La tempesta
-la
pioggia ha smesso di cadere-
Era un pomeriggio ventilato quello
in cui Ichigo
giunse alla Soul Society; non appena entrò nella Seritei
trovò ad aspettarlo
fin troppi ufficiali di seggio. Salutò cordiale tutti,
immergendosi nella
nostalgia di quel periodo passato insieme, salutò tutti
tranne una persona, a
cui a quanto pare non interessava salutarlo, tanto che non si era
degnata di
venire ad accoglierlo.
Non appena arrivò in
camera si tuffò sul letto,
stremato da tutti quei saluti e dai quei sorrisi che non era abituato
sfoggiare.
Anche se aveva appena incontrato i
compagni delle
più importanti battaglie che aveva sostenuto si sentiva
vuoto. Pensava che
tornando in quel posto avrebbe potuto riacquistare il sorriso, pensava
che
avrebbe smesso di sentirsi così inadeguato.
Quel moccioso che era venuto la
settimana prima
sulla terra probabilmente aveva ragione, Rukia si era sicuramente
rifatta una
vita, una vita in cui lui non era previsto.
Il ragazzo tirò un pugno
al materasso e affondò la
testa nel cuscino, sperando di far tacere i suoi pensieri, si doveva
convincere
che lei non era andata ad accoglierlo perché era al momento
impegnata. Si doveva
convincere che per lei lui era importante.
Si alzò dal letto e si
mise a camminare per la
stanza nervoso, visto che la stanza era troppo piccola uscì
e iniziò a
camminare per le vie della Soul Society. Di tanto in tanto incontrava
persone
che conosceva, le salutava cordialmente e prometteva che sarebbe andato
a
trovarli.
Le strade erano terribilmente
simili ai suoi occhi,
non si era accorto di quanto fossero ingarbugliate, la scorsa volta in
cui era
stato in quel posto aveva un obbiettivo. Si girò
d’istinto verso quella torre
bianca che si ergeva nel cielo e gli venne un tuffo al cuore nel
ricordare
quanti ricordi fossero connessi con quella torre. Quanto era cresciuto
dalla
sua scorsa visita in quel posto? Quanto era cambiato?
L’unica cosa che rimaneva
ai suoi occhi immutata era
la ragione per la quale era arrivato in quel posto. Per la seconda
volta era li
per inseguire la stessa persona: Rukia.
Questa volta però era
diverso. Lui non era la sua
unica speranza di salvezza, non era lui a dover salvare la sua vita
facendola
fuggire, era lei a dover salvare lui. Doveva salvarlo da quello stato
di
indifferenza totale che provava verso il mondo, doveva salvarlo dal
diventare
una macchina senza sentimenti; poteva farlo solo lei, perché
soltanto quella
ragazza aveva il potere di cambiare completamente l’umore di
Ichigo con una
sola parola o gesto. Voleva tornare quello che era stato per il periodo
in cui
lei l’aveva affiancato, voleva tornare con tutto il cuore a
sorridere.
Il ragazzo sbuffò
sonoramente nel accorgersi di
essersi completamente perso.
Proprio in quel momento una voce
alle sue spalle lo
spaventò dicendo spavalda:
-Mi hai fatto girare per mezza Soul
Society!! Sei
uno stolto mica ho tempo da perdere io!-
Un mezzo sorriso si dipinse
immediatamente sul suo
viso del ragazzo, un riflesso condizionato. Subito però il
suo sguardo si fece
grave e il sorriso scomparve, lei non era li per lui. Si
girò con un viso
visibilmente irritato e disse freddo
-Hey.. Non dovevi.. Se è
una cosa che ti pesa non
devi mica venire a salutarmi.-
Lei lo guardò confusa e
borbottò
-Come..? Ichi.. Cosa stai dicendo?-
-So come la pensi.. So che ti sei
rifatta una vita
da quando sei tornata, non pretendo di arrivare io e obbligarti ad
inserirmi in
quella vita.. Non mi sento così importante. Quindi per
favore smettila di
preoccuparti così tanto per certi formalismi, come il
venirmi a trovare ora che
sono qui.. Conosco molta gente, me la saprò cavare.. Non ho
bisogno della
baby-sitter..-
Lei lo guardò con uno
sguardo misto tra lo
sconcertato e il confuso. I due rimasero in silenzio per qualche
secondo, poi lo
sguardo di Rukia si fece seria e rispose
-Ma tu devi avere prese un colpo in
testa forte!!
