Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Ricorda la storia  |      
Autore: Something Rotten    12/04/2012    6 recensioni
« Quisquilie, mio caro, l'hai giurato ed hai anche firmato questa qui. » aveva pigolato indicando un piccolo fazzoletto di carta sul quale vi era scritto ' Io sottoscritto Frank Iero giuro di accompagnare il mio ragazzo Gerard_Dio_Del_Sesso_Way all'Ikea domani mattina, partendo non prima delle otto e non dopo le nove'.
« Primo non ti reputo un Dio del Sesso. Secondo, le otto son della sera, vero? » aveva chiesto in un rantolio.
« Certo che no, scemotto! Del mattino... »
Un urlo raccapricciante si era espanso per tutto il parcheggio dell'Ikea.
« Tu, tu, tu! Mi hai rigirato, mi hai estorto quel giuramento prendendomi in un attimo di incoscienza! Ero ubriaco, quel giuramento non ha alcuna validità! Ti trascino in tribunale se non mi riporti subito a casa! »
Gerard si era acceso una sigaretta, ostentando la sua faccia tosta ed il suo miglior sorriso sadico.
« Leggi qui dietro, Frankie. » aveva detto con un ghigno.
' Nel caso io non presti fede al giuramento, Gerard potrà osservare dai tre ai cinque mesi di assoluta castità nei miei confronti"
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Piccola precisazione:
Il titolo è preso da una canzone dello "Stato sociale" :)
Se andate su Youtube c'è, ovviamente la canzone e a mio modesto parere merita. :)
l'AMORE AI TEMPI
Si avvisano le gentili lettrici {Anche i gentili lettori che sono specie protetta come il Dodo - No, non è estinto -} che questa storia potrebbe provocare:
1) Attacchi di mal di pancia;
2) Voglia di disdire la connessione internet;
3) Voglia di sapere sia come mi chiamo sia dove abito così da uccidermi a sprangate in testa;
4) Niente punto quattro ù_ù
I personaggi non mi appartengono, non mi ritengo una scrittrice e l'ho scritta solamente per strapparvi una risata\sollevarvi il morale perché si, c'è qualcuno che è messo peggio di voi {IO}.

L'amore ai tempi dell' Ikea.

