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Autore: PatheticRomance    08/04/2012    2 recensioni
–Sei un bambino, ecco cosa sei! Stupido, egoista, indisc…- ma Leonardo non riuscì a completare la sua lista di insulti, perché qualcosa gli bagnò il volto e temette di sapere di cosa si trattasse.
Leonardo/Michelangelo.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Rinascimento
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Ehm, salve a tutti. Ora vi starete chiedendo… chi è questa malata che scrive su due pittori? Oh si, sono io, Josie.

Questa non è una storia nata da un pensiero molto normale e soprattutto non da un pensiero totalmente mio.

L’ho promessa a una persona, la mia cara beta Plubuffy/GiusA che per questa storia non ha betato… perché?

Beh, sorpresa! Buona Pasqua tesoro, l’ho finita appositamente per te!

Intanto ringrazio Erika per aver sostituito temporaneamente la sopra citata :’3

Anticipo che ho cercato di essere il più reale possibile in quanto epoca o età, ho apportato solo una piccola modifica agli anni dei nostri due amati (?) pittori, non volevo finire per esagerare ecco ^^

Ehm… ora potete linciarmi pure!

 

 COLORS WAR

 

-Su forza Leonardo! È tutto il giorno che lavori!- Era un’ora che lo guardava e Leonardo non lo aveva degnava né di una parola né aveva staccato lo sguardo da quel muro. Dal canto suo Michelangelo era un po’ stufo del compagno taciturno che gli avevano affiancato per quel lavoro lungo e faticoso. Nulla, proprio non riuscivano a trovare un punto in comune, un qualcosa che li facesse lavorare senza battibeccare ogni volta che c’era l’occasione e senza le continui chiacchiere e interruzioni del più giovane.

Ma anche questa volta non c’era nulla da fare, Leonardo era deciso a finire il prima possibile questo lavoro con o senza di lui, non aveva intenzione di lavorarci più del necessario. Venivano da mondi troppo diversi.

-Mi ascolti Leonardo?! Senza di te non posso andare via, ti prego!- insistette quella povera voce annoiata ma ormai in parte si era arresa, sapeva che per nessuna ragione al mondo il suo compagno gli avrebbe prestato attenzione e permesso di andare. Un sonoro sbuffo e Michelangelo tornò a sedersi come un peso morto su una sedia con le braccia incrociate al petto e in silenzio… imbronciato.

E poi ancora un altro minuto e un altro ancora e poi ancora un altro e il rumore del pennello diventava quasi insopportabile per le orecchie del più giovane. L’ennesimo sbuffo e l’ennesima occhiataccia truce da Leonardo.

-Sei proprio un bambino Michelangelo!- esordì finalmente poi interrompendo quell’apatico silenzio nel quale si era chiuso ormai da ore. L’uomo si era pulito velocemente le mani battendole una contro l’altra concedendogli finalmente il via libera, presto sarebbe stato nella sua accogliente camera senza nessuna seccatura nelle orecchie.

Ovviamente il viso della seccatura in persona si gonfiò indispettito, con quella faccia che solo lui riusciva a fare ma che riusciva sufficientemente a spazientire Leonardo.

-E dai Leonardo, che ti ho fatto?- domandò il brunetto, che invece di scappare via come aveva desiderato fare fino a quel momento se ne stava li impuntato con le braccia incrociate sul petto in segno di protesta. Era buffo lui, si sarebbe potuto definire persino tenero, peccato che però lui non si lasciasse sciogliere perfino da questo.

-Vuoi sapere davvero cosa c’è che non va?- sbottò tutto d’un tratto il pover uomo, il suo limite di sopportazione era molto basso e Michelangelo sembrava averlo sorpassato già da un bel pezzo.  Non sfuggì affatto lo sguardo di sfida che gli aveva rivolto –Sei un bambino, ecco cosa sei! Stupido, egoista, indisc…- ma Leonardo non riuscì a completare la sua lista di insulti, perché qualcosa gli bagnò il volto e temette di sapere di cosa si trattasse.

-PITTURA?- sbraitò Leonardo ormai esasperato e sull’orlo di una crisi di nervi. Tante volte aveva chiuso un occhio sulle monellate del più giovane, ma mai e poi mai avrebbe potuto lasciar scorrere un simile affronto. E fece una cosa che nessuno avrebbe potuto prevedere,  nemmeno lo stesso Michelangelo che di burle se ne intendeva:  Leonardo prese un pennello carico di pittura e con un solo gesto secco dipinse una striscia colorata lungo tutta la maglia del ragazzo.
Michelangelo spalancò gli occhi dalla sorpresa, era rimasto decisamente a bocca aperta. Un sorriso pericoloso però subito dopo si allargò sul suo volto, uno di quei sorrisi che fecero intendere al più grande che stava tramando qualcosa. –Oh, no, no, no! Michelangelo, non osare…- ma troppo tardi, un nuovo carico di pittura lo colpì in pieno.

Leonardo ,quindi, accecato ormai dall’orgoglio stava facendo proprio il gioco sporco del giovane, ma ormai era troppo tardi per rendersene conto. No, non si tirava mai indietro soprattutto quando la sfida era stata accettata!  Corse dietro il moro che deciso a tagliare la corda era scappato via lungo il corridoio.

-Eh no, questa non me la passi liscia, ragazzo!- esordì sempre Leonardo che ormai punto sull’orgoglio inaspettatamente bloccò il giovane al muro e con la pittura lo sporcò da capo a piedi,  ormai era irriconoscibile!

-Cavolo! Guarda cosa hai combinato, come torno a casa così! Mi prenderanno in giro, mia madre si lamenterà e…- ma quanto parlava Michelangelo? Leonardo si stava sinceramente cominciando a chiedere, mentre lo guardava un po’ allibito ancora bloccato al muro dalle sue possenti braccia da uomo, come si faceva a spegnere questo coso?

Le labbra del più grande furono attratte da quelle di Michelangelo e inaspettatamente, da parte di entrambi a dire il vero, si ritrovarono l’una su l’altra a cercare bramose quel contatto che da tempo avevano desiderato. Ah, ecco un modo per zittirlo.

-Cosa succede qui?! LEONARDO! MICHELANGELO!- sbraitò qualcuno entrando nella stanza dove il pavimento ormai era completamente ricoperto di pittura che i due si erano “divertiti” a lanciarsi dietro.

A malincuore le labbra dei due si staccarono per constatare effettivamente quanto caos avessero creato sul “campo di battaglia”. Gli occhi dei due ragazzi si incontrarono per un breve momento in un sorrisino complice, Michelangelo osò addirittura ridacchiare.

-Cosa avete da ridere?! E adesso… PULITE!-

 

 

Ok, siamo arrivati alla fine >.< non mi vogliate male, vi prego

Josie.

   
 
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