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Autore: Aledire    10/04/2012    0 recensioni
Prologo-
"Sono Alice e ho 17 anni e vivo in Italia. Per descrivermi userei solo una parola:Directioner,Si sono una directioner ,amo quei 5 ragazzi tanto talentuosi quanto scemi. "
questa è la prima FF per favore ditemi cosa ne pensate. Buona lettura spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo-
Sono Alice e ho 17 anni e vivo in Italia. Per descrivermi userei solo una parola:Directioner,Si sono una directioner ,amo quei 5 ragazzi tanto talentuosi quanto scemi. Proprio per questo odio la città in cui sono nata:troppo lontano da ciò che desideravo. E così quando fecero un concerto a Londra colsi l’occasione,mio cugino abita lì e mi aveva proposto varie volte di andarlo a trovare,così decisi di andare nel periodo in cui dovevano fare un concerto. dopo  avrebbero firmato autografi e fatto foto, la mia opportunità per farmi conoscere e per incontrare finalmente i miei idoli. Mi ero preparata con cura il vestito per il viaggio avevo scelto un comodo e leggero che anche dopo tanto tempo sembrava appena messo, lo avevo comprato apposta però oltre quel completo avevo preso un vestito per il dopo-concerto ovviamente favoloso ma senza troppe pretese, mi ero dannata per trovarne un così ma alla fine lo vidi: Rimaneva lì…a guardarmi con quelle balze delicate adornato da fiori colorati di dolce in quel momento capì che a tutti costi dovevo averlo.  Arrivò il giorno che precedeva quello della partenza e per fortunate circostanze era anche il mio compleanno,avevo chiesto a mamma il tanto desiderato viaggio che una festa con amici che odiavo fino alla nausea. Così mia madre decise di accontentarmi e in fretta prendemmo il biglietto,riempimmo valige e aggiornammo passaporti, tutto questo una settimana fa circa. Così venne il giorno della partenza ero emozionatissima,mia madre piangeva e pregava mio padre,che era morto in un incidente 3 anni fa,di far procedere tutto bene. Insomma…capisco che è dura ma non c’è bisogno di queste sceneggiate in aeroporto! Alcune persone la guardavano male,una coppietta pronta per vivere la luna di miele la guardava con compassione mentre altri se ne fregano e passano avanti. Così arrivò il momento di imbarcarmi, una maggiorenne alquanto timida ma sicura delle sue scelte mi piaceva definirmi così J. A quel punto dopo un estenuante viaggio atterrai e vidi un taxi con una scritta rossa sopra: ALICE PETERSON VIENI QUI. All’inizio contemplai seriamente di scappare poi mi ricordai che Max,mio cugino,mi aveva detto che mi avrebbe aspettato in un taxi. Visto che ero appena scesa andai a prendermi una coca-cola per recuperare le forze poi entrai in quella macchina così sgargiante,passai il resto del giorno con Max a visitare Londra,dopo mi portò a casa sua e mi mostrò la mia camera. Rimasi scioccata perché non c’era niente,era vuota. Max guardò la mia faccia allarmata e mi rassicurò dicendo che potevo personalizzarla come volevo a spese sue e finchè non fosse stata pronta avrei dormito in un’altra stanza che sinceramente odiai appena la vidi, lui lo sapeva che non mi sarebbe piaciuta perciò mi aveva fatto quella sorpresa. Nonostante le orrende pareti verde acido con sfumature sbiadito-dal-tempo,colatura-d’-acqua e macchie-di-muffa riuscii ad addormentarmi. posso confermare di aver dormito divinamente per….10 minuti. Per il resto della notte non chiusi occhio tanta l’agitazione per il concerto che si sarebbe tenuto il giorno dopo,ne avevo parlato con Max e lui aveva detto che potevo andarci tranquillamente e che per mia fortuna una sua amica gli aveva dato un biglietto perché, lo ammetto non ci avevo pensato, non potevo andare senza biglietto e oramai era troppo tardi per comprarlo. E finalmente arrivò il mattino,salta giù dal letto alle 6 e preparai la colazione per entrambi,mangiai da sola,mi lavai e mi vestii poi mi resi conto che era un filino troppo presto in quanto il concerto si sarebbe tenuto durate il pomeriggio. Così mi poggiai sul letto e recuperai il sonno che avevo perso durante la notte mi appisolai e un’ora prima del concerto venni svegliata da Max che con gli occhi sbarrati fissava l’orologio disse quasi in trans che si era dimenticato che io dovessi andare al concerto e che se ne era accorto appena in tempo, io scattai dal letto ancora preda della confusione per la dormita e mi schiantai per terra procurandomi un livido sul braccio, misi il mio vestito bellissimo e mi feci accompagnare da Max al concerto. Sentii le grida delle fan e l’agitazione salì alle stelle,scesi velocemente dalla macchina e scappai verso l’entrata e due secondi esatti dopo sentì: “siete pronti?!” a quel punto non ricordo più niente. Ero svenuta! Mi ero persa tutto!? Ero rimasta per terra per tutta la durata del concerto!? Guardai la donna che mi fissava e che mi stava aiutando ad alzarmi. “No”rispose lei ad una domanda che non avevo posto ma solo pensato con un sorriso smagliante.
  
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