Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: stefania1977    13/04/2012    1 recensioni
Proprio quando viene finalmente trovata la formula per invertire il processo dell’Aptx 4869 e Conan è ormai prossimo a metter fine all’organizzazione degli uomini in nero che ha scoperto la sua vera identità grazie alla sua spia Bourbon alias Subaru Okiya, subisce un grave incidente, causato proprio da Vodka e Gin.
L’FBi preoccupata per la sorte del giovane detective decide di mettere il ragazzino e Ai nel programma testimoni e trasferisce i due bambini in una località segreta, cambiando la loro identità per proteggerli. Conan dopo un lungo periodo di coma riprende conoscenza, ma un’amara sorpresa attende tutti, il ragazzino ha perso la memoria, non solo non ricorda il suo nome, ma l’incidente ha causato anche la perdita di tutte le informazioni relative all’organizzazione che Edogawa aveva scoperto, in un anno di indagini, grazie all’aiuto della giornalista Rena Mizunashi nel frattempo anche lei improvvisamente scomparsa. Dimesso dall'ospedale Conan si trasferisce insieme ad Ai nella casa di Jodie. La scienziata si prende amorevolmente cura del giovane detective che continua a non ricordare nulla del passato...
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L'aria satura della notte era più soffocante nei pressi del porto, lì l'eccessiva umidità creava una specie di spessa cortina che impediva a chi si aggirava per quella squallida e imponente schiera di capannoni di riuscire a vedere a un palmo dal proprio naso. Il rumore delle onde che si infrangevano sul molo facevano da sottofondo a un'atmosfera altrimenti desolata fatta di enormi casse e mezzi da lavoro abbandonati a stessi, degni dello squallore che regnava lì intorno. Conan passò a rassegna i magazzini cercando quello indicatogli da Rena; qualcosa in lui, gli imponeva di agire in maniera oculata, forse era l'istinto del detective o più semplicemente il buonsenso, era per questo che da quando era arrivato sul luogo dell'appuntamento non aveva mai smesso di guardarsi d' intorno circospetto, cercando di carpire qualsiasi rumore che potesse avvisarlo per tempo, di un imminente pericolo.
Mentre continuava ad aggirarsi per il porto Conan ebbe la netta sensazione di sentirsi osservato e questo non lo rendeva del tutto tranquillo. C'era qualcosa in quella situazione che non lo convinceva affatto, tuttavia, era ansioso di mettere le mani sulla formula dell'APTX4869: entrarne in possesso voleva dire tornare a essere Shinichi Kudo, il detective liceale famoso per le sue brillanti deduzioni, ma ciò che gli premeva di più era ben altro. Il suo cuore ebbe un lieve sussulto, quando il pensiero corse alla persona che aveva amato da sempre e dalla quale finalmente, sarebbe potuto ritornare: Ran. Non ci sarebbero stati più ostacoli fra loro e nemmeno l'organizzazione avrebbe rappresentato più un problema: tutte le informazioni che Rena gli aveva fornito erano sufficienti per liberarsi di loro una volta per sempre.
Trovare il magazzino non fu difficile. Il deposito numero 18 al contrario degli altri capannoni era un imponente container, quello vero era stato distrutto da un incendio solo pochi mesi prima, dopo una breve indagine e con non poche polemiche la questione fu archiviata dalla polizia come incidente, dovuto alla negligenza di uno degli addetti che aveva acceso una sigaretta in un ambiente saturo di gas metano. Tuttavia fu quantomeno strano che in seguito alla sciagura nessuna ditta si fosse fatta avanti per richiedere un risarcimento per l'accaduto. Conan fece scorrere l'enorme e pensante porta che chiudeva l'entrata quel tanto che bastava per sgattaiolare all'interno. Una volta dentro, fu subito colto dall'odore di stantio e di umido, un effluvio sgradevole che quasi gli impediva di respirare. Prese ad aggirarsi fra i numerosi oggetti posti qua e là disordinatamente a volte persino sovrapposti gli uni agli altri, rimase del tutto stupito quando si accorse di essere finito in una specie di grosso ripostiglio dove erano conservati i più svariati oggetti: vecchi mobili, alcuni bauli, c'era persino una vecchia radio e poi quadri, suppellettili, libri… quel posto gli riportò alla mente uno di quei mercatini di oggetti usati dove a poco prezzo si può acquistare qualunque tipo di arnese. Mentre allungava la mano per prendere una tazza di ceramica probabilmente fatta a mano udì la porta alle sue spalle stridere sulle guide, le luci dei fari proveniente dall'esterno irruppero nel magazzino e due ombre si stagliarono nette davanti al giovane detective, che per un breve attimo ebbe la sensazione che il suo cuore avesse smesso di pulsare.
