Ancora non riesco a credere che la storia stia per finire ma sappiate che per scrivere questo e il prossimo capitolo mi sono dovuta sforzare parecchio. Non ho detto a nessuno cosa sarebbe successo tranne a quella scema di Ceci che ha letto un anteprima. Quindi buona lettura a tutte voi meraviglie.

15 Novembre.
Scuola...Mi chiedo ogni santa mattina chi abbia avuto la brillante idea di inventarla. Non si stava meglio prima? Sono due mesi che ogni mattina mi sveglio alle sette, scendo per una colazione veloce. Impreco per dieci minuti buoni contro i miei capelli che ogni santa volta non riesco a fermare in un codino decente. Prendo il pullman per cinque fermate, litigando ogni volta con una signora che mi fa alzare dal posto vicino al finestrino. Sei ore di lezioni, una più noiosa dell'altra. Poi nuovamente pullman e poi casa dove passo il pomeriggio sdraiata sul divano guardando il soffitto o ascolatando musica. Preferibilmente tutte e due le cose insieme. Tutta la sera attaccata al computer e poi le solite frasi: "Ju non è ancora ora di spegnere?" oppure "Sei così monotona, fai sempre le stesse cose?". Le possibilità sono queste.
Sdraiata nel letto ci metto delle ore ad addormentarmi quindi solitamente tiro fuori un libro a caso dalla libreria e leggo con la luce dell'iphone.
Chiunque penserebbe che una vita così è noiosa ma c'è qualcosa che mi impedisce di morire per la noia: il pensiero di quei cinque scemi e delle mie tre meraviglie, Cecilia, Silvia e Danielle.
Questa mattina però è diversa. Oggi è il mio diciottesimo compleanno, uno di quei giorni in cui me ne resterei volentieri a letto.
Da piccola i miei mi avevano organizzato una festa ma si presentarono in pochissimi oltre a mio fratello. Da quel giorno i miei compleanni li ho passati con i miei, magari una cena fuori e poi quei pochi regali.
E' sabato ma devo comunque andare a scuola. Mi alzo e dopo la mia frugale colazione mi dirigo a scuola.
Tutto il tempo schiaccio il tasto del telefono sperando di trovare un loro messaggio ma l'unica cosa che vedo è la nostra foto scattata prima della partenza.
Quattro ore dopo sono di nuovo sull pullman diretta a casa. Non c'è nessuno, solo un biglietto sul tavolo. "Buon compleanno piccola. Siamo fuori per commissioni ma fatti trovare pronta per le sette che andiamo a cena fuori". Un classico.
Vago per casa tenendo in mano il telefono, sembra che stia cercando campo, quasi per giustificare l'assenza di messaggi ricevuti. Ma il campo c'è in tutta la casa, come anche a scuola o per la strada. L'unica cosa che non c'è è un fottutissimo augurio di compleanno.
Ormai non li sento da un po, giusto qualche mail, chiamata o messaggio. Di Zayn non so più cosa pensare. Per me la nostra non si può definire una "Relazione".

"Amore sei bellissima" cinguetta mia madre baciandomi una guancia. Stesse parole e stesso gesto di mio padre. E poi sarei io la monotona.
Arriviamo alla pizzeria e mio papà dice qualcosa al cameriere che non riesco a sentire ma poi ci incamminiamo verso un altra sala. "Piccola noi purtroppo non ci possiamo fermare. Ma speriamo che il nostro regalo ti piaccia" e dicendo questo si allontanano lasciandomi davanti al cameriere che con un superfluo gesto plateale apre la porta.

"Sorpresaaaa". Non ci posso credere. "Ragazzi!!! Siete davvero qui". "No, siamo riproduzioni create da un proiettore nascosto." "Lu non riesci proprio a trattenerti" e corro loro incontro. Li abbraccio tutti, Lu, Liam, Niall, Harry, Silvia, Cecilia e Danielle. Il sorriso che in questi ultimi mesi era scomparso rincomparve sul mio viso. Ma poi mi guardo in giro e noto che manca qualcuno. "Hai un espressione delusa Ju... Non sei contenta di averci qui?"."Si Ceci, ovvio. Siete il regalo più bello di tutti."
Un sorriso furbetto compare sul volto della mia amica. "Davvero siamo il regalo più bello che potesse esserci?" "Certo." "Va bene Zayn. Puoi tornartene a casa."
La porta al fondo della sala si apre per far uscire lui, il ragazzo che avrei voluto avere vicino in tutti questi lunghi giorni. Ci corriamo incontro e le sue forti braccia mi stringono e mi fanno sollevare da terra per poi riappoggiarmi delicatamente. I miei occhi non si possono staccare dai suoi. Sempre più vicini, uniti da un bacio che racchiude in se mille parole che conosciamo solo noi, tante parole che non ci siamo potuti dire in tutti questi lunghi mesi di lontananza.
"Mi sei mancato"
"Anche tu mi sei mancata Julie. Ti amo."
"Anche io"
Fu il primo compleanno in cui sono stata davvero felice. Non come quando ricevi il regalo che avevi tanto desiderato ma come quando il tuo sogno più grande ti stà stringendo tra le sue braccia.

Buonasera a tutti!!! Come va in giro per l'Italia?? Io sono di Torino e vi assicuro che non succede niente di speciale xD! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Il prossimo sarà l'ultimo ma sappiate che la mia testolina un po matta sta già elaborando per una nuova storia. Abbiate pazienza! Ma intanto recensite tanto tanto qui e consigliatela magari anche ad altri che potrebbero apprezzare!! Vi adoro meraviglie! Baci xx