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Autore: Breathinfire_    10/04/2012    2 recensioni
- A volte devi solo farlo vincere. - le disse - Perché perdere una discussione è più facile che perdere lui. -
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da mezz'ora aveva la testa china su dei fogli a quadretti.
Calcoli sbagliati, cancellature infinite, dimostrazioni campate in aria, e disordine: ecco ciò che regnava in quegli esami.
Analizzando ogni singolo errore, capì che i suoi studenti non avevano ascoltato una sua sola parola.
Possibile che ad un ragazzo, come risultato di un'equazione, fosse venuto
3 = -9?
- Sta scherzando, spero! - esclamò, pensando di bocciarlo.
Non riusciva a credere che al secondo anno di università, una persona potesse ancora fare degli errori simili.
- Controllare i calcoli, no? Mi ha reso un esercizio semplicissimo, in una cazzo di equazione impossibile! - continuò, sempre più sconcertata.
Per lei era impensabile commettere qualsiasi tipo di errore, non solo in matematica.
Ogni volta che una persona ne feriva un'altra significava che non aveva pensato abbastanza sul da farsi e non c'era cosa che odiava di più di uno che agiva d'istinto.
Fin da piccola era stata abituata a riflettere immensamente su ogni cosa, anche la più banale. Perciò non aveva mai litigato con nessuno nè tantomeno alzato la voce, lo riteneva banale ed infantile, anche se qualche volta si trovava a perdere la pazienza, imprecare, e rivolgere alle persone delle parole poco carine.
Fredda, distaccata ed estremamente perfetta, questo dicevano di lei, ed era del tutto vero.
- Tesoro, ci sei? - sentii gridare dall'ingresso. Era decisamente Mad, aveva riconosciuto la voce, ed era l'unica rimasta a Gloucester.
- Sì, in salotto. - gridò di rimando, riponendo nella cartellina quell'ammasso di fogli che avrebbe preferito bruciare, piuttosto che correggerere.
La mora spuntò dalla porta, sorridendo – Nathan non è ancora passato? -
- Per quale motivo dovrebbe essere passato? - chiese subito, non capendo per quale motivo la ragazza le avesse fatto quella domanda.
- Pensavo che l'avesse fatto, dopotutto passate molto tempo insieme. - rispose tranquilla, sedendosi al tavolo e dando un'occhiata a cosa stava facendo l'amica.
Leyleen alzò le spalle, riponendo l'enorme ammasso di carte in uno di quei raccoglitori enormi ordinati in base alle priorità e materie.
- Mi ha inviato un messaggio prima che iniziassi a dare un'occhiata a 'sti cosi. - indicò ciò che aveva messo a posto poco prima – Aveva un'intervista stamattina, nel pomeriggio un meet and greet, e stasera di sicuro sarebbe stato stanchissimo. - Madison sorrise, sicura che l'indifferenza della sua amica significasse tutt'altro che indifferenza, la conosceva troppo bene.
Sapeva che dietro quell'enorme muro di cemento armato, c'era della morbidissima neve; perché lei non era così tanto dura, ma fredda sì.
- Io dico che un giorno abbasserai la guardia. - affermò decisa, ricordandosi di togliere il cappotto.
La rossa si alzò sorridendo e scuotendo la testa, per prendere un bicchiere di tè freddo dalla cucina e poi ritornare a sedersi.
- Io dico di no. - rispose semplicemente.
- Io invece dico di sì. E' indubbio che proviate qualcosa l'uno per l'altra, soprattutto tu! -
La ragazza sospirò – Insomma, calcolando diversi fattori, la probabilità che Nathan possa davvero interessarsi a me, è del 47%. La percentuale è molto bassa, Mad. - ribatté pacata, per poi diventare seria – Ed io non ho nessuna intenzione di farmi male. -
Madison sbuffò. Non poteva lasciare che lei buttasse via un'occasione per essere felice.
Una parte della stessa Leyleen sperava ardentemente che la statistica fallisse, ma l'altra parte, quella razionale, le diceva che seppur avesse sbagliato, Nathan, a rigor di logica, non si sarebbe mai interessato a lei.
- Perché non ti lasci andare? - eclamò isterica – La maggior parte delle cose per cui ti preoccupi non succedono! - continuò bevendo un sorso dalla tazza che aveva di fronte – Ed in più, ci sei già dentro. -
- Ci sarò dentro quando mi vedrai piangere fino a star male. - la liquidò, notando lo schermo del cellulare illuminarsi. Scrisse rapidamente qualcosa, e poi lo posò sul tavolo.
A Madison tornò in mente quello che le aveva detto prima - Sai qual è il problema? - chiese retoricamente – Tu non hai paura di amare, ma di non essere amata. -
- Non è come l'acqua, in cui due atomi di idrogeno si legano ad uno di ossigeno costantemente. - cercò di farle capire – Non c'è niente di sicuro, e questo mi spaventa, sempre. -
- Ti restano soltanto due paure da sconfiggere, tesoro. Questa e l'altezza. - le sorrise alzandosi per darle un bacio sulla fronte.
- Potrei farcela a sconfiggere questa, ma non quella dell'altezza. - rispose sicura, scherzandoci su.

 

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Hiya gurlz!
Lo so, lo so, lo so. E' piccinissimo questo capitolo, ma ci saranno delle svolte enormi, quindi preparatevi!
Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va.
-Alaska.

  
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