Quel ti amo maledetto
Capitolo 12° “Qualcosa è cambiato…”
Erano trascorsi ormai molti mesi e a Kanagawa erano cambiate molte cose.
Per molti ragazzi il liceo era già finito, Akagi e Maki erano stati scelti da un'importante squadra universitaria e adesso giocavano insieme, Kogure aveva seguito Akagi nella stessa università per studiare Medicina e Fujima era partito per l'Inghilterra dove risiedevano i suoi nonni, mentre Uozumi si era dedicato anima e corpo all'attività di famiglia, la ristorazione.
Ma quelli non erano gli unici cambiamenti.
Mitsui, come molti temevano era stato bocciato anche se fu un bene per la squadra perchè grazie alla sua esperienza, Miyaghi, il nuovo capitano, e grazie all'aiuto dell'onnipresente Ayako, era riuscito a mettere su una squadra davvero forte. Rukawa pareva aver accantonato per un pò l'idea di partire per gli States grazie all'aiuto della sua ragazza Shibahime, che aveva reso il principe delle nevi un pò meno gelido, se possibile. Hanamici era finalmente riuscito dopo 50 rifiuti ad essere corrisposto dalla ragazza dei suoi sogni, Haruko Akagi. Eh, si il rossino aveva fatto breccia nel cuore della babbu... cioè della ragazza anche se il suo fratellone all'inizio non era molto contento.
Al kainan le cose non andavano bene come allo Shohoku, infatti con la partenza di Maki e Takasago c'era stato un pò di crisi che era costata la qualificazioni per i campionati nazionali per Jin- Nobunaga &co. Finalmente i campioni erano stati battuti, anche se rimanevano una grandissima squadra, tra le migliori.
Invece il Ryonan stava attraversando quello che molti chiamavano il periodo d'oro e anche se per un pelo non erano diventai i primi della prefettura erano davvero in gamba.
Nessuno se lo sarebbe mai immaginato ma Taoka quell'anno aveva tirato su una bella squadra. Lui stesso all'inizio era diffidente, anzi credeva che con la mancanza di Uozumi e avendo Sendoh come capitano la squadra sarebbe andata allo sbaraglio! Uno come lui, così ritardatario e indisciplinato non avrebbe potuto mettere in riga delle altre persone....e invece. La squadra sembrava essersi trasformata, stavano andando davvero alla grande, Sendoh aveva la fiducia di tutti ed ogni sua parola era un ordine, anche se i suoi ritardi e la sua indisciplina non migliorarono, sia chiaro.
Hicoichi Aida dopo duri allenamenti e dopo un soggiorno negli States era diventato un titolare a tutti gli effetti. Era migliorato tantissimo anche se mancava ancora un pò di incisività, era molto utile alla squadra perchè conosceva ogni mossa dell'avversario.
Fukuda, sotto consiglio di Sendoh, aveva lavorato a lungo sulla difesa e le nuove matricole erano davvero promettenti.
Ma forse il giocatore che più di tutti era migliorato era lo stesso capitano. Il suo nuovo ruolo carico di responsabilità gli aveva fatto accorgere non solo dei limiti della squadra ma soprattutto dei propri. Guardarlo giocare (e non solo!!! ndAutrice) era davvero uno spettacolo, ormai molti giornali scrivevano di lui e molte squadre lo corteggiavano per una futura partecipazione al loro campionato. Anche Rukawa, di controvoglia dovette ammettere la bravura del suo eterno rivale.
Dal canto suo la sua vita non era cambiata, se non per quello che riguardava la sua vita sentimentale. Nessuno ci avrebbe mai scommesso, ma pareva che il bel numero sette avesse messo la testa a posto. Non più flirt o miriadi di storie senza significato, ma solo una, forse la più bella per lui.
Al Ryonan tutti avevano fatto fatica a crederci ma la stella della scuola aveva preso, quella che tutti definivano una cotta colossale per la manager della squadra, Kirei Moroboshi. Nessuno avrebbe dato nemmeno tre giorni al loro rapporto, erano due personalità forti, amavano punzecchiarsi a vicenda e finivano sempre per litigare. I loro battibecchi erano passati alla storia. Ma poi, davanti ai fatti, dovettero ricredersi.
