Buio .
Tarda notte.
La strada era libera.
“Si,ora”.
Si spostò velocemente da una parete all’altra con
la grazia di un felino. Le faceva quasi paura la scuola,
così deserta, silenziosa, tenebrosa.
Scese velocemente le scale sempre con estrema cautela, osservando
scrupolosamente che nessuno stesse controllando quella zona del
castello. Tra le antiche mura di pietra,riusciva a sentire solo i
battiti martellanti del suo cuore e il respiro affannoso.
“Ma dove è?”si chiese
”A quest’ora dovrebbe essere già
arrivato”.
Guardò il grande orologio di ciliegio che padroneggiava sul
corridoio del 2°piano.
”Le tre e venti. dovrebbe arrivare tra
poco”pensò.
Non passò che un istante da quel suo pensiero che le fu
tolta la vista da due mani che delicatamente la coprirono gli occhi.
per istinto ebbe un sussulto e fu presa dal panico, ma una voce calma a
avvolgente la rassicurò.”sono io. Ti stavo
aspettando”
La girò a sé e gli contemplò i suoi
occhi blu.
Amava perdersi in quel cielo profondo .Le diede un bacio leggero,fresco.
”Vieni”le disse.
E lei lo seguì,senza timore, ma con crescente
curiosità.
”Dove si va stasera?”gli chiese.
“Sorpresa”fu la risposta.
Insieme si diressero verso una delle tante stanzette del castello,
vuote e abbandonate di giorno, utili nascondigli la notte.
Lui la prese per la mano e la fece passare sotto la soglia di una
piccola porticina quasi completamente nascosta nell’ombra. La
stanza era piccola e un po’ polverosa, ma perfetta. Da
lì si poteva osservare il paesaggio che circondava la
vecchia scuola:il lago, la foresta…il tutto avvolto nella
magia che solo una notte stellata come quella poteva regalare.
“é bellissimo”gli disse.
“Lo so, ma mai quanto te”le rispose.
Lei sorrise compiaciuta, arrossendo per quel complimento
così dolce e lo baciò.
“Mi sei mancato oggi”gli disse.
“Lo so, anche tu”fu la sua risposta
”Ma Gin ne abbiamo già parlato. è
difficile per noi riuscire a vederci tutte le notti…ma non
possiamo uscire allo scoperto,non.. mi dispiace, tesoro e lo sai.
Vorrei solo poter ignorare quello che gli altri ci potrebbero dire
se…ma..”
“..Non possiamo..”completò tristemente
la ragazza.
Si guardarono alla fioca luce della torcia vicino a loro.
Quei capelli ramati le incorniciavano il suo viso, pennellato da vivaci
lentiggini che tanto lei odiava, quanto lui amava.
Si guardarono profondamente, capaci di comunicare con un semplice
sguardo e si persero così, in un lungo, segreto bacio.
Scusatemi se nn ho prestato molta attenzione al linguaggio
html…speravo v focalizzaste sulla trama…ma
d’altronde anke il modo in cui viene scritta una ff
è importante…nn c sn ancora
abituata…sorry!!!