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Autore: Shakechan    10/04/2012    2 recensioni
Un misterioso profumo donato a Sena sarà causa di tutti i suoi futuri problemi non solo perché chiunque inali l'odore si innamora all'istante della persona che lo indossa ma anche perché creerà imbarazzanti (ma soprattutto divertenti) situazioni che metteranno a dura prova la sanità mentale del piccolo moro.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Sena Kobayakawa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ahhh… che faticaccia! Rieccoci con il terzo capitolo! Sarò breve, buona lettura e scusatemi per il ritardo.

 

 

CAP3

 

 

-Tutta colpa di un profumo

 

Pezzi di vetro erano sparsi su tutto il salotto, un ragazzo dai capelli argentati era rannicchiato a terra, come se stesse proteggendo qualcosa, era immobile, apparentemente svenuto.

Per colpa del gesto avventato del ragazzo, in casa Kobayakawa al momento regnava caos e confusione.

“Sena, che cos’è stato quel rum… AHH!!!” gridò la madre di Sena, alla vista del suo salotto ricoperto di vetri e uno strano ragazzo rannicchiato a terra.

“Ma che diamine… hey, tutto a posto?” chiese Sena avvicinandosi al ragazzo che aveva appena fatto irruzione dalla finestra.

Non può essere lui, non può!” si ripeteva Sena nella testa.

Ma non appena Sena provò a spostare il corpo del ragazzo, le sue incertezze diventarono certezze, Riku, il suo amico di infanzia, era svenuto nel suo salotto, ricoperto di vetri e con in braccio un cucciolo di gatto.

“RIKU?!” gridò Sena sorpreso.

A quel grido il ragazzo dai capelli argentati aprì faticosamente gli occhi, strabuzzandoli una volta che mise abbastanza a fuoco la vista per notare che davanti a lui c’era Sena.

“Che… che…” provò a dire Riku alzando una mano tremante verso il volto di Sena.

“Cosa?! Cosa, stai cercando di dirmi?!” gridò Sena preoccupato, afferrando subito la mano dell’amico.

“Che… splendida visione!” sussurrò Riku prima di svenire nuovamente.

“Sena! Che diamine sta succedendo?!” gridò la madre di Sena, del tutto sconcertata.

“Ha rovinato tutto…” borbottò Suzuna in un angolo della stanza, voltando lo sguardo verso Sena e rivolgendogli un grazioso broncio.

“Non è questo il momento! Suzuna, aiutatemi a portare Riku in camera mia! Mamma, prepara delle bende e un disinfettante!” gridò Sena portando un braccio di Riku intorno alle spalle e tentando di sollevare il ragazzo svenuto.

“Subito!” disse sbrigativa Mihae correndo via dalla stanza.

“Ahhh, eccomi Sena!” gridò eccitata Suzuna “una scusa migliore per rimanere da soli in camera tua non la potevi trovare!” sussurrò felice la ragazza a Sena.

“Povero me…” pensò Sena trascinando tristemente il corpo del suo amico svenuto su per le scale.

Il gattino che stava in grembo a Riku scappò silenziosamente fuori dalla finestra rotta e una volta che Sena disinfettò i leggeri graffi sul corpo dell’amico, lo mise subito sopra il suo letto, aspettando che rinvenisse.

“Sena, mio eroe!” miagolò Suzuna strofinandosi come un gatto addosso a Sena.

“Piantala Suzuna!” gridò Sena tentando, imbarazzato, di staccarsi di dosso la ragazza.

“Ma Sena! Io e te dobbiamo sposarci e fare tanti bambini!” protestò la ragazza, tentando in tutti i modi di abbracciare Sena.

“Ma chi ti ha mai detto una cosa del genere?!” gridò irato Sena.

“Sena, non mi vuoi? Non sono abbastanza per te?” chiese in lacrime Suzuna, smettendo di lottare per abbracciare Sena.

“N-Non è così… è solo che…” provò a dire Sena, cercando di trovare le parole più adatte per non ferire l’amica.

“Certo che non ti vuole! E’ ovvio che non sei abbastanza per lui!” disse calmo Riku, mettendosi a sedere sul letto.

“Cosa?!” gridò offesa Suzuna.

“Oh, Riku! Scusa ti abbiamo svegliato con le nostre grid…!” Sena non riuscì a finire la frase che subito Riku aveva afferrato un suo braccio e lo aveva spinto a lui, stampandogli un appassionato bacio sulle labbra.

“COME OSI?!” gridò Suzuna afferrando la testa di Sena con entrambe le mani e portandolo a se, separando i due.

“R-RIKU?!” gridò imbarazzato Sena, rosso come un peperone.

“Vedi ragazzina, Sena lo conosco da quando era un moccioso che piangeva sempre, lui mi appartiene. Lui è mio.” Ringhiò minacciosamente Riku, facendo indietreggiare la ragazza.

“N-Non importa! Sena ama me! Vero, Sena?!” gridò disperata la ragazza.

“Riku…” bisbigliò ancora scioccato Sena.

