Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: LadyBlake    09/11/2006    10 recensioni
Primo di settembre. King’s Cross. Una ragazza che spinge un carrello stracolmo di stranezze si fa largo, a fatica, tra la moltitudine di pendolari che affollano le banchine della stazione. Guardiamo l’orologio, sono quasi le undici. È in ritardo. Ovviamente. Attenta a non attirare l’attenzione su di sè, eccola avviarsi tra il binario 9 e il 10, scomparendo alla vista di tutti. Il suo nome è Isabella. Ma nessuno la chiama così. È la signorina Bothwell per i professori. È Stellina per la mamma e Bells per suo fratello maggiore. Il resto del mondo la conosce da sempre come Bella. Oh, sì…sì, certo. Dimenticavo. C’è poi un ragazzo che l’ha ribattezzata ‘Torta alla Vaniglia’. Già. Proprio così. È accaduto precisamente oggi. Oggi, un anno fa.
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

 

Ciao a tutti!!! Era da un po’ che non aggiornavo, ma stasera qualcosa ho prodotto…e come sospettavo sono le 23.20 passate. Vi lascio alla lettura…ma non prima di aver ringraziato come sempre le gentilissime commentatrici!

gothika85 (sempre puntualissima!!! Thank you very much!!!^*^)

gothicLullaby (eheheh…anche io sono curiosa di vedere come reagirà Bella…anche perché, passatemi il gioco di parole, tra un po’ se ne vedranno delle belle…!!La mia spiritosaggine non ha limite…)

elegant loner (un Malfoy incasinato è un must!^^)

talpy (muchas gracias^^)

Jessire (grazie grazie grazie^^)

costy black (il seme della gelosia è stato piantato, ora il caro Draco dovrà armarsi di forza e coraggio…^^)

anya (ma ciao! E benvenuta nel B&D Fan Club!^^)

carmilla1324 (oh, it hurts when you’re too blind to see, please don’t read my mind, I tell the truth to me ^__^)

 

Capitolo 13

A storm is coming

 

Bella camminava svelta. Gli occhi fissi a terra, il viso coperto in buona parte da una calda sciarpa di lana e le mani nascoste sotto al pesante mantello. A  completare l'opera un ridicolo cappello giallo e rosso calato fino sopra agli occhi. Non che gliene importasse granché dell’estetica: faceva troppo freddo. Va bene che “se Bella vuoi apparire un po’ devi soffrire”, ma non di certo morire. Folate d'aria gelida le si insinuavano sotto la gonna, spingendola ad aumentare il ritmo dei passi. Si intravedevano nubi temporalesche all'orizzonte, che non lasciavano presagire nulla di buono. Tra le dita stringeva la lettera da spedire a Will. La seconda nel giro di 36 ore: non male come media. La prima era servita a farsi inviare il biglietto per Draco. La risposta non si era fatta attendere: un bel pass e una nota, ornata dalla ficcanasaggine di suo fratello. Che non se ne faceva sfuggire una.

“[…] Non ti porti appresso l’orda di amici questa volta? Dì un po’…ma è per il tuo AMICHETTO SPECIALE  l’altro biglietto? Dimmi di sì che mi faccio quattro risate. La mamma sta già fremendo per conoscerlo. Si è quasi commossa. Papà un po’ meno. I ragazzi della band dicono che sei troppo giovane per fidanzarti. Ovviamente sono io a dover dare il mio benestare…certo che deve essere avere un coraggio da leoni per mettersi con te[…]”.

A Bella era piaciuto soprattutto l’appellativo di “amichetto speciale”. Nonché l’accenno al “coraggio da leoni” tipicamente Grifondoro. Proprio adatto alla persona in questione.

Eh già.

Il quale, tra parentesi, oltre ad essere scappato dopo averla quasi uccisa con un bacio, faceva orecchie da mercante. Non l’aveva più stupita con le sue performances spettacolari.

In compenso, però, continuava a fissarla. Ancora un po’ e l’avrebbe consumata. Non la perdeva d’occhio un istante.

Aveva notato un paio di volte Zabini rifilargli una gomitata per attirare la sua attenzione.

Cosa stava succedendo?

E intanto Bella era lì a chiedersi se baciasse veramente così male da indurre un uomo alla fuga.

Non poteva chiedere consiglio a Ginny. Primo perché voleva evitare di ascoltare la solita tiritera del “Malfoy, meglio perderlo che trovarlo, se lo conosci lo eviti” . Secondo perché Ginny si era infuriata mica male quando aveva saputo che lei “si era abbassata a prendere ordini da un furetto che non faceva più paura nemmeno al più piccolo insetto”. Ora, a Bella sembrava parecchio esagerata quell’affermazione. Malfoy era pur sempre Malfoy. Senza contare l’imbarazzo della situazione:le urla di Ginny avevano perforato le orecchie di buona parte degli presenti in sala comune. Fortunatamente tutti avevano dedotto che quello fosse il modo che Bella aveva scelto per fare in modo che il Serpeverde non la importunasse più. Meglio lasciarli cullare in quell’illusione.

Potter invece l’aveva guardata in modo strano. Che Ginny gli avesse raccontato qualcosa?

