Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: TheComet13    12/04/2012    4 recensioni
Sembrava una missione come tante altre per Maya, assassina professionista al servizio di un'organizzazione segreta. Eppure nei diciassette giorni in cui Maya ha osservato il suo bersaglio, qualcosa è iniziato a cambiare. Come può terminare la missione, quando il suo bersaglio è una donna che è inspiegabilmente riuscita a farle battere il cuore come nessun altro prima? Maya deve capire cosa conta di più per lei: l'amore verso quella donna misteriosa, o la lealtà nei confronti dell'organizzazione?
[ Questa storia si è classificata terza al concorso Love (Never) Fails]
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Epilogo – All just a dream in the end
 
So many fears were swimming around and around in my mind
Who would have dreamed the secrets we would find?
I’ve found a world where love and dreams and darkness collide
Maybe this time we can leave our broken world behind
We’ll be together again
All just a dream in the end

 

Maya si svegliò di soprassalto, con il cuore che le batteva all'impazzata, il fiatone e ricoperta di sudore. Istintivamente, si toccò la fronte, dove il proiettile l'aveva colpita, ma la trovò liscia e intatta. Al suo fianco, Kathryn dormiva beatamente.

Era stato solo un sogno. L'ennesimo sogno riguardante quel giorno a New York. Sempre lo stesso, notte dopo notte. Erano passati due anni, eppure Maya ancora riviveva la sparatoria al porto. Aveva visto un proiettile colpire il petto di Kathryn e la donna si era accasciata a terra in una pozza di sangue. Lo sparo che aveva bucato il cranio di Maya, grazie a dio, era stato soltanto frutto dei suoi incubi.

Maya e Kathryn non erano morte al porto di New York. Erano riuscite a scappare e Maya era riuscita a stento a trascinare una semi-cosciente e sanguinante Kathryn sulla nave merci, dopo aver piantato un proiettile dritto al petto dell’ultimo agente rimasto. Il dottore di bordo aveva dovuto fare miracoli per salvare Kathryn. Aveva perso moltissimo sangue, il proiettile era quasi arrivato al cuore, e eseguire un’operazione nella cabina di una nave, senza gli strumenti adatti, senza poter effettuare una trasfusione di sangue, era stato difficile. Maya ancora rabbrividiva al ricordo della sua amata che lottava contro la morte, e di come lei stessa aveva dovuto assistere il dottore in quella operazione improvvisata. Una volta estratto il proiettile, fermata l’emoragia e riparati i danni che il proiettile aveva fatto, la ferita di Kathryn si era infettata, probabilmente anche a causa delle discutibili condizioni igieniche del loro mezzo di trasporto. Ma grazie a dio, una volta che la nave aveva attraccato a Southampton, Kathryn era sbarcata reggendosi sulle sue gambe. Dolorante e ancora debole, ma viva.

Nonostante le proteste, Kathryn si era lasciata accompagnare all'ospedale locale per un controllo. Dopo due settimane, erano partite per la Cornovaglia e finalmente erano arrivate al cottage che i genitori di Kathryn le avevano lasciato, poco lontano da Tintagel.

In quei successivi due anni, avevano vissuto la vita che avevano sempre voluto. Niente armi, niente fughe, niente organizzazione. Maya sapeva che la MI-6 le teneva costantemente sotto controllo per proteggerle, ma con discrezione, e senza interferire con la quotidianità delle due donne. Kathryn era consulente informatica per una ditta, e Maya era diventata una personal trainer. Dopo il primo anno in quel piccolo angolo di paradiso, avevano smesso di girare con una pistola nella borsa, e nessuna delle due aveva più toccato un’arma. Erano persino riuscite a farsi qualche amico, anche se non avevano mai raccontato a nessuno la loro storia. E l’accento inglese di Maya ormai sfiorava la perfezione. Ogni tanto, la cicatrice sul braccio di Maya dava ancora fastidio, soprattutto durante i giorni di pioggia, e lo stesso valeva per quella al petto di Kathryn, ma quella era l'unica ripercussione degli eventi di New York. Quella, e gli incubi che infestavano i sonni delle due donne. Ci sarebbero voluti molto più di due anni per farli scomparire. E un giorno forse sarebbero riuscite a smettere di guardarsi le spalle ogni volta che camminavano in un luogo isolato o deserto.

Maya sentì Kathryn muoversi al suo fianco. "Un altro incubo?" chiese Kathryn, la voce impastata dal sonno.

Maya sospirò. "Sempre lo stesso. A volte mi chiedo se forse questa vita che stiamo vivendo non sia tutta un sogno ultraterreno, una specie di aldilà, e siamo veramente morte in quel porto.”

Kathryn prese la mano della sua compagna e la guidò verso il suo petto, ricoprendo la grossa cicatrice. “Maya, ascolta. Lo senti? È il mio cuore che batte. Sono viva, Maya, per miracolo, certo, ma sono viva, e lo sei anche tu. Stiamo bene, è tutto passato. Siamo al sicuro ora. Lo so che ci vorrà molto più tempo per riuscire a lasciarci tutto alle spalle, ma ce la faremo. Insieme.”

Maya strinse la mano di Kathryn nella sua, senza spostarla dal punto del petto della donna dove poteva sentire i battiti del suo cuore. Era rassicurante, ed era la prova che era viva.

“Insieme eh? Allora eri davvero seria quando mi hai detto che mi avresti tenuta per sempre.” Maya provocò Kathryn, alleggerendo l’umore che aleggiava nella loro camera da letto.

“Assolutamente.” rispose Kathryn, chinandosi a baciare la sua compagna. “Ora torna a dormire, amore. Abbiamo tutta la vita insieme.”

Maya si accoccolò tra le braccia di Kathryn. “Abbiamo per sempre.” sussurrò prima di chiudere gli occhi.

“Per sempre.” ripetè Kathryn, lasciandosi andare al sonno.

Quella notte, strette nelle braccia l’una dell’altra, Maya e Kathryn non fecero altri incubi. 



NOTA DELL'AUTRICE: Ok lo so, questo epilogo è schifosamente smielato. Originariamente, la storia doveva concludersi senza questo epilogo, con Maya e Kathryn morte sul molo. Ma poi a mano a mano che scrivevo, mi sono affezionata a queste due e non ho avuto cuore di farle morire così. Inoltre, essendo che con questa fic partecipo al concorso "Love (Never) Fails", ho pensato che un lieto fine sarebbe stato più appropriato. È vero che probabilmente Maya e Kathryn non si sarebbero dovute innamorare l'una dell'altra, e le circostanze in cui si sono conosciute erano a loro sfavore, ma sono riuscite insieme a superare le difficoltà e il lieto fine dà una sorta di speranza. Se veramente avranno quel "per sempre" non si sa. Magari un giorno l'organizzazione le troverà e le farà fuori. O magari col passare degli anni capiranno che quel legame che c'è tra di loro non è veramente amore ed è nato solo grazie alle circostanze particolari in cui si sono incontrate, e quindi si lasceranno. O magari invece vivranno per sempre felici e contente...chi può saperlo? Ma non ce l'ho fatta a farle morire prima di raggiungere l'Inghilterra, sarebbe stato troppo crudele.
Ad ogni modo, questa storia è conclusa. Vorrei sapere cosa ne pensate. Grazie mille per averla letta e incrociate le dita per me per il contest.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: TheComet13