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Autore: penguin    10/04/2012    2 recensioni
«Come ho fatto senza di te durante queste vacanze?» sospirò Harry chiudendo gli occhi.
[ LARRY! ;) ]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hello people! Questa è nata per la HP!week indetta da noi cape supreme (AKA tutte lol) del #THEGAYSHAVEGAYEDAGAIN.
Dopo esserci raccontate varie vicissitudini e disgrazie riguardanti la band in questione ed altre, mi sono finalmente decisa a scrivere.
Il titolo è totalmente random, e viene appunto da Breakeven dei The Script; la frase qui sotto invece è tratta da Pour Some Sugar On Me dei miei cari, carissimi Def Leppard.
Questa OS totally no-sense e palesemente Larry, è dedicata a tutte noi, piccole bricioline di pane.
PS: grazie a zeroschiuma per i !prompt.

Buon primo Mesiversario a noi. 

 

Pour some sugar on me,
Ooh, in the name of love.
Pour some sugar on me,
C'mon, fire me up.

 
«Lou, sai tenere un segreto?»
Stavano varcando il cancello che li avrebbe riportati ad Hogwarts, di ritorno dalla solita uscita domenicale ad Hogsmeade, quando Harry gli sussurrò quella frase all'orecchio.
«C'è da chiederlo?»
Louis lo guardò eloquente: certo che sapeva tenere un segreto, non lo aveva ancora capito dopo quasi due anni?
«Alla Stanza, alle nove.» gli fece l'occhiolino e corse verso Pansy Parkinson che gli passò un braccio intorno alle spalle sorridendo.
Louis tornò – o meglio, cercò di tornare – nella sua Sala Comune.
«Parola d'ordine!» gracchiò la Signora Grassa nel suo abito rosa plissettato.
Louis rispose con un «Fortuna Maior» distratto, mentre cercava sguardi conosciuti tra le scale che si muovevano a loro piacimento.
«Errato.»
Louis si voltò di scatto, stranito.
«Come scusa?»
«La parola d'ordine è cambiata, ragazzo.»
Louis quasi imprecò tutti i maghi e le streghe della sua collezione di Figurine Magiche – sante Cioccorane -, ma si limitò ad un «Per tutti i gargoyle, siamo appena tornati da Hogsmeade! Non potete cambiare la parola d'ordine tutto d'un tratto!»
Louis si sedette e aspettò.
L'orologio segnava le sette e trenta: dove – in ordine sparso – fare una doccia, studiare Trasfigurazione, sistemarsi i capelli, e vedere finalmente Harry.
Colin Canon si avvicinò a Louis, e con il solito sorriso dolce gli chiese come mai era seduto per terra, al fianco della Signora Grassa.
«Ha cambiato Parola d'Ordine.» sbuffò lui.
«Vile Canaglia!» disse Colin mentre tendeva una mano a Louis. «Ecco fatto!»
Louis sorrise raggiante.
«Grazie mille Colin! Ti devo un favore!» e corse verso il Dormitorio.
 
