Autore: margherota
Titolo: Odore
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: America- Alfred F. Jones/Inghilterra- Arthur Kirkland
Generi: Introspettivo, Romantico, Fluff
Avvertimenti: Flash fic, Shonen ai
Rating: Giallo
Set: 3
Prompt Syllable of Time: Cercherò, proverò ad avere sempre su di me il profumo delle sue mani
Dedica: A ro-chan e Emiko (L)
Note: //



Arthur non capiva il perché di tanto affanno – seriamente, no. Per questo reagì male, scocciato dalle maniere brusche dell'altro uomo, sia con parole che con gesti poco gentili, sentendosi costretto ad agire in tale maniera da una libertà più limitata, più ristretta.
D'altronde, non si sentiva per niente a proprio agio schiacciato com'era stato contro quel muro, con Alfred che gli gravava addosso e non sembrava intenzionato a dargli qualche spiegazione in merito – proprio lui che parlava così tanto.
All'ennesima domanda, farfugliata nel momento in cui le mani di America si erano aperte sulla sua schiena e le braccia chiuse in una presa non delicata, il più giovane gli diede quella che doveva essere in qualche modo la sua soluzione a tutto.
-Avevi un odore diverso dal mio, addosso...-
Arthur non riuscì a rispondere subito, troppo sorpreso da quell'affermazione che restò di sasso, immobile in quel punto.
Era tornato da lui dopo tanto tempo di assenza, era vero.
Era rimasto molto in Europa per svolgere affari economici e politici senza pensare ad altro, era vero.
Aveva appena fatto la doccia in modo che l'odore dell'amore e del sesso che li aveva uniti per ore e ore intere scivolasse via dalla sua pelle come sporcizia e sudore, era vero.
Eppure non avrebbe mai pensato che Alfred si potesse rivelare così fragile, in un momento in cui non avrebbe dovuto temere proprio nulla – era con lui, ancora una volta, e non aveva la benché minima intenzione di lasciarlo andare troppo presto.
Nell'indecisione, Arthur chiuse gli occhi e lasciò che l'altro lo stringesse di più, perché sentisse sotto le mani e le dita la vera concretezza di quel corpo tanto amato. Respirava piano, contro la sua spalla, senza bisogno di altro contatto.
Inghilterra alzò solo un braccio con il quale gli circondò piano la vita, in silenzio, senza sentire la necessità di sembrare gentile e dolce: si vergognava già abbastanza di tutto quello per fare altro che gli colorasse di rosso intenso il viso.
America lo baciò e lui inclinò la testa di lato, cercando di sfuggirgli. America lo baciò una seconda volta e lui non volle muoversi. America lo baciò sulla bocca e allora Arthur rispose, avvicinando il proprio corpo al suo.
Scivolarono sul pavimento, seguendo la linea dritta del muro, abbracciandosi e stringendosi senza pace, senza fine.

-Cercherò, proverò ad avere sempre su di me il profumo delle tue mani...-
Fu quasi una preghiera, e l'unico rumore articolato che si elevò poi in aria.