Kirei stava vivendo forse il periodo più bello della sua vita. La squadra andava forte e a scuola non c'erano mai stati problemi. Ma la cosa più bella era indiscussamente la storia con Sendoh. Stare con lui era magnifico, una continua sorpresa, non ci si annoiava mai! Con la sua ironia e il suo sarcasmo sapeva davvero farla imbestialire ma poi riusciva sempre a farsi perdonare.
Era davvero innamorata solo che non era ancora riuscita a dirglielo... la paura che lui l'avrebbe lasciata, non corrisposta o, peggio ancora, tradita, non l'aveva mai abbandonata. Temeva che un giorno lui si sarebbe accorto di essersi stancato di lei, che si innamorasse di un'altra. Non riusciva mai ad aprirsi del tutto, così quando lui gli sussurrava all'orecchio di essersi innamorato, lei non rispondeva nonostante sapesse ciò che provava.
Alcune volte si imponeva che quella volta sarebbe stata quella giusta, quella in cui gli avrebbe finalmente ti amo, ma poi quando era lì di fronte a lui non sapeva cosa gli succedeva, dimenticava tutto ciò che si era detta fino ad allora e rinunciava. "Sarà per la prossima volta" si diceva eppure sapeva che non avrebbe dovuto rimandare oltre perchè ogni giorno che passava la delusione sul volto di Akira era sempre più grande.
Lui non gli aveva mai fatto pesare niente ma in fondo Kirei sapeva e temeva che sarebbe diventato un problema.
Ma per ora Kirei cercava di eliminare dalla sua mente quella sottile vocina che sempre meno di rado si faceva sentire nella sua mente. Voleva solamente godersi a pieno la sua storia credendo che nulla potesse mai metterla in crisi, ma presto dovette ricredersi.
Stava ritornando a casa quel
giorno, insolitamente da sola. Purtroppo aveva dovuto lasciare Sendoh ancora a
scuola, gli esami del terzo anno incombevano e anche lui doveva frequentare
i corsi preparatori. In quel periodo il tempo per vedersi era davvero minimo,
tra allenamenti, scuola, corsi supplementari e altro riuscivano a vedersi
pochissimo. Avvicinatasi a casa si ritrovò davanti l’ultima persona che si
sarebbe aspettata di vedere.
-“Daiii!!!! Che ci fai qui?”-
urlò Kirei mentre saltò con le braccia al collo del
cugino.
-“Ciao Ki-chan!!! Da quanto
tempo!!! Come ti va la vita? Sei ancora più bella di prima!”-
-“Come va a te la vita? È un
eternità che non ci vediamo!!! Per quanto rimarrai qui? Come stanno i nostri
amici a Nagoya? Non sarai venuto per riportarmi lì? Sappi che non ti seguirò
manco morta!”- disse la ragazza tutto d’un fiato.
-“Calma, calma! Una domanda
alla volta. Comunque sono venuto qui per affari oltre al fatto che dovevo vedere
come se la passava la mia cugina preferita!”-
-“Affari!?! Ehi, Dai, non è che
da quando non ci sono io ti sei montato la testa?”- lo schernì la
cuginetta.
-“Il tuo sarcasmo non l’hai
perso, vero? Comunque sono venuto per incontrare un ragazzo della tua scuola.
Dovresti conoscerlo perché fa parte della squadra di basket. Sendoh, mi
pare.”-
Kirei felicissima. Finalmente
suo cugino, una delle persone più importanti della sua vita avrebbe conosciuto
Akira, la persona che la rendeva più felice.
-“Akira Sendoh, certo che lo
conosco! Il capitano della squadra e…”-
-“E uno dei migliori giocatori
del paese!”- la interruppe amareggiato la stella di Aichi, anche se Kirei non
avrebbe voluto proprio dire questo – “Si, lo so. Molti me l’ho anno detto. “Un
fenomeno”, “un talento straordinario”, ma io devo ancora vederlo giocare questo
fenomeno!!! Immagino che sia un bamboccio arrogante e
presuntuoso!!!”-
-“No che non lo è!”- urlò Kirei
al cugino sorpreso dalla sua reazione. D’improvviso le passò di mente la voglia
che aveva di raccontare la sua storia al cugino. Era troppo importante per
essere sottovalutata o magari derisa da una persona che non l’aveva vissuta a
pieno, che non ne era stato coinvolto, che non avrebbe capito.