La domenica mattina, per Frank, non esisteva, era una credenza popolare, un'entità metafisica che i nullafacenti si erano inventati di sana pianta, una sorta di Infero mai esistito realmente. Non aveva mai provato il brivido di svegliarsi così presto e testarne la veridicità, aveva sempre preferito dormire fino al tardo pomeriggio e rimanere con la convinzione della sua non esistenza.
Ma, come voi saprete, c'è una prima volta per tutto.
Una domenica di Maggio, una domenica estremamente calda ed afosa, si era ritrovato di fronte all'ingresso dell'Ikea senza sapere né come vi era arrivato né chi l'avesse accompagnato. Aveva ricordi vaghi e confusi della sera precedente, lui ed i suoi compagni di Band si erano dati alla pazza gioia per via del successo riscosso dal loro ultimo album, quindi avevano alzato leggermente il gomito. Ma era impensabile che, ubriaco com'era si fosse messo a guidare fino al parcheggio dell'Ikea, quindi era, decisamente, un ipotesi da scartare in partenza. Inoltre, la maglietta che indossava era sicuramente diversa da quella della sera precedente, non si sarebbe mai azzardato ad uscire con una t-shirt sgualcita, soprattutto se Gerard_Decido_Io_Come_Si_Veste_Il_Mio_Ragazzo_Way era nei paraggi.
« Che cazzo ci faccio qui? » aveva chiesto rivolto a chissà chi.
« Che vuol dire cosa ci fai qui? Non ti ricordi? Ieri sera mi hai giurato che saresti venuto qui con me. »
Frank si era voltato incontrando gli occhi ridenti del suo ragazzo.
« Ieri sera ero ubriaco, Gee. » aveva ringhiato assottigliando gli occhi fino a ridurli a due fessure « Non ho potuto giurare una cosa simile! »
« Quisquilie, mio caro, l'hai giurato ed hai anche firmato questa qui. » aveva pigolato indicando un piccolo fazzoletto di carta sul quale vi era scritto ' Io sottoscritto Frank Iero giuro di accompagnare il mio ragazzo Gerard_Dio_Del_Sesso_Way all'Ikea domani mattina, partendo non prima delle otto e non dopo le nove'.
« Primo non ti reputo un Dio del Sesso. Secondo, le otto son della sera, vero? » aveva chiesto in un rantolio.
« Certo che no, scemotto! Del mattino... »
Un urlo raccapricciante si era espanso per tutto il parcheggio dell'Ikea.
« Tu, tu, tu! Mi hai rigirato, mi hai estorto quel giuramento prendendomi in un attimo di incoscienza! Ero ubriaco, quel giuramento non ha alcuna validità! Ti trascino in tribunale se non mi riporti subito a casa! »
Gerard si era acceso una sigaretta, ostentando la sua faccia tosta ed il suo miglior sorriso sadico.
« Leggi qui dietro, Frankie. » aveva detto con un ghigno malefico.
' Nel caso io non presti fede al giuramento, Gerard potrà osservare dai tre ai cinque mesi di assoluta castità nei miei confronti'
 Era sbiancato.
« Perché hai sottolineato più volte 'miei'?  »
« Perché credi veramente che io riesca a non fare sesso per cinque mesi? Cioè, insomma, guardami! La mia pelle è così splendente perché faccio tanto sesso, Mon Amour... Allora? Cosa decidi? Vuoi davvero tornare a casa?  »
L'idea di tornare nel suo bel letto caldo, di poggiare la testa sul cuscino e di dormire profondamente fino al tardo pomeriggio era allettante, ma non si poteva dire lo stesso dell'idea del suo ragazzo che scopava con un perfetto sconosciuto. Quindi, nonostante amasse da morire il suo letto e intrattenesse con lui una relazione 'possessiva ed ossessiva', aveva preferito seguire il ragazzo nelle sue compere.
« Quanto tempo pensi di impiegarci? » aveva chiesto alzando un sopracciglio.
« Beh, devo comprare poche cose, quindi non credo più di un'ora. » aveva risposto l'altro, sorridendo amorevolmente.
«  Allora entriamo, no? Se non ci muoviamo comincerà a crearsi la fila... »
Gerard  gli aveva schioccato un bacio sulla bocca prima di dirigersi a grandi falcate verso l'ingresso del negozio, aveva dipinta sul volto la migliore espressione soddisfatta che gli avesse mai visto.
« A proposito, che devi comprare? » aveva chiesto pentendosene subito dopo.
« Uhm, vediamo. Dei comodini nuovi, quelli vecchi non si intonano alla perfezione con lo scendiletto. Un lampadario nuovo per la cucina, quello vecchio Mikey l'ha usato come se fosse stato una liana ed è davvero messo male... Poi una nuova vasca da bagno, l'altro giorno ho provato l'idromassaggio e devo per forza averlo in casa. Non puoi neanche immaginare quanto era morbida la mia pelle dopo averlo fatto e, poi, anche io ero abbastanza rilassato. Un armadio per il corridoio, quello vecchio si è rotto dopo che Ray si è nascosto dentro, sai per quella storia di gelosie e corna con Bob.... Ah, ricordami di prendere anche un nuovo divano di pelle nera... ed anche un nuovo servizio di pentole e ... »
Frank si era fermato al ' vediamo', il suo cervello si era rifiutato di seguire il discorso che l'altro stava ancora facendo, soprattutto perché il seguirlo comportava anche l'accettare che non sarebbero mai rientrati a casa in un'ora, anzi, forse non sarebbero mai più tornati a casa.

