Chapter 7 - Should I Kill Her?

“Sto impazzendo...” sussurrò Hermione, rivolta allo specchio del bagno.

I suoi capelli ricci ma ben curati al contatto con la luce assumevano ancora un po' di colore violaceo. Dannato Malfoy...

Osservò il suo viso pallido, decise di coprire le macchie con un fondotinta leggero... Non sarebbe servito a nulla...

Ad un tratto la porta el bagno si spalancò facendo entrare Ginny, allegra e pimpante come sempre.

“Allora?! Che cos'è tutta questa moscieria? Stasera c'è la festa! Let's get the party started!!!”

“Stare con Zabini ti fa parecchio male...” la rimbeccò la riccia, con un tono d'oltretomba.

“Sei pronta per l'occasione?” la ignorò la rossa.

“Ti sembro pronta?” asserì sarcastica indicandosi il volto.

“Infatti ti servirebbe uno sprint in più!”

“Te lo sbatto in fronte lo sprint se non esci immediatamente!” sorrise minacciosa.

Ginny smadonnando a più non posso uscì dalla toilet.

Draco Malfoy era sdraiato su alcune foglie secche, sopravvissute al vento forte che contornava quella grigia giornata di novembre.

Il biondo si stava rilassando prima di vivere la serata più improbabile della sua vita.

Sarebbe uscito con Lavanda Brown! Ancora non capiva dove aveva trovato il coraggio per fare una pazzia del genere!

Ad un tratto un dolore al polso sinistro lo attanagliò violentemente. Il Marchio bruciava...

E questo, purtroppo, significava solo una cosa...

“Mi sente padre?” Lucius Malfoy lo aveva contattato telepaticamente.

“Si Draco.” una voce metallica e oscura fremeva nella parte più dolorante del suo cervello.

“Ha bisogno di me?” una muta domanda per una scontata risposta.

“Altrimenti non ti avrei mai cercato.” ogni parola ed ogni gesto gli facevano male. Come poteva un padre trattare così un figlio?

“Ogni suo desiderio. Cosa devo fare?” E tu non puoi fare altro che ubbidire. Automa del cazzo! Sacrificarti per salvare la vita dell'unica persona che ti abbia mai amato...

“Abbiamo scoperto appena adesso la presenza di qualcuno, accanto a te, vi state avvicinando molto.”

“Chi devo uccidere?” Vuoi che tutto passi in fretta, non vuoi sapere neanche il perchè... Sentirai quel nome e poi tutto verrà da sé...

“Hermione Granger.” ... E piano tutto si annulla... Si sgretolano piano tutte le immagini felici del tuo essere lasciando il posto solo ad un grande ed immenso vuoto...

Lucius aveva chiuso il collegamento...

Hermione si trovava in biblioteca, studiava alcuni manoscritti antichi.

Sentiva una forte fitta la petto, uno strano presentimento...

Sentiva un mistico echeggiare di passi, che le venivano incontro, tanto veloce da farle trattenere il cuore in gola...

Si stavano fermando, ora tranquilli, giungevano da lei, disposta ad accoglierli.

La riccia sospirò, prendendo fiato, cercando di calmarsi, ma il suo cuore pulsava veloce, forse, anche troppo...

I passi si fermarono, lasciando il posto ad una figura altrettanto terrificante.

“Malfoy... Mi hai spaventato!”

Draco era in piedi, sfiatato, davanti alla riccia che lo osservava impelagarsi tra vari sosipiri.

“Granger... Non so prchè sono vento qui, ma dovevo vederti...” mormorò infine.

Hermione assunse un leggero rossore facilemente distigiubile tra le fiamme delle candele accese.

“Perchè?”

“So che non dovrei, di solito no lo faccio mai, ma voglio avvertirti.”

“Di cosa parli? Non capisco...”

“Mio padre mi ha ordinato di ucciderti...” concluse il biondo, osservando il pavimento, vergognadosi di avere una famiglia come quella...

Hermione rimase spiazzata. Non riusciva a pronunciare alcun vocabolo che avesse un minimo di senso...

“Parla, per favore...” la esortò Draco, non potendone più di quel silenzio.

“Cosa devo dirti?”

“Qualsiasi cosa! Dimmi che hai paura, che vorresti la mia morte, che desideri vivere ancora! Quello che vuoi!” sbottò infine.

“Vorrei che ti ribellassi a tuo padre, ma so che non puoi farlo. Capisco che preferisci la vita di tua madre alla mia. In fondo io sono solo una sporca Gryffindor Mudblood che tuo padre vuole uccidere solo perchè amica di Harry Potter. Ti basta?”

Draco annuì, prima di lasciare la la Sala, macchiata di assurde minaccie amorose ad affettive.

Ginny si trovava seduta su un cornicione malridotto, nella torre di Astronomia.