–“Ascolta, io non so perché tu
ce l’abbia tanto con Akira ma lui non è per niente così. Lui è gentile,
spiritoso, solare e soprattutto umile… te lo ripeto, forse essere chiamato
stella ti ha dato di volta il cervello!!! Sei cambiato... Akira è davvero una persona straordinaria oltre che
un giocatore eccezionale. Adesso scusami, devo tornare a casa, ho da studiare.
Il Ryonan trovatelo da solo!!!”-
-“No aspetta, Ki-chan!!!
Scusami non volevo farti arrabbiare!!!”-
-“Si, certo”- disse lei un po’
seccata.
-“Comunque ho un’altra cosa da
dirti, Hiroshi è in città.”-
-“Come in città?”- disse
esasperata Kirei temendo un assalto dal suo ex.- “Non gli avrai detto dove
abito?”-
-“Sarà meglio che vada
adesso…”- se la filò Dai.
-“Ehi aspetta!”-
E adesso come
faccio, sarà meglio non pensarci ma
soprattutto non dire niente ad Akira…
Intanto al
Ryonan…
-“Hiroaki
passa!”-
-“Muoviti
Fuku-chan!”-
I ragazzi della squadra dopo
gli estenuanti corsi preparatori per l’esame erano rimasti un altro po’ a scuola
a fare una partitella liberatoria in vista degli
esami.
-“La palestra è questa”- disse
un anonimo ragazzo –“Puoi trovarlo qui”-
-“Grazie”- rispose gentilmente
Dai.
-“Su, passa! Muoviti scemo che
quello ci fa neri oggi! Vorrei perdere almeno con un po’ di
dignità!”-
-“Neri? No! Oggi vi faremo il
c**o a stelle e strisce!!!”-
-“Ehm”- si schiarì la voce Dai
–“Chi di voi è Akira Sendoh?”- ripeté la domanda.
Silenzio…
Tutti gli sguardi erano
fiondati su di lui. E adesso chi
era sto st****o che cercava Sendoh? Che cavolo voleva? È alto, sicuramente un
giocatore di basket.
-“Sono io”- disse lui con la
sua solita calma e il solito sorriso.
-“Io
sono…”-
-“DAI MOROBOSHI!!!”- Urlò
Hikoichi. –“Wow!!!”-
Cosa?
Dai
Moroboshi…
La stella di Aichi?
Il cugino di
Kirei…
Cosa vorrà da Sendoh?
-“Sono io. Piacere di
conoscerti, Dai Moroboshi, Kirei non c’è ma se vuoi unirti a noi ci farebbe
molto piacere”- intervenne il capitano per zittire i bisbigli dei
compagni.
-“Non preoccuparti, non cercavo
Kirei, sono venuto per te… dovrei parlarti”- disse
affabile.
-“Con me? Sono molto
onorato…”-
-“Sono venuto qui per farti una
proposta importante”- tagliò corto lui – “Si da il caso che il coach Mitamura ti
voglia nella sua squadra…”-
I ragazzi della squadra erano
tutti in fibrillazione, Mitamura
era il coach di una delle più importanti e prestigiose squadre di basket del
paese, la maggior parte dei ragazzi che avevano giocato con lui erano diventate
star del panorama internazionale di basket. Ma vedendo che il volto del suo
interlocutore non si scompose minimamente, Moroboshi
aggiunse.
-“Sai vero chi è
Mitamura?”-
Sendoh annuì sempre con il
solito sorriso. –“Si, lo so. Mi ha già contattato”-
-“Beh, allora? Accetti?”- disse un po’
spazientito.
-“Sai Moroboshi, non è tutto
così semplice…”-
-“COSA??? SEI
IMPAZZITO!!!!!!!!”- urlò Hicoichi.
-“Piantala di fare il cretino,
Sendoh, e accetta la sua offerta!”- lo rimproverò
Koshino.
-“I tuoi compagni hanno
ragione, saresti uno stupido non
accettare!!! Lui ti vuole… Ci sono persone che hanno sputato sangue per giocare
per lui…”-
-“Persone come te, vero?”-
Ripose Sendoh insolitamente bastardo.
