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Autore: _bianchina_    07/04/2012    2 recensioni
Questa è la prima volta che mi cimento nella scrittura creativa, perciò non vi garantisco niente :). La storia che sto per pubblicare è costituita da vari capitoli, il personaggio principale è Caroline, ma approfndirò il suo rapporto con Klaus;ancora non so di preciso quanti capitoli scriverò. Buona lettura!
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Innanzitutto voglio augurare ai miei (purtroppo pochi L) lettori una felice Pasqua! Vi auguro di passare una giornata serena con le vostre famiglie, i vostri amici o con chiunque voi siate.
Questo capitolo non è proprio quello che mi aspettavo e che avevo programmato, ma penso che sia un intermezzo adatto a far comprendere meglio gli avvenimenti futuri. Mi scuso perché rimando al prossimo capitolo il compito che avevo in precedenza assegnato a questo, cioè quello di spiegare meglio le parole della prefazione. Comunque spero il capitolo via piaccia e spero anche che non mi odierete per lo sviluppo che ho voluto dare al rapporto tra Bonnie, Elena e Caroline. Inoltre è in questo capitolo che Klaus inizia a comportarsi da protagonista, per poi abbandonare e poi ancora riprendere questo ruolo nei capitoli successivi.
Vi auguro una buona lettura!!! Un bacio.
 

 


….Betrayers….   
 

