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Autore: ZAITU    06/11/2006    2 recensioni
EPILOGO .Ecco a voi il seguito della one-shot POVERO DIAVOLO.
"Ad un primo sguardo il suo volto avrebbe potuto destare curiosità: metà del viso che un tempo aveva sfoggiato una bellezza abbagliante, era coperto da una maschera d’argento, ferma per sempre in un’espressione di assoluta indifferenza, l’altra, sotto la facciata rigida e la linea dura e forte dei lineamenti, non nascondeva una profonda stanchezza.
L’effetto era quello di un volto spaccato in due. Metà bocca, metà naso, un solo occhio color del cielo d’autunno. Qualsiasi espressione mostrasse, metà di quel viso rimaneva fredda ed immobile lasciando all’altra parte l’ingrato compito di continuare a manifestarsi nella sua scomoda umanità."
Sono passati anni dal loro ultimo incontro e Draco ed Hermione sono cambiati più di quanto avessero mai potuto immaginare.
Genere: Dark, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Hermione Granger era un fantasma da più di dieci anni

Slither

 

Hermione Jane Granger era un fantasma da più di dieci anni.

E un fantasma, per definizione, è una creatura impalpabile che non può in alcun modo agire o interferire con la realtà.

Ma è risaputo che Hermione Granger era stata prima una ragazza e poi una donna che aveva  sempre fatto tranquillamente sfoggio della sua capacità di sovvertire qualsiasi regola o legge fisica, e se poi era spinta da un motivo sufficientemente rilevante, non c’era niente che potesse fermarla.

E salvare suo figlio, evitando così un gran macello per tutti, era una motivazione più  che stimolante.

Non che credesse veramente che David fosse in pericolo di vita.

Draco, per quanto al momento fosse completamente incapace di discernere, non avrebbe mai ucciso il suo unico erede, l’unico essere sulla faccia della terra che condivideva il suo purissimo sangue e metà del suo DNA.

Tuttavia Hermione era giunta alla conclusione che quella situazione poteva facilmente degenerare in qualcosa di incontrollabile.

Harry e Ron , ne era più che sicura, non avrebbero mai lasciato David nelle mani di Draco e di certo non poteva sperare che Draco e i suoi amici si sarebbero messi d’accordo senza sfoderare le bacchette.

Anzi, se conosceva bene Harry, si sarebbe presentato con uno squadrone di Auror armati fino ai denti.

Ne Harry ne tanto meno Draco avrebbero tollerato per la  seconda volta un pareggio.

Stavolta qualcuno sarebbe morto… e questo lei non poteva permetterlo.

Non aveva sacrificato dieci anni della sua non-vita per vedere il padre di suo figlio e i suoi due migliori amici ammazzarsi a vicenda perché lei non era stata in grado di proteggere David.

Ma , come si suole dire, per ogni errore c’è un rimedio ed essere un fantasma aveva senza dubbio i suoi lati positivi, soprattutto se si era il fantasma di una delle streghe più brillanti nate nell’ultimo secolo.

Se avesse dovuto dar retta al luogo comune secondo il quale i fantasmi non sono in grado di fare magie, in quel momento si sarebbe certamente trovata in un mare di guai.

Per sua fortuna però era preparata anche su quell’argomento.

“Un fantasma, se è stato sufficientemente potente in vita, può tranquillamente fare uso della magia.”                     

E lei, modestia a parte, era stata potente.

La più potente di tutti.

Perciò un incantesimo di evocazione, che pure richiedeva una certa esperienza, non avrebbe dovuto risultarle difficile.

Quando Hermione apparve sulla torre più alta di Malfoy Manor il vento gelido mischiato al nevischio si stava rigettando sulla torre come se non volesse altro che distruggerla.

“ Per quanto mi importa  questo palazzo può anche crollare del tutto…ma prima ho qualcosa da fare”

Hermione si guardò un po’ intorno.

Non poteva negare di avere dei grossi dubbi su ciò che stava facendo e soprattutto sulle possibilità di riuscita sulle quali poteva fare affidamento.

Ma non aveva nessun’altra possibilità, perciò non le rimase altro che concentrarsi, come le era stato insegnato anni prima durante gli estenuanti  corsi di specializzazione per  gli Auror.

Visualizzò nella testa l’entità che voleva evocare e dopo qualche istante un flebile sussurro le uscì dalle labbra.

Un nome.

Il sussurro crebbe d’intensità finché neanche il l’ululato del vento riuscì più a sovrastarlo.

-Snape!-

 

 

Snape era sempre stato un serpente tranquillo.

Un po’ strano a detta di molti, forse  per il suo buffo e a volte  inquietante albinismo o forse per il suo comportamento, piuttosto anomalo per un rettile.

