Ecco qua l'ultimo capitolo di questo breve racconto. Ci ho messo un sacco di tempo e ho cancello e riscritto così tante parti che non cosa ne sia uscito fuori come finale! Ma spero comunque che possa piacere. Ovviamente tutto quanto il racconto è stato scritto con il sottofondo della canzone di rihanna( che amo alla follia) da cui ho preso il titolo e mi sono ispirata per tutto il tempo e spero che sia piaciuto l'inserimento della canzone nel racconto :)
Ringrazio molto tutti quelli che hanno commentato, i lettori silenziosi, chi l'ha messa tra le seguite e chi anche tra le preferite. Spero che il finale vi piaccia!
Buona lettura
lovemusic
I’mma stick
around just a little while
longer.
Just to make sure, that you’re really sure, you like sleeping
alone
I’mma stick around just a little while longer.
Just to make sure, that you’re really sure, you like sleeping
alone
Why is everything, with you so complicated?
Why do you make it hard to love you-
Why I hate it?
Cause if you really wanna be alone, I
Would throw my hands up cause baby I tried
But everything with you is so complicated,
Oh, why (Oh why)?
Starò
qui giusto ancora un po’
Giusto per essere sicura, che tu sei davvero sicuro, che
ti piace
dormire da solo
Starò qui giusto ancora un po’
Giusto per essere sicura, che tu sei davvero sicuro, che
ti piace
dormire da solo
Perché
tutto con te è così complicato?
Perché
rendi difficile
farti amare
Mentre io lo odio ?
Perché se vuoi veramente stare da solo, io,
Porterei le mie mani al cielo perché baby
c’ho provato
Ma tutto con te è così complicato,
Oh
perché (Oh perché)?
Dopo
quel litigio, ricordava di essere tornata a casa solo a notte
inoltrata e di averlo trovato lì, a dormire profondamente in
quel grande letto
pieno di così tanti ricordi.
Lo
guardò dormire per qualche minuto indecisa sul da farsi.
Forse doveva
svegliarlo, costringerlo a guardarla e chiarire una volta per tutte ma
la paura
di essere respinta era così forte da paralizzarla.
Si
sdraiò al suo fianco e rimase a guardare il soffitto con un
espressione indecifrabile.
Le
tornò in mente il litigio di qualche ora prima, il motivo
dal
quale era scaturito e il cuore le si strinse in una morsa dolorosa.
Fu
lì che si rese conto che doveva andarsene e dare la parola
fine
alla loro storia.
Se
lui non aveva il coraggio di farlo perché lei insisteva
troppo
allora sarebbe stata lei stessa a dargli ciò che voleva,
nonostante tutto il
dolore che avrebbe provato.
Alle
prime luci dell’alba aveva fatto le valigie e preso tutte le
sue cose personali e le
aveva messe in
cortile, pronta a partire.
Poi
però qualcosa dentro di lei l’aveva fermata.
Era
tornata dentro e aveva raggiunto la loro camera per guardarlo
un ultima volta.
Era
così bello e sembrava così rilassato tra quelle
lenzuola.
Rimase
per qualche minuto accanto a lui per poi voltarsi decisa e
uscire per sempre da quella casa mentre delle lacrime scendevano
lentamente
sulle sue guance.
Così
presa dai suoi pensieri la rosa si rese conto solo dopo
essersi guardata intorno per qualche minuto di dove si trovasse.
Era
incredibile come i suoi passi l’avessero portata
inconsciamente in quel punto nonostante lei non l’avesse
fatto apposta.
Guardo
sbalordita quella panchina di fronte a lei per poi
sospirare rassegnata.
Trascinandosi
con i piedi raggiunse la meta sedendosi sopra di
essa.
Eccola
lì.
A
distanza di anni si trovava di nuovo in quel luogo, sola e dal
cuore distrutto come la prima volta, in quella panchina che era stata
testimone
della sua prima dichiarazione d’amore.
Rimase
seduta per qualche minuto per ripensare a quello che aveva
fatto per tutta la giornata, senza nemmeno rendersene conto erano
passate
parecchie ore.
Chissà
cos’avranno pensato tutti i suoi colleghi di lavoro, che
era una debole? Avrebbero provato compassione per lei?? Sperava
ardentemente
che non fosse così. Odiava essere compatita.
Cominciò
a formula diverse giustificazioni da presentare a Tsunade
per la sua assenza quando un rumore di passi la risvegliò
dai suoi pensieri.
Nel
momento in cui i suoi occhi si posarono sulla figura davanti a
lei il suo cuore perse un battito.
O
forse più di uno.
Si
guardarono negli occhi per qualche momento finché la rosa
non
decise di parlare.
-
Come facevi a sapere che ero qui?-
La
domanda più stupida della sua vita.
Sasuke
si trovava davanti a lei a guardarla dritta negli occhi e a
lei la prima cosa che gli era venuta da dire
era “come facevi a sapere che ero
qui”?
In
realtà c’erano molte più cose che
voleva dire e fare.
Voleva
piangere prima di tutto, piangere fino a che non avrebbe
sentito il suo cuore farsi finalmente più leggero e poi
voleva chiedergli
tutto, parlare di tutto, di loro, e del perché in quel
momento si trovasse
davanti a lei.
Il
suo cuore però pompava troppo velocemente e la sua mente era
troppo
confusa dalla sorpresa per poter fare quello che veramente voleva.
