Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: madamina    13/04/2012    0 recensioni
Settimo anno ad Hogwarts per il Magico Trio che ritorna a scuola dal momento che Voldemort non ha mai creato i suoi Horcrux. Ma molte cose sono cambiate ed altre ancora cambieranno radicalmente, rivoluzionando la loro vita; chi era amico ora non lo è più, e chi era nemico si potrebbe rivelare il più prezioso dei tesori.
Draco Malfoy è morto, Piton sembra scomparso nel nulla e la guerra è in pieno svolgimento.
Harry decide di scoprire l'assassino di Draco, ma non sarà una cosa semplice. Per fortuna può contare su nuovi amici, in particolare su un nuovo studente dal passato misterioso.
Riuscirà Harry a scoprire l'assassino, e soprattutto a sconfiggere Voldemort nella battaglia finale?
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2

§ Cap. II - Mr. Bad Guy §

 

Corvonero... Non riusciva ancora a crederci...

Per un attimo aveva creduto che il Cappello non gli avrebbe dato ascolto e l'avrebbe sbattuto nella sua vecchia casa.
E invece era stato smistato tra i Corvonero. I pacifici e intelligentissimi Corvonero.

L'avevano accolto con calore nella loro “famiglia” e si erano dimostrati gentili e disponibili con lui, nonostante fosse nuovo. Lo coinvolgevano nelle discussioni e aveva fatto già parecchie conoscenze. Anche se era un tipo solitario e schivo, cercò di sfruttare al meglio l'opportunità che gli si era presentata davanti. Non gli veniva facile aprirsi con gli altri, ma ce la metteva tutta e nei limiti del possibile aveva cercato di integrarsi con i suoi compagni di dormitorio.

Quel pomeriggio era in giardino a studiare all'ombra di un grande albero sulle rive del Lago Nero, come gli altri pomeriggi del resto.

Aveva scoperto infatti che lì si sentiva sereno come ormai non gli accadeva da tanto tempo. Lui che era dovuto crescere più in fretta di tutti gli altri ragazzi.

Eppure sotto al suo albero si sentiva in pace, assaporando tutte le sensazioni che la natura gli offriva, stringendolo in un caldo abbraccio.
Era appoggiato con la schiena al tronco robusto e nodoso dell'albero, la cui chioma gli offriva riparo dal caldo sole. Tuttavia qualche raggio riusciva a filtrare formando bizzarre figure sulla sua divisa e sul prato. Una brezza lieve gli scompigliava i capelli corvini in una delicata carezza, e lambiva dolcemente il suo viso dalla carnagione scura. Il fruscio dei rami mossi dal vento si mescolava armoniosamente con i canti degli uccelli che popolavano il parco della scuola e la foresta, alternandosi a tratti con lo sciabordio delle onde che si infrangevano sulle rive del lago. Con una mano giocherellava con i morbidi fili d'erba, che si insinuavano tra le sue dita e gli solleticavano il palmo. Percepiva distintamente il profumo dei fiori e dell'erba su cui era seduto, l’aria era ancora carica degli aromi dell'estate appena conclusa e che lentamente lasciava il posto all'autunno. E poi i riflessi del sole sulla superficie increspata del lago creavano dei bellissimi giochi di luce che illuminavano vivacemente tutta la sponda presso cui si trovava.
E mentre Bryan si faceva cullare dall'armonia della natura che lo circondava, lo raggiunsero Michael Corner ed Antony Goldstein, due dei ragazzi con cui divideva la stanza del dormitorio.
Non li poteva definire degli amici, sia per il poco tempo da cui si conoscevano, sia per il carattere chiuso di Bryan, ma erano sicuramente la cosa che ci si avvicinava di più.
A differenza degli altri compagni erano stati molto discreti nelle loro domande. Si erano accontentati di quello che Bryan aveva voluto raccontare loro senza scavare ulteriormente nel suo passato.

Il ragazzo gli aveva infatti raccontato che aveva studiato a Durmstrang e che per contrasti insanabili con i suoi genitori, aveva lasciato la Bulgaria e la sua famiglia decidendo di trascorrere l'ultimo anno ad Hogwarts senza idee troppo precise per il futuro. Ma per il resto i due ragazzi avevano deciso di non approfondire. Come tutti i Corvonero erano arguti ed intelligenti ed avevano capito che Bryan non amava parlare del suo passato, nel quale si nascondeva qualcosa di terribile da cui lui stava ancora fuggendo. E così gli lasciavano il suo spazio. In fondo ognuno ha il diritto ad una seconda possibilità e a scappare dai propri errori e dal proprio passato.

I due ragazzi raggiunsero l'albero sotto cui stava Bryan e lo salutarono, poi Antony si congedò tornando dentro il castello, mentre Michael si sedette sull'erba, anche lui ai piedi dell'albero.
“Allora Bryan, che fai qui tutto solo?”.