Non servì una grande immaginazione per ravvisare una certa familiarità nell'ombra scura dai lunghi capelli che si muoveva a passo sostenuto verso di lui. Conan avrebbe voluto muoversi, fuggire, ma un terrore improvviso gli impedì qualsiasi movimento. Quando l'ombra nera si accovacciò alle sue spalle poggiandogli pesantemente le mani sulle spalle, il piccolo detective chiuse gli occhi e deglutì a vuoto. Una voce fredda e crudele gli soffiò maligna in un orecchio.
"È quasi un piacere per me, poter constatare che sei tornato vivo dall'inferno, Shinichi Kudo! Perché così avrò l'immensa gioia di potertici rimandare nuovamente!"
Conan aprì e richiuse la bocca senza che ne uscisse neppure un suono. Era una trappola e lui c'era finito dentro come un idiota, ma come aveva fatto l'organizzazione a scoprire chi era e dov'era finita Rena Mizunashi?
"Sembra che il piccoletto abbia perso la parola capo." disse un'altra voce stavolta più aspra.
"Già, pare proprio che il nostro giovane detective, abbia d'improvviso smarrito tutta la sua baldanza!"
Conan fece scattare il quadrante dell'orologio, poi con un gesto repentino piroettò su se stesso, ma non ebbe il tempo di fare nulla, la bocca di una pistola gli finì proprio sotto la gola.
"Io non lo farei se fossi in te!" un ghigno baluginò nell'ombra, gli occhi sottili e maligni di Gin lo fissavano assetati di vendetta. Conan serrò la mascella.
"Sappi ragazzino che nessuno è mai sopravvissuto dopo avermi incontrato e tu non sarai da meno!"
"Spariamogli un colpo in testa capo e facciamola finita!" suggerì Vodka che cominciava a diventare stranamente inquieto.
Gin si levò in piedi in tutta la sua imponente figura, aveva afferrato il bambino per la gola con la mano sinistra mentre con la destra continuava a puntargli addosso l'arma.
"Voglio che abbia una fine degna di questo nome, che sia da monito per coloro che tradiscono l'organizzazione… e tu sai bene a chi mi riferisco vero?"
Nei grandi occhi azzurri del giovane detective, Gin colse, con sadico piacere, un'espressione di vivo terrore: sapevano tutto, di lui come di Ai, e ora anche lei era in pericolo. La sensazione di impotenza fece accrescere la rabbia che Conan aveva iniziato a provare verso se stesso. Si era comportato da stupido, si era lasciato abbindolare mandando al macero tutto quello che aveva fatto, stava per morire e senza poter nemmeno rivedere un'ultima volta la sua Ran. Mentre quei pensieri attraversavano la mente di Conan, il killer fece scivolare la pistola lungo il corpo inerme del ragazzino, ma si fermò quasi subito all'altezza della scapola destra, tirò indietro il cane e poi premette il grilletto. Il proiettile attraversò la carne e i muscoli e si fermò nell'osso. I bambino tentò di urlare ma Gin aumentò la stretta al collo così che il suo urlo divenne un rantolo.
"Sarebbe divertente ucciderti un po' per volta" disse con tono sadicamente sarcastico. "Peccato che non io abbia tutto questo tempo!" fece un rapido cenno di intesa al suo assistente il quale uscì di corsa dal container per poi tornare qualche istante dopo con un pacchetto in mano.
"Mettila lì su quel mobile." ordinò Gin senza distogliere lo sguardo dalla sua preda.
Di nuovo abbassò la pistola, questa volta all'altezza della gamba, e lasciò partire un altro colpo. Stavolta l'urlo del bambino fu straziante.
"Questo per essere sicuro che non riesca ancora a fuggire. Poi lasciò la presa e il ragazzino cadde a terra con un tonfo sordo.
Con un enorme sforzo Conan sollevò la testa, rivolse qualche frase ingiuriosa fra i denti, poi la vista cominciò a offuscarsi e un senso di torpore gli invase le membra, l'ultima cosa che udì prima di svenire fu un rumore metallico e lo scatto di una serratura… poi, il nulla.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: stefania1977