-
Sono venuto a cercarti in ospedale ma mi hanno detto che non ti
sei presentata, così sono venuto dove sapevo ti avrei
trovata. – rispose pacato
mentre i suoi occhi non accennavano la minima intenzione a staccarsi da quelli
verdi della rosa.
Sakura
rimase in silenzio a guardarlo.
-
Non vuoi vedermi più vero?- chiese con tono basso,
mantenendo
nonostante tutto, un espressione impassibile.
La
rosa distolse lo sguardo cercando di reprimere le lacrime.
Il
moro si avvicinò ulteriormente e inginocchiandosi davanti a
lei
le prese il mento tra le dita costringendola a voltare lo sguardo verso
di lui.
-
Voglio che mi rispondi Sakura. Credo di meritarmela una risposta
sincera visto che te ne sei andata senza dire una parola-
Sakura
lo guardò con gli occhi pieni di collera e sofferenza e con
uno schiaffo allontanò la mano dal suo viso.
-
A cosa ti serve una risposta sincera? Perché sei venuto qui,
ti
diverti a torturarmi? Sei stato tu stesso a chiedere di andare in una
missione
di tre mesi pur di non vedermi e sono mesi che a mala pena mi guardi in
faccia.
Mi pare di averti fatto un favore quindi cosa vuoi da me?-
Sputò
con rabbia e dolore quelle parole per poi sentirsi
sprofondare dai sensi di colpa quando vide gli occhi del ragazzo di
fronte
farsi improvvisamente così scuri e tristi.
La
sua faccia così impassibile e i suoi occhi così
espressivi la
mandavano in completa confusione.
Averlo
così vicino, sentire di nuovo il suo odore e avere il suo
sguardo addosso era troppo.
Possibile
che ci fosse ancora una parte di lei che sperava ancora?
Che sperava che avrebbe potuto di nuovo baciare quelle labbra, che
sarebbe di
nuovo stata tra le sue braccia?
Quelle
speranze erano così sciocche e allo stesso tempo
così forti
che per la rosa era troppo doloroso poter stare ancora lì,
il suo cuore non era
in grado di reggere altre sofferenze.
Fece
per alzarsi e andarsene senza nemmeno guardarlo ma
quest’ultimo
la circondò improvvisamente con le braccia sulla vita
costringendola a rimanere
seduta e, posando il capo tra le sue gambe lasciò uscire
dalle sue labbra un
piccolo sussurro.
-
Aspetta-
Sakura
rimase con il respiro bloccato e immobile.
Che
cosa voleva dire tutto questo?
-
Che cosa st -
-Aspetta
solo un attimo- la interruppe a con un tono lievemente
più alto di un sussurro.
-
Ti prego.-
La
rosa decise infine di rimanere in silenzio a ascoltare mentre
il cuore sembrava essersi bloccato insieme ai muscoli del suo corpo.
-
Mi ero ripromesso dall’inizio che non ti avrei più
fatta
soffrire, che avrei fatto di tutto per renderti felice e che non avrei
permesso
al mio passato di rovinarmi la vita che avevo deciso di costruirmi
insieme a
te. Che tu mi aveva dato la possibilità di costruire. Ma ho
fallito.
Ho
fallito così tante volte e nonostante tutto tu mi hai
perdonata
altrettante volte.
Quando
però ho visto che in questi mesi anche tu ti stavi
allontanando
da me ho pensato che ti fossi stancata di tutto questo e che ormai non
eri più
disposta a darmi nessuna possibilità.
Io
non volevo che tu ti sentissi costretta a rimanere con me solo
perché
me lo avevi promesso così mi sono fatto da parte ma mi sono
reso conto che non
ci riesco.
Con
tutti i miei sforzi sento che non sarei mai stato capace di
lasciarti andare di mia spontanea volontà.
Ecco
perché ho chiesto di partecipare a quella missione. Andando
e
allontanandomi dal villaggio ho pensato che non ti saresti
più sentita
costretta a rimanermi accanto e che ti sarebbe stato più
facile ricominciare a
vivere una vita serena.
Alla
fine a quanto pare
hai
deciso di andartene subito e se per i primi giorni ho resistito oggi non ce l’ho
fatta.
Se
è questo che vuoi, se è stando lontano da me che
ti senti
felice allora mi farò da parte e non ti
disturberò più.
Ma
se provi ancora qualcosa per me, se credi che ci sia ancora
spazio dentro di te per noi due allora non mi arrenderò finché non mi
darai un'altra possibilità.
Lo
so che la mia è una richiesta puramente egoista e che oltre
prometterti
di fare di tutto per non renderti più infelice non posso
assicurarti altro, ma
non riesco a immaginare la mia esistenza senza di te e ti amo troppo
per non
provarci almeno una volta.-
You’re
not easy to love
You’re not easy to love, no-oh
You’re not easy to love-
You’re not easy to love, no-oh
Tu non sei facile da amare
Non sei facile da amare, no-oh
Non
sei facile da amare
Non sei facile da amare, no-oh
Sakura
sentì il suo cuore ricominciare a battere lentamente e
mentre sentiva le lacrime del moro bagnarle la gonna
cominciò ad accarezzarli i
capelli.
Sì
pensò, era veramente un fottuto egoista a dirle quelle cose
e
sì, dentro di lei c’era ancora un
infinità di posto per loro due e per
ricominciare da capo.
Ci
sarebbe sempre stato un angolo nel suo cuore per lui, sempre.