{ L-a-a-t-d-i}

Trecentocinquanta comodini, duecento vasche da bagno e settecento divani dopo,  era ancora lì, rinchiuso nel negozio dell'Ikea con il proprio ragazzo che osservava con occhio critico tutta la merce in esposizione.
Erano passate due ore da quando erano entrati ed il ragazzo non aveva ancora scelto niente, giusto il lampadario della cucina che si trovava già alle casse.
- Sia mai che qualcuno me lo rubi!- aveva cinguettato il ragazzo trascinandosi dietro lo scatolone con la merce.
Avrebbe, davvero, voluto dirgli che nessuno gli avrebbe mai rubato quel coso, non tanto perché ve ne erano altri trenta scatoloni pieni, ma perché era davvero un pugno nell'occhio. Una serie di piccole roselline colorate - oscenamente- esposte a raggiera intorno ad un palo d'oro. Un vero scempio.
« Che ne dici di quei comodini? » aveva chiesto indicando due mobiletti neri che somigliavano più a delle piccole casseforti che a dei comò.
« Fai quello che vuoi, Gee. Hai già sforato di un'ora... »
L'altro aveva sbuffato, segnando su un piccolo foglietto il codice di quei due comodini. Poi si era diretto verso il lato dell'esposizione riservato alle vasche da bagno, trascinandosi dietro un furente e per niente sveglio, Frank.
Si era messo ad ispezionare minuziosamente ogni singola vasca da bagno, entrandovi dentro completamente vestito e con le scarpe inzaccherate, sporcando la ceramica bianca.
« Perché non entri anche tu? Si... insomma, questa vasca la useremo insieme quindi bisogna vedere se in due centriamo, no? » nonostante lo sguardo pieno di malizia e perversione del ragazzo, lui aveva declinato l'offerta.
Primo perché non pensava realmente che si potesse entrare vestiti nelle vasche in esposizione, secondo c'era una vecchietta che era una mezzora buona che li seguiva, storcendo il naso ad ogni loro effusione pubblica. Quella domenica era già iniziata male, non voleva che finisse anche peggio.
« Quanto sei musone? Comunque prendo questa... » aveva commentato alzandosi in piedi ed uscendo con un balzo dall'enorme vasca da bagno.
Inutile dire che era grande quasi quanto il bagno che avevano in casa e che, quindi, non ci sarebbe mai entrata. Erano parole dette al vento, non le avrebbe ascoltate, non le avrebbe calcolate.
Tutto fiato sprecato.
Da lì si erano, nuovamente, diretti verso i divani.
Gerard li aveva provati tutti, trovando per ognuno di essi un piccolo difetto, un piccolo ed insignificante neo. Almeno lì non comprò nulla.
Poi fu la volta della libreria, scelse la più bella - Dio sia lodato- ma anche la più difficile da montare.
' Tanto la monterà qualcuno dell'Ikea, no?' aveva pensato speranzoso il povero Frank.
Il letto era stata l'ultima parte di quel viaggio lugubre, anche la più divertente.
Alla fine si era lasciato trascinare dal ragazzo in quel gioco perverso del 'proviamo il letto'. Si erano lasciati andare in delle cose leggermente perverse, così tanto da lasciare basita la tenera vecchietta che li seguiva come una stalker e che, alla fine, voleva soltanto un autografo per la nipote.
« Mi scusi per quello che ha visto, signora. » aveva commentato imbarazzato Frank mentre firmava il pezzo di carta alla signora. Quella l'aveva ringraziata prima di eclissarsi con un'espressione di pieno terrore in volto.
Si erano diretti verso la cassa.
« Frankie Candy.. ho dimenticato il portafogli a casa... non è che? »
 Aveva sbuffato, tirando fuori la carta di credito e lasciandola tra le mani del ragazzo, pur sapendo che, una volta tornata nelle sue tasche, non sarebbe servita più a niente dato che i soldi all'interno sarebbero spariti 'magicamente'.
Qualche minuto più tardi erano, finalmente, in macchina diretti verso casa e al loro seguito un furgoncino preso a noleggio con i mobili che Gee aveva comprato.

{L-a-a-t-d-i}

La visione del letto era stata paradisiaca. Poteva immaginarsi la soffice morbidezza delle lenzuola di seta, il tenero affossamento del cuscino e, soprattutto, il dolce tepore del piumone.
« Amore? Amore! Scendi! »
«  Perché? »
« Come perché? Credi veramente che la roba si monti da sola?! »
Un nuovo, potentissimo, urlo si era espanso per la casa, seguito da un altro urlo non appena aveva scoperto che le istruzioni - rigorosamente senza figure - erano scritte in Finlandese...
Ma questa è un'altra storia...

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: Something Rotten