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Autore: corinne1712    11/04/2012    3 recensioni
Eva è una ragazza di diciassette anni costretta a vivere in un mondo ubriaco, un mondo fatto di risse, delusioni, pianti e violenze. I suoi genitori sono sempre via per lavoro e lei è costretta a vivere con Tyson il fratello di diciannove anni che passa la maggior parte del suo tempo a fare danni con la sua crew.
Anche Eva però comincia a scoprire questo aspetto della vita dove può abbandonare i problemi e le frustrazioni e quando arriverà al limite sarà proprio lì che conoscerà il suo amore.
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Faceva molto freddo quella sera, sentivo il vento che mi graffiava la pelle scoperta dei jeans strappati, merda! Mi alzai il bavero del cappotto, ma sentivo comunque freddo..speravo solo che quell'imbecille fosse ai box e non da qualche altra parte. Dove lo avrei trovato alle nove di sera! Non aveva neanche il cellulare..e ora mi toccava cercarlo in giro..spero solo che non facciano i cretini come sempre.

Oddio e se c'era anche Marco? Tentavo di evitarlo in tutti i modi o forse era il destino che mi faceva i favori, non lo so..ma sarebbe stato un incontro che per me sarebbe finito in stato pietoso...no, dovevo essere forte. Se c'era anche lui, tanti auguri. Lo avrei salutato normalmente come salutavo tutti gli altri, ne più e ne meno. 

Ecco i box, mi affacciai lungo il cancello, erano dentro..sentivo le voci.. o meglio, gli urli. Avevano un modo di parlare fuori dagli schemi, brutto, sporco e viscido. Per non parlare del loro senso dell'umorismo..per carità, da sotterrarsi!

 

" Tyson! " Urlai, non mi andava di entrare..devo ammetterlo ero diventata molto fifona ma era più forte di me, so che..se avrei rivisto quegli occhi neri come la pece e quelle magnifiche labbra..mh, avrei perso ogni briciolo di stabilità e dignità.

 

" E' qui! " era la voce di qualcuno, non so chi..stavo odiando quella giornata, prima la doccia fredda al mattino, poi il due a matematica, l'interrogatorio di mamma e ora ero qui davanti a congelarmi il culo come una cretina!

 

" Fatelo uscire, deve tornare a casa! " nessuna risposta, mi stavano prendendo in giro..oltre al freddo ci mancavano solo loro e avevamo vinto.

 

Al colmo dell'esasperazione stavo per andarmene, quando ecco che esce qualcuno..non so bene chi fosse, il buio non mi permetteva di riconoscere all'istante..ma, quella camminata molleggiante... le spalle larghe..e quel dannato luccichio al riflesso della luce sopra l'occhio sinistro! Marco...

Sentivo le gambe molli..mi stavano per cedere, era lui, lì davanti a me. Quello che temevo..perché? si sentiva ancora sicuro di se stesso dopo tutto quello che era successo..

Era davanti a me, la sua figura alta e slanciata che copriva la mia bassa e esile..sarei cascata da un momento all'altro, quel ragazzo mi aveva schekerato come un cocktail, ero sottosopra ogni volta che lo vedevo.. non era possibile...

 

" Ciao " aveva una voce calma, pacata..come per portare pace.. dovevo rispondergli, aprii la bocca ma dalla gola mi uscì solo un esile e stridulo lamento che non assomigliava per niente a un " ciao ". Riprovai..ancora peggio, sembravo una cretina priva di ogni locuzione verbale..come se non bastasse avevo inziato anche a tremare, mi mancavano le lacrime..speravo tanto che non arrivassero..

 

" S-stai bene? " annuii, dal momento che le parole si rifiutavano di uscire, quella scena me la sarei ricordata per tantissimo tempo.. indicai i box e anche lui mi tolse gli occhi di dosso e si girò verso il buio dell'entrata. Appena i suoi occhi non furono più su di me, riacquistai un pò più di stabilità ed ero sicura che sarei riuscita a parlare..erano quegli occhi, dannatamente calmi e paurosi allo stesso tempo..mi mandavano in tilt!

 

" Puoi dirgli di venire a casa..la mamma era stata chiara.. " sembrò stupito dal sentirmi parlare, bene anche io lo ero ma non ci saremmo dilungati oltre, ero già pronta a rigirarmi.

 

" Mh..si "

 

" Ok, grazie " 

 

" Di niente.. ti trovo....bene.. " esitò, certo..secondo lui io potevo anche stare male per lui ed era vero, ma non glielo avrei dato a vedere ancora di più, non l'avrebbe avuta vinta. Eva era sempre stata sola e coraggiosa...e forte, lo sarebbe stata anche questa volta! Non avrebbe ceduto! Parlottai tra me e me..e per una volta le due parti erano d'accordo.

 

" Si, sto bene. " Incidei molto su quel si e subito dopo su quel bene, ci premetti sopra con tutta la rabbia, l'angoscia, la frustazione e la delusione..dovette sentirne il peso anche lui, perchè pronunciarle liberò me, tanto da sentirmi leggera come una piuma. 

 

" Io ritorno a casa..quando vai..diglielo " 

 

" A-aspetta..Eva.. " mi fermai, non dovevo girarmi, non dovevo. Sentivo i suoi occhi sulla schiena, mi bruciava quel contatto..troppo, dovevo essere forte come prima..

 

" Si? " silenzio..si era ammutolito, pensavo che se ne fosse andato...che fosse la sua ennesima presa in giro..ma poi ecco la sua voce

 

" Vieni anche tu Sabato...c'è una festa..nella sala dietro il parchetto.. " Era davvero questo quello che voleva dirmi o c'era altro..non dovevo pormi queste domande ma l'avevo sentito quel minuscolo silenzio che significato aveva.. 

 

" Di chi è la festa? " la buttai lì a caso.. 

 

" Di nessuno..è per stare tutti insieme..c'è tutta la scuola... "

 

" Non lo so..se ci sarò ci vediamo lì.. "

 

" Bene..volevo dirtelo nel caso non lo sapessi.. " dovevo chiederglielo, le parole ce le avevo lì sulla lingua dovevo solo schioccarla e fare uscire

 

" Era davvero questo che volevi dirmi? " 

 

" No, volevo dirti che mi manchi un casino " 

 

Una doccia gelata in una giornata così fredda, niente di meglio.. erano vere quelle parole ma non potevo crederci..non potevo concedermi questo lusso, c'erano troppe cose che di Marco non conoscevo..e quando finalmente potevamo conoscerci spunta fuori la fidanzatina..un avvertimento a fermare subito quella conoscenza e io non potevo non considerarla..

ma andarsene così, senza dire niente, era forse la cosa più giusta? scappare..andare via ogni volta che si presentava un obbiettivo a due incroci? qui quelli che dovevamo crescere eravamo in due, neanche diciott'anni..ma futuri già mezzi divorati, sfregiati, distrutti.. immagini capovolte, voci graffiate e sentimenti buttati al cesso. Sì, dovevamo crescere davvero, ma come potevamo crescere in un posto così piccolo e stretto, come avremmo potuto avere ognuno i nostri spazi? Allora per il momento ci conveniva restare piccoli e meno ingombranti, combinando quei macelli che fermavano la crescita di tutto intorno a noi e intanto però, ingiustamente e stupidamente continuavamo a sperare che tutto si allrgasse...

 

" Anche tu "

 

Una piccola crescita, un centimetro in più...una piccola verità..una voce meno otturata e modificata, un pezzetto di spazio in più per me, per gli altri...per quelli che avevano voglia di crescere.

  
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