Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
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Autore: JinxxedOutlawGirl    15/04/2012    0 recensioni
Eccomi qui sono sempre io con una nuova fan fiction da proporre a voi lettori *w* spero vi piaccia.
Si tratta di una band americana I Black Veil Brides,che io non conosco e che assolutamente non mi appartengono,quello che scrivo è tutto frutto della mia immaginazione e di alcuni spunti tratti dalle varie biografie,ho deciso di scrivere su di loro,per il semplice fatto di fare,un regalo ad una persona per me speciale...perciò spero davvero di riuscire nel mio intento...
xoxo BloodlyJane. ;)
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La vita ti sorride prorpio quando meno te lo aspetti,quando vieni deluso da qualcuno e pensi che non c'e nient'altro oltre che all'amore,e sopratutto pensi che il vero amore non esiste..
Beh..si,questo era quello che mi tormentava,da quando Thomas mi aveva tradito ed è da li che non mi davo più pace,che evitavo di avere contatto con la gente,in primis col genere maschile..Se evitare avesse come significato anche non dare spazio a quello che la gente chiama "vero amore" poco me ne sarebbe importato,se l'amore era solo sofferenza.. Io ero profondamente innamorata del mio ex, ormai,ragazzo,ma dopo una delusione simile,lascio la mia vita in mano al destino..
Ah si,dimenticavo! Io mi chiamo Christine e abito a Los Angeles,i miei genitori,mi hanno permesso sin da piccola ogni mio "Piccolo vizio" e per dirvene uno fra i tanti,sono anche arrivata ad organizzare party con gente famosa,con cantanti e attori dello Star System..Infondo siamo in America,il posto perfetto per sfondare,dove ad ogni millimetro di strada,in ogni quartiere c'e sempre qualcuno che tenta la strada del successo..Io non ci avevo mai provato,sebbene sapevo che avessi potuto farlo in qualunque momento desideravo..
Quella sera pioveva,non avevo organizzato nessuna festa,ma in compenso ero sola in casa mia e mi ubriacai...ormai potevo fare qualunque cosa,tanto il più delle volte ero da sola come un cane in casa mia,visto che i miei genitori,se ne sbattevano i coglioni di me,visto che anche loro seguivano la massa,visto che semplicemente tentavano di farsi un nome di essere "riconosciuti"...meno male che loro erano "semplicemente" un medico e un'insegnante di liceo..però serviva anche farsi il nome anche in quel mondo,che era "semplice" rispetto all' "Altro" mondo...pensavo di stare bene così,pensavo che per stare ben mi servisse soltanto bere,e fare feste...ma a chi la davo a bere? Avevo un tremendo bisogno di qualcuno che stesse in mia compagnia,che si preoccupasse di me,giorno per giorno...
Presi il cappotto e il mio ombrello e uscì di casa,senza avvertire ne le domestiche e ne i miei genitori..volevo farmi una passeggiata,per schiarirmi un pò le idee,anche fondamentalmente non era la serata ideale..
Continuavo a camminare lentamente,gurdando per terra seguendo i miei passi,fino a che un ragazzo,correndo per cercare riparo insieme a dei ragazzi ,che probabilmente erano suoi amici,non mi urtò...
Alzai lo sguardo ed intravidi di sfuggita,un ragazzo con una pettinatura particolare,e con del trucco,ormai scolato a causa della pioggia,intorno agli occhi...mi chiese scusa e continuò a correre mentre io sospirai e continuai per la mia strada..è proprio vero che,quando si è soli e quando ci si trova a pensare,il tempo passa..infatti prendendo il cellulare dalla tasca del mio giacchino notai che passò più di un'ora...ma non mi bastava,decisi di fare tardi quella sera e di continuare a camminare finquando non arrivai all'unico bar aperto,e più vicino...
Entrai. Non c'era nessuno,se non il ragazzo dietro al bancone ed un ragazzo seduto al bancone..Inizialmente rimasi all'entrata poi decisi di addentrarmi e di avvicinarmi anch'io al bancone..
Con mio immenso stupore notai,sedendomi,che quel ragazzo,era quello che un attimo fa vidi per strada,ma come aveva fatto ad arrivare prima di me?Boh..forse avevano avuto un macchina o forse aveva il dono del teletrasporto,risi tra me e me,e mi sedetti ordinando un Tequila..
Notai che quel ragazzo,aveva un bicchierino vuoto e che ci girava il dito lentamente intorno al bordo,aveva uno sguardo strano,come se stesse pensando,come se fosse triste...
Lui mi notò,e mi guardò soltanto per qualche secondo,io feci finta di nulla...
Mentre mi veniva servito il bicchiere di Tequila,lui decise di parlare per rompere il ghiaccio..
"Come mai una ragazza sola in giro,in un bar per soli uomini?"
Inizialmente non sapevo che rispondere,ma poi sorrisi e mi risposi alla sua domanda..
"Mi sentivo sola a casa,nonostante la presenza delle mie domestiche e dei miei genitori.."
"Tu sei di Los Angeles?"
"Oh si..per sfortuna si.."
"Come per sfortuna?"
"E una storia lunga.." -sospirai-
"Ah vabbè non ti preoccupare,ho del tempo io" -rise-
"Ah comunque mi chiamo Andrew Dennis Biersack..ma gli amici mi chiamano Andy.." -continuò in modo sfrontato porgendomi la mano-
"Piacere mio Andy,io mi chiamo Christine Miller..ma per gli amici Christy" -sorrisi stringendo la sua mano,che mi fece rabbrividire per il suo essere gelida-
Cominciai allora a parlare con lui del perchè fossi in giro a quell'ora di notte,e dei miei semi problemi che avevo a casa mia,non era da me parlare con la prima persona che incontravo ma non so perchè saperevo che di lui avrei sicuramente potuto fidarmi..E poi era un tipo abbastanza misterioso,cosa c'era dietro la sua persona?Cos'avrei dovuto scoprire di lui?
   
 
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