Non ce la fai più!! Cosa ti fa pensare che io non ti voglia
nella mia vita??
Perché avrei dovuto tanto sbattermi per farti accettare qui
se poi non avrei
potuto averti ogni giorno al mio fianco? Non capisco Ichigo..-
I suoi occhi si riempirono di
lacrime, mentre il
cuore di Ichigo esplodeva nel sentire quelle parole che temeva di non
aver mai
potuto sentire. La ragazza tirò su col naso e facendosi
forza continuò:
-Se non sono venuta oggi ad
accoglierti è solo
perché non ero alla Soul Society..-
Il ragazzo cercò di
parlare ma lei lo zittì
-Io ti voglio bene Ichi.-
Gli occhi dei due si incrociarono,
quelli della
ragazza erano pieni di grosse lacrime colme di tristezza che le
rigavano le
guance lisce. Ichigo fece un passo avanti per coprire la distanza che
intercorreva tra i due.
La ragazza alzò la testa
e vide gli occhi di Ichigo
pieni di dispiacere per aver frainteso tutto.
-Mi spiace Rukia.. è che
avevo paura che..- il
ragazzo sospirò cercando le parole e il coraggio per
pronunciarle – è che avevo
paura che tu mi avessi dimenticato.. Invece.. Hai detto quello che
avevo
bisogno di sentirmi dire.. Grazie..-
Lei rispose con un mezzo sorriso.
-Meno male che l’hai
capito.. Non farmi mai più
ripetere una cosa così superflua..-
Lui la guardò ancora a
disagio per la poca fiducia
che aveva avuto nei suoi confronti, ma lei gli sorrise e si
alzò sulle punte
passando le braccia attorno al suo collo e abbracciandolo.
Il cuore di Ichigo
iniziò ad accelerare i
battiti e sul suo volto si dipinse un
sorriso. Si sentiva finalmente felice tra quelle braccia, finalmente
vivo.
Subito la strinse forte al suo
petto, baciandole
dolcemente la fronte non appena l’abbraccio si
allentò. Ad Ichigo non importava
se lei potesse sentire i battiti del suo cuore che avevano accelerato
in
maniera spropositata, a lui interessava di poter essere li, in quel
momento,
tra le braccia di Rukia. Lei alzò gli occhi lucenti e gli
sorrise dolcemente,
allora il ragazzo le mormorò:
-Ti voglio bene Rukia, non ti
immagini neanche
quanto..-
Lei con un sorriso di sfida rispose:
-E allora dimostramelo Ichi..-
Lui gli sorrise finalmente sicuro
di cosa dovesse
fare. Gli occhi di Rukia non aspettavano altro, allora il ragazzo le
prese il
mento con due dita e lo avvicinò al suo volto. La ragazza si
alzò in punta dei
piedi, arrivando fino a sfiorare il naso di Ichigo col suo. Il ragazzo
sorrise
e le mormorò:
-Me l’hai chiesto tu, non
prendertela con me poi.-
Lei sorrise e rispose amabilmente.
-Non chiedo altro.-
Lui poggiò le labbra su
quella della ragazza che passò
le braccia attorno al suo collo e ricambiò il bacio. Il
ragazzo iniziò ad accarezzare
i capelli morbidi della ragazza, quando quel bacio finì i
due si guardarono
negli occhi, Ichigo sorridente chiese:
-Ti arrabbierai??-
Lei rise e gli diede un altro bacio
leggero, poi
rispose:
-Vedremo come ti comporterai..-
Ichigo scoppiò a ridere
e la prese per mano
iniziando a camminare.
-Ma stai zitta nana!!-
Mentre sentiva la mano fresca della
ragazza che si
stringeva alla sua sentì che la pioggia aveva smesso di
cadere.
Non più una goccia.
La sua anima era limpida, felice, libera.
E tutto grazie a quella nana. La
avvicinò tirandola
per una braccio e le diede un altro bacio leggero, lei
ricambiò il bacio e
sorrise.
A quanto pare era finalmente
arrivata quella
primavera che aspettavano da tempo. Era arrivata perché
erano loro due, insieme.