I serpenti di norma non sono animali da compagnia, non se ne vanno in giro abbarbicati al braccio del proprio padrone come se fossero delle scimmiette addomesticate.

Tuttavia Snape pur di non allontanarsi  troppo da David, dal suo protetto, aveva fatto questo ed altro.

Lo aveva seguito anche ad Hogwarts, benché l’idea un serpente albino, di un metro e mezzo, libero per il castello, non avesse entusiasmato tutta la scolaresca e il corpo degli insegnanti

Tuttavia essere il figlio del defunto capo degli Auror aveva concesso a David una serie di piccoli privilegi, come il portarsi dietro il grosso e velenoso rettile.

Per quanto riguardava Snape trovarsi circondato da una miriadi di ragazzi urlanti non era stata affatto un’esperienza spiacevole ma anzi, osava dire, fruttuosa.

La confusione, al contrario di David che odiava tutto quello che implicava della vita sociale, gli permetteva di girovagare senza essere notato e soprattutto di sorvegliare senza essere visto.

David andava protetto ventiquattrore su ventiquattro.

Era quello il suo compito. Sorvegliarlo. Sempre.

Così, visto come se lo era lasciato scappare da sotto il naso quattro giorni prima, non si meravigliò affatto quando sentì una voce fioca ma chiara nella testa che lo chiamava quasi con disperazione.

“ Snape, ho bisogno di te!”

Erano anni che il serpente non sentiva quella voce.

“ Sono qui apposta per aiutarti”

“ Sto per smaterializzarti a Malfoy Manor, dobbiamo, devi, liberare David e i ragazzi…sai come fare”

“ Come sempre, Hermione”

“ Grazie Snape”

 

 

 

“ Ecco, non è esattamente questo che intendevo quando ti ho detto che avrei fatto qualsiasi cosa…io sono un rettile, un animale a sangue freddo, non puoi smaterializzarmi nel bel mezzo di una bufera di neve!”

- Anche io sono felice di rivederti Snape-

Il fantasma gli sorrise emettendo per un istante un lampo di luce simile all’ultimo languore di una candela morente.

Il grosso serpente invece gli rispose con una sorta di smorfia contrariata e poi strinse le pupille quasi fino a farle scomparire nel rosso dell’iride.

Con un gesto curioso tirò fuori la lingua per saggiare l’aria gelida.

“ C’è più magia oscura tra queste mura che in tutta la Gran Bretagna! Cara ragazza, ma chi te l’ha fatto fare a rimanere qui?”

Hermione gli mostrò un sorriso tirato prima di girarsi e rientrare all’interno della torre.

- Credevo che fossi stata io a decidere di restare…ma ora ho scoperto che anche volendo non potrei comunque andarmene-

“Cosa intendi ?” Snape le strisciava dietro osservando curioso e affascinato il fantasma che levitava come una piuma fragile e sperduta. Snape se la ricordava molto più forte, con una personalità tale da riuscire a riempire una stanza con la sua sola presenza.

Ma era passato tanto tempo.

- Sarebbe lunga da raccontare e non abbiamo tempo…a proposito, l’hai portato? Potrebbe essere utile…-

Snape si fermò mostrando orgoglioso quello che sembrava un mucchio di stracci che lui teneva saldamente con la coda.

-Bene- Hermione fece per voltarsi quando Snape le sibilò.

“ Harry attaccherà da un momento all’altro, lo sai?”

Hermione si voltò di scatto fissando il serpente con gli occhi incolori sbarrati.

- Co..cosa?-

Il serpente piegò il capo da una parte, come se fosse confuso.

“ Non mi hai chiamato per questo? Per portare via Dave e i ragazzi prima dello scontro?”

-No!- Hermione allargò le braccia in un gesto di sconforto per poi lasciarle ricadere mollemente lungo i fianchi.

- Volevo che li portassi via per evitare lo scontro!-

Snape si rizzò all’improvviso come in posizione d’attacco , per guardare Hermione da una posizione più elevata . Le dondolò la testa davanti come se volesse ipnotizzarla, poi sibilò.

“ E quale sarebbe il vero scopo di questo tuo nobile gesto, salvare Harry e i ragazzi o Draco?”

Hermione abbassò le palpebre prima di rispondergli.

- Salvarli tutti-

“ Ti ostini ancora a difenderlo, vero? Ormai lo scontro è inevitabile, non si può continuare in questa situazione di stallo. Quei due combatteranno e tu non puoi impedirlo”

- Ma se liberassimo David prima…-

“ Credi che Harry e gli Auror non attaccheranno lo stesso? Non di tratta più soltanto di David e di Draco, Hermione, ma di tutto il mondo magico.