Inizialmente Bryan rimase in silenzio continuando a contemplare il panorama, poi distolse lo sguardo per posarlo sul ragazzo che aveva a fianco e gli rispose: “Niente di particolare, mi riposavo prima di cominciare a studiare. E tu?”

“Cercavo te, naturalmente” gli rispose candidamente Michael con un gran sorriso.

“Me?!? - gli chiese stupito Bryan puntandosi un indice contro - E perché mi cercavi?”.

Era veramente stupito. In genere nessuno lo cercava. Non conosceva praticamente nessuno, essendo arrivato ad Hogwarts solo quell'anno, quando ormai i gruppi di amici erano formati e consolidati. Anche se aveva notato che qualche incrinatura si era formata in quello che gli avevano indicato come l'inossidabile Trio di Grifondoro. Che ci fosse qualche problema tra loro era lampante anche ai suoi occhi, lui che era appena arrivato, anzi forse proprio in virtù di questo riusciva a guardare la cosa obiettivamente.

Ma cosa fosse successo non avrebbe saputo dirlo, nè in giro era riuscito a carpire informazioni a riguardo, tranne qualche pettegolezzo riguardo a questioni di cuore. Si costrinse comunque a riportare l'attenzione su Michael che lo guardava incuriosito, essendosi accorto che Bryan si era perso di nuovo nei suoi pensieri. Osservandolo aveva notato che gli succedeva spesso.
“Si, cercavo proprio te. Sei sparito alla fine delle lezioni e mi chiedevo che fine avessi fatto... Tutto a posto?” gli chiese un po' preoccupato.

Bryan rimase spiazzato da tanto interesse. Era abituato a cavarsela sempre da solo, soprattutto dopo che aveva lasciato la famiglia ed avere qualcuno che si preoccupasse per lui lo disorientava.
Quindi si limitò ad annuire un po' incerto.

“Bene” gli rispose Michael con un sorriso ed una pacca sulla spalla. “Senti, io sto andando ad una riunione di Prefetti e Capiscuola. Ti va di accompagnarmi oppure vuoi restare qui a passare la notte sotto le stelle?” gli chiese poi.

“No, no, vengo. Tanto stavo già pensando di rientrare...” rispose Bryan alzandosi e spolverandosi la divisa per levare i fili d'erba che erano rimasti attaccati. Raccolse velocemente le sue cose ed insieme al compagno si diresse verso il castello.
Mentre camminavano, Michael si fermò all'improvviso, come fulminato da un'illuminazione improvvisa.

“Bryan, tu sai volare su una scopa?”

“Certo! - gli rispose il compagno quasi offeso - Per chi mi hai preso? Per quella frana della Gr...” si zittì all'ultimo momento conscio di stare per tradirsi, ed allo sguardo interrogativo dell'altro, fece un gesto come a scacciare una mosca per poi aggiungere: “Non ci fare caso, gente che non conosci” buttò lì non con noncuranza, ingannando perfettamente Michael, che decise quindi di proseguire il suo discorso.

“Bene, allora perché non partecipi ai provini di Quidditch? Questo potrebbe essere l'anno buono, con Harry seriamente concentrato su altre faccende e Serpeverde senza il suo cercatore” gli chiese speranzoso.

“Mi dispiace, ma è tanto che non volo. E poi non ho neanche più la mia scopa...” gli rispose stringendosi nelle spalle.
“Non ti preoccupare per questo. Intanto ti puoi allenare con quelle della scuola, e poi troveremo una soluzione”.
“Ma non saprei, insomma sono fuori allenamento, non vedo che contributo potrei dare alla squadra”. Bryan era ancora titubante.
“Non ti preoccupare. Per ora basta la tua disponibilità”. Michael gli diede una poderosa pacca sulla schiena e gli rivolse un sorriso radioso.

“Mi hai incastrato...” gli disse Bryan fintamente sconsolato scuotendo la testa.

Adorava volare. E senza falsa modestia poteva ammettere di essere davvero bravo, quando era più giovane e giocava anche a Quidditch. Era uno dei pochi momenti in cui trovava un po' di pace, riusciva a staccarsi dal suo inferno personale e trovava un angolo di paradiso.

Ma era tanto tempo ormai che non volava, da quando aveva deciso qualche mese prima di cambiare vita e di trascorrere quell’anno ad Hogwarts. Ma forse gli avrebbe fatto bene ricominciare.
Peccato per la sua scopa, persa come tante cose di quel passato, che si era finalmente lasciato alle spalle.

Un prezzo accettabile per poter finalmente vivere la vita che aveva sognato, serena e senza le preoccupazioni che lo avevano oppresso fino a poco tempo prima.