Ho appena fatto in tempo a chiudere la zip della mia bella valigia color pesca, che sento il suono del clacson di Bonnie che è assolutamente ed irrimediabilmente impaziente di partire. A dire il vero, a me, è passata un po’ la voglia.
***************
Ieri pomeriggio ho scoperto qualcosa che mi ha davvero delusa: ero appena entrata al Mystic Grill dopo aver passato ben due ore a fare la fila al Super Market dove avevo comperato un po’ di dolcetti, caramelle ed altri cibi altrettanto salutari che avremmo dovuto sgranocchiare durante il viaggio. Ero entrata al Grill per concedermi un bel drink, visto che ero appena in tempo per l’ ora dell’ aperitivo. Mi ero appena seduta ad un tavolo e Matt che era al piano bar, intento a servire delle ragazze,non mi aveva ancora vista, altrimenti avrebbe interrotto la conversazione che stava intrattenendo con Bonnie ed Elena, mentre serviva gli altri clienti. Le mie amiche erano sedute di spalle e non mi avevano vista, mi sarei andata a sedere accanto a loro se solo non ci avessi parlato per telefono poco prima e non mi fosse stato detto che erano a casa di Elena. Perciò mi sono seduta in disparte incuriosita e leggermente infastidita dall’ accaduto. Mi ero seduta un po’ in disparte e, col mio udito supernaturale cercavo di concentrarmi sulle loro parole, cercando di distinguerle dalle parole delle altre persone. Non avrei dovuto farlo. A quanto pare i miei cosiddetti amici stavano parlando di me: Elena e Bonnie stavano discutendo riguardo le ultime trovate eroiche di Damon e riguardo i suoi progetti omicidi nei confronti di Klaus, quando Elena inizia ad impartire ordini ai due dicendogli di non dire niente del piano a, nientedimeno che, Me.  Aveva detto che ero sempre stata una chiacchierona e che, visto il palese interesse di Klaus per me, e vista la mia poca resistenza opposta al fascino dei bad boys, avrei rovinato i loro progetti. Stavo per alzarmi ed andare a dirgliene quattro, ma non lo ho fatto, perché quello che mi ha fatto più male è stato che nessuno degli altri ha detto una parola a mio favore, anzi. Così sono rimasta ad ascoltare le loro interessantissime disquisizioni per più di mezz’ ora, poi, di colpo, mi sono alzata e sono uscita dal locale di soppiatto, come fossi stata io colpevole di qualche cosa.
Una volta uscita dal Grill ero talmente infuriata che non sapevo più cosa  pensare, dove andare e come comportarmi. Non potevo capire il perché del comportamento delle mie finte amiche e non riuscivo a sopportare il fatto che Matt, il mio migliore amico, nonché mio passato amore, non aveva speso una parola in mia difesa, anzi, mi dovevo ricredere, lui si sarebbe sempre e senza dubbio schierato a favore della perfetta Elena, di colei che non sbagliava mai, di colei che era sempre comprensiva e compassionevole, di colei che perdonava sempre e che non commetteva mai un errore. Era in momenti come questo che Tyler mi mancava di più, ma evidentemente anche lui si era scordato di me, visto che non si faceva più sentire da giorni interi. Senza rendermene conto stavo camminando in cerchio intorno all’ area verde di fronte al locale, pensando ad alta voce e per mia fortuna, o per mia sfortuna, non so bene come giudicare la cosa, c’era qualcuno che mi stava guardando ed ascoltando divertito: indovinate che era quel qualcuno?Klaus.
Sentendomi osservata, mi sono voltata e ho visto lui: era seduto sulla panchina vicino al marciapiede, aveva le braccia forti allargate e poggiate sullo schienale, una gamba accavallata e mi guardava divertito, con un sorriso beffardo che non tentava nemmeno di nascondere. Subito ho provato un forte imbarazzo, ma allo stesso tempo ho provato una sorta di sollievo, nel vederlo lì, che mi guardava e sembrava aspettasse proprio me, pronto ad ascoltare le mie lagne ed i mie problemi, come se mille anni di esistenza e tormenti non gli bastassero. Infatti era lì, di fronte a me, mentre mi scrutava e domandava cosa fosse successo e se avevo voglia di parlare con lui, di esporgli i miei problemi. In quel momento ho sentito una voglia irrefrenabile di sedermi accanto a lui, di avvicinarmi alla sua pelle millenaria, di sentire il contatto con la mia, di lasciarmi rincuorare e riscaldare da quelle parole pronunciate con quell’ accento British ed affascinante. Trovandomelo davanti non potei nè volli fare altro che affrontarlo.
-Goodevening Caroline-  mi dice- sai che sei davvero divertente? Stai girando in tondo, arrabbiata, come fanno i personaggi nei cartoni animati, ti manca soltanto la nuvoletta di fumo che esce dalle orecchie? Potrebbero le mie orecchie avere l’ onore di ascoltare cosa c’è che ti sconvolge?
Avanzo lentamente, con cautela, perché stare vicino s lui mi fa sentire come nella savana, mi fa sentire un predatore in cerca della preda, il fuoco nei suoi occhi dolci accende tutte le mie sensazioni più animalesche, le riaccende proprio tutte.
Mi trovo in piedi, di fronte a lui. Mi rendo conto che mi sta squadrando dalla testa ai piedi, mantenendo quel sorriso sornione. Allo stesso tempo mi stizzisco e mi eccito, così gli chiedo sfrontata
-Cosa c’è a guardare?-
