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Autore: bbacktodecember    15/04/2012    1 recensioni
Era un giorno come tanti a Wilmington, North Carolina ma non per Amanda. Non aveva idea che quel giorno la sua vita sarebbe cambiata del tutto.//
C'è sopratutto Cory in questa FF ma ci sono anche tutti gli altri.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cory Monteith
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Martina ha richiesto un altro capitolo quindi..hah eccolo !
***

 


“Dai Cory, fammi vedere” disse Amanda
Appena entrata in casa di Cory, lui le coprì gli occhi. Mancava una settimana alla partenza di Am per Wilmington e di lui per il tour di Glee, quindi passavano ogni giorno insieme.
“Ancora due secondi.” Rispose lui.
Cory le fece fare due passi, con una mano le copriva gli occhi e con l’altra le cingeva i fianchi.
Quando finalmente gli tolse la mano davanti gli occhi Amanda potè notare quello che lui le aveva preparato.
Sul balcone c’era un tavolo apparecchiato con due candele piccole al centro e i piatti uno di fronte all’altro, Amanda rimase sbalordita.
“Per essere uno che non ha mai fatto una cosa romantica, sei bravo.” Gli disse lei guardandolo, erano ancora uno accanto all’altra.
“Grazie.” Rispose lui e l’accompagnò fuori.
Amanda, sotto ordine di Cory, si era vestita elegante. Lui era in smoking, anche se non si era messo la cravatta e aveva la camicia un po’ sbottonata. Lei si era fatta prestare un paio di scarpe con il tacco da Dianna e il vestito l’aveva comprato una settima prima ad una svendita, era blu con le bretelline e aveva una fascia sotto il seno, celeste, i capelli li aveva lasciati sciolti e si era passata un trucco leggero.
Cory si era trasferito da poco in quella casa, voleva un po’ di privacy, prima viveva con tre ragazzi e tutto andava bene ma da quando stava con Amanda, raramente potevano stare a casa da lui, da soli.
“Quando mi dirai il motivo di questa serata?” chiese lei dopo aver finito il primo piatto.
“Ci deve essere per forza un motivo?” rispose lui, sfoderando il suo sorriso migliore.
“Si. Perché di solito queste – queste cose” disse indicando tutto quello che aveva di fronte “accadono solo agli anniversari. E non credo che oggi sia il nostro” continuò.
Cory rise, prese i piatti e andò in cucina per portare il secondo. Intanto Amanda sbruffò.
La cena proseguì bene, tra lei che cercava di capire cosa ci fosse sotto e lui che rideva perché gli piaceva vederla così curiosa.
Quando la cena finì, Amanda si sentiva piena, aveva mangiato tutto, non voleva che Cory si offendesse, dopotutto aveva cucinato per lei.
Rientrarono dentro perché l’aria iniziava a rinfrescarsi, Cory propose un film ed entrambi andarono verso il soggiorno.
La stanza era arredata benissimo, era la preferita di Amanda perché c’era una grande libreria che occupava tutta la parete e su ogni scaffale c’erano DVD, CD, vinili di tutti i cantanti possibili. La maggior parte lei non li conosceva. Dall’altra parte della stanza c’era un televisore al plasma, attaccato al muro, e il divano nero davanti.
“Scegli tu stasera” gli disse Cory, Am si avvicinò alla libreria e iniziò a leggere tutti i titoli. La metà dei film erano di guerra o di fantascienza. Amanda prese “Jurassic Park” era da un po’ che non lo vedeva e non aveva molta voglia di seguire un film, voleva scoprire cosa aveva in mente.
Quando mostrò il dvd a Cory, lui le fece cenno di no e si avvicinò a lei.
“Che ne dici di Brothers?” chiese Cory
“Va bene.” Rispose subito Amanda, aveva già visto anche quel film almeno quattro volte.
Cory infilò il dvd nel lettore e si mise vicino ad Amanda sul divano.
“E’ inutile che stai zitta e non dici niente, non c’è niente sotto a tutto questo.” Disse Cory ridendo, Am si tolse i tacchi e si mise sulle ginocchia.
“Dai dammi un indizio.” Supplicò.
“Sta iniziando il film” disse lui cercando di trattenere un’altra risata.
Amanda sbruffò e si rimise seduta, guardò lo schermo e per un po’ seguì il film. Natalie Portman era una delle sue attrici preferite, si perse nel suo mondo e iniziò a fantasticare, si chiese se magari un giorno avrebbe avuto l’onore di lavorare con lei. Ma ritornò nella realtà quando Cory allungò un braccio e la portò vicino al suo petto.
Amanda si rialzò subito e lo guardò male, stava cercando di fare l’offesa. Cory non smetteva di ridere, era divertito dalla situazione e questo non migliorava le cose con Amanda.
Lei prese la custodia del DVD e cercò di distrarsi leggendo la trama, quali contenuti speciali c’erano nel dvd, poi la girò e fissò la foto. Sentiva lo sguardo di Cory su di lei, aveva smesso di ridere ma lei sapeva che stava sorridendo. Quando aprì la custodia le cadde un foglio addosso, in un primo momento pensò che fosse qualcosa inerente al DVD ma notò che era un cartoncino bianco e che c’era qualcosa scritto sopra.
“I’ve heard it said that people come into our lives for a reason”
Amanda tremava, conosceva quella frase e si ricordava perfettamente quando Cory l’aveva usata, continua a fissare quel cartoncino e non notò che intanto lui aveva messo pausa al film e che la stava guardando.