Draco Malfoy è il Signore Oscuro, un tiranno assassino, non si può aver pietà per lui!”

Hermione lo guardò basita, come se non capisse né il senso né il motivo di quelle parole.

- Ma…- boccheggiò per un istante.

“ Hermione Granger, cosa diavolo vorresti fare, schierarti per l’ennesima volta dalla parte di Draco Malfoy, abbandonando tuo figlio e le sorti del mondo magico? Ma che cosa hai in testa!?”

il serpente aveva sfoderato le zanne velenose, le pupille pressoché ridotte ad una falce impercettibile.

Nel frattempo la luce emanata da Hermione si era estinta di colpo, come spenta da improvvisa raffica di vento.

La ragazza irrigidì i lineamenti e strinse i pugni.

- Non giudicarmi Snape, non farlo- Hermione appariva fredda e dura come era stata poche volte in vita sua.

Il serpente tornò a strisciale dietro, gli occhi completamente rossi.

“ Il tuo amore non riuscirà a salvarlo, Hermione”

Il fantasma gli lanciò un’occhiata da sopra una spalla, annuendo debolmente.

-Lo so, ma devo provarci, devo credere che ci sia ancora una speranza…anche per lui-

Il serpente scosse la testa con aria affranta, la pupilla che tornava lentamente normale.

“ Io vado da David, tu…”

- Io cercherò di evitare che oggi ci sia una strage, cercherò di fermare Harry-

                     

“I still need you
I still care about you
Though everything’s been said and done”

-I Still , Backstreet Boys-

 

 

Trovare David non fu affatto difficile.

Se fosse stato un po’ meno cinico, Snape non avrebbe esitato a dire che il legame d’affetto che lo legava al giovane sembrava riuscire a guidarlo sempre da lui, esattamente come stava realmente accadendo.

Sesto senso, forse.

M si sa, i serpenti non sono rinomati per il loro essere “ fedeli amici dell’uomo”.

A dimostrazione di ciò, il mangiamorte a cui Snape aveva appena sottratto le chiavi delle celle, giaceva scompostamente sul pavimento di pietra ed il sangue che gli usciva copioso dalla ferita alla gamba si era diviso in tatti rivoletti purpurei, ognuno dei quali si convogliava quasi con maniacale precisione nei solchi tra una pietra e l’altra.

“ Morirà fra poco”

Snape avrebbe preferito di gran lunga attorcigliarsi intorno al collo fino a strangolarlo piuttosto che affondare le sue zanne velenose nella carne di quello schifoso essere che puzzava di magia oscura peggio di una carogna.

Ma la cosa avrebbe potuto richiedere troppo tempo.

E lui non poteva perderne.

Non perché credesse, come Hermione , che lo scontro non sarebbe avvenuto se lui avesse portato via David, ma piuttosto sperava che, liberandolo prima dell’arrivo  degli Auror,  avrebbe potuto evitare di sottoporre il ragazzo ad un’ennesima strage.

Perché quello sarebbe stato.

Il sangue sarebbe scorso a ruscelli, checché ne avesse detto la bella e altruista Griffyndor.

“ è sempre stato questo il difetto di quella ragazza”

Troppe emozioni, troppa passione, troppa sensibilità.

Il potere, la forza, anche quella smisurata, può risultare un’arma a doppio taglio nelle mani di una persona che non riesca a dominarla con estrema freddezza e un’accurata dose di indifferenza.

Ma Hermione non era mai stata così, neanche quando una carica onerosa come essere capo degli Auror le era gravata improvvisamente sulle spalle.

Si prendeva tutto a cuore come se le conseguenze di ogni suo più piccolo sbaglio avessero potuto avere effetti disastrosi sul mondo intero, come se lei da sola, avesse potuto salvare tutti.

Era ammirevole, certo.

Ma tremendamente debole, pur nella sua forza.

Nessuno avrebbe mai tolto dalla testa di Snape l’idea che la vista sul campo di battaglia dell’uomo che Hermione amava, l’avesse resa momentaneamente volubile e debole.

Ed infatti era caduta, proprio in quel momento, proprio davanti a Draco Malfoy, proprio a causa sua.

Ed una sconfitta, anche se inflitta per mano di Lord Voldemort, è sempre una sconfitta.

Non si poteva tornare indietro.

Eppure Hermione aveva continuato a vivere da fantasma come se nulla fosse cambiato.

Con lo stesso ardore, con la stressa grinta.

“ e sarà questa la causa della sua rovina”

Il non comprendere che lei ormai non poteva più fare nulla, che era rimasta non per cambiare la storia, ma solo per assistervi in disparte.

