- Don't leave me

1 year later..
"il volo diretto a londra partirà tra 5 minuti, i passeggeri sono pregati di salire"
Rassicurai mia mamma passando per l'ultimo check-in prima del volo, passai per il tunnel d'imbarco e finalmente entrari nel veicolo, mi sedetti vicino al finestrino fissando i lavori in corso qualche metro più in la dall'aereo.
Avrei ripreso gli studi all'università nella città che mi aveva distrutto.
Non diedi il minimo conto ai discorsi delle hostess su "cosa fare in caso di pericolo" in quanto essendo già stata abbastanza sfortunata pregai di non essere capitata sull'aereo con l'avaria al motore.
La piccola turbolenza mi fece capire che stavamo partendo e automaticamente chiusi gli occhi addormentandomi.

Entrai nel piccolo appartamento posando la mia enorme valigia accanto alla porta, feci un giro delle stanze e rimasi abbastanza soddisfatta, il quartiere mi piaceva, era pieno di biblioteche e librerie così da poter sprofondare nei libri, la mia passione.
Iniziai a riempire l'armadio con vestiti ma lasciai la maggior parte di spazio ai miei adorati libri , dopo che avevo perso la memoria avevo trovato conforto nella lettura e adesso non potevo più farne a meno.
Iniziare una vita nuova è sempre difficile ma avevo imparato a farcela, nonostante tutto.

2 months later
Stavo sorseggiando il mio adorato caffè in un piccolo bar di Crossley Street, mi aveva colpito per gli arredi tipicamente inglesi che, anche se sembravano di un'altra epoca, non puzzavano di vecchio.
Osservai la tazzina finemente decorata, avevo l'occhio per i particolari, non mi sfuggiva niente.
Finì il caffè e addentai la brioche ancora calda che trovai eccessivamente dolce per la marmellata che aveva all'interno, intanto sfogliavo un giornale che avevo trovato ripiegato sulla sedia e parlava di annunci di lavoro, pensai che sarebbe stato giusto nei confronti dei miei genitori iniziare a lavorare per mantenermi.
Distolsi lo sguardo dal giornale per posarlo all'ingresso dove la campanella aveva attirato la mia attenzione.
Il ragazzo che stava entrando rimase impietrito alla porta guardando nella mia direzione, mi girai intorno indifferente per poi riportare lo sguardo sul giornale, vedevo di soppiatto che il ragazzo si stava avvicinando sempre di più a me per poi posare una mano sul tavolo e picchiettare con le dita.
Alzai lo sguardo perdendomi nei suoi grandi occhi verdi, i folti riccioli castani erano leggermente umidi dalla pioggia e stava mostrando un sorriso smagliante, era bellissimo.
- Ciao- sussurrò sedendosi sulla sedia di fronte a me.
Lo salutai un po' stranita, pensai che avesse sbagliato persona e ritornai con lo sguardo sul giornale sperando che si accorgesse dello sbaglio e se ne andasse.
- Hei Sarah- disse togliendo il giornale da sotto le mie mani.
Lo guardai confusa, sapeva il mio nome.
- Ciao...- dissi incerta .
- Harry- mi interruppe lui.
- Presumo non ricorderai...- disse grattandosi la nuca.
Negai con la testa dispiaciuta, si notava l'imbarazzo del ragazzo e mi dispiaceva metterlo in quella situazione.
- Quando è successo...- sospirò insicuro - lo stupro, e hai perso la memoria, io sono quasi impazzito. Non potevo credere di averti persa, anzi tu avevi perso me, i nostri ricordi e quindi tutto ciò che eravamo e che ci eravamo creati con il tempo. Io ero lì a tenerti la mano in ospedale, ma non ero con te quando ti hanno violentata e non riesco a perdonarmelo neanche adesso; Sono scappato pensando di risolvere le cose, tanto ormai era tutto finito, anche adesso tu non mi riconosci e non ricordi i nostri mesi insieme, le nostre cazzate, le paure che abbiamo avuto e tutte le esperienze che abbiamo fatto insieme.
In una sola notte era andato tutto a puttane e io non avevo fatto niente per impedirlo.- disse tutto d'un fiato, stava per scoppiare a piangere, si strofinò la faccia e riprese- Quindi scusa se non ci sono stato e se me ne sono andato- concluse.
Io rimasi immobile tutto il tempo ad ascoltare le parole del ragazzo, possibile che mi ero scordata tutto questo? Odiavo questa situazione.
Passammo tutto il pomeriggio in quel bar, mi fece ripercorrere tutte le nostre esperienze e non ne fui molto entusiasta visto che non avevo più emozioni mie in quei ricordi.
E' una sensazione stranissima non ricordarsi quello che mi sono creata io in prima persona, tutti sanno chi sono al di fuori di me stessa e onestamente sono un po' gelosa del fatto che loro possiedono i miei ricordi.

1 year later
- Lei è incinta!- disse entusiasta il dottore.
Saltai in braccio ad Harry quasi urlando dalla gioia.
Stavamo per avere un bambino e ne eravamo felicissimi.
Due normali ragazzi della nostra età avrebbero considerato la loro vita un disastro, invece noi ci sentivamo speciali ed eravamo contentissimi della nostra vita.
 
9 months later
Il riccio teneva in braccio la piccola bambina, o meglio la piccola Darcy.
Io li osservavo ormai stremata nel mio letto e sorridevo.
Appoggiò delicatamente la piccola nelle mie braccia e mostrò uno dei suoi più bei sorrisi.
Stavo tenendo in braccio la nostra unione e nulla e nessuno ci avrebbe separato.
Guardai harry - Non ci abbandonerai vero?- dissi spostando il mio sguardo sulla piccola Darcy che dormiva beatamente.
- L'ho già fatto una volta e ti prometto che non lo rifarò- disse il ragazzo per poi stampare un leggero bacio sulle mie labbra e poi sulla fronte della piccola.
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                                                                         L'ultimo capitolo :'(
                                               L'ho scritto con un po' di tristezza addosso, spero che vi piaccia.
                                                                       Leggete e recensite :D