Nove e trentatrè. Harry tamburellò con le dita sul muro aspettando Louis.
Louis che arrivò trafelato e di corsa, sbiascicando «Scusami, scusami! Ma non sai cos..», ma Harry lo baciò sulle labbra, senza nemmeno permettergli di finire la frase.
«Per la barba di Merlino, quanto parli.»
Sorrisero ed uno ad uno entrarono nella Stanza delle necessità, quella che era diventata il loro nido d'amore segreto, segretissimo da oltre un anno.
«Cos'era il segreto di cui mi parlavi?» sussurrò Louis a fior di labbra con una mano tra i ricci di Harry e con l'altra già trafficava con la cravatta verde e argento del ragazzo.
«Oggi a Mielandia un Tassorosso mi ha dato della roba babbana. Ho in mente qualcosa.»
«Cosa?» sussurrò ancora Louis, mentre con le labbra torturava il collo del Serpeverde.
Harry si voltò e baciò Louis sulle labbra, fece scontrare le loro lingua e mischiare la loro saliva, fece scivolare il mantello dalle spalle di Louis, e posò una mano al limite tra la cinta e la camicia del Grifondoro.
Louis si staccò, riprendendo a respirare.
«Mi sei mancato.»
«Anche tu.»
Harry leccò le labbra sottili di Louis, poi, riversò su una mano piccoli granellini bianchi, che riflettevano la luce fioca delle candele.
«Baciala.» disse Harry riferendosi alla mano.
«Cos'è?»
«I babbani lo chiamano zucchero, è il motivo per il quale i dolci sono.. dolci.»
«Quindi è buono?»
Harry annuì, e Louis passò le labbra sulla montagnetta bianca.
Tutti i granellini si attaccarono alla bocca di Louis ed Harry, come un bambino goloso, non poté resistere. Le assaporò succhiandole piano, accarezzandone i contorni con la lingua, mentre i loro sguardi erano incatenati.
Louis con le mani fredde, passò un dito nel colletto di Harry, e lentamente, mentre la labbra continuavano a venirgli leccate e succhiate, slacciò all'altro la cravatta verde e argento.
Piano piano, prese a slacciargli i bottoni della camicia, lasciando scivolare anche il mantello a terra e scoprendo finalmente il petto candido e liscio di Harry.
Louis prese a baciargli il collo, lasciandosi dietro una scia appiccicaticcia e letteralmente dolce.
Harry prese il Grifondoro per il mento e lo riportò all'altezza della sua bocca, ribaciandolo e riassaporando il proprio sapore misto allo zucchero sulla bocca di Louis.
«Come ho fatto senza di te durante queste vacanze?» sospirò Harry chiudendo gli occhi.
Ripensò alle vacanze di Natale appena trascorse, a quanto dovette fingere di stare bene quando in realtà non era così, a quanto continuava a fingere con il mondo intero e a quanto, invece, si sentiva vero tra le braccia di Louis.
Louis morse un labbro rosso e carnoso di Harry concludendo il bacio con un sorriso sghembo. Spinse Harry contro la parete e portò le mani tra i suoi capelli, mentre un'altra camicia cadeva a terra, insieme alla cravatta rossa e oro.
Louis si avvicinò ancora di più al corpo di Harry, facendo collidere i loro petti e scatenando l'inferno nei loro petti, e nei loro pantaloni.
Harry aveva mani ovunque: accarezzava, pizzicava la pelle dorata di Louis, scendendo a tratti coi denti e la bocca, lasciando segni qua e là, giusto perchè amava immaginare Louis allo specchio che riguardava i segni della sera prima sulla propria pelle.
Louis, dal canto suo, stringeva i fianchi di Harry avvicinandoli ai suoi, portando le mani dietro la sua schiena e scendendo fino alle natiche, stringendole un po' e poi risalire accarezzando la spina dorsale di Harry con le unghie.
Harry rabbrividì. E si buttò ancora tra le labbra di Louis.
Avrebbe potuto morire tra quelle labbra, più belle del famoso diadema di Priscilla Corvonero, più pericolose di una maledizione Cruciatus e sicuramente indispensabili, almeno quanto le gelatine Tuttigusti +1 e la scopa per un Cercatore.
Bramate quanto un Boccino e temute quanto un Dissennatore, le labbra di Louis Tomlinson potevano donarti il paradiso, oppure portarti al centro esatto dell'inferno e lasciartici con un sorriso maligno.
Rintoccarono le ventitrè.
Louis si stacco da Harry e si rivestì velocemente.
«Dobbiamo andare, è tardi.»
Gli lasciò un bacio fugace sulle labbra e si chiuse la porta alle spalle, da buon Grifondoro quale era.
Quella sera, era una di quelle sere in cui Louis Tomlinson aveva lasciato, da solo, al centro esatto dell'inferno, Harry Styles.
Che, appena arrivato al Dormitorio nel Sotterraneo dei Serpeverde, avrebbe dovuto fare una doccia fredda. 
  
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