Snape, dal canto suo, non si faceva illusioni.

Avrebbe assolto il suo compito solo per David e i ragazzi e che Hermione facesse pure quello che voleva.

Le faceva quasi pena, in verità, con la sua vana disperazione simile a quella di una farfalla fragile che volteggia, si aggira estasiata intorno al fuoco e che pur di avvicinarsi sempre di più a quella fiamma tanto viva, tanto calda, sarebbe disposta a farsi bruciare, a morirne.

Non c’era decisamente niente che lui potesse fare per Hermione, niente che potesse fare per lenire la sua disperazione.

Il candido serpente scosse la testa facendo lampeggiare gli occhi sanguigni.

Il grosso mazzo di chiavi appena rubato gli dondolava sulla punta della coda insieme al mucchio di stracci, emettendo un triste e quasi malinconico tintinnio.

David era vicino.

“ A pensarci è proprio strano”

Stava per liberare un figlio dal proprio padre.

Da quello che, a sua volta,  non era altro che il figlio del suo primo padrone.

Hermione, consapevole delle sue azioni,  si era servita dell’animale da compagnia del defunto Lucius Malfoy come “ serpente da guardia” per suo nipote.

Il rettile emise un sibilo che doveva probabilmente apparire come il suono di una risata.

Era paradossale.

Snape cominciava ad avvertire l’assurdità di quella situazione.

Un po’ come quando aveva visto per la prima volta il fantasma di Hermione osservarlo dalla vetrina di un negozio di animali a Nocturn Alley nel quale era finito dopo una lunga serie di eventi sfortunati.

“Assurdo” si era appunto detto.

Aveva cominciato a pensare che il padrone del negozio gli avesse rifilato qualche topo imbottito di una qualche sostanza acida o stupefacente per ammazzarlo, visto che nessuno aveva osato comprarlo.

Convinzione che si era poi accentuata quando il fantasma di quella che poi si era rivelata il defunto capo degli Auror, gli aveva proposto un patto.

La libertà, una casa, ed in cambio lui sarebbe diventato la guardia, l’ombra stessa, di David.

Perché lei non poteva più farlo.

Lui aveva accettato senza esitare.

E qualche ora dopo un ragazzino cupo e silenzioso, scortato niente popò di meno che da Harry Potter, era entrato deciso nel negozio e lo aveva comprato per pochi galeoni, facendo la felicità del negoziante.

Lucius e Narcissa erano stati dei bravi padroni, ma niente a che vedere con David, Harry e, suo malgrado, anche Ron.

I cari, vecchi coniugi Malfoy sarebbero stati indubbiamente piuttosto contrariati nel vederlo agire contro gli interessi del loro pupillo, leggasi Draco Lucius Malfoy.

“ Mi sarebbe piaciuto conoscerlo”

Lo ammirava, non riusciva a negarlo.

Ammirava quell’uomo che con tanta tenacia, con tanto menefreghismo era riuscito a dar forma un ad regno tutto suo.

“ è il degno erede di Lucius…”

Eppure era debole, proprio come Hermione. Anzi, forse proprio a causa di Hermione.

Probabilmente perché era un animale, o forse perché non era nella sua indole ma Snape non riusciva proprio a capirli gli umani.

Avrebbero potuto avere tutto: il potere, l’amore, la gloria.

Se invece pensava a tutti gli umani che aveva conosciuto, e soprattutto a Draco e ad Hermione vedeva solo una lotta estenuante contro tutto quello che sarebbe potuto risultare positivo e appagante.

Contro tutto quello che avrebbe potuto renderli felici.

 “ Quei due saranno l’uno la causa della rovina dell’altro”

 

“Don't go looking for snakes, you might find them
Don't send your eyes to the sun, you might blind them
Haven't I seen you here before?

Have your heroes disappeared?

There ain't no heroes here, no, no more”

 

- Slither, Metallica-

 

 

Continua…

 

Spero di non aver confuso di più la situazione con la storia di Snape e se è così vi imploro perdono, ma come avrete capito io sono una specie di “ ufficio complicazioni cose semplici” perciò mi viene naturale.

Ora ho un grosso dilemma: non sono sicura che mi basti un solo capitolo per finire la fic perciò ci sono due soluzioni. ( se ne avete altre, tipo smetterla di tormentarvi cn questa boiata, fatemelo sapere)

Cmq o mi cimento in un unico lunghissimo chap che però potrebbe arrivare anche fra un mese o più, oppure divido il finale in due parti.

Mi affido concretamente ai vostri suggerimenti!

Un vagone di baci a tutti voi che avete commentato, e anche a voi che leggete e basta!

CIAOOO

  
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