lupin aveva sotto al naso un complicatissimo tema di Pozioni, materia per la quale non stravedeva, e che necessitava quindi di una grande concentrazione. Ebbene, il licantropo non stava nemmeno guardando la pergamena. E nemmeno consultando un libro. Era evidentemente nervoso, ed ogni tanto lanciava qualche occhiatina, cercando accuratamente di non essere visto, a Sirius.

Punto numero tre. James Potter stava tacendo. Nessun tipo commento. Nessuna critica. nessuna uscita da spaccone. Nessuna domanda a Sirius sul punteggio della classifica del Quidditch. Niente di niente, nothing, nada da nada, ein nichts!!

Ma si sapeva anche, se James odiava i problemi, e quando se ne presentava uno, cercava sempre di risolverlo, nel migliore dei modi o meno, l’importante era il non restare passivo. Fu così che decise di provare a risolvere almeno il punto numero tre. Chissà che non riuscisse a mettere a posto anche gli altri due. Dato che Sirius sembrava troppo occupato, Lupin non sembrava avere l’aria di uno che ha voglia di fare conversazione, si rivolse a Peter, che provava e riprovava quei maledetti Incantesimi Evanescenti che ancora non gli venivano.

"Allora Pete, come va?"

"Bhe direi… non molto bene… Ancora non riesco a fare evanescere i corpi solidi…" Il ragazzo sembrava davvero sconsolato.

"Non ti preoccupare Peter, ti aiuto io se vuoi, più tardi…"

"Oh grazie Remus, te sarei davvero grato…"

"Ma state un po’ zitti?! Sto scrivendo un tema, io."

Fine primo round. Inutile dire che i tre ne restarono sconvolti. Sirius che si lamentava scazzato perché non riusciva a fare i compiti a dovere… James scosse la testa, e decise di mettersi sotto anche lui con Babbanologia. Remus tornò a fissare il vuoto, e a imprecarsi di concentrarsi su Pozioni. James aveva appena tirato fuori penna e pergamena, che si accorse di non avere inchiostro.

"Uh. Ehi Moony, passa qua la tua boccetta di inchiostro… Ho dimenticato il mio."

Lupin fece per prendere la boccetta di inchiostro, ma proprio quando la alzò dalla superficie del tavolo, incontrò lo sguardo di Sirius che si era levato dal compito di Babbanalogia. La boccetta gli scivolò dalle mani, inondando parte del suo incompiuto tema e del lavoro d Sirius.

"COSA-HAI-FATTO??"

Lupin, atterrito, mi sbrigò a mettere tutto a posto.

"Scusami… Scusami, metto a posto." Con una rapido gesto della bacchetta, l macchia di inchiostro scomparve da tutte e due le pergamene.

"Ehi Padfoot, non esagerare, è inutile incazzarsi per una cosina così…"

"PRONGS,TACI! Decido io quando incazzarmi, va bene?? E mi avete rotto, mi avete rotto tutti cazzo, non fate altro che rompere ttto il giorno, non vi spporto più!!!!"

Lanciando nel caminetto la sua pergamena di Babbanologia, Sirius lasciò la Sala Comune per rifugiarsi in dormitorio. I ragazzi rimasti al tavolo erano rimasti piuttosto sbigottiti. Peter aveva l’aria di uno che avrebbe pianto volentieri. James non ci poteva crede, e fissò incredulo Remus. Remus che, sua volta, fissò James con fare sicuro, si alzò, e si diresse verso il dormitorio.

Epilogo. La vera fine della storia.

"L’hai presa bene."

La voce di Sirius lo distolse da tutti i pensieri che gli passavano per la testa. Curiosamente, erano tutte scene da poco vissute.

"Io capisco che devi decidere… prenditi tutto il tempo che vuoi."

Remus sorrise sinceramente all’amico. Sirius, sollevato, sì alzò dal pavimento e si avvicinò alal figura del licantropo.

"Grazie Remus."

"Per co-"

"Sssh! Non dire per cosa!!"

Sorrisetto.

"Grazie di tutto, so che capisci… Sei stato sempre così… buono che…"

Una voce rotta dal pianto e dall’emozione, si sarebbe detta. Ma quella voce apparteneva a Sirius, Sirius Black, non poteva essere… A meno che… In fondo aveva scoperto tante cose nuove sull’amico, in quella conversazione… Forse non era così dannatamente insensibile come voleva apparire.

"Di niente, Black. Mi devi solo… questo."

Lupin allungò le braccia e le passò sotto le braccia di Sirius, e appoggiò tranquillamente la testa nell’incavo fra la spalla e il collo dell’amico. Da quel giorno, Sirius si fece convinto che tutti gli abbracci e l’affetto che gli erano mancati da piccolo, dovevano essere simili a quell’abbraccio.

______________________________________

 

Allora spero davvero che non sia stato così difficile la lettura… Io ho provato a rileggerla un bel po’ di volte, ma conoscendo la storia il mio non è un punto di vista valido… Se è troppo palloso leggerla così o se crea troppe incomprensioni la posterò anche in versione normale!

Grazie ancora, sempre e per sempre, a chi legge e commenta

Per Fife: oddio, sono commossa per la tua generosità *-* Dividere Remus! Che billo*.* Io non so se sarei mai riuscita a farlo XD Coooomunque, diciamo che non è così dolcerrimo come tutti si aspettavano (ma tutti chi? o.O) peeerò almeno le cose si sono messe a post, il che è una graaande passo U.U Mi spiace per la lentezza degli aggiornamenti ma sono davvero impegnatisima al momenti, sigh. (coscienza: Già. E questo mi porta a ricordarti che dovresti studiare filosofuia in questo momento) <- ehm, ha ragione oO Al prossimo chappy ^^

Per Eide: Caz*o, se non la usano dovremmo insegnargliela O.O E' così comodo, ovvia! XD Velvet Goldmine e Lucio... Ma che farei senza di loro?!

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: IrishBreeze