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Autore: firstlost_nowfound    10/04/2012    1 recensioni
Sara è una ragazzina che vive l'inferno ogni giorno. A complicare maggiormente la sua condizione immutabile, la comparsa del ragazzo che le ruberà senza ritegno il cuore.
Egli, si scoprirà essere l'amoroso della sua migliore amica.
Riuscirà Sara a trovare uno spiraglio di luce nel buio dei suoi attimi?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Room on the third floor, not what we asked for… Na na na na na   na na na na -

Come un rumore assordante, il suono della sveglia colpì i timpani della povera Sara che dovette bruscamente svegliarsi, alzarsi e spegnere quel stramaledetto aggeggio.

 -Caspita di sveglia!-disse.

Ancora intorpidita,andò subito a fare una bella doccia calda.
Mise, infine, addosso una delle asciugamani trovate nel bagno ed iniziò a sondare la stanza disordinata in cerca dell’uniforme invernale della sua scuola.
Odiava più di se stessa quel completino gonna e giacca grigia con cravatta rosa.
Ella credeva fosse colpa della sua psicologia malata poiché era dell’idea che non sopportando già la sua scuola come avrebbe potuto sopportare l’uniforme in dotazione (per la cronaca pagata 50 euro).
Inoltre nella sua vita nulla era rose e fiori per cui tendeva a non reggere neppure la sua presenza in questo, come amava chiamarlo, "dannato" mondo.
Indossata l’uniforme si pettinò velocemente ,tanto in un istituto femminile non avrebbe dovuto mostrarsi a nessuno;
e neppure  si proponeva lo scopo di andare alla ricerca della sua anima gemella.
Le pareva un tantino odioso.
Scese le scale, prese dal tostapane il pancarrè abbrustolito e lo riempì di marmellata. Ricoprendolo poi con la carta stagnola lo mise nello zaino in modo piuttosto scocciato.
Si sentiva uno straccio.
Non solo per il fatto di aver pianto un’intera serata ma anche perché quello, per lei, era il fatidico giorno. Si prospettava una lunga e terribile giornata.
Infatti pomeriggio dopo scuola sarebbe dovuta andare al corso di karate.

-‘Meglio non pensarci’ -ripetette fra se e se e preso il cappotto rosso chiuse la porta a chiave dato che i suoi non si trovavano in casa.

Con sua solita fortuna notò troppo tardi che piovesse per cui ,fregandosene di sana pianta, andò a scuola senza ombrello ;
era a soltanto dieci minuti da casa, a meno che non fosse scoppiato un acquazzone, non v’era da preoccuparsi.
Nemmeno a dirlo apposta che sul serio piovve da un secondo all’altro a dirotto.
Una cosa incredibile si direbbe.
A nemmeno un metro dalla scuola eccoti l’acquazzone.
Bagnata dalla testa ai piedi  si presento davanti l’ingresso.
Ad aspettarla, Mary, la sua migliore amica.


- Sara, ma come sei conciata?

- Mary, la colpa non è mia ma di questo stupido tempaccio !Ti rendi conto?La mia solita fortuna.

 - Non parlo del fatto che tu sia bagnata fradicia , ma dei tuoi occhi! Sono di un rossore tremendo! Che hai fatto stanotte, ah? Non sarai per caso scappata di casa per fare una capatina in discoteca?

-Quale discoteca, Mary! Più che altro oserei dire che la capatina l’ho fatta in camera mia dato che nel soggiorno ieri si è scatenata la terza guerra mondiale.

- Sara, quante  volte ti devo dire di comportarti in modo compito con i tuoi!  Se tu non fai la faccia lavata loro non ti permetteranno mai di fare qualcosa che a te piace!

-Se è per questo ,fare qualcosa che a me piace con loro sarebbe impossibile anche comportandomi da ipocrita! Indovina la ragione che mi ha spinto a fare kick boxing stavolta.

- Non ti lasciano venire al mio compleanno, domani?

-Peggio!

-  …  
Non mi viene in mente niente ,Sara !Dammi un aiutino!

-Vogliono iscrivermi a Karate, Mary!!Hai capito?
Già è tanto se arrivo alla sufficienza in ginnastica con le mie goffo-gambe figurati se adesso mi iscrivessero ad un corso di Karate cosa potrebbe succedere! Sta pur certa che nel momento in cui il mio piede mi permettesse di solcare la soglia inciamperei e rotolerei come un pallone da calcio in discesa.
Tutti comincerebbero a ridere come dei cretini ,io ucciderei qualcuno di sicuro ed alla fine verrei cacciata a calci nel sedere dal corso. E come se non bastasse non mi toccherebbe, ovviamente, solo sentirmi umiliata ma dovrei anche sorbirmi la predica di papà,  poiché  le critiche nel paese su di me sarebbero imbarazzanti! Già lo immagino: ‘Sara mi hai molto deluso! Ed io che ho fatto sacrifici per iscriverti a questo corso, bla bla bla bla bla!'.
Come se avesse espresso uno dei miei desideri più nascosti.

 -Mi dispiace tanto Sara! Ma quello che non riesco a spiegarmi è come mai ti vogliano iscrivere a questo Karate i tuoi genitori!

-In caso di ‘’malintenzionati’’!"Sai tesoro ,in giro c’è tanta gente scapestrata ,hai bisogno di essere pronta in caso di …beh si…aggressione!"
 Sono pazzi, Mary!Pazzi. Con che razza di gente sono capitata io ancora non lo so !Aiutami tu !

-Io non so proprio come potrei, Sara! Conosco ,come te, anch’io i tuoi ,non sono tipi che vanno a dare retta ad una sedicenne.

-Ma se tu non ci provi neppure, Mary! Te ne prego ,preparati un discorsino ,fa quello che vuoi.
L’importante è che tenti.

-Non so se sia il caso…

-Dai Mary, che ti costa?Poi tu sei anche brava nell’oratoria.

-Ti prometto che ci penserò su.

-Ecco ,lo sapevo! Sei la solita. Tanto tu hai dei genitori grandiosi, non ti tocca vivere ogni giorno l’inferno come me.  Scusa ma adesso entro in classe ;sta per suonare. Ciao.

-Sara! Sara! Dove vai??!Aspettami.


Non aveva proprio voglia di parlare con lei, la nostra giovane donna. Credeva che mai nessuno sarebbe riuscita a capirla e che sarebbe rimasta per sempre sola.
   
 
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