Fanfic su artisti musicali > Nightwish
Segui la storia  |       
Autore: Hermes    13/04/2012    2 recensioni
Questa non è la classica storia sui Nightwish in se e per sè...a dire il vero non ho idea da dove diavolo sia uscita e non so come ho fatto a trovare il coraggio di postarla...
"Perdona la Bestia che adora...” mormorò ancora “Perdona Me.”
Il bacio che seguì fu aspettato, implorato, desiderato…tutto meno che amaro.
Dimenticammo il resto…il mattino non ci svegliò...
L’unica certezza che mi rimase fu quella della sua presenza, del movimento del suo corpo contro il mio.
Non c’era riposo…ma sognai…
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti, Tuomas Holopainen
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dreams of Reality'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
8 Giugno 2016, ore 20 e 35
Finlandia, Helsinki, Appartamento di Anette

La donna – oltre al cinese - aveva anche comprato un biscotto della felicità a testa per tutti, le erano sempre piaciuti quegli affari e Tuomas non si lamentò quando Anette gli sfilò di mano il suo foglietto.
Divenne seria per un momento “Mmmmh…questo dice È più facile maledire una candela che illuminare l’oscurità.
“Profondo…!” commentò François, rompendo il proprio.
“Che significa?” domandò Joseph, il faccino curioso nella loro direzione.
“È un modo per dire che non sempre la strada più facile è quella giusta, bisogna anche sapere quando è il momento di cambiare è prendere il percorso più difficile.” spiegò Tuomas gentilmente, riprendendo il suo oracolo ed infilandoselo in tasca.
“Questo sì che invece è appropriato!” esclamò François con un sorriso, indicando il foglietto che aveva in mano “L’amico in bisogno è una peste.
Anette gli fece il verso con una risata ironica.
“Cosa dice il tuo, An?”
“Vediamo…L’unica costante fin dall’inizio dei tempi è il cambiamento.
Tuomas si alzò, stiracchiandosi “Vado a finire di là…”
Due ore ed avevano finito il mega disegno: ne era venuto fuori uno strano tema marino. Joseph era crollato dal sonno appena dopo e François sparì dalla circolazione, non senza fargli l’occhiolino…pazzo furioso.
Così erano rimasti solo lui ed Anette a riordinare nel salotto.
Si erano inginocchiati per recuperare tutte le matite ed i pennarelli, scambiandosi qualche parola ogni tanto.
“Non sapevo che il tuo amico…” si ritrovò a dire casualmente Tuom, in imbarazzo.
“È per questo che quando sono tornata annaspavi come un pesce fuor d’acqua?” domandò, dispiaciuta “Comunque sì…François è gay, magari leggermente fuori di testa ma è una bravissima persona.”
“Già…”
Con qualcosa di molto simile ad un sospiro di sollievo, acciuffò le ultime matite e le lasciò cadere nell’astuccio sul tavolino, un luccichio attrasse la sua attenzione ed il tastierista si voltò verso sinistra, mettendo a fuoco Anette ancora china nella evidente ricerca di pennarelli perduti sotto il divano. Qualcosa dondolava, uscito dallo scollo della maglietta.
Indossava una lunga catenella al collo e...
…che diceva quel biscotto della felicità?

