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Autore: AliDiCeraBianca    15/04/2012    0 recensioni
Mystic Falls: la vita di Elena Gilbert si intreccia a quelle di Stefan e Damon Salvatore, i fratelli vampiro innamorati della stessa donna, la misteriosa Katherine identica a Elena. Il loro passato è inspiegabilmente legato a quello della famiglia di Elena.
Attraverso le pagine di un diario, due personaggi affrontano il proprio inconscio e le proprie paure, si svelano e scoprono i loro sentimenti, in un parallelo continuo che forse, li porterà ad avvicinarsi sempre di più.
Si tratta di Elena e Damon, il temibile fratello cattivo e avventato che per la prima volta sceglie di mettersi a nudo tra le pagine, anche se a fatica e con ritrosia. E forse si scoprirà che la sua è solo un'apparenza, che la sua vita si regge su un gioco di maschere che solo Elena è in grado di svelare.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sono a tanto così dallo scoprire come aprire quella dannata cripta. Bree mi ha spiegato della cometa e del cristallo, ma ora che sono andati distrutti devo trovare un altro modo. E credo proprio di esserci riuscito. Se quell’idiota di un vampiro ha detto la verità, è tutto scritto nel diario di Jonathan Gilbert, compreso dove trovare il grimorio che possa spezzare l’incantesimo di ...Emily. Voglio riaverla. Voglio liberare Katherine. Stefan ed Elena mi hanno promesso che mi aiuteranno, ma non so se fidarmi. Per questo ieri sera, mentre mi davo da fare come un cuoco provetto ai fornelli di casa Gilbert ho chiesto ad Elena di dirmi la verità. “E tu? Dimmi di te...ci sono stati dei ragazzi?” – ho chiesto a Jenna, con l’aria da santarellino, mentre affettavo le carote nella cucina dei Gilbert – “mio padre non ha mai approvato le mie ragazze, il che me le faceva desiderare ancora di più, ovviamente..” – ho sorriso malizioso. “Ci sono stati un paio di ragazzi...Ho avuto una vita, oltre a Logan Fell” – mi ha risposto lei, seduta di fronte a me. “L’hanno più trovato? E’ ancora disperso?” – ho chiesto ancora, con aria falsamente stupita. Quanto sono bravo a mentire se voglio. “Non è disperso...è alle Bahamas, a migliorare la sua abbronzatura, ricordi?” “Ciao, Elena!” – l’ho salutata, ancora prima che arrivasse in cucina, sentendo i suoi passi all’ingresso. Jenna ci ha lasciato soli, e io mi sono voltato verso di lei. “Hai mica visto Stefan? Si sta perdendo un’allegra serata in famiglia, e io me la sto godendo moltissimo” – le ho sorriso, malizioso. “No, non l’ho visto...che stai facendo?” – mi ha detto, con quella sua aria perplessa. “Non lo vedi? assaggio il sugo, affetto le carote, preparo il contorno...sto cucinando un’ottima cenetta Elena” – e mi sono allontanato, per andare a prendere una teglia sul tavolo. “Oooops!” – ho finto di scansarla all’ultimo, mentre tornavo con la teglia e lei si voltava a girare la carne sul fuoco. Mi sono dipinto la solita aria sarcastica sul viso, ma in realtà l’ho fatto per nascondere il sottile brivido che mi ha percorso la schiena quando Elena ha quasi sfiorato il mio viso. “Damon, smettila!” – mi ha rimproverato, severa. “Smetterla di fare cosa?” – gli ho chiesto con finta ingenuità. “Di fare così...l’hai fatto apposta!” “Sì...stavo deliberatamente cercando di raggiungere il lavello!” – lei ha sorriso, si è voltata verso di me e mi ha guardato. “Ti sta bene il grembiule a proposito, ti dà un’aria...” “Sexy? Provocante? Conturbante?” “Stavo per dire...casalinga...” – mi ha freddato lei, alzando il sopracciglio. “Ok, la smetto...Ma Stefan dov’è? Avrebbe già dovuto essere qui o sbaglio?” “Damon...” “Ok, l’ho promesso, la smetto...” – poi ho continuato, con la voce un po’ più seria – “sai, mi piace questa sorta di mènage a troie, questa collaborazione a tre...siamo tutti una grande famiglia ora, vero?” “Beh, in un certo senso...” – mi ha risposto lei, evasiva, così mi sono voltato verso di lei, che mi dava la schiena, mentre finiva di preparare la cena. “Elena...dimmi la verità...tu e Stefan volete davvero aiutarmi a tirare fuori Katherine dalla cripta?Posso fidarmi?” – le ho chiesto, in maniera decisa. Lei ha aspettato un po’, poi mi ha detto – “Puoi fidarti, Damon...” “Elena...” – le ho ripetuto, raggiungendola alle spalle in un attimo. Lei si è voltata, senza che io la costringessi, e mi ha guardato fisso negli occhi. Non riuscivo a leggere nel suo sguardo la verità o la menzogna, e non volevo usare il controllo mentale su di lei, non l’avevo fatto ad Atlanta, e non l’avrei fatto ora. “Damon, ho della verbena addosso, non puoi controllarmi!” – mi ha detto lei, con aria di sfida, alludendo evidentemente al suo ciondolo. L’ho guardata ancora per un po’ e poi le ho risposto sorpreso e irritato insieme – “Non ti sto controllando! Voglio solo la verità...io mi fido di te...Voglio sapere se mi aiuterai a tirare fuori Katherine dalla cripta...” Lei mi ha fissato ancora, poi ha detto – “Certo...sì....puoi fidarti” – e se ne è andata, lasciandomi a fissare il vuoto alle sue spalle. Non so se fidarmi o meno di Stefan, ma voglio fidarmi di Elena. Il punto è che...che più vado avanti, più mi sembra che le cose si complichino. Ho l’impressione che non si tratti più di me, o di mio fratello, o di Katherine. C’è qualcosa di diverso in gioco. E non riesco a capire cosa.
  
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