Non riusciva a capire cosa doveva fare, cosa significava, poi le venne in mente che lui le aveva preso la borsa appena era entrata.
Si alzò dal divano e andò dritta verso l’ingresso dove c’era la sua borsa, quando la trovò prese il portafoglio e cercò il foglietto che si portava dietro dal giorno in cui Cory gliel’aveva dato. Quando cercò nella taschina interna doveva l’aveva messo notò che ce ne era un altro.
“i'm standing there on the balcony in summer air”
Conosceva anche quella canzone, era una delle sue preferite, ma ancora non capiva cosa significava tutto quello, guardò Cory che l’aveva seguita e lui le sorrise.
“Che significa?” chiese lei confusa ed emozionata.
“Leggi la frase e cerca di capire” disse lui con tono calmo ma Amanda sapeva che era emozionato, anche se non capiva perché.
Tornò a fissare il cartoncino “su una balconata, c’è aria d’estate..” pensò mentre leggeva, capì dove doveva andare, Cory la seguiva.
Sapeva che il momento si stava avvicinando e doveva essere pronto.
Quando entrambi arrivarono sul balcone, Amanda si fermò e cercò di avere una visuale di tutto lo spazio che aveva di fronte cosicché se ci fosse stato un altro bigliettino lo avrebbe visto. Ma capì che non ce n’erano più quando Cory l’abbracciò. Poggiò la sua testa sul suo petto,  lui avvicinò le sue labbra alla sua guancia.
“Mi spieghi?” chiese lei
Cory prese un bel respiro e si mise di fronte a lei, le sorrise e mise la mano dentro la giacca tirò fuori un altro biglietto e lo porse ad Amanda.
“If you are not here I’m paralyzed”
Quando lesse la frase Amanda sorrise, era vero, nei pochi momenti in cui non era stata con Cory si era sentita persa, come se una parte di lei non ci fosse.
Dopo la situazione “David” non si era mai concessa il lusso di essere dipendente da qualcun altro, perché sapeva che chiunque l’avrebbe ferita. Ma con Cory non era successo, anche se avevano avuto i loro drammi, non aveva mai perso la speranza, perché si sentiva che lui era quello giusto. Non credeva in quelle cose, le aveva viste solo in qualche film romantico con la musica di sottofondo e un tramonto romantico, ma con lui era diverso.
E non sapeva perché ma se lo sentiva.
“Non ti chiederò di sposarmi tranquilla.” Disse lui tirando fuori dalla giacca una scatolina.
Amanda spostò lo sguardò da quel fogliettino e lo guardò confusa, Cory le accarezzò una guancia.
“Ti amo. Sappiamo entrambi che i prossimi quattro anni non saranno facili.” Iniziò a dire lui, Am lo guardava, attenta a tutto quello che diceva. Ci aveva pensato nelle ultime settimane al loro futuro, quattro anni sono tanti.
“Questo non vuol dire che non ci vedremo o sentiremo, ma non sarà più come ora. Quindi ti voglio chiedere una cosa prima che partiamo entrambi.”
“Si, dimmi.” Disse lei emozionata.
“Vuoi venire a vivere con me?”gli chiese lui e aprì la scatolina blu. All’intorno c’era una chiave argentata.
“Co—cio—Ma abbiamo solo questa settimana?” chiese lei confusa
“E perché non viverla al massimo?” rispose Cory.
Amanda alzò lo sguardò e lo guardò, sembrava spaventato dalla sua reazione. Perché lei stava reagendo così? Era troppo razionale come sempre?
Aveva paura di cosa? Di quello che provava in quel momento per lui o di quello che poteva succedere fra quattro anni?
“Anche se tutto sarò finito fra quattro anni, avrai il ricordo di questa settimana per tutta la tua vita”le disse una vocina nella sua testa.
Lo guardò e gli fece cenno di si, era presa dall’emozione.
“Si.?” Chiese lui emozionato e notò le lacrime sul suo viso
“Si, va bene.” Continuò Am e abbracciò Cory. Poi le prese il viso e posò le labbra su quelle di Am.
Per ora avevano quella settimana e per loro era tutto.
La mattina seguente Amanda andò diretta verso casa di Dianna per prendere le sue cose, si mise seduta sul letto mentre metteva le ultime cose dentro la borsa.
Si alzò e andò verso la finestra, aprì le tende e guardò fuori dalla sua stanza. Era una bella giornata, il sole era alto e le persone erano già per strada. Si girò e guardò la stanza, dopotutto quella poteva essere l’ultima volta che la vedeva. Le valigie era già pronte in un angolo, spostò lo sguardo su ogni cosa, il letto gigante, il comodino con il suo cellulare, l’armadio bianco, la piccola porta che conduceva al bagno. Era tutto lì ed era casa. Aveva vissuto lì per quasi un anno.
I suoi pensieri vennero interrotti dalla suoneria del cellullare, lo prese e vide la foto della sua migliore amica sullo schermo.
“Ciao Tay.” Rispose sorridendo mentre si rimetteva seduta sul letto.
“Ciao Am. Come va?” le chiese l’amica
“Bene. La prossima settimana torno. Sei contenta?”
“Non vedo l’ora. Ho organizzato ogni giorno, ogni singolo momento.”disse Tay super felice.
“C’è in programma di respirare ogni tanto?” chiese Am ridendo.
“Si forse.” Rispose scherzando. “Allora novità?” continuò Tay
Amanda le iniziò a raccontare tutto quello che era successo la sera prima.
 
  
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