 

§§§§ ---- §§§§


Nel giro di qualche minuto arrivarono alla saletta riservata a Prefetti e Capiscuola, arredata come un salottino, in cui erano tenuti i registri ed i documenti di competenza degli studenti in carica.
Ogni parete era dedicata ad una casata. Vi era appeso lo stemma, e c'era una teca con i trofei della casa e poi erano appesi i riconoscimenti che aveva ottenuto nel corso degli anni. Infine vi erano dei divanetti di pelle nei colori della casata. Al centro della stanza era posto un grande tavolo quadrato con delle sedie tutte intorno, da utilizzare durante le riunioni.

Dentro c'erano già alcuni studenti che stavano chiacchierando tra loro.

Michael entrò facendo segno a Bryan di seguirlo. Quest'ultimo guardandosi intorno notò in un angolo della sala, molto discosti rispetto agli altri, due ragazzi.

Lui, moro con gli occhi azzurri, alto e abbastanza muscoloso, un bel ragazzo in fondo, ma la cosa che spiccava nettamente e che lo colpì nel profondo, era lo sguardo triste, anzi profondamente addolorato.

Lei, castana con i capelli ricci e gli occhi dorati, più bassa e di corporatura abbastanza esile ma armoniosa.

Non avevano niente di particolare quei due, se non fosse che lui era di Serpeverde e lei di Grifondoro.

E Bryan aveva presto imparato che Serpi e Grifoni non potevano convivere. Erano nemici a prescindere, da sempre.
Michael seguì il suo sguardo e vide a sua volta i due ragazzi.
“Quelli sono Blaise Zabini ed Hermione Granger. Sono i Capiscuola di Serpeverde e Grifondoro. Ultimamente passano parecchio tempo insieme. Sai, da quando è morto Malfoy, Zabini si è praticamente isolato dal mondo. Non parlava più con nessuno. Usciva dalla sua camera solo per seguire le lezioni e per mangiare in Sala Grande.

Si dice che abbia passato l'intera estate sdraiato a letto alzandosi solo per andare in bagno. E sembra anche che la madre lo dovesse imboccare per farlo mangiare, cambiandogli i vestiti di tanto in tanto e facendogli addirittura la barba”.
La realtà era molto diversa, ma questo Michael non lo poteva sapere. Solo i membri dell'Ordine ne erano a conoscenza. Infatti Blaise era rimasto poco tempo nel suo stato catatonico, decidendo che avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per vendicare la morte del suo migliore amico, anzi di suo fratello.
Michael notò che Bryan era rimasto profondamente colpito dal suo racconto, tanto che una smorfia di sofferenza deformò il volto abbronzato del moro, anche se per un solo istante, e si affrettò ad aggiungere: “Ma naturalmente sono tutte dicerie. Come vedi ora sta bene”.

«Sta in piedi più che altro - pensò Bryan - di certo non si può dire che stia bene. Basta guardarlo negli occhi per leggere il suo sconfinato dolore».

Poi Michael continuò: “Comunque sembra che con Hermione abbia ritrovato almeno in parte la serenità, o per lo meno un equilibrio. Non so come abbiano fatto ad avvicinarsi, visto che lui è un purosangue, ed era il migliore amico di Malfoy, mentre lei è figlia di babbani e la migliore amica di Harry Potter. Comunque sia da quando è ricominciata la scuola capita spesso di vederli insieme in giro”.

Bryan rifletteva sull'atteggiamento della ragazza, che non si era fatta problemi ad aiutare un Serpeverde in difficoltà, nonostante questo fosse il migliore amico di quel Draco Malfoy di cui aveva sentito tanto parlare, o meglio spettegolare, da quando era arrivato lì ad Hogwarts.

“Dai vieni, te li presento”.

Michael si avviò verso i due ragazzi, seguito da un poco convinto Bryan.

“Ciao Hermione! Ciao Zabini” salutò gli altri due Capiscuola, proprio come lui lo era per Corvonero.

“Ciao Michael”

“... Corner...”

“Vi presento Bryan Hope, il nostro nuovo acquisto qui ad Hogwarts. Loro invece - disse rivolgendosi a Bryan - sono Hermione Granger, Caposcuola di Grifondoro, e Blaise Zabini, Caposcuola di Serpeverde”.

Bryan rimase a fissare i due ragazzi che aveva di fronte, così intensamente che sembrava volesse leggergli nell'anima, ed Hermione ne rimase di nuovo turbata.

“Allora, come mai qui tutti soli in un angolino?” chiese allegramente Michael spezzando il momento di tensione.
“Mah, semplicemente per chiacchierare un po' in pace prima della riunione…”

“E tu Bryan? - intervenne Hermione studiandolo attentamente - Come mai qui?”