“PERCHE’?!” gridò disperata la ragazza, lasciando andare Sena “Perché preferisci lui?!” continuò a gridare Suzuna, con voce spezzata dalle lacrime in arrivo.

“Preferisco chi…?” chiese Sena confuso, riprendendosi dallo shock appena subito.

“Insensibile!” gridò Suzuna iniziando a piangere istericamente.

“S-Suzuna!” gridò a sua volta Sena, preoccupandosi per la ragazza.

“Vai a frignare da un’altra parte! Stai dando fastidio a Sena!” si lamentò Riku indicando con fare accusatorio Suzuna.

La ragazza non se lo fece ripetere due volte e scappò via dalla stanza con gli occhi gonfi di lacrime.

Per alcuni istanti continuarono a sentirsi i suoi lamenti anche dopo che fu uscita dalla casa, tanto era il suo dolore.

“R-Riku! L’hai fatta scappare!” lo sgridò Sena “e io non sono neanche riuscita a fermarla!” si accusò Sena, preso dai sensi di colpa “oddio… e se adesso tenta il suicidio?! Devo seguirla…!” si disse deciso Sena, avanzando verso la porta della sua camera.

Riku lo afferrò prontamente da dietro la schiena, bloccandolo con dolcezza.

“Lasciala perdere… resta con me.” Sussurrò dolcemente Riku all’orecchio di Sena.

“M-Ma cosa dici?! Suzuna è scappata in lacrime chissà dove, devo aiutarla!” insistette Sena, tentando di liberarsi dalla presa dell’amico.

“Oh, Sena… che buon profumo…!” sussurrò Riku baciando il collo di Sena e provocando al ragazzo brividi su tutto il corpo.

“P-Profumo…? Quale profu…mo…” a quel punto Sena capì tutto.

Da quando aveva messo il profumo regalatogli da quella strana vecchia, chiunque gli si avvicinasse iniziava comportarsi in modo strano, blaterando su qualcosa come l’amore per lui o qualcosa del genere!

“Riku! Riku ascoltami!” provò a dire Sena.

“Non mi stancherei mai di sentire la tua voce…!” continuò a sussurrare Riku, portando una mano sotto la maglietta di Sena e accarezzandogli dolcemente il petto, procurandogli altri brividi di piacere.

“Smettila e ascoltami! Che stavi dicendo del profumo? E’ il profumo che ti fa comportare così?” chiese Sena tentando di togliersi da sotto la maglietta la mano dell’amico.

“Il profumo…? Oh, si… hai un profumo celestiale! Più sento il tuo profumo e più ho voglia di…” Riku non completò la frase e gettò bruscamente Sena sul letto.

“Ho voglia di farti mio, Sena.” Disse Riku, guardando l’amico dall’alto e leccandosi le labbra.

“Riku, ritorna in te! È colpa del profumo…! Tu non vuoi…!” provò adire Sena, andando sempre più nel panico all’avvicinarsi di Riku su di lui.

Riku si sdraiò sopra Sena e immobilizzandogli le mani, Riku iniziò nuovamente a passare la mano libera sul petto di Sena, aggiungendo di tanto in tanto un tenero bacio.

“Maledizione!” imprecò mentalmente Sena “così non va per niente bene! Devo uscire da questa situazione e far rinvenire Riku… prima che io…” i pensieri di Sena vennero momentaneamente interrotti dalla curiosa mano di Riku, che scendeva agile verso i pantaloni.

“Devo… fare qualcosa!” pensò disperato Sena.

“R-Riku!” balbettò Sena, chiamando a se l’attenzione del ragazzo dai capelli argentati.

“Si?” chiese sensualmente il ragazzo, sbottonando i pantaloni.

“B-Baciami!” sussurrò imbarazzato il ragazzo.

“Con molto piacere!” rispose allegro Riku, avvicinandosi lentamente verso il volto di Sena.

“Perdonami, Riku.” Pensò Sena, prima di dargli una poderosa capocciata in fronte.

Il ragazzo dai capelli argentati ricadde nuovamente senza sensi a terra.

“Scusa Riku, l’ho fatto per te.” Sussurrò Sena prima di correre verso il bagno, per farsi una lunga e rinfrescante doccia per togliersi quel diabolico profumo di dosso.

Dopo circa mezzora a Sena iniziava a bruciare il collo per quanto lo aveva strofinato con la spugna.

“Nulla, non si leva! Lo sento ancora!” biascicò scioccato Sena, gettando la spugna a terra e stringendosi i capelli nelle mani.

“Che diamine di scherzo è questo?!” gridò Sena.

Poi gli venne in mente la vecchia che gli aveva regalato la strana boccetta contenente il profumo.

“MA CERTO!” gridò Sena uscendo dalla doccia con ancora i capelli insaponati “mi basterà chiedere spiegazioni a quella donna!” continuò a gridare il ragazzo, scavalcando l’amico ancora svenuto e vestendosi frettolosamente.

 

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Fiuuuu! Anche questo capitolo è completo! Fatemi sapere i vostri pareri! A presto gente! 

  
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