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Autore: babydoll    09/11/2006    2 recensioni
Dopo la morte di Silente,il mondo magico è devastato da una guerra che sembra antecedere la sconfitta delle forze del bene. Harry ha una missione da portare a termine. Draco ha un destino da cui vuole fuggire. Forse, se le loro strade si incontreranno, potrebbe nascere un legame che neanche le tenebre dell'epoca più buia riusciranno a spezzare
Genere: Drammatico, Horror, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Il trio protagonista, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO


Una notte fonda, senza luna, incombeva sul lugubre villaggio di Little Hangleton.
La cittadina sembrava addormentata. I vicoli erano deserti. Le uniche luci ancora accese erano quelle dei lampioni lungo il vialone principale che attraversava l'intero villaggio; diramandosi infine ai piedi della collina che sovrastava il piccolo paese.
Il sentiero destro scendeva fino al cimitero; mentre il sinistro, a malapena visibile sotto lo spesso strato di erbacce che lo ricopriva, serpeggiava fino alla sommità della suddetta collina, dove s'innalzava l'imponente figura della vecchia, tetra, apparentemente disabitata Casa Riddle.
Qui dentro, in una remota stanza nascosta alla vista esterna dalle finestre sbarrate, si consumava l'unico fuoco ancora acceso nel raggio di chilometri; le cui fiamme crepitanti scoppiettavano allegre, riflettendo le loro ombre sul viso pallido e seminascosto da una lunga cortina di capelli unticci dell'uomo inginocchiato sul pavimento.
A pochi metri da lui, nella zona più buia della stanza, la luce del focolare lasciava intravedere solo il contorno indistinto di un'ampia poltrona nera.
Il suo occupante era quasi interamente avvolto nell'oscurità; ad eccezione della mano sinistra che sporgeva in avanti quel tanto che bastava per essere investita dal fiotto di luce.
Una mano bianchissima, dalle dita innaturalmente lunghe, che accarezzavano con delicatezza la testa squamosa di un enorme serpente appostato lì vicino.
All'improvviso, proveniente da un punto imprecisato nel buio, la voce della persona seduta ruppe il silenzio:
- Mi auguro, Severus, che tu abbia dei validi motivi per giustificare questa tua inattesa visita.
Era una voce maschile gelida e acuta, somigliante al sibilo di una lama che viene estratta dalla fodera.
L'uomo chiamato Severus lasciò passare qualche istante prima di replicare,come se stesse valutando quali parole fosse più opportuno utilizzare.
- Mio Signore, imploro il vostro perdono per il disturbo recatovi... ma vedete... se mi permettete di esprimere la mia modesta opinione sul vostro piano io...
- Permesso non concesso, - lo interruppe bruscamente l'uomo dalla voce gelida. - E ti avverto, Severus, non tollererò ancora a lungo questa tua irritante mania di intrometterti nelle mie decisioni. Ti ho messo al corrente del piano perchè, da quando hai assassinato Silente... - fece una pausa, come se il silenzio gli permettesse di assaporare meglio quel delizioso ricordo.
Sul volto pallido del suo servo affiorò l'ombra di un ghigno.
- Dal giorno del glorioso evento, ti ho concesso l'onore di essere informato dei piani più significativi... mi sembra opportuno rammentarti, però... - continuò con una punta minacciosa ben percettibile nella voce sibilante - Che tra i molteplici privilegi che ti ho riconosciuto, non rientra il diritto di contestare i miei ordini.
Le sue lunghe dita continuavano inesorabilmente ad accarezzare la testa del serpente.
Dal canto suo, Severus abbassò lo sguardo a osservare il rettile; mormorando poi la sua risposta con voce bassa ma ferma:
- La mia unica domanda, Mio Signore, era se magari potesse esserci una possibilità che voi prendiate in considerazione la mia idea di far pattugliare il ragazzo da alcuni Mangiamorte...
- Sarebbero solo d'impiccio. - ribatté il suo padrone con voce, se possibile, ancor più fredda.
- Tutto procederà esattamente come io, Lord Voldemort, comando. Quali che siano le tue questioni private che ti rendono tanto ansioso di partecipare al piano non mi interessano. D'ora in avanti esigo che tu rimanga al tuo posto, Severus.
- Sia come comandate, Padrone. - si affrettò a rispondere quest'ultimo, chinando il capo.
Lord Voldemort smise di accarezzare Nagini, si alzò dalla poltrona e compì alcuni passi verso il suo servo; permettendo alla luce del fuoco di illuminare i suoi tratti disumani.
I suoi enormi, lividi occhi rossi riflettevano il baluginio delle fiamme, e osservavano il Mangiamorte inginocchiato animati da una luce perfida.
Con un ghigno crudele che gli increspava la bocca priva di labbra, Lord Voldemort sentenziò: - Il nostro incontro è terminato, mio fedele servo.
Sempre mantenendo il capo chino, come se un incantesimo gli impedisse di sollevarlo, Severus Prince Piton si alzò lentamente, e, dopo un ultimo reverente inchino al suo padrone, uscì in tutta fretta dalla stanza.

Continua...

  
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