-“ Fattelo dire, devi essere
proprio senza cervello!!! Si, è vero. Io ho fatto di tutto per entrare in
squadra. Ho dovuto accettare anche il rischio che un moccioso come te, che non
vuole nemmeno giocare per il famoso coach Mitamura, possa prendere il mio
ruolo!!! Non sai quanto è stato difficile per me venire qui! Ma vedere che ho
fatto un viaggio a vuoto mi fa imbestialire!”-
-“Perdonami non volevo”- disse
con tranquillità Sendoh –“ Io non ho mai detto di non voler accettare la tua
proposta, sarei un ingrato e un vero idiota. Sono contento che sia venuto tu
qui. Ma, come ho già detto a lui detto, ci devo pensare, ci sono altre cose che
mi tengono legate qui e accettare immediatamente la tua proposta mi sembra di
non tener conto delle persone che mi sono accanto. “- (Che saggio!!! Nd
Autrice)
-“Sai, credevo che fossi solo
un arrogante e presuntuoso ma mi sbagliavo. Kirei aveva
ragione…”-
-“Già, Kirei!”- disse lui tra
se e se.
-“Me ne ha dette di tutti i
colori per questo. È una ragazza straordinaria.”-
-“Lo
so”-
-“Sai, se ti avessi conosciuto
prima gli avrei detto di provarci con te. Saresti il ragazzo perfetto per
lei…”-
-“Come lei non ti ha detto…”-
gli domandò Sendoh perplesso.
Perché Kirei non aveva detto a
suo cugino di loro?
-“Cosa?”-
-“Forse ha un’altra ragazza?”-
intervenne qualcun altro, un ragazzo che nessuno conosceva.
-“Hiroshi, che ci fai qui?”-
domandò la stella di Aichi sorpreso.
-“Piacere, sono Hiroshi”- disse
lui porgendo la mano ad Akira –“L’ex ragazzo di Kirei, beh ancora per poco…”- e
poi aggiunse sottovoce, in modo che l’udisse solo Sendoh –“Tanto lo so che adesso sta con
te, ma non sarà ancora per molto.”-
Sendoh in quel momento avrebbe
voluto prenderlo a pugni.
-“Che sei venuto a fare qui?”-
gli disse rabbioso.
- “Ero venuto a vedere come se la
passava Ki-chan e per riprendermela, ovviamente” -
-“Hiroshi, non fare il cretino…
mia cugina non è un oggetto che puoi riprenderti quando vuoi!”- intervenne
Dai.
Ma lui non vi
badò.
-“Quando le parlerò mi capirà e
torneremo insieme… mi abbraccerà e mi dirà di nuovo ti amo come faceva un
tempo…quando poco fa l’ho chiamata al telefono era elettrizzata, non vedeva
l’ora di vedermi…”-
-“Lei sapeva che saresti
venuto?”- disse Akira sconcertato.
-“Certo!!! Che domande… Le cose
stanno per cambiare!!!”-
Quelle parole rimbombarono
nelle orecchie di Akira come se fossero state urlate al
megafono.
-“Adesso basta!!! Esci fuori di
qui!!! Mi hai stancato, non voglio più ascoltare le tue chiacchiere inutili!”-
sbottò Sendoh più incazzato che mai.
-“Ok, ok me ne vado… Dai ci
vediamo dopo a casa di tua cugina”-
-“Ma allora non hai capito”-
disse Koshino –“Vattene!!!”- se avessero potuto lo avrebbe preso a
calci.
-“Senti, scusatelo, non so come
ha fatto a sapere che ero qui… lui e Kirei sono stati per un po’ insieme e , per
quel che so, è stata la lontananza a farli lasciare. Credo che lui sia ancora
preso e…”-
-“Senti non mi
interessa…riguardo alla tua proposta ci penserò!”- sbottò Sendoh.
-“Ok”- disse pacato Dai –“Ma
fai in fretta, hai pochi giorni per pensarci. Tieni, questa è tua”- aggiunse
consegnandogli una lettera.
Lui la prese non curante e si
diresse nello spogliatoio imbestialito.
Nessuno dei ragazzi aveva
intenzione di seguirlo, lo conoscevano fin troppo bene. Sendoh era sempre
allegro e gentile ma quando era arrabbiato non gli si poteva stare vicino. Dai
aveva ormai capito che il capitano del Ryonan teneva particolarmente a sua
cugina e la sua reazione era più che giustificata. Pensava di aver fatto un
pasticcio e si pentì di essere arrivato a Kanagawa insieme a Hiroshi che lo
aveva pregato di accompagnarlo. Di certo non si aspettava che le sue intenzioni
erano quelle.
