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Autore: scrittoremascherato    08/04/2012    1 recensioni
Il mercato è gremito. Una moltitudine di persone si incrocia, si prende a spallate, impreca. Mi inserisco anch'io nella fiumana e subito gli odori mi assalgono pregnanti e pungenti. Il vociare continuo mi fa quasi dimenticare il motivo per cui sono arrivato sino al centro di quella confusione. Ho sempre detestato i luoghi troppo affollati. Punto diritto alla bancarella che m'interessa, in questo sabato pasquale è quella più affollata naturalmente. Le uova di cioccolata esposte sono di ogni tipo.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mercato è gremito. Una moltitudine di persone si incrocia, si prende a spallate, impreca. Mi inserisco anch'io nella fiumana e subito gli odori mi assalgono pregnanti e pungenti. Il vociare continuo mi fa quasi dimenticare il motivo per cui sono arrivato sino al centro di quella confusione. Ho sempre detestato i luoghi troppo affollati. Punto diritto alla bancarella che m'interessa, in questo sabato pasquale è quella più affollata naturalmente. Le uova di cioccolata esposte sono di ogni tipo. Piccole, medie, grandi ed enormi. Non guardo i prezzi, non mi interessano. Un bimbo mi passa accanto piangendo disperatamente, vuole l'uovo della sua squadra del cuore. Finiti. La madre lo strattona borbottando di altre bancarelle, al massimo andranno all'ipermercato dice. Distolgo lo sguardo e mi concentro sul venditore anzi, sui venditori. Sono marito e moglie e li conosco di vista. Abitano nel mio stesso quartiere e mi ripugna quello che sto per fare, ma la loro bancarella è la più vicina a una via di fuga. Sono indaffaratissimi, attendo. Ho già adocchiato l'uovo che m'interessa, non grandissimo ma carino. Nonostante la giornata sia fresca sento il sudore colarmi sulla schiena. Cerco di darmi un contegno. Mi guardo intorno e alzo il braccio per guardare l'ora. Che scemo, l'orologio ora è al polso di uno che nemmeno conosco. L'ho venduto un paio di giorni prima, diciamo che l'ho regalato visto il valore e quello che ho spuntato. Mi volto per l'ennesima volta a controllare. Quando mi rigiro il braccio scatta veloce. Strappo l'uovo dalla sua sede e mi allontano senza fretta. Non oso voltarmi di nuovo. Le gocce di sudore sulla schiena sembrano essersi trasformate in cubetti di ghiaccio. Ancora pochi metri e sarò fuori dalla bolgia, al sicuro. EHI LEI...FERMO! La voce è decisa, autoritaria. Mi blocco sul posto e chiudo gli occhi. Una mano mi cinge il bicipite costringendomi a voltarmi. Quando li riapro la testa inizia a girarmi in maniera vorticosa, sapevo che sarebbe accaduto, la mia carriera di ladro è finita ancor prima di cominciare. Scortato dai vigili in servizio al mercato ritorno verso la bancarella. La gente si scosta e mi guarda con ribrezzo, alcuni forse mostrano pietà, compassione. Il venditore mi osserva senza dire una parola poi si rivolge agli agenti. Uno di loro gli restituisce l'uovo e dice che no, non serve la sua denuncia, sono stato colto sul fatto. Arrivo al comando distrutto. Quando mi chiedono se voglio chiamare il mio avvocato scuoto la testa. E chi se lo può permettere un avvocato? Non mi rinchiudono in una cella, questo succede solo nei telefilm. Resto seduto in un ufficio con un agente che mi guarda distrattamente. Osservo la porta e l'idea di fuggire mi attraversa la mente. Ma non sono sicuro che le gambe possano reggere. Un paio d'ore più tardi un ufficiale fa il suo ingresso e congeda l'agente prendendo il suo posto. In mano ha un foglio che appoggia sulla scrivania. Inizia a leggerlo. Ogni tanto alza gli occhi e mi fissa. Quando finisce si lascia andare sulla poltrona. Non dice nulla ma la domanda è implicita. Potrei dirgli che sino a pochi mesi prima possedevo una piccola azienda. Potrei dirgli che ho dovuto licenziare i miei cinque dipendenti per mancanza di ordinazioni. Potrei dirgli che le tasse mi stavano ammazzando. Potrei dirgli che il mio attuale domicilio è la mia auto, senza assicurazione, senza bollo e sopratutto senza benzina. Potrei dirgli che mia moglie ha voluto il divorzio. Invece mi limito a sussurrare - Volevo solo un uovo per il mio nipotino...
  
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