L’aria era carica di umidità. Non vedeva l’ora di tornarsene al castello. Corse su per le scale saltando il gradino rotto, giusto per evitare di ruzzolare a terra, come era già capitato. Il suo gufo sonnecchiava beatamente, insieme a tutti gli altri pennuti. Non sembrava particolarmente felice di dover intraprendere il viaggio con quel tempo. Ma Bella non si fece impietosire. Quando finalmente vide la sua lettera volteggiare nel cielo, diretta verso l’orizzonte, si sentì più tranquilla.

“[…]Dì alla mamma che può anche evitare di prepararmi la dote. Il biglietto non è per il mio AMICHETTO SPECIALE perché non ho un amichetto speciale. Mandami altri biglietti, qui sotto c’è la lista di persone che intendo invitare al concerto. E smettila di ficcanasare negli affari miei, che non sei per niente simpatico[…]”.

Meglio evitare che quello si mettesse in testa di inventarsi qualche strana scenetta sul palco…del tipo “E dedico questa canzone alla mia amata sorellina e al suo amichetto speciale”.

Non era proprio il caso.

Ma proprio no.

Doveva anche trovare il modo di dire a Malfoy che avrebbe portato  gli altri Grifondoro. Era d’obbligo, se ci teneva a mantenere una vita sociale attiva.

-Il mio amichetto speciale…bah…

-Che cosa vai blaterando? – una voce conosciuta interruppe il corso dei suoi pensieri. Lei si voltò e si trovò alle spalle una persona che in quel momento avrebbe fatto volentieri a meno di vedere.

-Ah. Sei tu. Che vuoi?

-Mi raccomando, non esternare troppo la tua felicità.

-Felicità di vederti? Eh, sì, certo, come no.

-Nessun “amico” particolare nelle vicinanze oggi??

La ragazza alzò gli occhi al cielo.

Ma si erano tutti uniti in una congiura contro di lei??

-No, nessun “amico” – gli rispose infastidita, mimando il gesto delle virgolette con le mani.

-Dovresti portare più rispetto per gli studenti più grandi. – la rimproverò lui.

Bella aveva un freddo cane e sospettava che se non si fosse rintanata subito al calduccio sarebbe morta assiderata.

-Senti un po’. Io sto morendo di freddo. Non ho tempo di star qui ad ascoltare i tuoi illuminanti insegnamenti.

Così dicendo, passò di fianco al ragazzo senza degnarlo di un’ulteriore occhiata, scese le scale facendo attenzione a non scivolare e uscì nuovamente all’aria aperta.

Si sarebbe ammalata, già lo sapeva, se lo sentiva nelle ossa.

Il suo naso sarebbe diventato tutto rosso e gli occhi avrebbero iniziato a lacrimarle.

Quel tempo non giovava proprio per niente alla sua salute.

Manco avessi l’età di Silente….

Improvvisamente si rese conto che il ragazzo l’aveva raggiunta e ora le stava alle calcagna.

-Che fai? Mi segui? – sbottò dopo un po’ stizzita.

-Dì un po’, quante strade vedi per tornare dentro?? – le rispose l’altro con isolenza, pochi passi dietro di lei.

Bella non rispose, sbuffò invece.

Rimasero entrambi in silenzio per un po’, poi lui le si affiancò.

Che cavolo voleva? Cercava grane?? Non era decisamente in vena di altre scenate.

Bella, tu fai finta di niente e continua a camminare.

Fregatene altamente.

-A proposito, bel cappello.

Certo che è bello. Che ti credi?

Lui le si avvicinò e i loro gomiti si toccarono.

Lei tenne lo sguardo ostinatamente fisso a terra.

Ma che voleva?

Fortuna che erano quasi arrivati.

La meta era vicina.

Allungò il passo, ma prima che potesse avanzare di molto, con uno scatto, lui le si parò di fronte.

-Guardami.

-No.

-Vuoi guardarmi??

-Lasciami passare.

-…

-Lasciami passare!

-Guardami… per favore.

Colpita dal tono della voce, Bella si decise ad alzare gli occhi.

Studiò il ragazzo di fronte a lei. I capelli scuri. Il viso dai tratti delicati, ma decisi. Un sorrisetto gli increspava le labbra e un lampo di malizia gli illuminava lo sguardo.

-Oh…finalmente. Non è successo mica niente, no?

Lei lo guardò interrogativamente. Non riusciva a capire dove lui volesse andare a parare.

-Ma che vuoi da me? Si può sapere??

Acida come al solito. Il dispositivo di difesa era entrato in azione.

-Non ti mordo mica sai… - le sussurrò, per poi alzare la mano fino a sfiorarle la guancia in una carezza.

Bella spalancò gli occhi per la sorpresa.

Che stava succedendo?

La situazione era parecchio strana.

Perché si comportava così? E perché lei non si sottraeva a quel tocco?

Rimasero a fissarsi per qualche secondo, poi il ragazzo tentò di avvicinarsi nuovamente, ma Bella fu più veloce e lo sorpassò, incamminandosi velocemente verso l’entrata della scuola.

-Te l’ha mai detto nessuno che hai degli occhi stupendi? – esclamò lui scoppiando a ridere.

Lei, per tutta risposta, si mise a correre.

Lo sguardo del ragazzo, diventato di colpo pensieroso, rimase fisso sulla schiena di Bella.

Un altro sguardo, cupo come il cielo sopra di loro, aveva assistito a tutta la scena di nascosto.

Una tempesta era in arrivo.

 

***

Si accettano scommesse sull’identità del mistery man…anche se non è così difficile a ben pensarci >_>

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LadyBlake