*********
Quella domenica mattina kirei
era distesa sul divano mezza assopita. Aveva aspettato la chiamata di Akira fino
a tardi ma lui di lui nessuna traccia. Aveva fatto un centinaio di telefonate ma
aveva trovato sempre il telefono spento. Si era davvero preoccupata, fino a
quando non aveva ricevuto un messaggio di Koshino che le diceva di non
preoccuparsi e che l’avrebbe chiamata appena poteva l’indomani perché in quel
momento era con lui.
Kirei non sapeva per quale
motivo non l’aveva chiamata ma aveva il sesto senso che era successo qualcosa
che lei ignorava del tutto.
Quando il citofono squillò la
casa era vuota se non per la sua presenza, Dai era andato ad allenarsi come al
solito e suo padre era andato in centro per gli approvvigionamenti per il
pranzo.
Questa di sicuro è Shibahime
che è venuta a riprendersi gli appunti…
Ma la persona che gli si
presentò davanti non assomigliava nemmeno un po’ alla gradevole presenza della
sua amica. (Grazie!!! È sempre bello vedere che qualcuno mi apprezza! Nd Shiba)
-“Che cosa ci fai qua?”-
-“Mi accogli così dopo tanto
tempo che non ci vediamo!”- disse Hiroshi.
-“Forse non hai capito, io non
ti sto accogliendo per niente!”-
-“Non sei mai stata molto
gentile!”-
-“ Ah per questo hai deciso di
uscire con un'altra quando io ero qui forse !”-
-“Ki-chan devi perdonarmi sai,
io non volevo…”- tentò di difendersi lui.
-“Davvero? Allora chi è era con
quella? Un tuo sosia?”- disse ironica lei –“Comunque ti ripeto la domanda, che
sei venuto a fare? Se è per questa ragione non mi interessa più niente! Mi è
passata da moltissimo tempo!”-
-“Grazie al tuo
Sendoh”-
-“Cosa ne sai tu di Sendoh? Si
hai ragione è bastato un solo
minuto con lui per accorgermi di quanto tu fossi stupido! Anche se il paragone
tra i due è proprio improponibile”-
disse sempre più irritata dalla sua presenza, non sapeva perché ma si
sentiva che di sicuro ci sarebbero stati dei guai. Anzi aveva il vago sospetto
che il fatto che Akira non l’avesse chiamato era per causa sua. –“Come fai a
conoscerlo?”-
-“Sai ieri passavo per il
Ryonan”- disse lui arrogante.
-“Cosa gli hai detto?”- lo
aggredì subito kirei.
-“Niente di
particolare”-
-“Cosa gli hai detto?”- ribadì
lei.
-“Beh, gli ho detto che ti
avrei riavuta… bastava farti ricordare dei nostri momenti insieme, di quanto tu
mi amassi…”-
-“Ma io non ti ho mai amato. La
nostra è stata una storia di…. Oh mio Dio!”- si interruppe come se avesse avuto
un illuminazione –“non gli avrai detto che io ti confessavo di amarti quando
stavamo insieme?”-
-“Beh”-
-“Merda!”- Kirei adesso capiva tutto… Akira credeva
che lei per tutto questo tempo che era stata con lui l’aveva fatto per
dimenticare, che non gli aveva mai detto ti amo perché non era affatto
innamorata di lui ma bensì di Hiroshi…
Doveva cercare Akira,
spiegargli tutto, dirgli che Hiroshi mentiva perché era lui che amava e adesso
era il momento giusto per dirglielo…aveva aspettato fin
troppo.
Mentre pensava a questo prese
il telefono e provò a chiamarlo ma di lui ancora niente. Doveva andare a
cercarlo così prese le chiavi ma aveva ancora il suo ex tra i
piedi.
-“Cosa vuoi ancora da me? Non
hai capito che casino hai combinato? Sparisci dalla mia vita!!! Se per colpa tua
io e Akira dovessimo…”- non ce la faceva neanche a dirlo
.
-“Non pensavo che ci volesse
così poco per mettervi in crisi! Se è così importante il vostro rapporto non
credo che basti questo.”-
-“Non preoccuparti, niente ci
potrà separare nemmeno tu. Non cambierà niente.”- disse Kirei anche se era poco
convinta.
