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Autore: Marco1989    11/04/2012    2 recensioni
[Alien]
"Credevano che fosse tutto finito. Credevano di essere al sicuro. Si sbagliavano."
Fanfiction sulla saga di Alien, seguito alternativo di Alien 3.
Genere: Azione, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Va beh, anche se per il momento nessuno commenta, metterò anche il capitolo due. Spero però che qualcuno commenti!!!
 
 
 
 
CAPITOLO DUE: THE ANOMALY

L’astronave Stonewall, di classe “Conestoga”, viaggiava nello spazio avvolta dal silenzio più assoluto. La sua strana forma, con il muso irto di tubi e di antenne, si stagliava contro le stelle. Persa nel vuoto, poteva sembrare diretta verso il nulla.

A bordo, i corridoi erano completamente deserti. Le luci, smorzate, illuminavano boccaporti chiusi e consolle spente, se si escludevano pochi led. La nave sembrava quasi morta, o per lo meno, a stento viva. In una delle grandi stanze della nave, congelati nelle capsule criogeniche, dormivano i membri dell’equipaggio. Erano una quarantina, tra uomini e donne, tutti in attesa dell’arrivo a destinazione.

Accadde all’improvviso: un trillo, proveniente da uno dei monitor, e le luci si accesero di colpo, le consolle tornarono in vita. Il computer che controllava la nave, nel giro di pochi secondi, spense le celle criogeniche, avviando la procedura di risveglio. La temperatura interna dei membri dell’equipaggio iniziò ad aumentare, il ritmo delle loro funzioni vitali aumentò, i loro corpi tornarono a vivere. Nel giro di pochi minuti i coperchi delle capsule si aprirono, e i loro occupanti, ancora un po’ frastornati per il lungo sonno, uscirono. Erano tutti piuttosto allegri, convinti che il loro viaggio fosse giunto alla fine.

Benché fossero tutti in biancheria, sarebbe stato possibile possibile comprendere i differenti ruoli che rivestivano; la maggior parte di loro portava al collo delle piastrine di riconoscimento, il ché li identificava come militari, ma dal differente taglio di capelli e dai colori della stessa biancheria si capiva che, mentre otto di loro appartenevano alla Flotta, e formavano probabilmente  l’equipaggio della nave, gli altri, ventinove in tutto, facevano parte dei Marines Coloniali. Gli altri sei uomini a bordo erano privi di piastrine, ed erano anche quelli che sembravano aver subito di più gli effetti del risveglio dal sonno criogenico, cose che li identificavano come civili.

Tutti gli uomini sembravano estremamente rilassati, non c’era alcuna tensione nell’aria, niente faceva pensare che quegli uomini fossero sul punto di entrare in azione. In effetti, quello della Stonewall era un semplice viaggio di trasferimento. La sua destinazione era Elysian, un pianeta colonizzato a circa 56 anni luce dalla Terra. Due anni prima l’esercito era subentrato alla compagnia Weyland-Yutani nella gestione dei pianeti colonizzati, perciò era la flotta militare a trasportare i complementi richiesti dalle colonie.

I marines dovevano entrare a far parte della guarnigione fissa del pianeta; i civili erano tutti professionisti, con un contratto di lavoro con l’esercito, ed erano atesi su Elysian da impieghi di vario tipo; quattro, tre uomini e una donna, erano scienziati: due biologi, un biochimico e un geologo. Gli altri due erano un ingegnere delle telecomunicazioni e un architetto. Tutti si erano offerti volontari per abbandonare la terra ed iniziare una nuova vita su Elysian.

Pochi minuti dopo il risveglio, l’equipaggio era già ai propri posti, e stava preparando la nave all’attracco. Il capitano e il suo vice si portarono nella cabina di pilotaggio, pronti ad escludere il pilota automatico e a guidare manualmente la nave nell’ultimo tratto di viaggio. Il capitano John Freeman era un veterano, che aveva passato venticinque dei suoi quarantacinque anni nella flotta; alto e grosso, con la pelle nera come l’ebano e le braccia dotate di muscoli possenti, sembrava in grado di uccidere un orso a mani nude.

Brett Gearing non avrebbe potuto essere più diverso dal suo comandante: piccolo e sottile, era tutto nervi, ed aveva il viso pallido tipico degli uomini della Flotta, che raramente vedevano la luce naturale del sole. I suoi occhi trasmettevano un lampo di furbizia. Fu lui il primo ad accorgersi che qualcosa non andava: - Capo, qualcosa non torna. Secondo il computer, non siamo in prossimità di Elysian.

- Cosa? Deve esserci uno sbaglio, il computer era programmato per svegliarci all’ingresso nel sistema planetario.

- Guarda tu stesso.- rispose Gearing, mostrando al comandante lo schermo del radar - Non c’è nessun pianeta nelle nostre vicinanze. Anzi, secondo il computer siamo ancora nello spazio aperto.

- Impossibile. Fammi vedere.- e prese il posto del suo vice. In effetti, secondo il sistema di posizionamento, la Stonewall era fuori da ogni sistema planetario. Nelle vicinanze non vi erano pianeti o stelle, e l’analisi spettrografica non rilevava neanche stelle nane, planetoidi, comete, asteroidi o buchi neri, niente che potesse aver fatto scattare una segnalazione di pericolo da parte del computer. Non aveva senso.

- Non c’è niente.- borbottò Freeman - Perché siamo stati svegliati? Il computer deve essere guasto.

- Anche il sistema di backup?- chiese Gearing, dubbioso - Piuttosto improbabile direi… aspetta un secondo!- e indicò un angolo dello schermo radar - Che cos’è questo? C’è un’anomalia.
Freeman controllò la zona indicata: era al limite dell’area coperta dai sensori della Stonewall, e in effetti il computer segnalava un’anomalia gravitazionale:- E’ vero, c’è qualcosa. Fai un rilevamento con il magnetometro.

Gearing premette alcuni pulsanti su una consolle, e pochi secondi dopo disse:- Rilevamento zero. Qualsiasi cosa sia, non ha alcuna emissione magnetica.

- Assurdo. Qualsiasi tipo di corpo celeste conosciuto ha un qualche tipo di emissione magnetica.

- E non può essere neanche artificiale, altrimenti questo arnese ne avrebbe individuato il metallo. Faccio una scansione.- premette di nuovo alcuni pulsanti, poi disse:- Il rilevamento è confuso, forse per la distanza. Comunque segnala una lunghezza di circa ottocento metri, con uno scarto di circa cento metri in più o in meno. Massa impossibile da valutare, forma irregolare.

- Non ha alcun senso. Un oggetto delle misure di una piccola luna non può avere una emissione magnetica uguale a zero.


- Non può essere naturale… e non può essere artificiale. Cosa diavolo è?- mormorò Gearing dubbioso.
Freeman non aveva risposte; rimase pensieroso per qualche minuto, fissando lo schermo, poi disse:- Attiva i motori sub luce. Ci avviciniamo.- attese un istante poi aggiunse:- Sistemi di armamento in stand-by.

Gearing lo fissò con aria sorpresa:- Sistemi di armamento in stand-by? Di cosa hai paura?

- Non ne ho idea. Di questo ho paura.



Dai, vorrei vedere qualche commento!
  
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