Non era una bella notte, grigia e scura, preannunciava pioggia.

Era veramente innamorata, non aveva mai provato quel tipo di sentimento, sentiva che con lui poteva essere ogni cosa che voleva, e a Blaise sarebbe sempre andata bene...

Uno scricchiolio leggero segnalò l'apertura della porta in ferro battuto.

Harry Potter ciondolava davanti alla porta, temendo di entrare ma non volendo uscire.

“Che vuoi Harry?” chiese sprezzante, per scoraggiarlo.

“Parlare con te.”

“Non abbiamo niente da dirci.”

“Lo sai che ti amo.”

“Non risolvi niente in questo modo. Sono stufa di gente che non fa che ripetermi 'ti amo', Blaise non lo ha mai fatto e sto una favola così!” asserì nervosa, agitando una mano in aria.

“Non fai altro che parlare di lui, sei proprio innamorata eh?” asserì triste il moro.

“Può darsi...”

“Ogni tanto mi pensi ancora?” chiese Harry, come se fosse una ricopensa che non avrà mai.

“Quando rivivo il mio passato, si. Ma sono prevalentemente ricordi brutti...”

Harry si morse il labbro, per poi bisbigliare.

“Scusa per non essere stato il ragazzo che avresti voluto. Sono cintento che tu sia felice ora...”

Ginny girò il capo verso le nuvole che si facevano spazio nel cielo nero.

“Lasciami in pace, Harry.”

Potter, senza dire una parola, uscì dalla Torre, pronto a sfogarsi in qualche modo.

Blaise Zabini osservava perso il volto dell'amico, triste.

“E se non ubbidissi?” propose il moro, pentedosi immediatamente.

“Manderei mia madre al macello, proprosta bocciata.”

“Come mai tanto attaccamento alla Granger?”

“E' sempre un essere umano, Blaise.”

“Ma con gli altri non mi pare tu abbia sofferto così tanto...”

“Glia altri non erano la Mudblood. La conosco da sette anni.Mi ci sono affezzionato.”

“Non è un cane! Ma sei sicuro di non sentire qualcos'altro?”

“Tipo?”

“Amore?”

“No.” asserì secco il biondo.

“Non ci sono motivazioni a questa tua scelta?”

“No.”

“Va bene. Non ne parliamo più, ok?”

“Ok.”

Mentiva spudoratamente. E si divertiva ne la farlo. Prendeva la gente per il culo, se le rigirava a suo piacere e poi le lasciava crudelmente.

Questo è Draco Malfoy, non ce ne sono altri, solo e sempre lui.

Uccidere la Mudblood gli arrecava un senso di vuoto incolmanbile.

Non riusciva a farlo...

Al contrario lei, non sembrava molto turbata, forse non lo prendeva sul serio...

La vedeva passare e correre via, ma senza alcuna paura.

E forse anche lui si stava divertendo in quel gioco senza uscita...

Il banco di Storia della Magia era irrimediabilente troppo piccolo per quei due.

Draco sbirciava nella direzione della riccia, che sbuffava ogni volta.

“Come devo dirti che non ho paura?!” sbottò infine Hermione, rossa in viso.

“Invece dovresti Granger...”

“Sei insopportabile!”

“E tu considerati morta!”

“Ma come fai a scherzare su questo argomento?!”

Draco ammutolì, ritornando serio.

Prima di cominciare a parlare abbassò il tono, avendo paura di farsi sentire dagli altri.

“Quando ero piccolo e mio padre mi affidò il primo incarico avevo paura, così mi andai a sfogare con Blaise. Lui per calmarmi mi disse di non prenderla sul serio, insomma di fare finta che fosse tutto un gioco e che la relatà non fosse quella... Infine ci presi la mano e non ho più smesso. Eravamo piccoli, ma io lo sono tuttora.” si confessò il biondo, lasciando una Hermione senza parole.

“Hai paura non è vero che sei piccolo.” lo tranquillizzò la riccia.

“E tu come fai ad essere così serena?”

“Conoscendo il mio assassino posso solo ridere di fronte alla palese evidenza.”

“Cioè?”

“Non riusicrai mai ad ucccidermi, sarò sempre molto più forte di te Malfoy!”

“Continua a sperarci Mudblood!”

“Volete fare silenzio laggiù!” li ammonì Ruf, alquanto scocciato.

FINE CAPITOLO 7

HOLAAAAAAAAAA!!! SCUSATE SE E' UN PO' CORTO MA DEVO SCAPPARE E QUINDI NON POSSO CONTINUARE MA NON VI PROECCUATE CHE TANTO DOMANI AGGIORNO E FINALMENTE SI SVOLGERA' QUESTO BALLO!!!!!! GRAZIE DEI COMMY E CONTINUATE!!!KISS SILVER