Non ricordava niente degli ultimi giorni, aveva finalmente deciso di lasciare l’angolo che aveva eletto a rifugio sicuro.
Si era fatto una doccia e sbarbato, facendo accuratamente attenzione a tenere lo sguardo fisso sul proprio riflesso.
Poi era sceso in cucina per dare un’occhiata al contenuto del frigo.
Con un sospiro decise che era meglio fare un giro in città.
Non che avesse molta fame, comunque.
Raggruppò di malavoglia i suoi averi, infilando quasi distrattamente una sigaretta fra le labbra…la batteria del cellulare era morta qualche giorno prima nella piu totale indifferenza da parte sua, non aveva intenzione di riprenderlo in mano per il resto della sua esistenza.
Stava per uscire quando abbassò lo sguardo per far scattare l’accendino.
Gli occhi gli si posarono sul mobiletto dell’ingresso, ed il tastierista rimase immobile.
Qualcosa aveva ripreso a fargli male dentro a quella vista.
Coprì il piccolo oggetto con il palmo della mano.
Non se n’era accorto che fosse lì quando era tornato qualche giorno prima…non sapeva nemmeno come ci era arrivato a casa - in effetti – istupidito come era stato.
Il sole vederlo quel cerchiolino che conosceva così bene, lo uccideva.
In silenzio un altro pezzo di lui se ne era andato.
Cercò di non farci troppo caso, ficcando l’oggetto nella tasca ed uscendo.
[…]
Aveva finito di fare la spesa e camminava lungo il lago con una mano nella tasca della giacca.
Quel rifiuto gli bruciava più delle parole di Anette…più di tutto.
Si sedette su una panchina, puntando gli occhi sull’orizzonte dove scorgeva in mezzo alla nebbia i contorni dell’isola.
Voleva stare solo e cercare di recuperare se stesso a poco a poco.
Di nuovo le sue dita si strinsero sull’anello, ci aveva giocato incosciamente tutta la mattina.
Lo tirò fuori, passando il pollice sopra le foglie.
Lei non l’aveva voluto, riusciva ad vederla mentre se lo toglieva prima di lasciare quella casa.
Quello che era successo non l’aveva ancora accettato, preferendo rifugiarsi in se stesso.
Ma quell’innocente oggetto nel palmo della sua mano rendeva tutto più reale.
Se ne era andata senza l’intenzione di tornare, e lui era finito improvvisamente alla deriva trascinato dalla corrente.
Era in assoluto bisogno di qualcosa per andare avanti o ci avrebbe rimesso il senno a quel punto.
Beh…qualcosa c’era, quel figlio in arrivo.
Quella notizia imprevista l’aveva lasciato con un terrore mortale addosso.
Così piccolo…
Le tastiere non gli parlavano più, era da giorni che non ne toccava una.
Strinse il pugno e si alzò, scuotendo via in un debole tentativo i brutti pensieri.
Non gli andava.
Raggiunse il motoscafo lasciando le borse di plastica e si diresse ancora una volta verso l’interno della cittadina, fino alla vetrina di uno dei tre orafi di Kitee.
Un campanello annunciò la sua timida entrata nel negozio.
“Buongiorno, in cosa posso esserle utile?” domandò un uomo anziano al bancone, mentre lo squadrava da dietro lenti di un paio d’occhiali cerchiati di corno.
Il tastierista si avvicinò e gli tese l’anello che aveva tenuto in mano fino a quel momento, l’altro lo prese studiandolo attentamente.
“È possibile incidere qualcosa nell’interno della fascia?” gli domandò, evitando il suo sguardo.
“Un lavoro mirabile…che tipo di incisione desidera?”
“Una parola, non voglio che si noti troppo. Può farlo subito o ci vorrà del tempo?”
Il vecchio gli chiese un paio d’ore e Tuomas saldò il conto ed uscì, con l’idea di scappare un attimo dai suoi.
L’ombra di un sorriso autolesionista fece capolino sul suo volto.
Anette aveva deciso che non esisteva?
Sarebbe stato al suo gioco infantile, ma solo fino ad un certo punto.

23 Giugno 2016, ore 6 e 35
Finlandia, Kitee, Lago Pyhäjärvi, Casa sull’isola

“Dai papà!!! Sbrigati!”
Joseph stava sul molo, accanto al Nightfish, saltellando impaziente come un grillo.
Tuomas era ancora dentro casa che beveva gli ultimi rimasugli del suo caffè mattutino, mentre Anette sbadigliava in completa fase REM.
“Allora…” riassunse lei, assonnata “Pranzate da Kirsti oggi?”
“Precisamente…torneremo verso le tre o le quattro.”
L’uomo si alzò, afferrando il cappello e salutandola con un “Ciao…” appena accennato. Poco dopo sentì distintamente il motoscafo rombare ed allontanarsi.
Anette prese la tazza e l’aggiunse alla lavastoviglie, poi tornò di sopra per farsi ancora due ore di sonno.
Sdraiata sul letto ripensò ad occhi chiusi alle due settimane circa che erano appena passate.
Non le ricordava affatto…
Tuomas sembrava avesse alzato un muro di difesa, quei pochi segnali positivi di sei mesi prima si erano dissolti come fumo.
Dormivano nello stesso letto, sì. Parlavano, sì.
Non riusciva a trovare il punto debole di quella fortezza che si era costruito addosso come una seconda pelle. Stava bene attento a non sfiorarla neanche per sbaglio…
Il giorno dopo era il compleanno di Emppu, ed avevano organizzato una festa. Ci sarebbero stati tutti, doveva trovare il modo di sembrare felice…e non delusa, preoccupata.

~~~

Seconda parte del capitolo…! ^^
Questo capitolo non l'ho betato quindi se trovate errori, fatemi un fischio, please!
Il lungo flashback di Tuom si posiziona appena dopo la scoperta della gravidanza di An e qualche settimana dal suo ritorno a Kitee.
Ho poco da dire sul prossimo…solo che dovrete tenervi ai bordi della sedia! *Hermes fischietta innocente*=D
Non faccio più spoiler di così quindi non fatemi domande tanto non rispondo! E lo faccio per il vostro bene *Faccia di bronzo*

Come sempre si ringrazia chi ha recensito lo scorso capitolo ovvero petitecherie (Ahem...*Hermes sbalordita*...abbiamo gli stessi gusti musicali!) e CrystalRose (la tua attesa verrà premiata nel prossimo chappy...spero vivamente di non aver esagerato...xD)

Spero di poter aggiornare la prossima settimana senza ritardi (purtroppo la vedo dura), casomai non ci riuscissi un grosso abbraccio virtuale a tutti, sopratutto a quelli che saranno al concerto dei Nw a Milano (fortunati!)...mi raccomando non spremetemi troppo Mister Korg e mandategli un bacio anche da parte mia! xD
Vabbè io smonto le tende e vi aspetto al prossimo!
Hermes

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Nightwish / Vai alla pagina dell'autore: Hermes