-Devi sapere, dolce Caroline, che io guardo solo le cose belle, come le opere d’ arte,come le belle donne…..come te-
Silenzio, se fossi stata umana sarei arrossita. Per un momento mi sono sentita bene, importante, ma ben presto il pensiero di quello che era successo poco prima, ma ha di nuovo assalita, ed il mio viso deve essersi rabbuiato, facendomi cambiare espressione, e lui deve essersene accorto….
-Andiamo Caroline, parlamene….cosa è successo nel locale con i tuoi amici?-
Come diavolo aveva fatto a capire quale era il problema? Come diavolo faceva a sapere sempre tutto e ad essere sempre un passo avanti agli altri? Attonita mi siedo, ancora incredula per  via sua e per  via del comportamento dei miei amici, lo guardo e subito mi sento a mio agio, quasi in dovere di sfogarmi, come se fossi stata soggiogata, ma non era possibile, visto che anche io faccio un uso quotidiano di verbena, perché si sa “ una mela al giorno toglie il medico di torno”
-Ero appena entrata al Grill ed ho sentito Bonnie, Elena e Matt che parlavano di non so quali congetture di Damon, quando Elena ha iniziato a dire che nessuno avrebbe dovuto parlarmene perché io, con il mio chiacchierare, avrei rovinato i loro piani, hanno iniziato a rivangare il passato, hanno fatto rivivere quella Caroline che ormai è morta da tempo…..voglio dire, mi sono sentita tradita, ho faticato per togliermi di dosso quella maschera da Barbie che pensa solo a sé e a divertirsi, io so di non essere più quella persona, ma loro, oggi, hanno demolito la mia autostima-improvvisamente sento gli occhi incapaci di contenere le lacrime, che iniziano a scendermi  involontariamente sulle guance….
-Tu non sembri una persona superficiale Caroline- mi interrompe lui, mentre allunga una mano per raccogliere una lacrima. Il contatto con la sua pelle mi fa rabbrividire. Mi sento cullata da quelle parole sincere e dal suo tocco delicato…..ma è ora di riprendere il controllo di me stessa e mi allontano da lui, che si accorge del cambiamento e si irrigidisce.
Improvvisamente mi alzo, gli dico distrattamente, guardando a terra, se lo avessi guardato negli occhi, non sarei  riuscita ad alzarmi, che si è fatto tardi, che la mattina successiva mi sarei  dovuta alzare presto  che era il caso di andare.
Mi guarda stupito e colto di sorpresa dalla mia reazione.
Inizio a camminare velocemente per allontanarmi il più possibile da lui, da occhi indiscreti; attraverso l’ aiuola, fregandomene del cartello di divieto, attraverso la strada, rischiando di essere investita, come in altri tempo lui stesso aveva fatto per rincorrermi, e mi infilo in un vicolo affianco al Grill. Faccio qualche passo nel buio della notte, prima di poggiarmi al muro, per sentire il freddo della parete penetrarmi la schiena e far calmare i miei bollenti spiriti. Poggio la testa contro il muro e socchiudo gli occhi, tentando di calmarmi e di riordinare la mente che lui, con le sue parole, aveva sconvolto. Cerco di respirare, ma non riesco a liberare la mente, non tanto dal ricordo delle parole di Elena,quanto dall’ immagine del suo viso, dal suono della sua voce suadente e dei suoi occhi ardenti. All’ improvviso sento una presenza di fronte a me, non voglio nemmeno pensare a cosa succederebbe se fosse chi penso io, perché questa volta non riuscirei a trattenermi, e l’ animale che è in me prevarrebbe.
Apro lentamente gli occhi e lo vedo: il suo sguardo è fisso su di me , si sta avvicinando sempre di più, io mi volto di lato, continua ad avvicinarsi e mi sussurra, sfiorandomi i capelli, l’ orecchio e il collo- Come mai sei scappata Caroline?- cerca di trattenere un gemito- Cosa c’è, hai paura di me? Oppure hai paura di te, di quello che potresti fare?-sorride sommessamente, e dentro di me si riaccende quel fuoco che ero quasi riuscita a spegnere. Si avvicina sempre di più, fino a far sfiorare i nostri corpi gelidi, fa scorrere le su mani sul mio collo, sulle spalle e poi sui miei seni. A quel punto mi sfugge un gemito che lui raccoglie baciandomi, perlustrando con la sua lingua la mia bocca, quasi soffocandomi. Quando iniziò a far scorrere le mani fin sul ventre basso, iniziai a rispondere al bacio, tastando con le mie mani il suo petto, ben visibile sotto alla maglietta attillata. Mi rendo conto che non rispondo più di me quando scende sui miei fianchi, stringendomi il bacino . A quel punto un lampo mi illumina la mente: che diavolo sto facendo? Sto baciando, e Dio solo sa cos’altro, Klaus! Lui ha ucciso e torturato un’ infinità di persone, ha assassinato la zia di Elena, perché l’ assassino scompare e lascia i posto ad un angelo quando è in mia compagnia? Perché  riserba a me la sua parte migliore? Non so rispondere a queste domande, perciò mi libero dalla sua presa che è allo stesso tempo passionale, ma delicata e fuggo. Fuggo lontano da lui e lontano dai miei traditori. Spero che la notte mi porti consiglio.
****************
Il suono prolungato del clacson mi distrae dai miei pensieri, così scendo le scale per raggiungere Bonnie ed Elena, che mi dovranno qualche spiegazione….
 
 
 
 

  
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