Ciao a tutti!!!
Era da un po’ che non aggiornavo, ma stasera qualcosa ho prodotto…e come
sospettavo sono le 23.20 passate. Vi lascio alla lettura…ma non prima di aver
ringraziato come sempre le gentilissime commentatrici!
gothika85
(sempre
puntualissima!!! Thank you very much!!!^*^)
gothicLullaby
(eheheh…anche
io sono curiosa di vedere come reagirà Bella…anche perché, passatemi il gioco di
parole, tra un po’ se ne vedranno delle belle…!!La mia spiritosaggine non ha
limite…)
elegant
loner (un Malfoy
incasinato è un must!^^)
talpy
(muchas
gracias^^)
Jessire (grazie grazie
grazie^^)
costy black
(il seme della
gelosia è stato piantato, ora il caro Draco dovrà armarsi di forza e
coraggio…^^)
anya (ma ciao! E
benvenuta nel B&D Fan Club!^^)
carmilla1324
(oh, it hurts when you’re too blind to see,
please don’t read my mind, I tell the truth to me
^__^)
Capitolo
13
A storm is coming
Bella camminava
svelta. Gli occhi fissi a terra, il viso coperto in buona parte da una calda
sciarpa di lana e le mani nascoste sotto al pesante mantello. A completare l'opera un ridicolo cappello
giallo e rosso calato fino sopra agli occhi. Non che gliene importasse granché
dell’estetica: faceva troppo freddo. Va bene che “se Bella vuoi apparire un po’
devi soffrire”, ma non di certo morire. Folate d'aria gelida le si insinuavano
sotto la gonna, spingendola ad aumentare il ritmo dei passi. Si intravedevano
nubi temporalesche all'orizzonte, che non lasciavano presagire nulla di buono.
Tra le dita stringeva la lettera da spedire a Will. La seconda nel giro di 36
ore: non male come media. La prima era servita a farsi inviare il biglietto per
Draco. La risposta non si era fatta attendere: un bel pass e una nota, ornata
dalla ficcanasaggine di suo fratello. Che non se ne faceva sfuggire una.
“[…] Non ti
porti appresso l’orda di amici questa volta? Dì un po’…ma è per il tuo AMICHETTO
SPECIALE l’altro biglietto? Dimmi
di sì che mi faccio quattro risate. La mamma sta già fremendo per conoscerlo. Si
è quasi commossa. Papà un po’ meno. I ragazzi della band dicono che sei troppo
giovane per fidanzarti. Ovviamente sono io a dover dare il mio benestare…certo
che deve essere avere un coraggio da leoni per mettersi con
te[…]”.
A Bella era
piaciuto soprattutto l’appellativo di “amichetto speciale”. Nonché l’accenno al
“coraggio da leoni” tipicamente Grifondoro. Proprio adatto alla persona in
questione.
Eh già.
Il quale, tra
parentesi, oltre ad essere scappato dopo averla quasi uccisa con un bacio,
faceva orecchie da mercante. Non l’aveva più stupita con le sue performances spettacolari.
In compenso,
però, continuava a fissarla. Ancora un po’ e l’avrebbe consumata. Non la perdeva
d’occhio un istante.
Aveva notato un
paio di volte Zabini rifilargli una gomitata per attirare la sua attenzione.
Cosa stava
succedendo?
E intanto Bella
era lì a chiedersi se baciasse veramente così male da indurre un uomo alla fuga.
Non poteva
chiedere consiglio a Ginny. Primo perché voleva evitare di ascoltare la solita
tiritera del “Malfoy, meglio perderlo che trovarlo, se lo conosci lo eviti” .
Secondo perché Ginny si era infuriata mica male quando aveva saputo che lei “si
era abbassata a prendere ordini da un furetto che non faceva più paura nemmeno
al più piccolo insetto”. Ora, a Bella sembrava parecchio esagerata
quell’affermazione. Malfoy era pur sempre Malfoy. Senza contare l’imbarazzo
della situazione:le urla di Ginny avevano perforato le orecchie di buona parte
degli presenti in sala comune. Fortunatamente tutti avevano dedotto che quello
fosse il modo che Bella aveva scelto per fare in modo che il Serpeverde non la
importunasse più. Meglio lasciarli cullare in quell’illusione.
Potter invece
l’aveva guardata in modo strano. Che Ginny gli avesse raccontato
qualcosa?
L’aria era
carica di umidità. Non vedeva l’ora di tornarsene al castello. Corse su per le
scale saltando il gradino rotto, giusto per evitare di ruzzolare a terra, come
era già capitato. Il suo gufo sonnecchiava beatamente, insieme a tutti gli altri
pennuti. Non sembrava particolarmente felice di dover intraprendere il viaggio
con quel tempo. Ma Bella non si fece impietosire. Quando finalmente vide la sua
lettera volteggiare nel cielo, diretta verso l’orizzonte, si sentì più
tranquilla.
“[…]Dì alla
mamma che può anche evitare di prepararmi la dote. Il biglietto non è per il mio
AMICHETTO SPECIALE perché non ho un amichetto speciale. Mandami altri biglietti,
qui sotto c’è la lista di persone che intendo invitare al concerto. E smettila
di ficcanasare negli affari miei, che non sei per niente
simpatico[…]”.