“Accompagno Michael - rispose asciutto Bryan - ma non ti preoccupare, vado subito via. Lo so che non dovrei essere qui”
“Non era per questo che te l'ho chiesto”  rispose Hermione quasi giustificandosi, un po' sulla difensiva. Quel ragazzo la inquietava e non ne capiva il motivo. Forse era la profondità e l'intensità del suo sguardo di ghiaccio, che l'aveva colpita fin dall'inizio. Poi notò l'arrivo dei due Prefetti di Serpeverde, Pansy Parkinson e Theodore Nott.

“Finalmente le Serpi ci degnano della loro presenza - se ne uscì Hermione con una punta di acidità nel tono - Si vede che proprio non sanno cos'è il rispetto!”.

Bryan si sentì chiamato in causa per qualche motivo e non potè fare a meno di risponderle a tono.

“A sentirti si direbbe che hai qualcosa contro i Serpeverde, Granger” le disse sfidandola con lo sguardo a ribattere.
“Direi di si. E invece a sentire te si direbbe che hai una specie di adorazione per le Serpi, Hope” gli rispose con tono battagliero.
“Sicuramente sono un gradino sopra a certa gente...” ora Bryan era passato ad un tono tagliente, sottolineato dal suo sguardo.
“Che intendi dire?!?” gli occhi di Hermione ormai emanavano scintille.
“Calma ragazzi - intervenne allora Blaise - non è il caso di litigare. Tanto più che la riunione sta per iniziare..”-
Bryan ed Hermione che ancora si trovavano uno di fronte all'altra, continuarono a fulminarsi con lo sguardo, finchè Bryan non si voltò, bofonchiando un saluto al suo compagno di dormitorio, e si diresse a grandi passi verso la porta sbattendosela alle spalle.

 

§§§§ ---- §§§§

 

Un paio d'ore dopo Michael entrò in dormitorio, dove trovò Bryan disteso sul letto con un braccio sul viso a coprirgli gli occhi, apparentemente addormentato, che infatti non lo salutò neanche.
“Ciao Bryan! - gli disse invece Michael - E' inutile che continui a fingere, lo so che non stai dormendo...”

Poi notando che l'altro non reagiva, continuò: “Se proprio mi vuoi ignorare, va bene, ma almeno cercati una posizione più comoda” lo prese in giro.

Bryan sbuffando si alzò a sedere sul letto e riprese il libro che stava leggendo prima dell'ingresso del compagno e che aveva malamente gettato a terra in tutta fretta.

Michael intanto iniziò a prepararsi per la cena in religioso silenzio, finché la domanda che il moro voleva evitare e per cui aveva interpretato la scenetta di poco prima lo colpì in pieno.
“Mi spieghi perché hai reagito così alla battuta di Hermione sui Serpeverde? Tu sei un Corvonero, che te ne importa?”.
Bryan, si aspettava la domanda ma non era preparato alla risposta, così cercò rapidamente una giustificazione. “Mah, niente... Solo che venendo da Durmstrang, è la casa a cui mi sento più simile, forse” buttò lì. Michael non sembrò tanto convinto, ma decise saggiamente di non approfondire l'argomento.
“Sembra che Hermione non ti vada proprio a genio... A volte ha un carattere molto duro, ma è una splendida persona. Dalle una possibilità, cerca di conoscerla. Se poi proprio non la sopporti allora pazienza. Ma cerca di non giudicarla prima di averla conosciuta davvero, va bene?”.

Bryan, annuì poco convinto per dare un taglio alla discussione che decisamente stava assumendo una piega che non gli piaceva.
Michael sembrò accontentarsi ed iniziò a parlare con entusiasmo delle selezioni per il Quidditch che si sarebbero svolte da lì a qualche settimana.

“Ehi amico, calma! Ti ho detto che parteciperò alle selezioni, ma è davvero una vita che non salgo su un manico di scopa. Sappi che se cadrò mi avrai sulla coscienza per tutta la vita! -  gli disse scherzando, finalmente un po' più rilassato - Per non parlare dei danni alla mia immagine ed alla mia dignità!” concluse mettendosi in posa, per darsi un tono.

“Ah già la tua immagine da bel tenebroso... Vorrà dire che se ti fai un occhio nero potrai risparmiare un po' di matita nera alla prossima uscita ad Hogsmeade” e scoppiò a ridere.

“Ridi, ridi adesso che puoi - gli rispose fintamente minaccioso - Perchè voglio proprio vedere come farai senza denti e appeso per le mutande sopra il portone della Sala Grande”.
I due ragazzi continuarono a ridere mentre si preparavano per la cena ed iniziavano a scendere insieme agli altri compagni di casa.

 

Madame’s Space: Ecco a voi il secondo capitolo di questa storia che verrà postata due volte a settimana, in linea di massima il martedì e il venerdì, salvo imprevisti. Fatemi sapere se avete dubbi o suggerimenti ;))

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: madamina