Sapeva che Akira era molto
orgoglioso e se credeva davvero che Kirei avesse potuto prenderlo in giro
sarebbe stato davvero difficile farlo tornare in se. Sapeva che non aveva fatto
niente di male ma aveva la sensazione che avrebbe dovuto farsi perdonare per
aver dato per scontato tante cose, per non avergli detto dell’arrivo di Hiroshi,
per non avergli detto di averlo completamente dimenticato, di non avergli detto
ancora che lo amava. Aveva fatto un grosso errore e adesso era sicura che ne
avrebbe pagato le conseguenze.
-“E’ già cambiato tutto! Non
preoccuparti, Kirei, ma non sarà mia la colpa se dovrete separarvi. ”- rispose
lui a tono.
-“Che cosa intendi dire?”-
chiese lei sconvolta.
-“Secondo te Dai per quale
motivo è venuto qui?”-
-“Spiegati meglio”- disse lei
flebilmente.
-“ Gli ha fatto una proposta
importante che solo uno stupido rifiuterebbe …”- o un ragazzo veramente
innamorato pensò, ma questo decise di ometterlo.
-“Non capisco…”- Kirei ormai
non credeva alle sue orecchie.
-“ Vuole portarlo via da
Kanagawa, Kirei!!! Ma lui non ha ancora accettato… Vuoi davvero che rinunci per
te? Vuoi davvero essere responsabile del fallimento della sua carriera? Lo
faresti davvero?”- disse lui con tono accusatorio.
-“BALLE, TUTTE BALLE!!!”- urlò
lei – “Akira me ne avrebbe parlato, mi avrebbe detto se fosse stato
importante…”-
-“No Kirei. Lui sa che deve
accettare la proposta, solo un imbecille non lo farebbe, e questo equivale alla
fine della vostra storia!!! È questione di ore, lui firmerà il contratto, si
lascerà Kanagawa alle spalle, te compresa“-
-“Adesso basta!!! Esci di qui,
hai già detto abbastanza. “-
Kirei sbattè la porta dopo che
lui strafottente girò sui tacchi e se ne andò!
Era sconvolta, non poteva
credere a tutte le cose che aveva sentito.
Ma qualcosa la risvegliò dai
suoi pensieri, il telefono.
Aveva sperato che fosse Sendoh
ma invece era suo cugino.
-“Pronto Kirei,
Kirei…”-
Ma lei neanche rispose, prese
la giacca e uscì.
Il suo unico pensiero era
trovare Akira, non sapeva dove, perché, ne cosa dirgli ma doveva farlo.
Nella mente di Kirei si
affollavano mille pensieri.
Era vero quel che aveva detto Hiroshi?
Sarebbe andato davvero via da Kanagawa? Ma se fosse stato così lei aveva davvero
il coraggio di distruggere la sua carriera? Ma perché Akira non l’aveva detto a
nessuno?
Girò ogni angolo della città,
ma sembrava che non vi fosse traccia di lui.
-“Ehi, Kirei! Dove stai
andando?”- chiese Uozumi.
Kirei era così sconvolta che
credeva dapprima di averlo immaginato, poi quando si trovò il suo ex capitano
davanti si rallegrò, di sicuro sapeva dov’era Sendoh.
-“Ciao Jun, sto cercando
Sendoh, sai dov’è?”-
-“Veramente è da un po’ che non
lo vedo, ma potresti provare giù al campetto…”- Era vero, perché non ci aveva
pensato!
-“Grazie
mille”-
-“Ehi Kirei, qualche giorno
passò lì al Ryonan, voglio congratularmi con lui! Wow il coach Mitamura!”-
aggiunse Uozumi credendo che Kirei sapesse tutto. Ma in realtà non era così.
-“Di cosa stai
parlando?”-
-“Come di cosa sto parlando?
Dell’offerta che gli è stata fatta di giocare a Kyoto con il grande
Mitamura!”-
-“Ah, già”- finse lei
dopodichè accennò un debole sorriso
e se ne andò.
Allora era vero quello che ha
detto Hiroshi…
Sono l’unica a non
sapere…
Perché non mi ha detto niente,
perché?
Finalmente raggiunse il
campetto vicino al mare dove in genere andava ad allenarsi Kaede. Lo trovò lì,
aveva ancora il fiato corto per la corsa ma dopo un po’ si accorse che non era
solo per quello. Non era certo così che si immaginava di
trovarlo.
Arrabbiato,
deluso…
E invece no, sembrava che
quella fosse una giornata come tante altre passata a divertirsi con gli amici…
si, perché era con loro e con altre ragazze.