Meglio evitare
che quello si mettesse in testa di inventarsi qualche strana scenetta sul
palco…del tipo “E dedico questa canzone alla mia amata sorellina e al suo
amichetto speciale”.
Non era proprio
il caso.
Ma proprio
no.
Doveva anche
trovare il modo di dire a Malfoy che avrebbe portato gli altri Grifondoro. Era d’obbligo, se
ci teneva a mantenere una vita sociale attiva.
-Il mio
amichetto speciale…bah…
-Che cosa vai
blaterando? – una voce conosciuta interruppe il corso dei suoi pensieri. Lei si
voltò e si trovò alle spalle una persona che in quel momento avrebbe fatto
volentieri a meno di vedere.
-Ah. Sei tu.
Che vuoi?
-Mi raccomando,
non esternare troppo la tua felicità.
-Felicità di
vederti? Eh, sì, certo, come no.
-Nessun “amico”
particolare nelle vicinanze oggi??
La ragazza alzò
gli occhi al cielo.
Ma si erano
tutti uniti in una congiura contro di lei??
-No, nessun
“amico” – gli rispose infastidita, mimando il gesto delle virgolette con le
mani.
-Dovresti
portare più rispetto per gli studenti più grandi. – la rimproverò
lui.
Bella aveva un
freddo cane e sospettava che se non si fosse rintanata subito al calduccio
sarebbe morta assiderata.
-Senti un po’.
Io sto morendo di freddo. Non ho tempo di star qui ad ascoltare i tuoi
illuminanti insegnamenti.
Così dicendo,
passò di fianco al ragazzo senza degnarlo di un’ulteriore occhiata, scese le
scale facendo attenzione a non scivolare e uscì nuovamente all’aria aperta.
Si sarebbe
ammalata, già lo sapeva, se lo sentiva nelle ossa.
Il suo naso
sarebbe diventato tutto rosso e gli occhi avrebbero iniziato a
lacrimarle.
Quel tempo non
giovava proprio per niente alla sua salute.
Manco avessi
l’età di Silente….
Improvvisamente
si rese conto che il ragazzo l’aveva raggiunta e ora le stava alle
calcagna.
-Che fai? Mi
segui? – sbottò dopo un po’ stizzita.
-Dì un po’,
quante strade vedi per tornare dentro?? – le rispose l’altro con isolenza, pochi
passi dietro di lei.
Bella non
rispose, sbuffò invece.
Rimasero
entrambi in silenzio per un po’, poi lui le si affiancò.
Che cavolo
voleva? Cercava grane?? Non era decisamente in vena di altre
scenate.
Bella, tu fai
finta di niente e continua a camminare.
Fregatene
altamente.
-A proposito,
bel cappello.
Certo che è
bello. Che ti credi?
Lui le si
avvicinò e i loro gomiti si toccarono.
Lei tenne lo
sguardo ostinatamente fisso a terra.
Ma che
voleva?
Fortuna che
erano quasi arrivati.
La meta era
vicina.
Allungò il
passo, ma prima che potesse avanzare di molto, con uno scatto, lui le si parò di
fronte.
-Guardami.
-No.
-Vuoi
guardarmi??
-Lasciami
passare.
-…
-Lasciami
passare!
-Guardami… per
favore.
Colpita dal
tono della voce, Bella si decise ad alzare gli occhi.
Studiò il
ragazzo di fronte a lei. I capelli scuri. Il viso dai tratti delicati, ma
decisi. Un sorrisetto gli increspava le labbra e un lampo di malizia gli
illuminava lo sguardo.
-Oh…finalmente.
Non è successo mica niente, no?
Lei lo guardò
interrogativamente. Non riusciva a capire dove lui volesse andare a
parare.
-Ma che vuoi da
me? Si può sapere??
Acida come al
solito. Il dispositivo di difesa era entrato in azione.
-Non ti mordo
mica sai… - le sussurrò, per poi alzare la mano fino a sfiorarle la guancia in
una carezza.
Bella spalancò
gli occhi per la sorpresa.
Che stava
succedendo?
La situazione
era parecchio strana.
Perché si
comportava così? E perché lei non si sottraeva a quel
tocco?
Rimasero a
fissarsi per qualche secondo, poi il ragazzo tentò di avvicinarsi nuovamente, ma
Bella fu più veloce e lo sorpassò, incamminandosi velocemente verso l’entrata
della scuola.
-Te l’ha mai
detto nessuno che hai degli occhi stupendi? – esclamò lui scoppiando a
ridere.
Lei, per tutta
risposta, si mise a correre.
Lo sguardo del
ragazzo, diventato di colpo pensieroso, rimase fisso sulla schiena di Bella.
Un altro
sguardo, cupo come il cielo sopra di loro, aveva assistito a tutta la scena di
nascosto.
Una tempesta
era in arrivo.
***
Si accettano
scommesse sull’identità del mistery man…anche se non è così difficile a ben
pensarci >_>