Kirei si domandava come poteva
fargli questo, lei era rimasta quasi tutta la notte a preoccuparsi per lui, era
venuta a conoscenza della sua prossima partenza, aveva litigato con Hiroshi per
difenderlo… e lui era lì a giocare a basket con gli amici, mentre di tanto in
tanto faceva lo spaccone per mettersi in mostra con le ragazze che lo
osservavano giocare, scherzava come se nulla gli fosse accaduto, come se niente
avesse intaccato la sua esistenza mentre a Kirei sembrava che le stesse
crollando il mondo addosso.
Perché si comportava
così?
Cos’era cambiato?
Continuò a fissarli, anche se
non credeva a ciò che stava vedendo. Sembrava un incubo, come se avesse dormito
e al risveglio si fosse accorta che tutto era cambiato.
Dopo un po’ di tempo i ragazzi
e le ragazze se ne andarono e lì nel campetto rimase solo Sendoh che continuava
ad allenarsi da solo, mentre Kirei era rimasta ad osservarlo in
silenzio.
-“Fino a quanto vuoi rimanere
lì in silenzio?”- sbottò lui. Continuava a tirare a canestro, come quella volta
che erano rimasti chiusi in palestra ma questa volta il suo tono era molto
diverso.
Kirei era incredula, non
credeva che si fosse accorto di lei ma quello che di più la sconvolgeva, oltre
al tono da lui usato, è che non aveva nemmeno tentato di giustificarsi,
niente.
-“Perché non mi hai detto che
volevi lasciare kanagawa?”- era la prima domanda che gli fosse venuta in mente.
-“Chi te lo ha detto?”- chiese
lui continuando a non guardarla.
-“Avrei voluto saperlo da
te…”-
-“Cosa importa!”-
Stava
palleggiando.
-“Perché ti comporti così?”-
Tiro,
canestro.
Poi dopo un attimo finalmente
si voltò verso di lei. La sua espressione gentile e gioviale aveva lasciato il
posto ad un’altra, furiosa e incontenibile.
-“PERCHE’? PERCHE’? Allora… da
dove comincio…ah si ecco”- sbottò lui arrabbiatissimo –“Mi è stata fatta
l’offerta più eccezionale della mia vita ma che non potevo accettare senza
rinunciare a quello a cui tenevo di più… stavo mandando la mi carriera a p*****e
per una ragazza a cui tenevo… “- l’uso del passato colpì ulteriormente Kirei –
“Ma a quanto pare mi sono illuso!!!”-
Kirei non sapeva se parlare,
non aveva mai visto Akira così, le faceva quasi paura. Ma lui
continuò.
-“Adesso ti chiedo io perché.
Perché non hai detto a tuo cugino di noi? Perché non mi hai detto di Hiroshi?Eh,
sentiamo allora! Forse perché ero solo io a tenere al nostro
rapporto…”-
-“Questo non è vero!”- lo interruppe Kirei che finalmente aveva avuto il
coraggio di parlare.
-“Bene, allora dimmelo. Dimmi che l’unico motivo per cui non mi hai detto
di Hiroshi era perché non lo sapevi, dimmi che Dai non sapeva di noi perché
avete parlato di altro, allora dimmi che mi ami…”-
Silenzio.
-“Ecco, appunto”- disse Sendoh mentre se ne stava
andando.
Ma Kirei gli afferrò il braccio.
-“Non andare, ti prego”- gli disse in tono
supplichevole.
-“Voglio sapere solo una cosa da te, perché quando mi guardi così, anche
se ti senti morire non me lo dici ? Ma perché? Dillo, dillo una volta sola, ti
prometto che non me ne andrò”-
Ma le parole parvero aver perso la forza per uscire, non sapeva perché ma
non riusciva a dire quelle due semplici parole.
-“Stasera stessa accetterò la proposta di Mitamura. Dopodichè partirò per
Kyoto. ”- disse impassibile.
E se ne andò, lasciandola sola in quel campetto vicino al
mare.
Fine 12° capitolo.
Ciao ragazzi, scusate per il ritardo con cui ho aggiornato la fic ma ho avuto molto da fare. probabilmente il prossimo cap sarà l'ultimo ma non ho ancora deciso. intanto rignrazio quelli che che leggono la fic e mi scrivono tanti commenti . Ciao ci ved presto